28 febbraio 2002

malinconia





Cos’era quello? Cos’è quel messaggio? Cosa vuol dire quella parola? Cosa significano quelle parole? Perché hai scritto quella frase? Perché mi hai cercato così? Perché il silenzio si è interrotto in quel modo? Perché si è interrotto ora? È una richiesta d’aiuto? È un grido d’allarme? Se si, perché qui? Se è quello perché hai scelto quel modo? Allora è vero che io ormai sono questo. Se è quello perché non sei venuta a urlarmelo in faccia? Se è quello, perché ti sei accontentata di comunicarmelo? Se è quello perché non sei venuta a graffiarmelo addosso? Cos’è questa pacatezza nel desiderio? Perché non l’hai esploso come dovresti? Speri che così si autoesaudisca? Perché non lo lasci andare? Era un urlo? Non l’ho sentito, troppo lontano. Ero “solo per dire”? Hai sbagliato numero in quel caso. Perché non me lo vieni a sbattere contro? Su, dai amore, fallo. Fai questo tentativo, dai. Lo sai che quella parola non si accontenterà dell’ora d’aria che le hai concesso. Dai amore, dai. Dai che ci stai arrivando. Ancora non ci sei, perché ancora pensi che sia sufficiente dirlo per esorcizzarlo. Ancora non la riconosci come nemico. Dai che quasi ci siamo. Manca poco al giorno in cui riconoscerai a quella parola il vero potere devastante che stai cercando in tutti i modi di attutire. Dai amore, vieni a urlare qui. Tanto è quello che devi fare, e lo sai bene quanto me forse anche di più. Ancora ci riesci? Bene, resisti amore. Sarà ancora più semplice dopo. Perché non potrai sfuggire a quello scontro. E lo chiamo scontro perché tale sarà. E la mia non è pazienza, è furbizia. Sarei un cretino se non facessi tutto quello che posso fare e anche di più per fare in modo che il giorno in cui non riuscirai ad evitare lo scontro con quella parola sia io ad esserti accanto. Sarei un cretino se lasciassi a qualsiasi altra persona la fortuna di trovarsi accanto a te il giorno in cui ti troverai in quello scontro. Sarei un cretino se per semplice sfiducia non mi trovassi accanto a te quando avrai distrutto in un secondo con un semplice saluto tutto quello contro cui ti sarai scontrata. E sarei un cretino perché sarai forse l’unica persona al mondo in grado di uscire felice da uno scontro come quello. E sarei un cretino perché sei forse l’unica persona al mondo ad essere capace di trasformare una sconfitta in una vittoria. E tu lo sai che non sono un cretino. E tu lo sai che quello scontro sarà inevitabile quando io sarò inevitabile. E tu lo sai che finchè riuscirai a evitare me riuscirai ad evitare lo scontro. E lo sai così bene che questo sito è stato un sollievo per la tua impossibilità di vedermi separato da te. E io sono riuscito a darti un modo per starmi lontano dandoti un modo per starmi vicino. E tu lo sai che non sono un cretino. Sono solo intelligente. E tu quello scontro sai che lo puoi vincere solo se non sarò io dall’altra parte. E allora stai aspettando il momento in cui io sarò la tua parte buona per poterti dare la forza di affrontare la tua parte cattiva. Ecco perché non scendi in battaglia. Perché pensi che quel giorno arriverà. Purtroppo non arriverà mai. Perché io potrò essere la tua parte buona solo dopo che avrai sconfitto quella cattiva. Io oggi sono la tua parte cattiva. Accettala. E scontratici. Ti aspetto. E sarà una lotta veloce, breve. Sarà una guerra lampo devastante. E non potrà essere altrimenti. Quando accadrà non chiedermi delicatezza non potrò dartela. Quando accetterai lo scontro non chiedermi sostegno io sarò quello che colpisce. Quando ti scontrerai non chiedermi di difenderti potrò solo fare il tifo. Quando sarà scontro non sperare che il mio abbraccio ti dia calore, perché sarà proprio il mio abbraccio a farti esplodere il petto. Non chiedermi di accarezzarti quel giorno, perché ogni carezza che ti darò sarà una pugnalata. Non aspettarti che la mia forza sia il tuo modo per vincere, perché la mia forza sarà proprio il nemico che dovrai sconfiggere. E il pensiero che hai di me non ti servirà d’aiuto perché sarà esattamente quello con cui ti scontrerai. E i miei baci non saranno gli unici momenti in cui potrai non combattere ma saranno gli unici momenti in cui ti vedrai esplodere negli occhi il tuo nemico. E quel giorno non chiedere alle mie mani di stringerti per darti coraggio perché quel giorno quelle mani sapranno solo infilarsi tra i tuoi desideri. E ogni dito ne accarezzerà uno. E quando quel giorno suderai per la battaglia sarei un cretino se non fossi li per leccarne ogni minimo tentativo di fuga. E dovrai urlare quel giorno se vorrai farti sentire perché non avrò il viso vicino al tuo. E non ce l’avrò perché tu vorrai raccontare, tu cercherai di spiegare, tu ti ostinerai a farti notare, tu pretenderai attenzione e a me non me ne fregherà un cazzo del perché, del come e del quando, del però e del ma, e mi fregherà ancora meno di sapere del poi. Io quel giorno non riuscirò a fare altro che prenderti li sul posto dovunque tu sia, attaccarti al muro qualsiasi muro ci sia accanto a te, toglierti qualsiasi cosa tu abbia addosso per farti capire che voglio davvero te, guardarti un attimo solo negli occhi per essere certo che è successo davvero, e finalmente inginocchiarmi davanti a te e non per penitenza, ma per infilarmi con la testa fra le tue gambe per spiegarti a che cosa serve la pelle e te lo spiegherò così a lungo che non potrai non capirlo, e se non lo capirai morderò e morderò così leggerò che i muscoli ti si tenderanno così forte che finalmente stringerai i pugni. E li dovrai sbattere contro quel muro i tuoi pugni per riuscire a non scoppiare. Perché ti sembrerà di scoppiare e ti sembrerà di non riuscire a resistere. E non resisterai. Perché sarò spietato. E sarò così bollente che proverai una sensazione di bruciore così forte da provare l'istinto di togliermi e mi prenderai per i capelli cercando con tutte le tue forze di strapparmi via e quando non riuscendoci mi lascerai andare il contraccolpo mi farà andare improvvisamente ancora più a fondo di quel poco che mi servirà per convincerti definitivamente. E non mi fermerò finchè le gambe non inizieranno a tremarti e non per paura, ma per il troppo desiderio. E non mi fermerò. Finchè la mia lingua non avrà raccolto l’ultima goccia di prova. Ho sete. Ma forse ho divagato, di cosa stavamo parlando? Ah…già, malinconia. No, mi spiace, non so proprio come potrei aiutarti. Dai amore, dai. Vieni a batterti se hai il coraggio. Non ho paura. Io. Non ti farò mai del male. Se non lo vorrai.





punto.

27 febbraio 2002

Cià...dai...distraiamoci un po'...che è meglio....





Un droghiere assume un nuovo aiutante.

Il primo giorno di lavoro gli dice autorevole:

"devi sapere che io ho un sistema per cui se un cliente mi chiede una cosa sola, io riesco a vendergliene due. Ora te lo insegnero`"

Entra in negozio una signora:

"Buongiorno, vorrei una bomboletta di PRONTO",

il droghiere va nel retrobottega e torna con una bomboletta di PRONTO e una di VETRIL.

"Mi scusi, io volevo solo la bomboletta di PRONTO.....

"Vede signora, una volta puliti i mobili, con i vetri sporchi, non si vedra il lavoro fatto........"

"Bravo, ha ragione, lo compro!"

"Vedi-dice il droghiere al commesso- cosi si fa.!"

...

ENTRA UNA SECONDA SIGNORA:

"Buongiorno, vorrei una bottiglia di VETRIL..."

Il droghiere va nel retrobottega e torna con il VETRIL e il PRONTO.

"Scusi, io le avevo chiesto solamente il VETRIL..."

"Cara signora, se lei pulisce i vetri si noteranno tutte le ditate sui mobili!"

"Ha ragione, compro tutto!"

"La prossima cliente toccherà a te" dice il droghiere al ragazzo.

...

"Buongiorno, .....vorrei una scatola di TAMPAX."

Il commesso va nel retrobottega e torna con i TAMPAX, il PRONTO ed il VETRIL.

"Deve esserci un errore, io le ho chiesto solo......"

"Lo so-la interrompe il commesso-ma visto che questa settimana non si scopa, la vogliamo dare una pulitina alla casa?????"



...

thanx to emy



...

ecco cosa potrei fare....

che pirla!!!

C'ho i vetri da pulire!!!!!!
aaaaahhhhssssssì!

...

adesso si che ho motivi sufficienti per aspettare altri due mesi

...

quale stupido non dedicherebbe la vita a tanto calore umano?

...

aaaaaaahhhsì...

...

quale?
erano due mesi che aspettavo un tuo contatto

...

"ok, grazie, ciao"

"ok, grazie, ciao"



...figurati...grazie a te...

certe cose mi lasciano davvero perplesso



...mah...

ho visto cose che voi umani





ieri sera ho guardato la tv.

ho visto i tre moschettieri battersi per 4 salti in padella, ho visto uno abbordare con i guanti di gomma e poi dicono la prevenzione, una danza tribale intorno ad un prosciutto, un uomo prendere 34 treni pur di arrivare puntuale all'appuntamento con il suo schiaffo quotidiano, un acqua magica che ti trasforma in passerotto ma per punirti ci trasforma pure la tua ragazza, una carta di credito per corrompere gli editori, megan gale che continua a guadagnare su una cosa fatta 4 anni fa, quel mio compagno delle medie che continua ancora ad imbucarsi nelle feste solo che ora lo pagano, mike bongiorno fare da testimionial al governo, quello che ha davanti una donna a pancia sotto e non sapendo che fare ci beve sopra, tre svizzeri che per perfezionismo girano in tre, quella che ti toglie la soddisfazione di fracassare il telecomando, quell'azienda che per ridurre modugno a piccolo jingle ha aspettato che morisse in modo che non si sarebbe potuto opporre, la legalizzazione della solita vecchia perversione dell'orgia con le suore, quella che anche lei come me pensa che aggiungere una foglia di basilico vero ad un minestrone in busta ti consente di spacciarlo per genuino, la prima coppia omosessuale della storia della pubblicità che chiaramente viene presa in giro facendo vedere che su due uomini nemmeno uno è capace di farsi la barba, il fax che trasmette i liquidi che se mi dicono dove si compra ho un paio di sputi da inviare, wolf a spasso ridotto a vendere olio.

...

i messaggi più pericolosi, da sempre, sono quelli meglio mimetizzati.

...

subdolo.

l'ottavo nano.

quello bastardo.

...

quello che sconvolge di più è che sta passando inosservato.

26 febbraio 2002

Premo F1





Mi sono comprato una pianta di mimose parecchio ma parecchio bella.

Non è che qualcuno mi dice anche come si cura?

Evitiamo di scrivere..."Bagnala"!

Graaaaaaaazie.

Intendo consigli su come e quando tagliare i fiori, sull'esposizione o meno al sole, ecc...

Se la devo tenere fuori sono costretto a tenerla in un posto molto ventoso, indi...può stare dentro casa?

ecc..ecc..ecc..

...

denghiu!

Vera-MENTE





Notizia vera presa dal giornale

...

In seguito all'attentato di stanotte a Roma

A Veltroni chedono se Roma sia una città insicura. "No - risponde Veltroni - Roma è una delle città più sicure del mondo. A meno che qualcuno non ci si metta a renderla insicura."

...

...wwwwwwwwow!!!

...

Credo stia per proporsi come Capo di Stato Maggiore USA
e (chiaramente) come volevasi dimostrare, l'antrace se la sono spedita da soli.

ma guarda...ma sai che nessuno lo immaginava?...

Vera-MENTE





Notizia vera presa dal giornale

...

"Osama forse è morto ma lo stiamo cercando

"E' probabile che Osama Bin Laden sia morto, ma ci sono le stesse possibilità che sia ancora vivo", lo ha detto il Generale Richard Myers, Capo di Stato Maggiore USA.

...

...wwwwwwwwow!!!

...

E questo è il Capo di Stato Maggiore, pensa tutti quelli che sono sotto di lui.

Sopra di lui (ovviamente) c'è solo il presidente. Un altro più intelligente da mettergli sopra davvero non l'avevano trovato in tutti gli States.

Coro i miei rischi





Ci provo, vediamo se riesco a non metterci due ore e a non fare danni. Dico la mia sul silenzio di Rillo e sul giro di scuse e malintesi e comment che intorno a quel silenzio si sta creando.

Provo ad unirmi al coro per dire la mia cercando di non perderci l’intera serata che poi per dire una cosa ne dico sempre altre mille e poi la gente si rompe e poi la gente si innervosisce e poi la gente si stanca.

Lo so che non saprò dirlo bene, o comunque almeno una cazzata la dirò, o in ogni caso qualcuno lo offenderò, o sicuramente non riuscirò a non parlare di me, o quantomeno di me indirettamente, ma perlomeno avrò detto la mia.

…...

.....

....

...

..

Peccato.

..



....

.....

......

Ecco.

Ho detto la mia.



Una delle migliori prove di sintesi che sia mai riuscito a dare.

Considerato che sono sicuramente riuscito contemporaneamente ad offendere qualcuno.



ci ridai almeno i racconti di te che guardi dormire la tua famiglia?

Io ho aperto il blog per quelli.



si insomma.

È come quando Mia Martini aveva deciso di smettere di cantare.

Affari suoi sicuramente da rispettare, però è stato un peccato.



Se proprio però non cambiassi idea….giusto perché sono contro gli sprechi inutili….

Mi subaffitti il tuo dominio?

AH!AH!AH!

...

Ecco! Lo sapevo che non sarei riuscito a trattenermi!!!!

Ecco!…

Lo sapevo che avrei dovuto fermarmi al



Peccato.

25 febbraio 2002

Raccolta differenziata





Il venerdì nella mia via lavano la strada, particolarità di Milano. Il mercoledì c'è il mercato. Il martedì si portano via il vetro.

Oggi è lunedì. Nella tua, se non sbaglio, vengono a svuotare il bidone in cui hai buttato l'ennesima monotona e noiosissima settimana.

In quale sacchetto l'hai avvolta questa?

In quello con su scritto "In fondo leggendone l'intimità ogni giorno è come se ce l'avessi accanto, senza averlo cercato così non ho nemmeno più i sensi di colpa"?

Se i tuoi "Ti amo" rappresentano un bisogno di me soddisfabile con la lettura di un blog, inizio a capire perchè ti sta bene la vita che stai vivendo.

Se dovessi decidere di non scrivere più, che farai, ricominci a comprare Armony?

Ah!Ah!Ah!

Dai un bacio al mio cane.

...

Buon giorno ...Amore.

Ovviamente è ironia la mia, non cattiveria.

Ci manca pure che mi rivolgo con cattiveria.

...

Io son sempre qui.

Solo che non sono l'indirizzo internet, sono quello che sta DIETRO quest'indirizzo internet.

Non mi ricordo che profumo hai.

Ah....ah....ah...rido. Riposo Sergente...riposo





Farmi male? Tu? A me? Dici?

Cattiva? Tu? Con me? Dici?

Ma hai presente? No. Sai a che livello di colpi sono abituato? Non credo.

E non mi sto facendo bello, anzi, mi sto facendo brutto. Quello è il problema.

Non preoccuparti per me, davvero. Ti ringrazio per l’attenzione e per la cura che hai messo nelle parole con cui hai provato a mettermi in guardia, ma davvero non servono. Sono grande credimi. Ma soprattutto sono schermato. E non pensare di aver di fronte l’ennesimo disilluso antipatico che non ci crede più, perché davvero non sono così. Anzi. Ci credo forse più di prima, e ne sono certo forse anche più di prima. Ecco perché non mi farai del male. Perché ne sono così certo, e ci credo così tanto, che tutte le altre cose che non servono nemmeno le vedo. Ho composto la mia personale classifica delle cose alle quali dedicherò d’ora in poi spazio e tempo, e credimi, ne sono rimaste davvero poche. Ma parecchio solide. Tutte le altre sono entrate a far parte dell’elenco delle cose inutili, delle menate gratuite, delle paranoie assurde e delle situazioni inventate. Elenco che porto sempre in tasca, per ricordarmi di quanto sono stato stupido. Elenco che mi porto sempre dietro stile foto ricordo, per non cadere mai più nel pessimo errore di perdere del gran tempo dietro a quelle che magari per chi mi sta di fronte sono cose fondamentali, mentre per me sono solo problemi inutili e gratuiti. Disilluso? No, davvero. Sono solo stufo di fare da sacco per pugili per ognuna delle persone che mi si avvicina pensando che sia scontato che io stia ore e ore ad attutire colpi dei quali non sono responsabile. Farmi male? Ah…ah…ah… rido. Sarai dura con me? Niente da dire, ognuno è libero di essere quello che vuole. Attenzione però, perché per esperienza diretta ho acquisito una straordinaria capacità di riconoscere a prima vista le cose che alla distanza si trasformano puntualmente in problemi, e ne ho talmente tante prove che non mi ci metto nemmeno più a capire se è vero o meno. Ci rido e basta. Traguardo non da poco, visto che fino a poco tempo fa me ne innamoravo puntualmente.

Non ho paura di te. Non ho paura di chi ha problemi veri o se ne inventa perché fa tanto personaggio come ti ho detto. Non mi farai del male. Hai problemi veri? Mi spiace, ma non sono mica miei, perché dovrebbero fare del male a me? Te li inventi o li ingigantisci? Beh, in quel caso il problema sarebbe davvero più tuo che mio. Sarò quello antipatico che non riesce a vivere in maniera drammatica quello che tu vivi in maniera drammatica. Sarò quello antipatico che riderà quando tu vorresti che piangesse. E non lo farò per ripicca, ma perché di problemi per i quali ho sofferto ne ho già di miei. Pochi, davvero pochi, ma così grandi che sinceramente non mi farai del male non perché ho un’armatura, ma semplicemente perché quelli degli altri nemmeno li vedo. Manco di rispetto? No. Mi credi? No? Mi spiace, ma non per questo passerò il mio tempo a spiegarmi. Non più. Non è difficile. Per farmi male, è necessario che il colpo sia un colpo a cui io do valore e importanza. Non sono più forte di prima, né ho scudi più solidi. Quella strada l’ho provata mille volte, e non è servita. Ho costruito scudi sempre più grandi, ma per una demenziale mia personalissima legge di Murphy, incontravo persone sempre più grandi dello scudo di cui mi ero dotato. Si può vivere così? No. Ho cambiato strategia. Ho buttato via gli scudi, ecco perché non sono disilluso. Ho buttato via gli scudi e mi sto insegnando semplicemente a non attribuire valore a certi colpi. Sminuisco? No. Forse è proprio il contrario. Forse sono io che davo il valore sbagliato a certe cose, forse è per questo che sono stati in grado di farmi male. Sono più forte? No, semplicemente sto imparando a farmi ferire solo dalle cose che realmente hanno importanza per me. Tu per me potresti avere importanza. I tuoi problemi eventuali no. È semplice. Tu mi faresti del male? Non credo. Per i problemi che dici di avere mi annunci che mi ferirai? Quali problemi scusa? Io mica ne vedo. Mi dici che ci sono? Affari tuoi, mica miei. Sono cattivo? No, credimi. Se vuoi conoscere la cattiveria ti do io un indirizzo. E non è il mio.

Sono buono, sono simpatico, sono allegro e sono divertente. Mi dici che mi farai del male?

Ah…ah…ah… se sapessi chi ho affrontato rideresti con me.

Quest’anno ci ho dormito con le cose inutili fatte persona. Ho avuto accanto e ho amato 1 metro e sessantacinque centimetri di paranoie gratuite, vittimistiche e idiote così vergognosamente e diabolicamente nascoste, che ho imparato a riconoscerle anche solo da come si pettinano. Mi farai del male? Ah…ah…ah… se sapessi chi ho conosciuto rideresti con me. Quante menate inutili la gente ama farsi pur di incasinare e rendere complesse cose che potrebbero essere decisamente più semplici e belle. Verso certe cose ho sviluppato degli anticorpi talmente grandi che li chiamo per nome, e li ho autorizzati ad organizzarsi gerarchicamente per non fare altri casini. E verso certe cazzate non vado nemmeno a scomodare i gradi alti, mi basta il caporale H-24, e i suoi due fucilieri, due colpi a salve, così giusto per farne notare la presenza e poi via, tutti in fureria a bersi una grappa. Se sei furba ti aggreghi a noi e vieni anche tu a brindare, se no stai pure li a minacciare guerre, prima o poi qualcuno dei miei anticorpi ti spiegherà bene la situazione.

Ah…quante menate inutili ci piace inventarci pur di sembrare più profondi e mentali degli altri. Non mi farai mai del male, non preoccuparti per me. E non perché non ne sei capace, se mi dici che tu lo fai non posso che crederti. Non me ne farai perché per farlo avrai bisogno di tempo e spazio. E il giorno che smetterai di ridere con me ti toglierò sia l’uno che l’altro. Così velocemente che il cuscino sarà ancora caldo quando te ne accorgerai.

Non preoccuparti per me, davvero. Non mi farai del male. Non ne avrai la possibilità.

Stai piuttosto attenta che non accada il contrario. Ecco l’unico consiglio che mi sento di darti. Se hai capito di avere la forza per proteggere qualcuno, non regalarla a me per proteggermi da te stessa, non mi serve. Tienila per te. Non si sa mai.

Bella serata. Mi sono divertito. Sei una donna divertente. Non fare la solita che alla fine deve sempre puntualmente “confessare” il suo essere “diversa e pericolosa”, non ci guadagni in fascino, non con me almeno. Cazzo sembra una regola! Ma vi diverte così tanto minacciare sempre e puntualmente “futuri problemi”?

Ma che palle! RIDI CHE SEI CAPACE TI HO VISTA!

Rimani divertente, che di quelle si, non ce ne sono tante in giro davvero. E tu lo sei.

Di donne con problemi ce ne sono già in giro. Tante. Davvero tante.

Me l’ha detto il Sergente Anticorpo in grado J-56, che lui si ne ha viste tante, glie ne ho fatte vedere proprio tante e si sta iniziando ad incazzare con me, e non posso nemmeno dargli tutti i torti!

“Comandi signore!”

Niente Sergente, riposo sergente. Non serve il vostro intervento per adesso. Si sta solo chiacchierando allegramente. Non mi serve il vostro aiuto per adesso. La minaccia non è così grande. Lei stessa lo sa. Lei stessa saprà sorriderci sopra. È solo che fa tanto teatro drammatico iniziare con “Stai attento a me, ti farò del male”.

Lei a me….

Ah...ah...ah....

Se sapesse....

Cin cin sergente.

Cin cin.

Beva tranquillo, non vi scomoderò più ogni due mesi. Prometto.

Che a gridare sempre “Al lupo! Al lupo” prima o poi mi abbandonate davvero.

22 febbraio 2002

SATANA VENDE OGGETTI USATI





di Paulo Coelho



Visto che si doveva adattare ai nuovi tempi, Satana decise di liquidare gran parte del suo stock di tentazioni. Mise un annuncio sul giornale e ricevette i clienti, nella sua officina, per tutto il giorno.

...

Era uno stock fantastico: sassi per fare inciampare i virtuosi, specchi che aumentavano la propria importanza, occhiali che diminuivano l'importanza degli altri.

...

Appesi alla parete, alcuni oggetti richiamavano molto l'attenzione: un pugnale dalla lama curva, da usare sulla schiena di qualcuno, e dei registratori che incidevano solo pettegolezzi e menzogne.

...

"Non vi preoccupate del prezzo - urlava il vecchio Satana ai potenziali clienti -. Prendete oggi, pagherete quando potrete!".

...

Uno dei visitatori notò, buttati in un angolo, due strumenti che sembravano molto usati e che attiravano poco l'attenzione. Eppure erano carissimi. Incuriosito, volle conoscere la ragione di quella apparente contraddizione.

...

"Sono consumati perché sono quelli che uso di più - rispose Satana, ridendo -. Se attirassero molto l'attenzione, le persone saprebbero come proteggersi. Comunque, valgono entrambi il prezzo che chiedo: uno è il Dubbio, l'altro è il Complesso d'inferiorità. Tutte le altre tentazioni possono sempre fallire, ma queste due funzionano sempre".

Houston...abbiamo un problema





Azz...oggi abbiamo tutti un problemone da affrontare!!!

...

Mi sono svegliato più bello di ieri!

...

AH!AH!AH!

Che coglione che sono!!!!!!

...

dai dai....oggi si fàdddanni!!!!

...

per la cronaca, dopo il mio intervento di ieri l'acquario è tornato a livelli splendidi di isola tropicale.

visti i risultati dopo il mio intervento, oggi (avendo fatto anche oggi "quella" telefonata in ufficio) mi dedico alle mie belle rose che tra un po' si esplode di giallo laffuori!

...

ora...ditemi voi....se un omino così non si deve svegliare bello ogni giorno di più!

...

già.

...

buongiorno.

[mio] dono della sintesi





Le persone che non nascondono né il buono né il cattivo spesso fanno comodo.

I miei difetti...per esempio...sono serviti come alibi per la mediocrità di diverse persone.

21 febbraio 2002

La casa degli spiriti





Che cazzo di notte!

Ho visto tante cose in una notte sola. Ne ho fatte altrettante.

Mi son sentito cercare un paio di volte, ho mangiato bene e ho fatto mangiare meglio, ho atteso, ho risolto, ho guardato e ho goduto, ho bevuto, ho atteso di nuovo, ho avuto paura, mi sono sentito soddisfatto, ho parlato male, ho offerto, ho fumato, ho parlato, ho ascoltato, ho promesso,ho avuto freddo, e mi sono stupito.

Perchè mi sono trovato chiuso in un locale di gente che nemmeno conoscevo, ma che mi hanno invitato alla piccola festicciola fatta da tre persone, di quelle situazioni che sono feste perchè sono private, visto che il locale aveva chiuso con noi dentro, sono feste perchè c'è da bere e da fumare, sono feste perchè conosci gente nuova e diversa.

Parecchio diversa.

Locale strano, rockettaro, buio, gli invitati eravamo io e la persona con cui ero fuori, il padrone e due amici del padrone.

l'amica donna del padrone era la tipica alternativona da casa occupata, per nulla femminile, rasata, tatuata per il 70% del corpo, piercing anche sui capelli bestemmie usate come virgole e due mani che se mi avesse dato uno schiaffo mi avrebbe ribaltato dallo sgabello.

Quando ho visto chiudere il locale con noi dentro ho pensato "Domani nessuno avrà più nostre notizie". Stile "Dal tramonto all'alba" insomma.

Qui ci sequestrano e domani mi sveglio legato mani e piedi in un baule di una macchina abbandonata, con i capelli rasati e con un tatuaggio sulla faccia a forma di cazzo come simpatico scherzo burlone dopo una notte di violenza da parte del boa constrictor del padrone il quale sicuramente ama tagliuzzarti con una lametta mentre il suo boa ti sodomizza.

Mentre pensavo tutte queste cose, mi sono reso conto che la ragazza mi stava tenendo una vera e propria lezione di storia politica e sociale con una linearità e una competenza che non mi è capitato di sentire spesso. Me ne sono reso conto un po' alla volta, non è stato facile superare la maschera che le avevo appioppato. Ma così è andata. L'80% delle cose che diceva erano lontane mille miglia da quello che penso io, ma quando una persona come quella dopo che tu le hai dato 5 euro di credito massimo ti tiene seduto un'ora spiegandoti la sua visione di un certo argomento, e te lo spiega citandoti Virgilio a memoria e spiegandoti perchè Virgilio spiegava quello che stava dicendo lei anche se non sembrava così, quando ti trovi seduto e zittito in quel modo, non puoi che toglierti il cappello e sentirti un coglione. Come tanti. Come tutti quelli che danno valore alle persone in base all'aspetto.

Stanotte l'ho fatto anch'io. Che coglione.

Alle 4 stanotte mi stavo vergognando del fatto che non ho avuto la cultura necessaria per rispondere ad una persona che mi stava dicendo delle cose allucinanti, ma che me le stava argomentando in una maniera così competente che puoi rispondere solo se ne hai la necessaria cultura. E io non l'ho avuta.

Peccato. Perchè mi è stato anche un po' sul cazzo ascoltarla spiegarmi perchè secondo lei i campi di concentramento sono la logica conseguenza di ogni conflitto.

Ma quando un argomento pesante come quello ti viene spiegato con due ore di analisi politica, tu puoi anche continuare a detestarla, ma lo farai in silenzio, a meno che non avrai la capacità di rispondere politicamente, sociologicamente e culturalmente ad ognuna delle cose che ti sono state dette, e io non 'ho avuta.

Complimenti a lei. Era tanto che non mi stupivo. Peccato l'argomento.

Finiti ovviamente a casa sua. Un magazzino di ricordi e vestiti e mobili accatastati e una mamma nell'altra stanza e sua figlia nell'altra ancora e tante cianfrusaglie in giro e computer buttati per terra e tappeti sulle pareti e luci bassissime e odori mischiati e un televisore con il quale mi ha fatto vedere le sue animazioni fatte al computer.

Perchè ovviamente, una così non poteva che essere bravissima anche nelle animazioni al computer, e ovviamente, non poteva che tenere una lezione anche sul quello che in teoria, ma solo in teoria, dovrebbe essere il mio campo.

Alle 6 torno a casa, e in preda alla cosiddetta "fame tossica" faccio colazione con una simmenthal, una confezione di pancetta affumicata, una busta di olive nere, un pacco di grissini e un pezzo di formaggio.

Alle 6:30 me ne vado a dormire. Zitto. Un pochino deluso da me stesso. Ma tanto tanto stupito. Felicemente.

Queste sono le poche occasioni nelle quali la notte di Milano mi piace.

Dopodichè mi sono svegliato consapevole.

E stasera credo che me ne starò a casa, minestrina col formaggino che è spaziale, un bel film, e (se hai voglia) te accanto.

Se no fa lo stesso.

Non credo proprio che uscirò mai più di casa.

MAI PIU'!

Buongiorno.

Oggi non vado nemmeno a lavorare.

Oggi faccio quello che sono capace di fare, pulisco l'acquario!!!!

ECCCHECCAZZO!

;)

20 febbraio 2002

20:02

20/02

20 02

...

Preso!

ORA è davvero "Giro di boa"

manoncicredohannofattounacosageniale!





grazie a Dot-Coma

ho trovato e provato questa roba qui

che voi direte: "E l'hai scoperto adesso?"

SIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!

Ma cazzo è geniale! E' perfetto!

Viene quasi da credere che non sia davvero dell'ATM!

Provate il "calcolo percorso", perchè quella è davvero la cosa utilissima!
domenica sono andato a vedere

"Il signore degli anelli"

...

La mia lunga esperienza da cineasta, unita alla mia proverbiale capacità critica, insieme a quel tanto che basta del mio immenso buon gusto, con quella piccola aggiunta della mia mai troppo osannata video-professionalità, mi portano come ogni bravo blogger a pubblicare la mia bella recensione.

...

che è la seguente:

...

MASENEVADANOAFFANCULO!

...

se qualcuno mi dice

"No...No....dai non mi raccontare la fine che io ancora non l'ho visto"

Gli sputo in un occhio!

...

ENONMENEFREGAUNCAZZOSEANCHEILLIBROE'COSI'!

NONCIFACCIANOILFILMSEANCHEILLIBROE'COSI'!

CHETOLKIENTRAUNOEL'ALTROMICACIHAINSERITO

UNANNODIATTESAEPUBBLICITA'!


quando diventerò Imperatore delle galassie

credo che LO farò Gran Consigliere Supremo

1 a 0...Per me ovviamente...e dì che non è così.

Ovvero:

"Storia di uno così pieno di se che anche quando viene scaricato riesce a dirti che ne esce vincitore"





Com'è? Va meglio? Svegliata bene? Soddisfatta? Tutto ok?

L'abbiamo superato il primo ostacolo? Perchè era il primo ostacolo vero?

Si, lo era e lo sappiamo bene entrambi. Il problema è che eri partita con la convinzione che se la serata fosse proseguita sarebbe finita a letto. E forse non avevi nemmeno tutti i torti. E per questo avevi già deciso alle sette che comunque fosse andata, non sarebbe andata oltre la cena. Del resto come posso darti torto? Con un uomo affascinante come me di fronte hai DOVUTO costringerti a dedicarmi poco tempo, perchè sapevi che poca era la resistenza che saresti riuscita ad opporre!!! AH!AH!AH!

Superato quest'ostacolo?

Hai fatto quello che ti eri promessa?

Hai detto a te stessa "Così non da per scontato che..."?

Bene.

Prossima volta resistiamo un po' più del secondo e contorno?

Bene.

Magari la prossima volta arriviamo fino al caffè.

O era cappuccino?

Non so. Non ricordo bene cosa prendi per colazione.

...

Non è stata una buona idea passarti la mano fra i capelli.

Se fossi sceso dalla macchina un minuto prima ora potrei dormire con le mani vicine al viso come sempre.

19 febbraio 2002

È Stato lui?





C’è un uomo a giudizio. C’è uno stato a giudizio. Chi è l’uomo? Chi è lo stato?

Esiste un uomo che è anche uno stato. Esiste ancora, oggi, un intero stato che è un uomo.

Cosa abbastanza anomala negli anni 2000. Sembra una cosa da nulla, ma pensandoci, quanti sono oggi gli stati che sono identificabili in un uomo? Cuba? Gli U.S.A.? L’Irak? Quanti?

Gli uomini che rappresentano uno stato sono una razza quasi estinta. Se ne sono andati insieme all’identità di popolo.

Non è stato difficile, è bastato raccogliere tutti i valori che una volta rappresentavano un popolo, qualsiasi popolo, li si è messi in una bella bacheca stile vasi etruschi, gli si è appiccicata una bella etichettina sopra sulla quale si è scritto: “Questo è quello che rappresentava un popolo prima che l’economia ne diventasse l’unico segno di riconoscimento”.

Ecco perché non esistono più popoli che si identificano in un uomo. Non esistono più perché non esistono più popoli che non sono rappresentati dalla propria economia. L’america è fatta da più di 50 stati, più di 50 gruppi di persone con leggi diverse, lingue diverse, culture diverse. Ma è una sola Coca Cola, una sola Microsoft. Un solo McDonald’s.

C’è un popolo che ancora oggi si identifica in un uomo. E se lo stato in realtà altro non è che il suo popolo, allora c’è uno stato che ancora oggi si identifica in un uomo. E quest’uomo ha la dignità di un intero popolo. Ne porta il significato addosso. Ne veste tutti i vestiti, ne parla tutti i dialetti, e come il suo ruolo impone, ne pagherà tutte le colpe.

C’è un uomo accusato di crimini talmente grandi che un solo uomo non può averli commessi. C’è un uomo accusato di crimini talmente diffusi che non possono essere state le sue sole braccia a commetterli. Ma quell’uomo è li. In tribunale. Fermo. Sguardo fisso verso chi lo giudica. Non abbassa mai lo sguardo. Non tradisce mai un emozione. Si controlla? No. Ecco la differenza. Non si controlla perché non ha nulla da controllare. Non tradisce emozioni perché non ha emozioni. Non è l’uomo ad essere seduto su quella sedia, ma l’intero popolo. E lui lo sa che non sta rappresentando se stesso ma tutto un popolo. Lui lo sa che non è la sua dignità a dover essere difesa ma quella dell’intero popolo che in lui si identifica. Ecco perché lo fa indossandone i colori. Perché chi lo guarda e lo ascolta non si dimentichi che è una bandiera quella che sta parlando, non un uomo. Ed è per quel motivo che lo fa con fierezza qualsiasi accusa gli venga mossa. Lui è il suo popolo. E un popolo intero ha il coraggio e la dignità e la fierezza di migliaia di uomini, non di uno solo. C’è un uomo chiuso in un carcere. Ma è un uomo che in realtà è migliaia di uomini. Ecco perché quell’uomo non è chiuso in una cella ma in un intero carcere. Tutto per lui. E per le migliaia di uomini che rappresenta. Dicono che è per la sicurezza. In realtà è perché migliaia di uomini non possono stare in una sola cella. Ha un tribunale che è stato inventato apposta per lui. Perché tutti gli altri tribunali sono stati creati per giudicare un uomo, non migliaia insieme. Ne hanno dovuto creare uno apposta che di mestiere facesse il giudice di popoli. E lui in quel tribunale siede con fierezza e sguardo dignitosamente sempre alto. Perché qualsiasi uomo da solo si sentirebbe inferiore in quella situazione, mentre lui sa bene che ad essere seduti sulla sua sedia ci sono tutte le migliaia di uomini che in lui si identificano, e per questo motivo non si sentirà mai inferiore fin quando di fronte a lui saranno seduti 10 giudici. Si sentirà sempre 10 contro migliaia. Noi non ci sentiremmo altrettanto potenti? Quest’uomo è un uomo malvagio. Un uomo che ha commesso crimini di una malvagità poche volte raggiunta da mente umana. È un uomo che in nome del potere ha condannato a morte migliaia di uomini, donne, bambini, anziani. E per questo giustamente verrà giudicato. E per questo purtroppo non pagherà mai abbastanza. Ma quest’uomo ha una cosa per la quale andrebbe ricordato ogni volta che si parla di lui. Una cosa che non diventa minore se si decidesse che lui è effettivamente colpevole. Quest’uomo è uno degli ultimi statisti esistenti al mondo. E non nel senso di potere, ma nel senso di uomo. Uomini che come lui hanno addosso e dentro e fuori e nelle parole e nello sguardo e nel coraggio l’intero popolo che rappresentano non ne esistono quasi più.

Nessun monumento a lui intendiamoci. Ma uno statista degno di quel nome non diventa un uomo qualunque nemmeno dopo aver sterminato migliaia di persone, uno statista degno di quel nome, al massimo può diventare uno statista che ha sterminato migliaia di persone. E lui lo sa. Ecco perché non ha paura della pena che gli verrà inflitta. Ecco perché si è definito il vincitore morale di quel tribunale. Perché sa meglio di chiunque altro che lo si sta giudicando come uomo, mentre lui sta continuando a dire che di fronte a loro è seduto un intero popolo. Veste persino i colori del suo popolo, sempre la stessa cravatta pur di far capire a quei 5 o 6 giudici che di fronte a loro è seduto un intero popolo. Ma nessuno lo ascolta. Ormai viene guardato come il pazzo che di fronte alle prove schiaccianti parla per tre giorni consecutivi pensando che serva a qualcosa. Lo si guarda come quello che farnetica ipotetiche responsabilità estere in un genocidio di cui lui è in realtà l’unico responsabile. Non capiscono. Eppure è così chiaro. In quello sguardo fiero e spaccone e presuntuoso e sicuro, non si nasconde follia, ma autoconsapevolezza.

Proviamo a pensare un attimo a chi è un uomo come Slobodan Milosevic.

Proviamo a pensare a quanti soldi, quanti uomini quante decisioni, quante armi, quanti contrabbandi, quanti omicidi, quanti stupri, quanti accordi, quante strette di mano, quanti capi di stato, quanti sotterfugi, quante firme, quanti servizi segreti, quanti destini e quante vite portano il nome di Slobodan Milosevic.

Come si può guardarlo come uomo? Quella è la persona che fino a due anni prima della guerra tutti i capi di stato esteri riconoscevano come loro pari e capo di stato di un popolo/stato degno di tale nome, con il quale fare accordi, stringere patti, contrabbandare armi. Quello è l’uomo i cui occhi stavano alla stessa altezza di quelli di Bill Clinton. Quanti di noi possono immaginare cosa significhi essere Slobodan Milosevic?

E oggi cosa succede? Gli si piazza davanti sei giudici che fino al giorno prima giudicavano degli spacciatori, o dei contrabbandieri, e gli si dice di guardarlo negli occhi con superiorità perché tanto non è altro che un assassino.

No signori. Quello è l’uomo che ha firmato assegni per comprare armi nucleari. Non pistole ad acqua. Armi nucleari. Signora Del Ponte, faccia bene il suo mestiere mi raccomando, siamo nelle sue mani. Ma se vuole davvero farlo bene, non si dimentichi mai che se il massimo delle sue responsabilità economiche personali è stato raggiunto l’anno scorso quando ha deciso di comprare un auto nuova per i suoi figli, davanti a lei è seduto un uomo che un giorno ha deciso di comprare per i suoi “figli” un paio di testate nucleari. E se vuole farlo bene, non si dimentiche che è venuto a comprarle nel paese che le paga lo stipendio. Non lo guardi con superiorità signora Del Ponte, non ne ha il potere. Non commetta quell’errore. Cerchi di capire cosa serve per giudicarlo come merita. Non ha nemmeno bisogno di sforzarsi, glie lo sta dicendo lui stesso. Non ha chiesto favoritismi da capo di stato, non ha chiesto trattamenti di favore come uomo sofferente, tutto quello che è sofferenza e costrizione come uomo, tutto quello che è abbandono delle persone che fino al giorno prima su di lui guadagnavano, lo sta subendo in silenzio come ogni vero capo di stato sa fare e come lei, io e tutti quelli che per noi sono brave persone non avrebbero mai la forza di subire. No, il modo giusto per confrontarsi con lui lo sta offrendo lui stesso, e non lo sta facendo con presunzione, ma con consapevolezza. Lo sta facendo con una richiesta che sembra folle e delirante, ma che in realtà racchiude in se tutto il significato di questo tribunale. Lo sta facendo con una piccola semplice richiesta.

“Signor giudice, per voi questo è un tribunale? Bene, come tale ho il diritto di chiamare a testimoniare chi voglio io. E io voglio che vengano a testimoniare Clinton, Chirac, Blair, e tutti quelli con i quali ho fatto affari e che sono responsabili quanto me di quanto avvenuto in questi anni”.

Non è un uomo, è un capo di stato. Non è un tribunale semplice, è un tribunale per crimini internazionali. Non è una rapina, è un genocidio.

Allora non siano testimoni semplici, siano i capi di stato. È molto più logico lui con quella richiesta, che noi nel giudicarla delirante.

Stiamo attenti a pensare che siano farneticazioni da pazzo delirante.

Stiamo attenti, perché questo è quello che vogliono farci credere coloro i quali sanno bene che non è davvero il caso che quel confronto ci sia.

Stiamo attenti a pensare che quella richiesta sia folle.

Stiamo attenti, perché di folle in quella richiesta non c’è proprio nulla.

Non è l’uomo ad essere sotto processo, ma il capo di stato.

E come tale va guardato.

Clinton l’ha guardato così quando ci ha fatto accordi.

Dini l’ha guardato così quando ci ha firmato contratti.

Ora non ce lo facciano sembrare un cretino solo perché ha chiesto di rivederli.

Hanno iniziato loro.

Lui poi verrà giudicato per gli omicidi come è giusto che sia.

Ma darei qualsiasi cosa per vederlo seduto al tavolo di fronte a Clinton e a Dini.

Lo immagino.

Come ogni capo di stato. A testa alta e con fierezza. Con quello sguardo di confidenza che solo tra capi di stato di quella potenza si può vedere.

“Ciao Bill, ciao Berto. Ci sono questi sei qui che non mi credono quando dico loro che siamo amici…glie lo dite voi o apro gli archivi?”

Non facciamo gli stupidi.

Quello è un capo di stato.

Magari pazzo, ma se gli hanno dato credito i nostri governanti dobbiamo farlo pure noi. Se no vuol dire che non riconosciamo capacità di valutazione ai nostri governanti, e allora in quel caso è meglio se partiamo mettendo in discussione i nostri.

Pagherei per vedere quell’incontro.

Peccato che prima che avvenga si ammalerà di quella malattia tipica di certe carceri, si insomma, quella che viene a tutti quelli che sono così agitati per l’importanza di certi confronti, che alla fine il cuore non gli regge mai. Si insomma, quella malattia per la quale si muore sempre clamorosamente d’infarto uno o due giorni prima dell’incontro.

Peccato. Ma del resto quando si muore di morte naturale, anche i capi di stato tornano ad essere uomini.

Ma solo dopo però.

Mi raccomando, la prossima volta che lo vedete in televisione, prima di dargli del pazzo guardate la cravatta, poi gli occhi. E dopo, solo dopo dategli del pazzo.

18 febbraio 2002

flash lovers go here!

(bisogna trascinare i cerchi con il + dentro)
ESCE!ESCE!ESCE!ESCE!ESCE!ESCE!ESCE!ESCE!

CHIST'E'PAZ!CHIST'E'PAZ!CHIST'E'PAZ!CHIST'E'PAZ!

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rabbrividire, appunto

...

e qui oppure

qui

nemmeno c'è!

CAZZO!

week........end





Buooooongiooooooooooooooorno amooooooooooooooore.

Indovina....... che giorno è?????????

Brava!!!! Da cosa l'hai capito?

Dai...dai....dai....ancora una e hai buttato via anche Febbraio.

Un altro mese.

Di un altro anno.

Massssìììììì...che te ne fotte.....ne hai un sacco davanti a disposizione!!!!

In fondo quanti ne hai sprecati fin'ora?....Un po' più di due?.....Cosa vuoi che siano??....

...

Inizierò a pensare di essere insistente quando non leggerò più "quei" messaggi nel guestbook.

Fino ad allora...leggendoli...sono anche fin troppo rispettoso.

Com'è andata la domenica?

Spero bene.

E lo dico sul serio.

Perchè se è anche andata male...

17 febbraio 2002

I ragazzi della via Palle (da leggersi in francese)





“Diedi l’ordine di sparare su chiunque avesse violato la zona rossa”.

Claudio Scajola, Ministro degli interni.



non negano nemmeno più.

Aiuto.



C’è un pericolo dietro quella dichiarazione. C’è un pericolo che va aldilà della gravità dell’affermazione in se stessa.

C’è un pericolo che si nasconde tra quelle parole.

Il pericolo dato dal fatto che quelle parole non stupiscono.

Dovrebbero far rabbrividire, e invece finiranno nell’elenco delle cose che “la sinistra strumentalizza per danneggiare il governo”

Il ministro degli interni di un governo, la persona il cui incarico consiste nel dare le direttive di comportamento alle forze dell’ordine, ha detto “Sparate”.

Cristo erano ragazzi.

Da entrambe le parti.

Come si fa a non rabbrividire?

Non giustifico le vetrine rotte, ne le auto sfasciate, ne le molotov, ne tutta la violenza che c’è stata in quelle piazze.

Ma CRISTO “Sparate” ha detto.

E quando una parola di quel tipo viene pronunciata dal ministro degli interni, diventa un ordine.

E tu, giovane carabiniere a cui è stato dato un fucile, saprai decidere in una frazione di secondo se il famoso “rischio attentati” di cui ha parlato Scajola è quel bastone che un tuo coetaneo ti sta brandendo davanti?

E per caricare ancora di più la gaffe ha aggiunto “Beh, ma l’ho detto dopo che avevano sparato a Giuliani”.

Cioè? Quando la tensione era al picco massimo e il nervoso aveva ormai strabordato, invece di disarmare tutti per evitare altri rischi…tu che fai?….”Sparate”???

Come si fa a continuare a negare quello che è successo?

Come si può non capire che i blindati a Genova non li costruiscono, ce li hanno portati.

Come si fa a non ammettere che un dispiegamento militare di quel tipo necessariamente richiede settimane di preparazione, e quindi non può continuare ad essere chiamato “una conseguenza”

Come si può continuare a negare che in una situazione nella quale centinaia di persone si scontreranno, se tu ad una delle due parti dai in mano i fucili, la possibilità che almeno un colpo partirà diventa certezza per la legge delle statistiche che tanto è cara al governo?

Cos’è, quando gli hai dato i fucili hai detto loro “Però mi raccomando ragazzi, usateli per picchiare col manico, la canna sempre verso di voi”?

Come si fa a non capire che se guidi un blindato contro un gruppo di ragazzi E’ CHIARO che li schiaccerai?

C’è un pericolo dietro quella dichiarazione.

C’è un pericolo dato dal fatto che non esiste nemmeno più la vergogna.



C’era una volta



Un giorno, in una città di un paese in un periodo di un tempo, un gruppo di amici, guidato da un piccolo boss, arrivò da lontano.

Si facevano chiamare “La banda dell’italico nano”

Una volta giunti nel nuovo quartiere, il piccolo boss disse loro:

“Vedrete ragazzi, questa zona tra poco sarà nostra, e noi saremo la legge, e faremo quello che ci andrà di fare perché comanderemo noi, e saremo così potenti che nemmeno la polizia ci toccherà mai. Vedrete ragazzi, potremo spaccare vetrine, rubare nei negozi, potremo girare armati e se lo riterremo necessario potremo anche sparare, nessuno ci dirà mai nulla perché noi saremo la legge”.

“Eh…non esagerare” disse uno dei ragazzi, alludendo al fatto che fino ad allora le loro scorribande erano sempre state punite.

“Vedrete, fidatevi di me”

Pian piano il piccolo boss e la sua banda si stabilirono in quel quartiere, e col tempo ogni regola, ogni senso di rispetto venne stravolto. Pian piano il piccolo boss divenne davvero potente, così potente che gli stessi tutori della legge temevano la sua ira.

Andava in giro chiedendo soldi alla gente convincendoli che era per il loro bene, spiegando loro che se avessero pagato, lui avrebbe continuato a proteggerli dai cattivi.

“Buongiorno signor Verduriere, che bella vetrina che ha. Le dispiace darmi una parte del suo incasso?”

“Perché scusi? Questo è il frutto del mio lavoro e ci devo dar da mangiare ai miei figli”

“Dei suoi figli me ne occupo io, se oggi lei mi paga quello che le dico vedrà che quando lei morirà loro non dovranno darmi nulla, quindi mi deve anche un favore diciamo, e poi i suoi soldi mi servono per garantire che la sua vetrina (che è già incrinata) non si rompa del tutto”

“Veramente la mia vetrina è perfetta”

CRASHHH!!!!

“Visto? Si è frantumata”

“Veramente me l’ha appena fracassata lei”

“No, non è andata così. Io l’ho vista già incrinata, perché evidentemente l’avevi fatta montare da quelli che c’erano prima di me, che i lavori non li facevano come si deve, e allora ti ho dimostrato che non era fatta bene, non te l’ho fracassata, che è diverso. E poi questo non è un dramma, ma una fortuna, perché adesso anche il signor Vetraio ha da lavorare e avrà da mangiare per i suoi figli”

“Quindi invece di incazzarmi da solo per il fatto che mi hai fracassato la vetrina, dovremmo ringraziarti in due perché ci fai lavorare di più?”

“esatto, quando sono arrivato qui nel vostro quartiere avevo promesso che il signor Vetraio avrebbe ricominciato a lavorare?”

“Si”

“Ha ricominciato a lavorare?”

“Beh…Si…ma…”

“Niente ma, io la promessa l’ho mantenuta”

“Si, ok, ma per un giorno io non ho potuto aprire il negozio perché mi stavano rimettendo la vetrina nuova”

“Senti, se le regole di sicurezza non ti consentono di lavorare con i vetri fracassati, prenditela con quelli di prima che hanno fatto le regole sulla sicurezza, mica posso fare tutto io! Io una promessa ho fatto e una ho mantenuto”

“Beh..in effetti…”

“avevo mica detto che se sei ricco e mi dai i tuoi soldi oggi, i tuoi figli non me ne daranno più per te?”

“Beh…si…ma che c’entra…io non sarò mai ricco, sono il signor Verduriere io”

“Senti, se le regole delle verdure non ti hanno fatto diventare ricco o sei tu che non sai lavorare bene o è colpa di quelli che hanno fatto le regole della verdura, io ho fatto una promessa e l’ho mantenuta, posso mica anche lavorare per te!!”

“Beh…in effetti….come parla bene lei…in fondo è vero….”

Fuori dal negozio, nel frattempo, gli altri della banda assistevano a quella dimostrazione di forza con uno stupore che non avevano mai provato, verso quell’abilità che non avevano mai visto.

Ancora increduli, chiesero al loro piccolo boss se anche loro avrebbero potuto comportarsi così.

Lui disse loro:

“Sentite, la gente da un significato alle cose solo fino a quando non glie ne insegnate uno diverso. Se voi spiegate alla gente che una vetrina rotta è un favore e glie lo dimostrate, da quel momento accetteranno qualsiasi altra cosa direte loro, solo per il fatto che sanno bene di non avere la capacità di dimostrarne l’inesattezza”

“Si, ma se poi incontriamo qualcuno che ci tiene testa..”

“Fino a quando non avrete le capacità di persuasione necessaria, state dietro che ci penserò io, quando vi riterrò in grado di provare a fare il vostro discorsino vi dirò di parlare e vi ascolterò da dietro, nel caso vi soccorrerò io”

Da quel giorno la banda continuò a girare nel quartiere ascoltando il piccolo boss e imparandone i trucchi e le mosse in modo da poter diventare autonomi nel convincere le persone a fare ciò che volevano. Saltuariamente qualcuno della banda tentava il suo discorso alla gente, ma non sempre riusciva e allora il piccolo boss doveva correre in soccorso per finirne il discorso in modo che la gente non scoprisse che dietro tutto quello si nascondeva una banda mandando all’aria i sogni di gloria così a lungo costruiti.



Un giorno uno dei ragazzi della banda provò a fare il suo discorso persuasivo alla gente del quartiere.

Disse loro “Noi giriamo armati, e abbiamo deciso che se ci andrà di farlo spareremo ai vostri figli”

Il signor Giornalaio si alzò in piedi di colpo, stupito da tanta arroganza dicendo “Ma ti rendi conto di quello che ci stai dicendo? Sai cosa significa quello che hai detto?”

Intimidito da quella brusca reazione, il ragazzo azzardò “Beh…ma solo perché magari i vostri figli nascondono dei missili…cioè…magari una bomba….addosso…”

Assistito da dietro alla scena, il piccolo boss intuì il rischio che tutto venisse vanificato dalla risposta sbagliata data a quella reazione e decise che il ragazzo non era ancora pronto per affrontare la gente del quartiere.

Prese così di nuovo la parola e rispose lui, spiegando alla gente che….”



Attendiamo quella risposta.

Su Cavaliere, forza italico nano.

Vediamo come ne esci da questa.

Prima o poi ti romperai i coglioni di riparare agli errori degli incompetenti della tua banda.

Ma forse prima ancora succederà che diventeranno così tanti e così gossi che forse la gente si stancherà di essere considerata stupida.



Dai cavaliere.

Dacci quella risposta….

Il signor Giornalaio ha chiesto al tuo amico perché è giusto che lui spari a suo figlio.

Che ci dici di bello?



La cosa pazzesca è che avrai una risposta anche sta volta.

Tipo “La sinistra come sempre travisa le parole pure e sane del ministro per coprire degli errori organizzativi commessi dal loro governo, responsabile del G8, errori ai quali noi abbiamo saputo come sempre porre rimedio con evidentemente qualche piccolo incidente di percorso, ma nel complesso poteva andare peggio. Anzi, ci fossero stati loro sarebbe sicuramente finita peggio. Quindi non guardateci come quelli che hanno ammazzato un ragazzo, ma come quelli che avrebbero potuto ammazzarne un sacco di più e non l’hanno fatto”



“Ah…già…in effetti è vera anche vista così…allora in questo caso grazie….poteva uccidere mio figlio e non l’ha fatto…grazie davvero…meno male che c’era lei…”

disse il signor Lattaio.

15 febbraio 2002

Il mattino non sempre ha l'oro in bocca





La donna ubriaca, per quanto bella, ci perde sempre in fascino.

...

“Ho bevuto un pochino, stasera potrei fare tutto quello che mi chiedi”

“Bene! A fine serata vieni da me quindi”

“Ecco tu sei così, vuoi sempre tutto subito, o è si o è no, che fretta hai? Guarda che se scopiamo mica ti chiedo di sposarmi dopo!”

“Lo so bene, ti conosco, è proprio per quello che vorrei evitare di perdere altro tempo”

"Stasera no, farei tutto"

...

Ecco perchè perde fascino. Il bello della donna è che in casa fa delle cose pazzesche sapendo mantenere un'immagine pulitissima. Quando beve diventa il contrario, si comporta come uno scaricatore di porto, ma poi non ha la forza di fare nulla.



Amici:



“Ciao! È un anno che non ci vediamo! Come sta la tua ragazza?”

“Spero sia finita sotto un tram, e se per caso è quello che sta passando lo fermo e stringo la mano al conducente”

“Sei un po’ arrabbiato?”

“No, ma va, quello lo ero 4 mesi fa. Questa è la mia versione pacata.”



“Ciao, sai che la tua ex se ne sta scopando uno diverso ogni sera?”

“Beh, ci sarà la fila”

“No, la fila è per la sua amica, quelli che lei rifiuta vanno poi dalla tua ex che se li scopa”

“Si, allora è lei”



Non potevo non sognarti stanotte.

Spero sia un sogno premonitore.

E pensa che quello è uno dei sogni più pacati che ho fatto.



Niente da dire sulla festa di ieri, se non che sono felice per mio fratello.

E che ha davvero tanta gente intorno.

E che se fosse stato un po' meno agitato li avrebbe visti tutti.

E che non cambierà mai, non ha passato un solo minuto senza una donna per mano.

E che tu potevi anche venire.

14 febbraio 2002

Buon S. Valentino a tutti i maiali









thanx to miki

Oggi è S.Valentino. Auguri... A mio fratello Valentino





Parole? No, nessuna. Le direi solo perchè si deve.

Niente parole.

Oggi è S.Valentino.

Oggi lascio parlare la poesia qui sotto. Se non è amore quello!

Non ho la ragazza. Ma ho un sacco di amore intorno.

Com'è che funziona?

Come? Non è quello l'amore che si festeggia?

Beh...se è per questo stasera vado ad una festa di S.Valentino.

L'ha organizzata mio fratello.

Si chiama Valentino.

Infatti festeggia l'onomastico.

Non è nemmeno quello che si festeggerebbe oggi, eppure lo faremo.

E ha proprio preso un locale per farlo!

Ha invitato pure la mamma quella della poesia qui sotto.

Ha promesso che metterà lo smocking.

E ne ha proprio noleggiato uno per farlo!

Se questa è una famiglia normale....

Che sia un giro di boa familiare oggi?

...

se non lo è sarà comunque una bella festa

...

del resto...ci sono i due 30enni migliori di Milano

...

mica cazzi!

...

Anzi...i due 30enni scapoli migliori di Milano

...

e per essere sicuri di poter rispondere a chi vedendoci dirà "Ma chi vi ha fatto voi due?" ci sarà pure mammina.

Che così le lamentele se le becca lei!

Del resto... è lei la responsabile!

...

di cotanta beltà

...

Buon S.Valentino.

A tutti quelli che hanno la persona giusta accanto.

E a tutti quelli che non hanno la persona sbagliata accanto.

...

A tutti gli altri

in bocca al lupo.

Ne avranno bisogno.

Mi spiace per loro.

13 febbraio 2002

Cara mamma mi scrive

Dopo un pò impari la sottile differenza fra tenere una mano e incatenare un'anima.
E impari che l'amore non è appoggiarsi a qualcuno e la compagnia non è sicurezza.
E inizi ad imparare che i baci non sono contratti e i doni non sono promesse.
E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto, non con il dolore di un bambino.
E impari a costruire le tue strade oggi perchè il terreno di domani è troppo incerto per fare piani.
Dopo un pò impari che il sole scotta se ne prendi troppo.
Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima, invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.
E impari che puoi davvero sopportare, che sei davvero forte e che vali davvero

Sceriffo Berbero

Friends







Harry – “Voglio una data, voglio un’ora voglio un si e li voglio subito”

Sally – “Uomo di poche pretese! Per il *si* si può fare, per il quando vedremo”

Harry – “Mi ami?”

Sally – “Stasera sono arrivata a casa tardi”

Harry – “Ho voglia di vederti”

Sally – “Anch’io”

Harry – “Ho voglia di vederti presto”

Sally – “Domani vedo un amico”

Harry – “Tiragli il pacco”

Sally – “Già fatto un sacco di volte”

Harry – “Appunto. Chi meglio di lui?”

Sally – “Non posso”

Harry – “Allora giovedì. È S.Valentino, così iniziamo quel giorno la nostra meravigliosa storia d’amore”

Sally –“Ho la piscina”

Harry- “E preferisci la piscina?”

Sally – “No, però se salto ancora non ci vado mai”

Harry – “Quindi salti e vieni a quella festa con me?”

Sally – “Va bene”

Harry – “Ti manco?”

Sally – “No”

Harry – “Mi vorresti li adesso accoccolato vicino a te sul divano a bere una tazza di te sotto il piumone a guardare la tv?”

Sally – “C’ho il gatto”

Harry – “Chiudilo nel frigo”

Sally – “Si è appena suicidato”

Harry – “Vieni qui adesso a stare bene?”

Sally – “No”

Harry – “Ti sembro uno che insiste?”

Sally – “No, no”

Harry – “Ho voglia di vederti”

Sally – “Ah! È iniziato Friends”

Harry – “E’ iniziato da mezz’ora”

Sally – “E non me l’hai detto?”

Harry – “Non me l’hai chiesto”

Sally – “Sono una donna. Devi darmi ciò che voglio prima che io lo chieda”

Harry – “Sally…”

Sally – “Si?…”

Harry – “Volevo dirti che è iniziato Friends”

Sally – “Grazie”

Harry – “Vieni a vederlo qui da me?”

Sally – “No”

Harry – “Ti sembro uno che insiste?”

Sally – “No, no”

Harry – “Siamo al telefono da due ore, tu hai voglia di stare con me e vivi da sola io ho voglia di stare con te e vivo da solo, abbiamo già passato la metà della serata insieme e quindi vuol dire che volevamo stare insieme. Perché non vieni qui da me?”

Sally – “Voglio farmi i capelli come quella li”

Harry – “Chi?”

Sally – “Quella di Friends”

Harry – “Vedi? Guardiamo anche la stessa cosa al telefono sul letto come quei due in quel film”

Sally - “Ti scoccia se mi addormento mentre parli?”

Harry – “Ma ci mancherebbe, fai quello che vuoi”

Sally – “Ho appena sbattuto la testa su un gradino”

Harry – “Vieni qui da me?”

Sally – “No”

Harry – “Ti sembro uno che insiste?”

Sally – “No, no”

Harry – “Quello di domani è il tuo ragazzo?”

Sally – “No no! Quello l’ho mandato via”

Harry – “Bene”

Sally – “E quella del divano chi è?”

Harry – “Una di quelle che potrebbero stare bene stasera stessa e invece preferiscono aspettare domani. Conosci il genere?”

Sally – “Sissì.”

Harry – “Tanto lo sappiamo che ci stiamo inseguendo e ci rincorriamo e ci giriamo intorno con sms telefonate internet, tantovale prenderci e non perdere altro tempo”

Sally – “Io ti ho chiamato, sei tu che non ti muovi”

Harry – “Sono uno discreto”

Sally – “Sbadiglio”

Harry – “Non mi vorresti li adesso che ti coccolo e ti riempio di baci e ti accarezzo tutta e..”

Sally – “Non andare oltre”

Harry – “Ah…per giovedì….non ho la macchina”

Sally – “Cioè…non solo pretendi che io esca con te ma non mi vieni nemmeno a prendere? Vabbè…ci vediamo la”

Harry – “No, intendevo dire che mi dovresti venire a prendere tu”

Sally – “Eccheccazzo”

Harry – “Vieni qui da me?”

Sally – “Sono in pigiama”

Harry – “E vieni in pigiama”

Sally – “Devo andare fino al garage”

Harry – “Ti sembro uno che insiste?”

Sally – “No, no”

Harry – “Mi desideri?”

Sally – “No”

Harry – “Buonanotte”

Sally – “Buonanotte”

Harry – “Ah...Sally...”

Sally – “Si?...”

Harry – “Sicura di non voler venire qui da me?”

Sally – “Buonanotte”

Harry – “Notte”

Sally – “Ah...dimenticavo...grazie”

Harry - "Ah...dimenticavo...Non è che ti va di venire qui da me adesso?"





11 febbraio 2002

Il bacio della buonanotte





Stasera niente lettere lunghissime. Stasera niente attacchi violenti né filosofie rivisitate. Stasera niente voli mentali a sinistra o a destra. Stasera nessun analisi politico/circensi.

Stasera ho aperto la mail. C’era una cartolina per me. Dalla Mamma.







“Un grosso bacio al mio cucciolo. Mamma”




Nessun’altra parola.

Ecco la differenza tra chi è adulto e chi sta ancora crescendo. La quantità di parole che si usano per dire le cose importanti.

Io sto ancora crescendo.

Mia mamma mi ha dato un semplice bacio.

E io ci dormo sopra.

Senza aggiungere altro.

Se non la certezza di sapere che se una mamma è tale, lo dimostra sapendo di cosa un figlio ha bisogno.

E io ci dormo sopra, alla piccola lacrima di gioia che è caduta.

Senza aggiungere altro.

Ci dormo sopra.

Anzi, ci dormo avvolto.

Caldo.

E fortunato.

Grazie.

Con persone così accanto non si può non essere certi di valere.

Se non avessi le capacità necessarie per coglierne gli insegnamenti avrei già perso da tempo.



Anche a trent’anni si ha ogni tanto bisogno del bacio della buonanotte.

E se si vive da soli arriva via mail.

Ecco cosa vuol dire essere mamma.



A volte penso che se fossi nato donna i miei futuri figli sarebbero stati più fortunati.

Se vorrò essere un padre altrettanto bravo non avrò un esempio così grande da imitare.

Dovrò improvvisare.

Fa nulla.

Improvviserò.

Mi hai insegnato anche a fare quello al meglio.

Notte Mamma.

Manic Monday





Ciao ammmmoooooooore!!!!

E' lunedì! E' lunedì!

Ricordì?

Siiii....dai....quel giorno in cui ti svegli dopo l'ennesima domenica....

Sai che hai appena buttato via un'altra settimana?

Ma davvero sei diventata così debole?....

Sai che mi sa che davvero non sei più quella che pensavo?....

Sai che mi sa che te la lascio così com'è la vita che evidentemente ti va di vivere?....

Sai che non lo so se sto qui ad aspettare che tu prenda in mano la tua vita e (di conseguenza) anche la mia?.....

Sai che sei proprio una cogliona perchè potresti stare meglio davvero?....

Sai che è davvero demenziale che tu ti accontenti davvero di lasciarmi "quei" messaggi nel guestbook?.....

Sai che chi dire ogni giorno "Meglio una gallina domani" significa non arrivarci mai ma pensare ogni giorno che manca poco?

Sai che.....

Sai che... un cazzo.

E non mi dire che sei felice.

...

Mi sa che mi tengo il ricordo.

10 febbraio 2002

Broono è pure filosofo di brutto brutto brutto





Ricambio visita a Wile parlando di quella frase da lui citata:

"Se esiste un Dio non vorrei essere quel Dio, la tristezza di questo mondo mi strazierebbe l'anima"

Shopenauer.



A parte che…sicuro che era così la frase? E non lo dico perché io la conoscevo diversa, non la conoscevo affatto ne ho mai letto Shopenauer, ma solo perché mi sembra un tantino un controsenso.

Cioè….non vorrei mettermi a filosofeggiare, non ne ho gli strumenti, ne lantomeno ho la presunzione di trovare un controsenso in un ragionamento di una persona il cui valore è valutato proprio in base ai suoi ragionamenti…detto questo….Se esiste un Dio…e lui fosse quel Dio…perché dovrebbe avere l’anima straziata dalla tristezza di questo mondo? Mica l’avrebbe fatto lui? Mica potrebbe cambiarlo? E’ Dio! Non sarebbe mica proprio lui il responsabile di tutto questo? Se può solo stare a guardare impotente vuol dire che è un uomo, se è Dio può anche cambiarlo, che sta a fare a guardare?

Purtroppo a questo punto mi tocca prendermi questo ingrato compito di comunicare al mondo letterato che il sommo broono si trova nella amara condizione di dover correggere filosofi e pensatori, visto che ne ha subito trovato un errore.

Allora…vediamo…riscriviamo un po’ la filosofia…vediamo…partiamo proprio da questa frase….vediamo come la possiamo mettere giù….

…dunque….



Quelle –CONTRO-



“Se esiste un Dio, non vorrei essere quel Dio. Essere paragonato sempre a un pezzo di pane anche quando faccio casini mi farebbe girare alquanto le palle”

Broono.



“Se esiste un Dio, non vorrei essere quel Dio. Sai che casino sarebbe se non potessi più dare la colpa agli altri?”

Broono.



“Se esiste un Dio, non vorrei essere quel Dio. Vorrei essere quell’altro, quello con un sacco di donne”

Broono.



“Se esiste un Dio, non vorrei essere quel Dio. Mi bastano già i miei di nemici”

Broono.



“Se esiste un Dio, non vorrei essere quel Dio. Sai che palle…ogni volta che mandi qualcuno fuori da casa tua per stare un po’ da solo, te ne arrivano subito altrettanti”

Broono.



“Se esiste un Dio, non vorrei essere quel Dio. Non riuscirei a sopportare quel rompicoglioni nano che ogni due minuti mi chiama per dirmi Dai su…quanto vuoi per la baracca?..Dai…su…tanto tra poco sloggi anche tu…dai…anche in società mi va bene… mica voglio tutto….Dai su….se vuoi lascio tutto intestato a te…mica sarebbe la prima volta….dai su…Io te e Murdok…

Broono.



“Se esiste un Dio, non vorrei essere quel Dio. Anche se scrivessi *1* sul citofono mi riconoscerebbero”

Broono.



Ora quelle –PRO-



“Se esiste un Dio, VORREI essere quel Dio. Potrei fare casini quanto mi pare, tanto a pagare per me sarebbero altri”

Broono.



“Se esiste un Dio, VORREI essere quel Dio. Solo 5 minutini…tempo di tirare due fulmini ben piazzati sulle case che dico io”

Broono.



“Se esiste un Dio, VORREI essere quel Dio. …Parlatene bene…parlatene male…l’importante è che si parli di me”

Broono.



“Se esiste un Dio, VORREI essere quel Dio. Almeno a chi non mi crede…potrei mandare l’esercito americano a spiegare un paio di cose”

Broono.



Ora quelle –NEUTRE-



Quella cinematografica:

“Se esiste un Dio…Se esiste Dio???? Ehi!!! Dici a me??? Ehi!!!! Ce l’hai con me???”

Broono.



Quella satanica:

“Se esiste un Dio, è un vero casino, perché vorrebbe dire che esite pure quell’altro incazzato”

Broono.



Quella realistica:

“Se esiste un Dio, altro che tristezza. Si sta facendo un sacco di risate”

Broono.



Quella televisiva:

“Se esiste un Dio. Come SE? Ma allora quello dei quattro salti in padella è un attore?”

Broono.



Quella berlusconiana:

“Se esiste un Dio ce lo diranno i sondaggi”

Broono.



Quella triste:

“Se esiste un Dio…mi saluta mio padre?”

Broono.



E non potevo che chiudere con quella palconistica:

“Se esiste un Dio…Come SE? E tu a cosa pensi di essere connesso?

Broono.

...

L’ultima omaggio personale per Ludik che cerca qualcosa di sinistra:

“Se esiste un Dio…Forse abbiamo ancora una speranza per un nuovo leader. Secondo me accetterebbe”



Si accettano suggerimenti e preferenze.

Disponibile per feste di compleanno,

feste della prima comunione e sorprese per i bimbi







«SCHERZAVO» - «Ma stavo scherzando»: così Berlusconi ha successivamente risposto ai giornalisti sull'episodio delle corna. Berlusconi ha ricordato che quella di Caceres, dove il premier partecipa nella sua veste di ministro degli esteri ad interim, è una riunione informale. «E serve- ha aggiunto - per creare amicizia, cordialità, simpatia e rapporti affettuosi» tra i ministri degli esteri. Questo è il clima e «questo è il modo in cui si portano avanti le riunioni».



La cosa peggiore è che lui lo sa benissimo che nemmeno dopo questo gesto perderà credibilità



Su una cosa siamo ormai tutti d’accordo.

Quando ha detto di impegnarsi personalmente come ministro degli esteri non essendoci nessuno in grado di svolgere tale compito nel modo in cui lo intendeva lui, non mentiva.

Al ministro degli esteri il compito di costruire i rapporti tra i paesi, di rappresentare la cultura del proprio paese all’estero, di stabilirne il linguaggio quando ci si trova su palcoscenici internazionali.

A noi. Italia. Forse la sua lungimiranza un giorno ci porterà a non essere più “Italiani-pizza-spaghetti-Pavarotti-mandolino”. Forse sta lavorando a quello. Forse si è solo riferito al fatto che in Italia in quei giorni era carnevale. Forse è il miglior ministro degli esteri che l’Italia abbia mai avuto. Sicuramente è l’unico all’altezza di rappresentare l’attuale governo all’estero.

L’italico nano continua a dar prova di cosa voglia dire “sapere di non poter essere giudicato”.

Indiscrezioni di palazzo farebbero sapere l’elenco dei prossimi impegni in agenda.

La settimana prossima lo si può trovare ad animare la festa per i 4 anni del nipote del suo portinaio da McDonald’s.

Dopo qualche giorno sarà in visita allo zoo di Roma per una dimostrazione di mimetismo.

Per la settimana successiva avrebbe preso contatti con Darix Togni per stilare l’elenco della prossima delegazione all’estero, tra le novità principali sembrerebbero esserci la donna cannone, il dromedario a 3 gobbe e la foca Fica.

Un comunicato sindacale dei nani giocolieri fa sapere di essere pronto a scendere in piazza per manifestare il proprio dissenso per essere stati esclusi dalla delegazione. Comunicato al quale il portavoce del governo ha prontamente risposto con un secco “Ce l’abbiamo già”.

Il mese prossimo si attende risposta da Baudo per un’eventuale partecipazione al festival di S.Remo.

Per quello che riguarda eventuali altri incarichi in preparazione, sembrerebbe esserci un progetto di visita al nuovo casinò di Malta in qualità di ministro delle finanze, un viaggio a Kabul in qualità di ministro delle pari opportunità e un pic-nic sul prato della sua villa di Arcore con Veronica e prole in qualità di ministro per i rapporti con il parlamento.

Forza Italia.

8 febbraio 2002

Hola et Labòla





Ola a todo el mundo! Como es? Todo bien? Giò soi tornato e ablo mucissimo bien el espognolo porchè ai ablato por tres giornis e quindis ora soi como un vero cico e soi anche un pochito como Cortes el balerino visto che me mancava solo las parolas e aora no stoi achì a raccontar toda la semana porchè hoi mucissime cose da fares e quindis ora corros, esto es solo un saluto por les personas che mi siercheranno en esti giornis par dirle che aier mentres ballavos como sempre su el cubo el mio collegas un pochino maldestrito è salitos sul cubos par bailar con migo e datos che erabamo como siempre pieni de rum todo e dues mi has trascinato per terras e cadendo rovinosamiente ho persos el telefono con todos los numeros e visto che los alcol che avevamo en el cuerpo era mucissimo no lo hai trovato mas nemmeno se lo abessi avuto davanti al los nasos e aora soi senza el telefono ma las cosas peior es che soi senza los numeros de telofonis che abevo en las memorias. Indi caro los amigos che me iami, iamame a las casa porchè non ho ancora un otro telefonos.

Uindi dicos anche a chi avesse mandato los mesagitos, che no hai respuesto no porchè soi maleducatos ma porchè los mesagios son estati recebuti da otros personas che da aier abe el telefonito nuevo, el mio.

Ora vado che devos andares anche en la farmasia porchè cadendo da los cubos con el colega sopra me soi spacato mezzo culos e non tiengo las pomatas en la casa.

Ah…me stavo scuerdando. Las spagnolas sono siempre mucissimo belle i feminil como poche ciche al mundo i la espagna es sempre unos dei postis mas beli al mundo.

Por quanto me riguarda prima o poi los ministeros de la cultura italianos me dovrà pagar como los ambasciatores por esportasion de los italicos fascinos en ghiro por el mundo che ormai sono como un uomo sanduic che està en giro con un cartelo che dise “Va che razza di tronco di gnoccolone che trovi in Italia, vieni che ci mangi pure la pizza buona mentre la mamma ti suona il mandolino sperando che non arrivi come sempre la mafia”.

Nullas da dires, sono quello che oggi se potrebbe iamar “eurobello”.

Vado en la farmasia aora che me sa che las cadutas ha fattos dannis non solos a los culos i ualche pastica para los deliros no me faria mal che es como el veneto.

Ola.



Eledindondereeoooooooooooooo!!!!

5 febbraio 2002

Broono è in viaggio per lavoro





Vah che bello che sono in questo viaggio!!!!

I'll be back in three days

se hai voglia di star qui lo stesso, gironzolati gli arretrati, che se mi leggi è possibile che poi ti stia sulle palle, ma per quel momento dovrei già essere tornato.

Per gli altri...come sempre...c'è il telefono.

Per te...beh...per te non cambia nulla, per te rimane come sempre "l'autoerotismo silenzioso pensando a me", che fa tanto trasgressione e si risparmia in telefono e benzina.

E parlo per esperienza. ;)

[mio] dono della sintesi





Ascolterò chi dice che è sbagliato buttare fuori ciò che di cattivo si ha dentro

solo quando glie lo sentirò dire mentre si sta gustando un bel piatto della propria merda.

4 febbraio 2002

sundaymondayhappydays





Buongiorno ammmmooooooooreeeeeee!!!!!

Inizia un’altra settimana. Per chi vede il bicchiere mezzo pieno.

E’ finita l’ennesima settimana. Per tutti gli altri.

Tu da che parte ti piazzi?

No…così…giusto per sapere se anche questa la passerai come la precedente.

Buongiorno ammmmmmoooooorrrreeeeeeee!

Oggi inizia pensando a te. E all’affetto di cui hai bisogno.

Oggi inizia pensando a te. E all’appoggio di cui hai bisogno.

Oggi inizia pensando a te. E all’abbraccio di cui hai bisogno.

Oggi inizia pensando a te. E all’iniezione di fiducia di cui hai bisogno.

Oggi inizia pensando a te. E all’incoraggiamento di cui hai bisogno.

Oggi inizia pensando a te. E alle coccole di cui hai bisogno.

Oggi inizia pensando a te. E al sostegno di cui hai bisogno.

Oggi inizia pensando a te. E al riposo di cui hai bisogno.

Perché davvero oggi ti starò vicino e potrai appoggiarti su di me per riposare.

Perché davvero oggi sento che hai bisogno di forza.

Perché davvero ieri devi averne utilizzata tanta.

Perché non deve essere stato facile davvero.

Riuscire a passare un’altra domenica fino a sera con l’uomo sbagliato, sapendolo già dal mattino.

Come dico io di solito….

AH!AH!AH!

...

Pensavi fosse una poesia seria?

Da me????

Su voi due?????

UUUUAAAAAAAHAHHAHAAAAAHHAHAHAHAHHHHAAAAAAAAA!

...

Buongiornooooooooammmmooooooooooreeeeeeee.

Coraggio.

Hai davanti ancora cinque giorni di negozio prima della prossima giornata intera con lui.

Sorridi.

Immaginandomi mentre scrivo.

Mi aaaaaaaaamiiiiiiiiisempre di piùùùùùùùù?????????

Ora inizia pure un’altra settimana di paragoni.

Come se ne servissero ancora.

Inizia pure un’altra settimana di sogni.

Se hai davvero voglia di passarne un’altra a non viverteli…

Tanto io sulla distanza ho sempre vinto.



Comodo il divano la domenica pomeriggio?

Ancora troppo evidentemente.

Come si sta un giorno intero senza la tua telenovela preferita?

Cosa hai dovuto guardare in tv tutto il giorno?

Perché tanto quello hai fatto.

….Ammmmmmmmore…



Dai su fatti prendere in giro che un po’ te la cerchi.

Un bacio di inizio settimana tutto per te.

Da me.

Bruno.

Così sicuro di quanto ti farebbe stare bene da iniziare ad avere dubbi sulla tua intelligenza.

Non per presunzione…

Semplicemente perché ne sei altrettanto sicura tu.

Dai su, fatti prendere in giro che te la cerchi decisamente.

Mettila così… con me in più rideresti.

Ma evidentemente questo ancora ti sembra poco.

...

Come? Ridi anche con lui?

Beh...immagino.

Chi non lo farebbe?

...

UUUUAAAAHAHHAHAHAHHHAHHAHAHAHAHH!!!!!!

...

Si lo so.

...

Lo dico anch'io.

...

La differenza è che io non lo dico e basta, io lo metterei in pratica oggi stesso.

2 febbraio 2002

no, non lo sai. per tua fortuna





mi dici che un giorno dimenticherò? No, è quello il problema. Un giorno sicuramente smetterò di soffrirci. Come per tutti i dolori.

Sicuramente un giorno me ne farò una ragione. Come per tutte le cose brutte.

Ma non dimenticherò. Non è possibile dimenticare una cosa così.

Come faccio a spiegare quanto dolorosa sia stata?

Come posso spiegare a chi per fortuna non ha provato, cosa significhi sentire un coltello entrare e sentire che chi lo impugna sa dove infilarlo per fare più male possibile?

Come posso spiegare quanto male faccia sentire quella lama lentamente girare dentro perchè chi lo sta girando sa come usarlo e non vuole che tu muoia ma che tu senta il dolore più a lungo possibile?

Come posso spiegare quanto possa essere doloroso guardare un faccia chi impugna quel coltello e vederci la persona per cui tu hai messo a repentaglio la tua stessa sicurezza?

Come posso spiegare cosa voglia dire impotenza, senza spiegare che se il desiderio di vendetta non è accompagnato dalla necessaria cattiveria diventa un'allucinante prigione.

Come posso spiegare quanto male abbia ancora dentro?

Posso solo dire che è difficile spiegare quanto dolore serva per portare un uomo di trent'anni a piangere come un bambino al tavolo di un ristorante per un'intera serata, rendendosi perfettamente conto che tutti l'avevano notato.

Ecco si, posso provare a spiegarlo così.

Hai idea di quanto dolore si debba sopportare prima di superare quella soglia oltre la quale la nostra volontà non riesce più a sovrastarne la potenza?

Hai idea Gianlu, dopo che ieri mi hai visto così impotente, del perchè quattro mesi fa chiesi aiuto?

Hai idea di cosa devo avere ancora dentro per crollare così senza difese al tavolo di un ristorante dopo quattro mesi?

No, non ce l'hai. Per tua fortuna.

Ecco perchè quando mesi fa chiesi aiuto dissi di farlo senza chiedervi se era giusto.

Ecco perchè vi chiesi di credermi sulla fiducia.

Perchè non sai come si stia. Per tua fortuna.

Quando qualcuno chiede aiuto, non bisognerebbe mai chiedere a noi stessi se è giusto.

Se aiutiamo solo quando ne capiamo i motivi, non aiuteremo mai. Perchè significa che stiamo male anche noi.

Se si aiuta lo si fa per la persona non per i motivi.

Chiedere aiuto significa stare davvero male credimi.

Nemmeno oggi potrei darti un motivo per cui avevo bisogno di aiuto.

Come potrei dartelo?

Forse provando a spiegarti che i motivi non sono quelli per cui piango ancora dopo quattro mesi.

Quello che ha deciso di togliermi non sono i motivi per cui piango.

Quello che mi ha tolto e distrutto sono i motivi per cui sono sempre riuscito a non piangere.

Non mi ha ferito cavalcando le cose brutte che mi erano capitate.

Mi ha ferito perchè ha distrutto quelle belle che mi avrebbero dato la forza per sopportare il resto.

Se vuoi vedere qualcuno cadere, togligli forza e fiducia nel momento in cui soffre.

Dopo mesi lo vedrai ancora piangere come un bimbo.

Ecco perchè vi chiesi di combattere per me.

Non avevo più la forza per farlo io.

Mi avrebbe distrutto.

E infatti ce l'ha fatta.

Ecco.

Si, così mi sembra spiegato bene.

Ed è brutto.

Scusa per la serata.

Non deve essere stato bello essersi trovato dall'altra parte di quel tavolo.

Ma credimi, si sta peggio da questo.

Mi spiace. Mi vedrai così ancora per tanto.

Spero che la prossima volta almeno non saremo solo io e te.

Almeno avrai qualcun'altro da guardare per trovare un'uscita.

Per me l'uscita è un po' meno semplice da trovare.

In ogni caso grazie.

Gianluca.

1 febbraio 2002

L'unica cosa è che me l'hanno un pochino ridimensionata.

non farà più incazzare tanto tanto, ma va bene lo stesso, anche perchè non era quello l'obiettivo.

Quello sarebbe stato solo un effetto collaterale.

Ora manca solo chi materializza l'idea e chi caccia la grana.

qualcuno ha voglia di seguirmi sulla fiducia?

soprattutto nella seconda categoria ovviamente.

progetti per il presente ::..2..::





qualcuno ricorda "quel" mio progettino che sembrava buttato li?

non lo era.

ne ho parlato con un paio di persone sufficientemente folli per pensare di metterlo in piedi.

ne ho parlato un po' di tempo fa.

uno ancora si deve riprendere.

l'altro ogni volta che mi vede ha quel modo di fare di chi non solo è rimasto conquistato dall'idea, ma tra un incontro e l'altro ci pensa così tanto che ogni volta mi propone un'idea in più per migliorare o aggiungere.

Il che significa che gli è piaciuta davvero.

Siisì....dai dai....

che è bello quando in un'idea folle qualcuno decide di seguirti.

la rende più reale.