Facciamo che io allungo una mano e chiudo gli occhi.
Facciamo che tu ti fai trovare in qualsiasi direzione io abbia allungato la mano.
Facciamo che ti fai trovare perché eri già lì e non perché volevi farti trovare.
Facciamo che ti fai accarezzare i capelli.
Facciamo che te li fai accarezzare non perché li ho trovati ma perché avvicinandoti alla mia mano i tuoi capelli le sono rimasti legati.
Facciamo che cercando di scioglierli mi tocchi la mano con la tua, anche per sbaglio facciamo.
Facciamo che così allora la mia mano toccava la tua ed era legata di tuoi capelli.
E poi io faccio quello che allora avvicinava anche l’altra mano per cercare di slegarti e tu fai quella che quando io lo facevo mi bloccava la mano con la sua libera.
E allora poi io facevo quello che ti diceva “Ehi, ci stiamo tenendo con tutte le mani” e tu facevi quella che sorridevi poi un po’ ti arrabbiavi ma per gioco e poi ridevi di nuovo.
E poi io faccio quello che era contento e cantava e tu perché sentivi la musica ballavi.
E allora gli altri ci guardavano e dicevano che anch’io ballavo perché gli sembrava ma in realtà eri tu che ballavi e io faccio quello che ti teneva solo tutte le mani e così ballavo anch’io.
E poi facciamo che tutti e due facevamo quelli che ballavano così per ore, per giorni, per anni.
E poi facciamo quelli che quando quegli anni finivano allora facevamo un altro gioco, ma non uguale, di più.
Facciamo che quando facevamo un altro gioco lo sceglievi tu perché io avevo già scelto questo che stiamo giocando adesso e dovevamo fare una volta per uno così eravamo uguali.
Facciamo che tu potevi scegliere quello che volevi anche i giochi di bambina io giocavo lo stesso perché tu hai giocato lo stesso il mio di bambino.
Facciamo che tu per scoprire che è vero sceglievi i giochi più da bambina da bambina bambina bambina che esistono.
Tu sceglievi di giocare a pettinare le bambole e io giocavo, tu poi sceglievi di giocare a cucinare e io giocavo, e poi allora sceglievi di giocare a truccarci da grandi e io giocavo per un’ora, per un giorno, per un anno, fino all’infinito così tu non potevi mai scegliere di giocare ai caubois e agli indiani perché era un gioco da maschietti e infatti l’avevo già scelto prima io.
E poi facevamo che tu eri quella che vedeva che era vero e allora mi chiedevi stai con me per sempre e io facevo quello che ti diceva ma sono già con te per sempre non vedi che siamo all’infinito?
E poi da grandi ci sposavamo.
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