24 ottobre 2011
21 ottobre 2011
Volevo dire che
che la gente in corteo avrebbe applaudito la polizia incitandola a caricare i violenti, io lo scrissi tre anni fa.
Solo che non lo scrissi qui e quindi tocca fidarvi.
Che non capisco questo continuo evidenziare la differenza di età polizia (40)/black block (20) come fosse il problema.
A Genova dicevamo che il problema fu che non vennero mandati in piazza agenti esperti di manifestazioni ma ventenni più impauriti dei manifestanti.
Ora che in piazza ci hanno mandato gente che di piazze ne ha gestite per due decenni, e che infatti non ha ucciso nessuno, ci si lamenta che non sono stati mandati dei ragazzini.
Che Maroni l'ha pensata perfetta.
Gli è stato detto che faceva manganellare anche gli anziani e che ogni manifestante aveva addosso 7 agenti.
Ha dato ordine di non manganellare nessuno e ne ha mandati un decimo dei manifestanti.
Quasi li ammazzavano.
La prossima volta potrà mandare l'esercito senza che nessuno possa dirgli nulla.
Che nelle ultime tre settimane ho lavorato molto con gente molto di Milano e che ho confermato il motivo per cui ce ne siamo andati da quella città.
Il motivo è che a Milano è sempre e comunque una questione di soldi.
Come tutte le strade portano a Roma, a Milano tutte le questioni portano ai soldi.
Tutte.
Che sia collante o solvente, è sempre e comunque questione di soldi.
Che a Milano ci sto tornando ormai con una tale facilità e frequenza, che mi pare di poter dire di abitare a Moncalieri, un piccolo quartiere a pochi minuti dal centro di Milano.
Che se la mia esperienza di call center facesse statistica, darei ragione a chi vuole delocalizzare in India mandando pezze al culo centinaia di precari italiani del cazzo.
Quello è un lavoro.
Che ti piaccia o meno, che sia quello che sognavi da piccolo o meno, che ti ci paghi le vacanze o meno, è un lavoro.
Vedi di farlo come si deve o non rompere i coglioni quando un indiano di 15 anni capace di parlare 4 lingue e di riprogrammarti a telefono lo stesso telefono dal quale chiami, si prenderà il tuo posto.
Non sarà questione di salario inferiore, ma proprio di inarrivabile competenza superiore.
E non parliamo dell'educazione.
Lì pure un cinese stronzo, al confronto pare un nobile del '700.
Che sono stato colpito da quello che, per ripetizione e schematismo, sono certo essere un preciso morbo che deve avere anche un suo nome.
Quando scrivo stacco l'ultima lettera di una parola e la faccio diventare la prima della successiva.
Tipo così: Tip ocosì.
Ogni 3 o 4 parole lo faccio, scrivere mail sta diventando un inferno.
Poi altre cose varie, magari tra altri due mesi le metto giù sintetiche.
Voi intanto sempre incollati qui, eh.
Solo che non lo scrissi qui e quindi tocca fidarvi.
Che non capisco questo continuo evidenziare la differenza di età polizia (40)/black block (20) come fosse il problema.
A Genova dicevamo che il problema fu che non vennero mandati in piazza agenti esperti di manifestazioni ma ventenni più impauriti dei manifestanti.
Ora che in piazza ci hanno mandato gente che di piazze ne ha gestite per due decenni, e che infatti non ha ucciso nessuno, ci si lamenta che non sono stati mandati dei ragazzini.
Che Maroni l'ha pensata perfetta.
Gli è stato detto che faceva manganellare anche gli anziani e che ogni manifestante aveva addosso 7 agenti.
Ha dato ordine di non manganellare nessuno e ne ha mandati un decimo dei manifestanti.
Quasi li ammazzavano.
La prossima volta potrà mandare l'esercito senza che nessuno possa dirgli nulla.
Che nelle ultime tre settimane ho lavorato molto con gente molto di Milano e che ho confermato il motivo per cui ce ne siamo andati da quella città.
Il motivo è che a Milano è sempre e comunque una questione di soldi.
Come tutte le strade portano a Roma, a Milano tutte le questioni portano ai soldi.
Tutte.
Che sia collante o solvente, è sempre e comunque questione di soldi.
Che a Milano ci sto tornando ormai con una tale facilità e frequenza, che mi pare di poter dire di abitare a Moncalieri, un piccolo quartiere a pochi minuti dal centro di Milano.
Che se la mia esperienza di call center facesse statistica, darei ragione a chi vuole delocalizzare in India mandando pezze al culo centinaia di precari italiani del cazzo.
Quello è un lavoro.
Che ti piaccia o meno, che sia quello che sognavi da piccolo o meno, che ti ci paghi le vacanze o meno, è un lavoro.
Vedi di farlo come si deve o non rompere i coglioni quando un indiano di 15 anni capace di parlare 4 lingue e di riprogrammarti a telefono lo stesso telefono dal quale chiami, si prenderà il tuo posto.
Non sarà questione di salario inferiore, ma proprio di inarrivabile competenza superiore.
E non parliamo dell'educazione.
Lì pure un cinese stronzo, al confronto pare un nobile del '700.
Che sono stato colpito da quello che, per ripetizione e schematismo, sono certo essere un preciso morbo che deve avere anche un suo nome.
Quando scrivo stacco l'ultima lettera di una parola e la faccio diventare la prima della successiva.
Tipo così: Tip ocosì.
Ogni 3 o 4 parole lo faccio, scrivere mail sta diventando un inferno.
Poi altre cose varie, magari tra altri due mesi le metto giù sintetiche.
Voi intanto sempre incollati qui, eh.
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