7 maggio 2018

Constatazione

C'è che la vita è da romanzo solo per chi la vive, se la vive, e di alcun interesse per chi la osserva.
C'è che quello che direi sarebbe la noiosa ripetizione di film già visti, errori già compiuti, investimenti già sbagliati, successi già raggiunti.
C'è che sto salendo sempre più su ma solo nello spettacolo quindi al prezzo di aver raso al suolo ogni alternativa per la quale non avrei comunque lo stesso tempo che non ho avuto per costruirla, c'è che giovedì proietterò cose mie su uno schermo di centoventi metri, roba mai vista, evento mai visto, per ogni ruolo sono stati chiamati i migliori d'Italia e nel mio il migliore d'Italia sono io, c'è che non lo dico io, lo dice chi mi chiama in coro con la realtà dei fatti, è semplicemente vero e giovedì lo sarà più di ogni ieri, chi riceve i miei test li porta ai paganti dicendo "Guarda cosa cazzo sta riuscendo a fare" e mi telefona non per dirmi "Cosa cazzo stai riuscendo a fare" ma per dirmi che è andato a dire "Guarda cosa cazzo sta riuscendo a fare" ed essere il migliore d'Italia ha questa forma qui, non ti fanno i complimenti ma ti raccontano di quando ti hanno fatto i complimenti ed è diverso perché è come farti i complimenti di due persone invece che di una, l'ho capita dopo anni questa cosa, anni di complimenti intendo, centoventi metri santoddio, illumineremo fino al lago maggiore.
C'è che sarei cattivo contro bersagli più veloci a spostarsi di quanto lo sia io a colpire, quindi sarei cattivo fine a se stesso e cioè l'unico pozzo in cui nessuno, nonostante diversi tentativi, sia mai riuscito a trascinarmi.
Direi che amo in maniera assolutamente generica e schifo in maniera estremamente focalizzata.
C'è che l'unico modo di andare oltre questa riga sarebbe mettendoci i nomi e facciamo che ci penserà il tempo, come sempre.