28 maggio 2010

Sta invecchiando (finalmente) #2

Credo di essermi distratto e quindi non sono al corrente...
L'ha detto, che non ha messo le mani nelle tasche degli italiani?

Scherzo, dai, lo so che tra lui e i suoi uomini sandwich l'han detto anche oggi le sue (non è un errore, è "sue" e non "loro") brave 36 volte.
Facevo il simpatico.

E' che non capisco perché debbano ripeterlo tutti ossessivamente ogni volta che arrivano a meno di dieci centimetri da un microfono, foss'anche quello attaccato al vetro dello sportello bancario.
"Mi servirebbe un modulo per un bonifico non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani"
"Sono sul tavolo all'ingresso"
"Grazie non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani"
Boh.
Non capisco.
Voglio dire, se non hai messo le mani nelle tasche dei tuoi elettori, i tuoi elettori proprietari di quelle tasche lo sapranno di loro, no?
Se invece ce le hai messe, nella stessa maniera lo sapranno anche se tu dirai di non averlo fatto, no?
O "la maggioranza degli italiani" per sapere se ha una scarpa allacciata lo chiede a chiunque sia nei paraggi invece che guardarsela e se nei paraggi c'è uno che gli dice che è allacciata gli rispondono "Ok grazie" pure se i lacci manco li ha?
Cioè è il sistema di dialogo tra lui e i suoi elettori, che mi sfugge.

Ma verrebbe mai considerato un grande statista uno che di fronte a uno col cappello gli dicesse ogni sei secondi "Non le ho tolto il cappello"?
Dico io, per molto meno un comune cittadino verrebbe accompagnato al TSO.
Un comune cittadino di qualsiasi altra nazione, dico.
Qui quelli col cappello lo elevano a loro dio.

No vabbè dai ok, va bene così, è tutto antropologicamente normale.

26 maggio 2010

e sarà andata di culo

E' difficile da dire almeno quanto per Fonzie era difficile pronunciare la parola "ho sb...sbag...sbagl...", ma a due anni dall'inizio di quest'incubo c'è il rischio di dover riconoscere che in tutto 'sto carrozzone di criminali e di mafiosi che sta facendo precipitare il paese nel periodo qualitativamente, in termini umani prima di tutto, più basso della sua storia, emerga come unica eccezione meritevole di revisione di giudizio, proprio il ministro che più si attirò all'esordio giudizi (anche miei, s'intende) irridenti e sminuenti: il ministro Carf...Carfa...
Vabbè, prossima volta.
Per il momento direi che è già molto così.

Ah...e se il dubbio fosse che la cosa nasca dalla banale considerazione sulle scuse da lei fatte al mondo lgbt in sede più che istituzionale, cosa già di per sé dirompente in un governo come quello al quale appartiene anche se al momento seguita da poche azioni concrete, la risposta è che no, la cosa nasce anche da quello, ma in particolare dal suo interessamento a quel mondo dimenticato e volutamente tenuto lontano dagli occhi della società dei perfetti riassumibile nel numero 180.
Un inferno tale, che davvero in pochi hanno il carattere necessario per andarlo anche solo a guardare.
Se lei l'avrà davvero, allora giù il cappello alla qualità politica pregiudizialmente inimmaginabile qualche mese fa.

24 maggio 2010

Mani avanti

Avviso per chiunque sia pronto all'azzardo dell'avermi durante le partite del mondiale:
Io non tiferò, ma se tiferò tiferò qualsiasi altra squadra.
Non importa quale, vale tutto, Paraguay, Costa d'Avorio, Danimarca, qualsiasi.
E più andremo avanti più il cerchio del casuale si stringerà a mirato, fino all'estrema tensione di quel punto nel quale attendono il mio più profondo sostegno la Francia e, sono un temerario non conosco limiti, la Corea del Sud.

E non c'è traccia di anti-italianità, in questo.
Semplicemente mi fa ribrezzo anche solo l'ipotesi che si riverifichi la devastazione alla quale ho assistito quattro anni fa della quale quella dell'altra sera a Milano è stata solo l'ennesima anticipazione.
Un paese che devasta e uccide per il calcio non merita di avere niente per cui festeggiare o, tantomeno, andare orgoglioso.

Per chiarire meglio il punto, un po' di storia recente a confronto con altra storia meno recente:

Milano 22 gennaio 2009.
I musulmani si riuniscono in piazza Duomo per pregare e la Curia protesta.
"Islam, Maroni vieta le preghiere in piazza.
Stop alle provocazioni. I luoghi-simbolo della cristianità non potranno più essere invasi. Lo ha deciso il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Nelle nostre città non si vedranno più manifestazioni-preghiera come quelle del 3 gennaio scorso[...] Un trauma, per molti [...] Per molti un’offesa, o ancora una mossa consapevole inserita in una precisa strategia di islamizzazione dello spazio pubblico delle città. [...]
Ora il ministro Maroni dice «basta»: «Ho preparato una direttiva che verrà inviata a tutti i prefetti affinché fatti come quelli avvenuti davanti al Duomo di Milano non abbiano a ripetersi», ha annunciato al «question time» alla Camera, rispondendo a un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato di An-Pdl, e vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato. L’obiettivo - ha detto il ministro leghista - è «meglio regolare le manifestazioni, garantendo il diritto di manifestare e allo stesso tempo il diritto dei cittadini a fruire pacificamente degli spazi della propria città»."




Milano 24 Maggio 2010.
Migliaia di tifosi si riuniscono in piazza Duomo per festeggiare la vittoria della coppa e la Curia protesta.
"[...]Più in generale, una situazione di estremo pericolo [...] Lo sforzo delle forze dell’ordine è stato massiccio, la gestione dell’ordine pubblico non è stata semplice. La situazione di pericolo palpabile. Danni anche all’Arena (cancellate divelte). I malumori, molto diffusi, si sono concentrati nella presa di posizione della Curia: «Gli appelli alla tutela della piazza del Duomo sono stati inascoltati. L’augurio è che quel che è successo sabato sera possa servire da amara lezione per gli appuntamenti futuri».
Il Comune, che ha cercato di alleggerire la pressione sul centro città mettendo anche un maxischermo davanti alla Centrale, rivendica invece la scelta di piazza del Duomo: «È il luogo naturale, se non avessimo dato ai tifosi dell’Inter la possibilità di seguire tutti insieme la partita avremmo avuto molte più critiche. E le persone comunque vogliono andare lì a festeggiare, in Duomo. La festa non ha prodotto nessun dato rilevante in negativo. Ed ha avuto anche un ritorno economico per Milano. Cosa vogliamo fare, chiudere le piazze della città?»."

20 maggio 2010

Chi era dove

Mentre Maroni conferma la sua fiducia ai vertici della polizia condannati per i fatti della Diaz, la sinistra così eccitata dal nuovo Fini potrebbe approfittare di questo momento di continui outing per chiedergli se lui a sua volta confermi la sua personale al povero Scajola e, soprattutto, cosa ci facesse, nei momenti in cui quei vertici usavano la bocca per dire chi doveva fare cosa, nella sala operativa della questura nella quale c'erano gli occhi e le orecchie di quei vertici e, già che è in un momento di incontenibile voglia di verità, cosa vide e cosa udì là dentro?

Sempre che la domanda non sia troppo di sinistra, ovviamente.