5 ottobre 2007

Bir-manìa

"Se non ho scritto nulla sul caso Birmania, è perché fino a ieri non ero nemmeno certo di poter indicare sulla cartina dove fosse."

Questo, oltre che essere il motivo per cui non ho scritto IO niente, è un post tipo che mi sarebbe piaciuto un sacco leggere su un sacco di blog.
Ma si sa come funziona, un giorno sono gli sms solidali, uno sono le balene giapponesi, un altro è siamo tutti monaci zen.

Al contrario, anche senza informazioni precise, saprei anche a occhi chiusi indicare dove si trovi ogni volta l'italia.
Quello che ho approfondito (poco) è quanto, ci siamo.
E allora invece che dire "Siamo tutti monaci", ché tanto basta aprire blog a caso e lo si può leggere, io su questa vicenda dico "Siamo tutti italiani".

Da Panorama (non dite nulla vi prego non infierite è già abbastanza difficile):

"[...]Sul versante importazioni le oltre trecento imprese italiane che fanno affari con la Giunta militare hanno movimentato nel 2007 - sempre secondo la Cisl - una quantità di denaro impressionante: oltre 59 milioni di euro. Operano nel campo dei preziosi, del tessile, del legno, dell’abbigliamento, della manifattura meccanica. Tra le aziende coinvolte, ci sono nomi illustri come Oviesse (oltre 2,5 milioni di euro di importazioni) che però ha adottato il codice di condotta dell’OIL, l’ipermercato Auchan (462.000 euro), Bulgari Gioielli (385.000 euro), la Fincantieri (poco meno di 100.000 euro). Ma la palma d’oro dell’import la conquista la Bellotti Spa, che dalla Birmania importa 7 milioni di euro del pregiatissimo Teak locale. Al secondo posto la Van Cleef & Arpel Logistics Spa (prodotti di lusso) con 4,8 milioni di euro e al terzo l’Italia Srl (4,3 milioni di euro). Sul versante esportazioni (60 milioni di euro nel 2007), la Danieli Officine Meccaniche Spa non ha praticamente rivali (55 milioni di euro di prodotti industriali esportati nel settore delle acciaierie). Tra le altre aziende citate nel rapporto Cisl anche Luxottica."

Qui l'elenco completo di chi importa e di chi esporta.

Ecco.
A me gli sms solidali, lo sapete, sono sempre stati molto sul cazzo.
I post solidali peggio che mai.
Non per altro, è che hanno sempre lo sguardo volto altrove e mai una parola sulla merda sotto il proprio zerbino, quando secondo me è sempre da lì che bisognerebbe partire perché quasi sempre è da lì che hanno inizio le cose.

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