"Non indagare sulla sua morte" mi dissero da laggiù "è meglio di no, non spingetevi oltre"
E io non lo faccio.
Ma sulla sua vita sì, quello nessuno me lo può impedire.
Su almeno una delle due è la natura che mi impone di incamminarmi.
Per placare l'irrefrenabile istinto di percorrere l'altra.
Tra le due, scelgo quella che più ha possibilità di rendere il domani migliore.
Dialogo di Cina con mio padre attraverso i suoi appunti, apro scatoloni pieni di fogli e idee, li leggo, affatico la vista su una calligrafia sconosciuta, centinaia di piccioni viaggiatori che allevava con cura e dedizione ma che non fece in tempo a far partire, lo faccio io, li trascrivo e li libero.
Oggi libero un piccione datato 1996, un po’ confuso e privo di quel filo logico di cui ogni contenitore di appunti sparsi non può che esser privo finché la sintesi finale non li lega tra loro in una tesi, ma grande nel suo esser nato più di dieci anni fa, quando la Cina era, in occidente, meno di uno o due ristoranti a quartiere e lui era là, a dannarsi per essere ascoltato da un mondo che lo dava per pazzo.
Il filo logico, la sintesi finale, è facilmente intuibile.
E io non lo faccio.
Ma sulla sua vita sì, quello nessuno me lo può impedire.
Su almeno una delle due è la natura che mi impone di incamminarmi.
Per placare l'irrefrenabile istinto di percorrere l'altra.
Tra le due, scelgo quella che più ha possibilità di rendere il domani migliore.
Dialogo di Cina con mio padre attraverso i suoi appunti, apro scatoloni pieni di fogli e idee, li leggo, affatico la vista su una calligrafia sconosciuta, centinaia di piccioni viaggiatori che allevava con cura e dedizione ma che non fece in tempo a far partire, lo faccio io, li trascrivo e li libero.
Oggi libero un piccione datato 1996, un po’ confuso e privo di quel filo logico di cui ogni contenitore di appunti sparsi non può che esser privo finché la sintesi finale non li lega tra loro in una tesi, ma grande nel suo esser nato più di dieci anni fa, quando la Cina era, in occidente, meno di uno o due ristoranti a quartiere e lui era là, a dannarsi per essere ascoltato da un mondo che lo dava per pazzo.
Il filo logico, la sintesi finale, è facilmente intuibile.
"Tre principi economici delle economie asiatiche.
1. Il primo è che la tecnologia si sta ampiamente diffondendo nel mondo e quindi i paesi occidentali stanno perdendo i loro tradizionali vantaggi.
Le conoscenze tecnologiche si spostano nel mondo con la stessa facilità con cui viaggiano gli uomini e i capitali.
2. Il secondo è che il centro di gravità dell’economia mondiale si sposterà inevitabilmente verso i paesi asiatici che si affacciano sul Pacifico occidentale.
Solo se li considera anche come consumatori di prodotto finito e non solo come produttori di merci di bassa qualità e basso costo (interr)
3. Il terzo è che i successi asiatici dimostrano la superiorità di quei paesi che godono di minori libertà civili e pianificano più di quanto noi occidentali siamo disposti ad accettare.
Le tensioni sociali che creano (anche con la repressione violenta del dissenso e dello scontento) alla lunga contano di più dei vantaggi economici accumulati nel breve periodo.
(interr) solo un modesto aumento dell’efficienza e una crescita dovuta soprattutto a un potenziamento degli input.
La crescita asiatica si basa soprattutto su un aumento dei fattori di produzione, non sull’efficienza produttiva.
In Cina sono ancora tanti quelli che quando prendono in mano un pomodoro, lo girano e lo rigirano per vedere che non sia una delle tante diavolerie inventate da quelli di Hong Kong o di Taiwan e scuotendolo lo accostano all’orecchio per sentire se suona.
I conflitti.
1. Penisola coreana
2. India e Pakistan sono in grado di produrre ordigni nucleari (il conflitto per il Kashmir è ancora più pericoloso).
3. Cina e Taiwan – Cina e Mari del sud – Cina e Sud Est asiatico – Cina e Siberia (dove il flusso di immigrati cinesi sta cominciando a preoccupare i russi)
Le Tigri dell’Asia: Hong Kong, Singapore, Corea del Sud, Taiwan.
Nuove Tigri: Indonesia, Malesia e Thailandia.
La Banca Mondiale.
In Asia orientale sono accumulati dagli 1.3 miliardi di $ del 1980 ai circa 42.7 del 1994.
Il flusso totale di capitali è triplicato dal 1990 al 1994 e ha raggiunto presumibilmente i 99 miliardi di $.
Le riserve di valuta estera di Taiwan hanno sfondato il tetto dei 100 miliardi di $ nella primavera del 1995, piazzandosi solo dopo i 156 miliardi del Giappone.
Dopo sono scese a 90 miliardi mentre quelle del Giappone sono salite a 182.
La Cina era al 5° posto con 71 miliardi (corr. 85 miliardi dato a Maggio ’96) con un distacco di soli 4 miliardi dagli Stati Uniti.
Le riserve di Singapore erano di 67 miliardi e quelle di Hong Kong di 54. Quelle di Thailandia, Corea del Sud e Malesia erano tra i 25 e i 35 Miliardi come quelle di Olanda, Spagna, Italia, Svizzera, Francia e Svezia.
India e Australia hanno ereditato le democrazie dall’Inghilterra, le Filippine dall’America.
Il valore della produzione agricola è più che triplicato in Cina tra il 1970 e il 1990
(Ma il 1970 era pari a zero. Le campagne erano lande deserte che non si erano ancora riprese dalla bufera della rivoluzione culturale)
Ancora nel 1982 si segnalavano terribili carestie in intere province cinesi.
In Cina c’è stato un revival della mentalità del Regno di Mezzo, in cui gli asiatici venivano considerati inferiori e gli occidentali barbari."
1. Il primo è che la tecnologia si sta ampiamente diffondendo nel mondo e quindi i paesi occidentali stanno perdendo i loro tradizionali vantaggi.
Le conoscenze tecnologiche si spostano nel mondo con la stessa facilità con cui viaggiano gli uomini e i capitali.
2. Il secondo è che il centro di gravità dell’economia mondiale si sposterà inevitabilmente verso i paesi asiatici che si affacciano sul Pacifico occidentale.
Solo se li considera anche come consumatori di prodotto finito e non solo come produttori di merci di bassa qualità e basso costo (interr)
3. Il terzo è che i successi asiatici dimostrano la superiorità di quei paesi che godono di minori libertà civili e pianificano più di quanto noi occidentali siamo disposti ad accettare.
Le tensioni sociali che creano (anche con la repressione violenta del dissenso e dello scontento) alla lunga contano di più dei vantaggi economici accumulati nel breve periodo.
(interr) solo un modesto aumento dell’efficienza e una crescita dovuta soprattutto a un potenziamento degli input.
La crescita asiatica si basa soprattutto su un aumento dei fattori di produzione, non sull’efficienza produttiva.
In Cina sono ancora tanti quelli che quando prendono in mano un pomodoro, lo girano e lo rigirano per vedere che non sia una delle tante diavolerie inventate da quelli di Hong Kong o di Taiwan e scuotendolo lo accostano all’orecchio per sentire se suona.
I conflitti.
1. Penisola coreana
2. India e Pakistan sono in grado di produrre ordigni nucleari (il conflitto per il Kashmir è ancora più pericoloso).
3. Cina e Taiwan – Cina e Mari del sud – Cina e Sud Est asiatico – Cina e Siberia (dove il flusso di immigrati cinesi sta cominciando a preoccupare i russi)
Le Tigri dell’Asia: Hong Kong, Singapore, Corea del Sud, Taiwan.
Nuove Tigri: Indonesia, Malesia e Thailandia.
La Banca Mondiale.
In Asia orientale sono accumulati dagli 1.3 miliardi di $ del 1980 ai circa 42.7 del 1994.
Il flusso totale di capitali è triplicato dal 1990 al 1994 e ha raggiunto presumibilmente i 99 miliardi di $.
Le riserve di valuta estera di Taiwan hanno sfondato il tetto dei 100 miliardi di $ nella primavera del 1995, piazzandosi solo dopo i 156 miliardi del Giappone.
Dopo sono scese a 90 miliardi mentre quelle del Giappone sono salite a 182.
La Cina era al 5° posto con 71 miliardi (corr. 85 miliardi dato a Maggio ’96) con un distacco di soli 4 miliardi dagli Stati Uniti.
Le riserve di Singapore erano di 67 miliardi e quelle di Hong Kong di 54. Quelle di Thailandia, Corea del Sud e Malesia erano tra i 25 e i 35 Miliardi come quelle di Olanda, Spagna, Italia, Svizzera, Francia e Svezia.
India e Australia hanno ereditato le democrazie dall’Inghilterra, le Filippine dall’America.
Il valore della produzione agricola è più che triplicato in Cina tra il 1970 e il 1990
(Ma il 1970 era pari a zero. Le campagne erano lande deserte che non si erano ancora riprese dalla bufera della rivoluzione culturale)
Ancora nel 1982 si segnalavano terribili carestie in intere province cinesi.
In Cina c’è stato un revival della mentalità del Regno di Mezzo, in cui gli asiatici venivano considerati inferiori e gli occidentali barbari."
Sono in piena rivoluzione, sto trasformando un continente che si ribella, il tempo mi darà ragione, è giusto, quello che faccio oggi fa male a molti ma è solo, semplicemente, giusto, si chiama identità, richiede un processo, richiede coraggio, richiede forza, molta forza, perché grande è la forza messa in campo per impedirmelo.
Me li mangio.
Li mastico.
Poi li sputo.
E plasmo una famiglia nuova.
Una famiglia, più che altro.
Di quei vasi non resterà manco l’impronta che hanno impresso sugli scaffali in trent’anni di protettissima intangibilità.
Vado un po’ in vacanza.
Vado in collina a prender fiato e amore, ché la campagna d’autunno che mi aspetta richiederà grosse scorte dell’uno e dell’altro.
La serenità fasulla e imposta è un 'ipoteca sul futuro maggiore di qualsiasi lacerazione.
E soprattutto un pazzo sta a un inascoltato come una pagliuzza sta a una trave.
Vinco io.
E saremo migliori.