5 novembre 2009

Dio c'era

"Questa notizia ci spinge ancora una volta a riflettere sulle modalità di espressione della libertà, quando come in questo modo, diventano dichiaratamente lesive della libertà altrui e delle sensibilità di altre persone.

Esse possono essere regolamentate, senza causare nessun tipo di scandalo. Anzi devono esserlo."


Trovato qui.

Una delle tante reazioni lette nei giorni in cui venne impedito di far circolare bus con la comunicazione sulla non esistena di dio.
In quei giorni pare che il rispetto per la sensibilità di tutti fosse un valore da difendere a spada tratta e la decisione di impedire quel manifesto rallegrò non pochi difensori di questo principio, tra i quali gli autisti credenti che annunciarono che si sarebbero rifiutati di guidare bus che avessero veicolato quella campagna appellandosi all'obiezione di coscienza.
Si stabilì che il diritto all'obiezione era, come dire, sacrosanto.

Allora facciamo così:

Se le scuole dovessero seguire La Russa rifiutandosi di attuare la sentenza, i maestri contrari semplicemente non entrino più in classe.
Percepiranno lo stesso lo stipendio perché non sarà interruzione di pubblico servizio ma obiezione di coscienza e in Italia è un sacco cool.

Se invece le scuole dovessero (e)seguire la sentenza e la cosa dovesse in un primo momento turbare, ai bambini che, abituati a trovare ogni mattina la croce, eventualmente dovessero chiedere spiegazioni riguardo a quell'alone più chiaro sull'intonaco ingiallito della parete intorno, rispondano loro che è un'icona religiosa e rappresenta la resurrezione.

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