19 novembre 2009

Ma anche la scopa nel culo

Perché io corro, faccio la trottola, dormo tre ore per notte, piglio aerei appena sceso da treni, va bene, se serve non mangio (ma quando mangio volano pesci conditi con eccheccazzo) ok, faccio anche la faccia simpatica di fronte a teste di minchia di ogni genere e provenienza, d'accordo, faccio anche il triplo di quello per cui vengo pagato e sapendolo anche in anticipo, perché lo so sempre in anticipo, ci sta, rido a battute che manco pierino, fa parte della fattura, confermo l'intelligenza di certe scelte che di intelligente non hanno la forma manco a impegnarsi, perché no, metto a rischio tutto quanto di buono ho a casa nei tre giorni al mese che riesco a passarci, ok, faccio miei problemi che miei non sono per far fare a dei perfetti imbecilli la figura di chi grazie a lui va tutto bene, mi piglio cazzi di uno e dell'altro solo per non dire a uno che i cazzi sono dell'altro che non saprebbe da che parte cominciare a spiegare che lui non sa da che parte cominciare pur essendo lui quello che mi chiama e io quello che gli rispondo che in qualche maniera dovrebbe coincidere con l'essere lui quello che sa e io quello che ringrazia per aver scoperto, prendo lavori anche la notte per clienti che mi immaginano a milano, d'accordo, faccio così e mi consumo, ma produco senza crepare e pure sorridendo ma lasciando agli altri il merito che altrimenti c'è gente che manco l'analista li salverebbe.

Ma è quando alle ventidue la cliente ti saluta lasciandoti lavoro per altre 4 ore perché dopo altre 3 ore hai la sveglia ché ti vogliono bello pronto alle sei pure se hai finito alle 5 e ci mancherebbe vorrai mica non esserci e ti saluta tutta imbellettata perché deve correre, lei, alla cena di gala pre-evento e c'hai mica un accendino solo un attimo te lo riporto al volo e poi non era vero perché con il tuo unico accendino se ne va affanculo alla sua cena di gala mentre tu sei chiuso in una stanza per mille ore con un pacchetto di sigarette ma NON PIU' l'accendino come da famosa barzelletta, che sfioro di pochissimo ma proprio di pochissimo quel limite dal quale da vent'anni sono un maestro nel tenermi lontano quel limite sul quale da anni siede in attesa un vaffanculo che lo sentono pure nella regione affianco per tutta 'sta merda che tiene in piedi l'economia italiana e sposta miliardi ma non conosce quelle due regole fondamentali che ti portano a fare quel piccolo pensiero, minuscolo, senza differenze di casta né di ruoli, fatto a forma di semplice pensiero di rispetto per la gente che lavora e ti da quotidianamente il culo e in cambio chiede solo che gli si LASCI L'ACCENDINO CAZZO.

L'unica donna che va a cena con seicento uomini e ha come paura quella di non trovare da accendere, ce l'ho io come cliente.
E solo chi con 'sta gente ci vive ci mangia e ci dorme può sapere di che iceberg queste piccolezze possono essere punta.
Voi non lo sapete che malati di mente io tenga in piedi, non lo potete nemmeno immaginare.


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