27 aprile 2016

Qui è come essere lì solo che non posso toccarti

Il regalo del Grande Regista Superiore è un segnaposto sul muro con il mio cognome proprio lì a farsi tuo cognome e come lo indossavi bene, l'eleganza che io mai gli ho dato e che tanto meriterebbe.
Sei arrabbiato no che non sono arrabbiato è uno stato diverso per tanti motivi, perché quest'anno sarà due volte natale e di nuovo non ci sono pacchetti con i nostri nomi sullo stesso biglietto, Da o Per è uguale, sarebbe il Noi a farsi famiglia, regalo e incarto, sorpresa e stupore e festa tutto il giorno, il mondo di nuovo scompare, noi di nuovo soli in quel mondo nel quale siamo passeggeri, sì, ma di treni presi o persi, coincidenze, quelle ore insonni le carte di caramella e le tazze di te dei confermati, bambina te l'ho detto, uguali inneschi, sono diverse le persone o quando uguali le riconosci perché di fronte alla stessa cosa pensano la stessa cosa e io la dico prima e tu la dici dopo così che nessuno possa incolparmela furbizia, il tuo tempismo mi protegge arrivando sempre un istante dopo che io ho scritto di un caffé e di una zuppa su un biglietto per nessuno e mi parli di un caffé e di una zuppa come l'avessi letto, come l'avessi scritto.
Ci sono parole che sono state distorte per adattarle alle incapacità delle persone e così farsi alibi delle loro stazioni mancate e una di quelle è Coincidenze, vuol dire l'opposto di quando la si usa come strumento per ridurre, vuol dire essere esatti, vuol dire coincidere, vuol dire incidere insieme, un nome su un muro, una direzione nella vita, due nomi sulle fedi, le stesse parole, gli stessi pensieri, le stesse mancanze, uguali paure, uguali speranze, uguali cautele, uguali inneschi, dagli il nome che preferisci, il mio inizia per C di Coincidere.
Ho di nuovo mancato le tracce, ho di nuovo atteso immobile che fosse Campanellino a togliere ogni aria in mezzo per metterla sotto e decollare quei tre minuti di nuovo rubati al mondo intorno che a ogni volo durano tutti gli anni che abbiamo passato e abbiamo davanti, quello che accade quando vicini ha un solo nome, vuoi bere Sì, vuoi mangiare Sì, vieni qui Sì, ti manca Sì, dividi la colazione con me Sì, come potrei sminuire chi ti dice sempre Sì quando è l'unica risposta che io stesso riesco a dare a qualsiasi domanda inizi con te e in te finisca.
L'amore affermato per convenzione e l'amore negato per convenzione sono entrambi coincidenze mancate.
O Corrispondenze, che dir Sì voglia.

17 aprile 2016

Benjamin Button

Date le difficoltà a premere tasti piccoli ho dato a nonna uno smartphone con installato un launcher pensato per anziani, che permette di impostare home semplificate al minimo e rende facili operazioni per loro altrimenti proibitive.
Come mandare sms, da lei sempre sognato ma mai riuscito.
Ora le sto insegnando a mandarli e da quando ce l'ha ogni giorno manda il buongiorno a tutti.
Dice che vuole imparare a scriverli giusti, io dico che la meraviglia è raggiunta.

- Caobruno
- Bruno,ciaobuona gIornata
- ciao,bruno,nonnwa
- Brunociaoa'pranzo,ce,ziope pwwpovuoi,venire
- Brunocexiopepp
- Ciao
- Bruno buona,gIornatan,onna
- BrnobuongIornononna

C'è dentro tutto.
Il pensiero, l'impegno, il tempo, la fatica, la tenacia, l'amore, gli ottantotto anni e insieme i venti.
A scriverli giusti sono capaci tutti, a scriverli pieni no.

7 aprile 2016

Paperinik

La differenza tra le nostre vite e l'immenso delle vite degli altri è una virgola, un'auto parcheggiata, una serata che si pensa finita e invece è solo all'inizio, un al posto giusto nel momento giusto, la differenza tra il proprio letto e finire su Chi l'ha visto.
Aiutare non è difficile, basta immaginarsi dall'altra parte smarrito, disorientato, solo, come ci volesse chissà quale sforzo tra l'altro.
Sii la salvezza che speravi di incontrare e le città saranno strade familiari.
Hai mai provato la vera solitudine tu?
Se sì sai che è una città senza riferimenti, un passante a cui chiedere la strada, pagheresti per un passante che ti indichi la strada che ti porti a casa.
Forse morirò domani, ma con il sorriso di chi quando poteva portarti a casa, a casa ti ha portato.
Non avrò mai una casa  a cui tornare, finché un solo smarrito vagherà.
Il mondo è una somma di solitudini, siamo tutti fratelli.
Chiedimi la strada di casa, alzerò la testa e sarò io.
Salvo il mondo per salvare me, piccole scorciatoie che spero quel giorno mi saranno condonate.
Perdònami, se non avendo altro pensiero che te mi costringo a disperderne la potenza per non implodere.
Mi manchi come Superman senza un pianeta da salvare, volo e sciolgo il metallo ma pagherei per il potere di materializzarti quel biglietto sul comodino all'addormentarti con scritto "Fregatene, il mondo fa solo finta di giudicarci".
Volo solo perché si veda che sei l'aria che mi solleva.