28 maggio 2011

Un TSO al governo

Credo sia il momento di ritirare fuori la lettera di Veronica.

In particolare il passaggio nel quale segnalava aspetti patologici per i quali diceva urgente l'aiuto delle persone care vicine.

Un passaggio che fu scambiato per ira e che oggi mostra tutti i contorni di quello che al contrario fu innegabilmente raro quanto sottovalutato affetto.

24 maggio 2011

Sintesi da rientro trasferta di lavoro

Se hai un amico autore/copy, non hai un amico, hai un autore.
Il primo se sei in difficoltà ti aiuta (vabbé, almeno sulla carta), il secondo se è in difficoltà mette in difficoltà te per emergere come quello dei due che non lo è.

Se poi tu sei quello che deve mandare in onda quanto da lui scritto, allora non avrai né un amico né un autore, ma avrai un problema decine di volte più grande di quanto può esserlo il peggior cliente che in quel momento entrambi dovete soddisfare.

E quel problema sarà incredibilmente difficile da neutralizzare, perché un autore che non riesce a rendere visibile la distanza culturale tra lui e il resto del mondo, unica urgenza di vita di ogni autore anche quando ordina semplicemente una pizza, piuttosto che affondare da solo farà di tutto per far saltare l'intera nave, così che non vi sia modo di individuare un solo responsabile.

Tenete gli autori lontani dai bambini.
Si presentano dolci come dei barbapapà, si rivelano mostri alla prima difficoltà.
E insegnerebbero loro a sopravvivere scaricando merda sul compagno di banco, non mancando ovviamente di insegnare l'importanza del saper fare la spia alla maestra come sistema per rendere il tutto credibile.

16 maggio 2011

Ogni gregge ha il suo limite

"Sì, che frequentasse dei ragazzi si sapeva, ma la droga, quella proprio no"

Il suo errore è stato non capire che un prete può abusare di tutto, finché in quel tutto non include l'orientamento del gregge che gli si fa separè.

Non è stata la lussuria e nemmeno la gola, ciò che l'ha tradito.
E' stato il feng shui.

12 maggio 2011

Più realisti del re

Ce ne siamo venuti via da Milano per trovare le cose che ci mancavano e lasciare quelle dalle quali eravamo circondati.
Per esempio i leghisti.

Ora a Torino si sceglie il sindaco e nelle cassette della posta c'è tanta carta da rimboschire l'amazzonia.
Ma non si dica che per conocere la nuova città e il suo possibile amministratore, qui non la si legga con attenzione, almeno per esser certi di esserci lasciati alle spalle il disatro Lega.

Allora io apro la pagina e la metto qui senza dire chi è, così potete provare a indovinare la felicità provata alla lettura.
Consiglio di cliccare per ingrandire e leggere tutto l'elenco prima di provare a indovinarne l'autore:



Lo so, così è facile, sono i leghisti che ci hanno inseguito fino qui.

No.
(Per farsi un'idea del tono, mi sono permesso di agevolarvi la lettura con delle piccole sottolineature esplicative, per individuare al volo le parti nelle quali la stima per l'amministratore uscente si fa vera e propria fratellanza. Quando si dice essere amici)


9 maggio 2011

Via la DC dai bilanci



Se qualcuno si chiedesse chi è il primo a sinistra, è l'uomo sulla cui uccisione Andreotti si è recentemente espresso:

"Se l'è andata a cercare".

2 maggio 2011

Uomo in mare

Che sia vero o meno e posto che nel primo caso io certo non sarò tra quelli che ne invocano i diritti ma nemmeno festeggia un mondo che non cambierà di una virgola nonostante i proclami, una domanda in teoria dovrebbe sorgerebbe spontanea:

Il presidente della più grande democrazia mondiale nonché titolare di nobel per la pace non avrebbe dovuto dire qualcosa tipo "Nello scontro è rimasto ucciso, ci dispiace non averlo arrestato vivo perché fosse processato" come democrazia appunto vorrebbe, invece di "L'abbiamo ucciso giustizia è fatta" come ci è stato detto essere modello di quelli che siamo andati a democratizzare?

Si chiama mica "taglione" quell'esultanza lì?
Legittima e comprensibile da parte dei cittadini.
Se si potesse evitare di istituzionalizzarla, però, brutto non sarebbe.