30 aprile 2012

Se vi chiedono quando un paese è di destra

Voi rispondete che lo è quando i giornali che chiamano tragedia nazionale il suicidio di trenta imprenditori, sono gli stessi giornali che non hanno mai considerato notizia né si sono mai sognati di attribuire al governo le 650 donne che si sono suicidate nel 2009 insieme alle 1500 che l'hanno tentato, che nemmeno sembrano intenzionati a tenere il conto per far sì che i 66 carcerati che si sono uccisi nel 2011 non siano morti invano e che non si vedono porre da nessuno dei loro lettori la più semplice delle domande: perché?

26 aprile 2012

La gatta frettolosa

Strizzati dentro la psicosi trasversale a tutti i media italiani che oggi impone loro come unica urgenza quella di ricondurre a Grillo qualsiasi forma di contestazione all'attuale corso politico, i giornali amplificano oggi la rasoiata di Napolitano che invita gli italiani a "non dare fiato alla cieca sfiducia contro i partiti e a qualche demagogo di turno" spendendo colonne intere per battezzarla "Anti-Grillo" pigramente saziati dal (fin troppo) facile contatto tra il nome Grillo e la parola demagogo.
Così facendo, oltre a venir meno a quello che dovrebbe essere il loro fine ultimo e cioè mostrare, tra le differenti letture della realtà, mai quella più immediata e semplice, i media si perdono quello che è un classico del repertorio dei diplomatici di vecchia scuola, quasi uno standard: l'insulto che contiene nel suo essere indecodificabile per il destinatario la sua vera sostanza, distratto come da amo dalla luccicante e non di rado lusinghiera forma.
Per dire che Napolitano il missile non l'ha armato con la parola demagogo, ma con la chiusura "di turno".
Un missile retroattivo di rara finezza, la cui abilità sta nel persuadere il bersaglio a farsi rampa.



20 aprile 2012

A bocce ferme

L'intuizione è nient'altro che il deja-vu di un ricordo, il ricordo è la cola il deja vu è la mentina che ci butti dentro, l'intuizione è quel che avviene un secondo dopo, anche in termini di wow-effect e di probabilità di sporcarsi.
Non esiste il genio ma una lunga sequenza di cose da fare per le quali ci si prepara a colpi di crash-test convinti che avverranno come da calcoli, non capita sempre ma le volte che sì tu le centri al millimetro.
Sintetizzando il principio per cui se una cosa l'hai vista non puoi averla vista due volte -ed è ovvio che la seconda per prelazione non può che essere quella diversa tra le due- figurati tre che è il minimo per fare statistica, ti prepari all'arrivo di tutto può essere affidandoti al puro e semplice caso che poi altro non è che, a differenza di numerose credenze popolari, il terreno a te più consono e quindi usuale o viceversa se non ci credi poi tanto.
"noi siamo quelli a cui non è andata bene" ho detto ieri.
Quindi siamo quelli a cui è andata fin troppo bene, per quel fatto là della irriproducibilità, se così si può dire.
E infatti io a quaranta (quasi) anni ci sono arrivato più incazzato con me stesso che con gli altri e significa essere caduto, ma dalla parte giusta, quella che non ha urgenze perché non ti ferma il tempo.
Ad altri non è andata altrettanto bene e non riesco davvero a immaginare come dev'essere quel buio né credo di volerlo andare a scoprire.
Diciamo di poterlo
Guardo da fuori il male ed è una sensazione nuova di smarrimento-orientato perché non so come si maneggia ma so che non è mio, un punto a smarrimento un punto a orientato, bravi stringetevi la mano.
Non lo sto facendo io ed è oggettivo, due punti a orientato, un applauso a orientato.
Mi sta accadendo davanti e io non so cosa dirgli, nel senso proprio di non spetta a me trovare qualcosa da dirgli.
E sono un genio o una lunga sequenza di cose da fare perché ho avuto l'intuizione di non mettere nemmeno una parola che anche solo lontanamente possa rendersi appiglio riuscendo contemporaneamente a mettere giù quella che per me è invece una vera e propria mappa.
Inutile, quindi fine a sé stessa, ma comunque esercizio di stile.

12 aprile 2012

Italia for dummies


Appunti miei

Passano gli anni ma la domanda è sempre la stessa: Ma come diavolo fa?

“Non capisco se in questi giorni affronto meglio la vita o se invece non me ne importa più un fico secco”. Ho trovato questa riflessione su Someecards e ho deciso di sottoporla alla tua attenzione. Forse ti stai ponendo lo stesso interrogativo: non capisci bene perché ti sembra di essere più rilassato e tollerante del solito nonostante tutto quello che ti succede intorno. Se vuoi il mio parere, da qualche tempo sei più sereno non perché sei sfinito e sei diventato insensibile a qualsiasi cosa, ma perché negli ultimi sei mesi hai lavorato sodo su te stesso. Congratulazioni!"

10 aprile 2012

Nell'uovo di pasqua

Sull'opportunità di alleggerire il bagaglio per viaggiare più spediti direi che possiamo dirci tutti d'accordo anche senza scomodare i sondaggisti e questo il merito.

Sul metodo invece improvvisamente l'umanità si spacca in due.
Uno su dieci ritiene indispensabile la comprensione.
Gli altri nove riconoscono come unica via possibile la rimozione istantanea modello condono tombale e te lo dicono correndo freneticamente in cerchio mani nei capelli e sulle orecchie gridando "LALALALALALALALALALALALALALALARIMOZIONELALALALALALALA"

Chiaro che una società così composta non può che normalizzare l'alcolismo e sdoganare il gioco d'azzardo: ogni alternativa finirebbe con lo scatenare solo terrore e panico nelle strade.
Il che rivela alla base della società una consapevolezza dei personali limiti molto più diffusa di quanto appaia a una prima superficiale occhiata.

7 aprile 2012

Semplicemente invertendo i fattori

A reggere la discussione sulla sua riforma, i favorevoli mettono il meccanismo secondo il quale la difficoltà di interruzione di un rapporto costituisce di per sé motivo per non avviarlo proprio, i contrari ci mettono il meccanismo che vede il basso numero di rapporti avviati essere testimone soltanto di assenza di volontà di assumersi i rischi e l'investimento che il rapporto implica.

In un constesto così apparecchiato, una sinistra degna di questo nome non si lascerebbe scappare l'occasione per portare a casa, con un diretto-gancio-ko, la riforma del divorzio.
Dramma economico e di vita per un numero di persone decisamente più grande di quelli coperti dall'articolo 18.