31 ottobre 2007

Scomparsa repe(n)tita

Beh?
Allora?
Oh!
Dove sono finiti i mille mila post sui bonzi???

Ma è giusto così, sono loro che sono ingrati.
Appena fatto il cambio stagionale dell'armadio dei pathos, 'sti stronzi che fanno...ti tornano in piazza.
Allora lo dicano, lo fanno apposta per mettere in difficoltà i blogger.

30 ottobre 2007

Anticorpo

Allora capita che uno agli oroscopi non creda, ma difficilmente troverai qualcuno che se se lo ritrova tra le mani non lo legge.
Poi ce ne sono alcuni che li leggi anche se non capita e anche se non ci credi, cioè li vai proprio a cercare perché sono talmente geniali che non possono che essere letti per farsi una risata, spesso su sé stessi, ché gli oroscopi si sa, sono un po’ pillole di psicologia, a volte spiccia altre sofisticata e lui non si sa come quasi sempre ti dice come ti sei svegliato, non come passerai la giornata, questo lo rende geniale.
Per questo agli oroscopi spesso non è necessario credere, perché ci si ritrovi a leggerli.

Capita sul quotidiano, su una rivista comprata per altri motivi, in tv la mattina con la rassegna stampa, sei lì e lo ascolti aspettando il tuo segno.
Poi finisci col viverti la giornata sempre convinto che gli oroscopi siano un bel giochino e nulla più, ma con quel sottile istinto che ti porta a convertire un resto in un gratta e vinci se quel giorno è “Fortuna al gioco” o a guardare la commessa del negozio con più intensità perché quel giorno “godrai di un fascino stellare”.
Giochi, sai che non è vero e questa consapevolezza ti permette di concederti il gioco.

Ripensavo ieri sera a quel fatto là del quale parlai due anni or sono e lo ripensavo associato all’oroscopo.
No, non al mio della settimana, all’oroscopo in quanto materia.
Ci pensavo perché per l’ennesima volta nell’ennesimo albergo abitato per lavoro (per chi è nuovo: sì, faccio la puttana ma in senso lato) ho appoggiato il telefono sull’ennesimo comodino.

Ecco, volevo dire a quelli a Roma che se la regola del “già che l’ho davanti” porta a convertire in un gratta e vinci il resto dei soldi delle sigarette se l’oroscopo non cercato dice che è il caso, lo stesso meccanismo NON funziona per il vangelo in ogni cazzo di albergo d’Italia.

Ché manco se me lo mettono multilingua, la mattina dopo al tabaccaio porgerò l’altra guancia se mi frega sul resto.
Non funziona così, mi spiace.
Licenziate quello che vi ha spiegato cos’è il viral marketing perché o s’è spiegato male o avete capito male voi.

Almeno i Testimoni di Geova il rischio di prendersi un vaffanculo in faccia la domenica mattina quando ti svegliano alle 8 lo corrono, ci credono e ci mettono la faccia per dimostrarlo, non ti fanno trovare la Torre d Guardia in albergo tra le pringles e il programma della pay-per-view porno, sant’iddio.

27 ottobre 2007

Colpevole mancanza

E' colpa mia, della mia ignoranza, del mio perdere tempo, del mio guardare sempre nella stessa direzione, sì sì, me ne assumo tutte le responsabilità, va bene.

Ma dopo aver appena visto una sua intervista mi dichiaro irrimediabilmente e follemente innamorato di Filippo Timi.



Ma come ho fatto fino a oggi senza di lui?
Voglio tutto di quest'uomo qui.
Voglio i libri voglio vederlo a teatro voglio i film voglio tutto ora mi metto rossetto e rimmel poi gli stampo un bacio su una mia foto e gliela mando per chiedergli se mi sposa.

21 ottobre 2007

Parigi valeva una messa

Nicolas e Cécilia Sarkozy hanno divorziato.

Il Vaticano fa sapere che questa decisione ha «seriamente minato le relazioni tra i due Paesi» e ha immediatamente convocato l'ambasciatore francese presso la Santa Sede per consegnargli una formale protesta nella quale si precisa che la Francia deve «smettere di sostenere le forze indipendentiste e di interferire negli affari interni del Vaticano»

19 ottobre 2007

Te la do io l'america

Nuova disciplina dell’editoria e delega al Governo per l’emanazione
di un testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoriale
(disegno di legge 3 agosto 2007)

Art. 1
(Finalità generali)

1. La disciplina prevista dalla presente legge in tema di editoria quotidiana, periodica e libraria ha per scopo la tutela e la promozione del principio del pluralismo dell’informazione affermato dall’articolo 21 della Costituzione e inteso come libertà di informare e diritto ad essere informati.

2. Tale disciplina mira all’arricchimento della produzione e della circolazione dei prodotti editoriali,[…]

Art. 2
(Definizione del prodotto editoriale)

1. Per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.
[…]

Art. 5
(Esercizio dell’attività editoriale)

1. Per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L’esercizio dell’attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative.
[…]

Art. 7
(Attività editoriale su internet)

1. L’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale su internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.

2. Per le attività editoriali svolte su internet dai soggetti pubblici si considera responsabile colui che ha il compito di autorizzare la pubblicazione delle informazioni.

Art. 14
(Interventi sulla disciplina del prezzo dei libri)

1. Il prezzo al consumatore finale dei libri venduti sul territorio nazionale è liberamente fissato dall'editore o dall'importatore ed è da questi apposto, comprensivo di imposta sul valore aggiunto, su ciascun esemplare o su apposito allegato.

2. È consentita la vendita ai consumatori finali dei libri, da chiunque e con qualsiasi modalità effettuata, con uno sconto sul prezzo fissato purché non superiore al 15 per cento.

Capo III
Sostegno alle imprese, alle spedizioni dei prodotti editoriali, agli investimenti in innovazione, all’occupazione

[…]

Art. 17
(Contributi diretti all’editoria quotidiana e periodica. Categorie e requisiti)

[...]

b) imprese editrici di quotidiani e periodici, anche su internet, che siano riconosciuti come propria espressione, anche per esplicita menzione riportata in testata, da forze politiche che, nell’anno di riferimento dei contributi, abbiano il proprio gruppo parlamentare in una delle Camere o almeno due rappresentanti eletti nelle proprie liste al Parlamento europeo.

[…]

Art. 18
(Contributi diretti all’editoria quotidiana e periodica. Condizioni per l’accesso)

1. Le imprese editrici di cui all’articolo 17, ad eccezione delle imprese di cui alla lettera e) del comma 1 del medesimo articolo, accedono ai contributi, limitatamente a una sola testata e a condizione che:

[…]

d) la testata per la quale sono richiesti i contributi, non sia posta in vendita congiuntamente con altre testate nazionali o locali, nell’anno di riferimento dei contributi medesimi, o in periodi parziali di esso.

Art. 31
(Abrogazioni)

1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono abrogate le seguenti norme:

a) Articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47;

b) Articoli 1 e 11 della legge 7 marzo 2001, n. 62;

2. A decorrere dall'anno di riferimento successivo alla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogate le seguenti norme:

a) Articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n.250

b) Articolo 2 della legge 14 agosto 1991, n. 278, limitatamente alle parole “dall’articolo 3, comma 11, e”;

c) Articolo 1, comma 1, del decreto legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito in legge dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46.

17 ottobre 2007

Fido

“Ogni padrone crede di avere un cane molto intelligente. Ma questa sua qualità si manifesta al massimo quando l'animale viene lasciato solo. La presenza delle persone e soprattutto dei padroni, infatti, influenza profondamente le scelte dei cani e non sempre le azioni che essi compiono quando è presente una persona, sono finalizzate a un vantaggio.

I cani, infatti, sono così attirati dalle azioni degli uomini che spesso si comportano in modo del tutto illogico solo per farci contenti. Se invece lo si lascia agire indisturbato i suoi ragionamenti lo portano a scelte più logiche che vanno a favore dei suoi desideri.

"Non si deve pensare tuttavia, che addomesticando un cane lo si renda meno intelligente, ma è un dato di fatto che il suo comportamento si fa più complicato in particolari situazioni sociali ed è vero che focalizzando la propria attenzione sui padroni spesso lo porta a comportamenti errati" (segue)


Regole del gioco:
Il giocatore prenda i termini: “Papa” “Fedeli” e “Verità” e li sostituisca all’interno del testo.
Scopo del gioco è utilizzarli tutti e tre senza cambiare il senso del testo.
Tempo disponibile: 6 secondi.

Al fine di facilitare il percorso di gioco si ricorda al giocatore che anche l’uomo un tempo viaggiava su quattro zampe e che se un dì si alzò su due fu solo perché anche i banani nel frattempo s’erano fatti più alti.


16 ottobre 2007

Larga la foglia

"Corpi sospesi nel tenuo calore delle membra riposte in candidi giacigli piegati alla fervida luce dei penetranti e impavidi occhi. Strati di avido desiderio erosi dalle sottili pieghe del corpo della passione lungo il mare in fuga. Tenere e candide vesti schiacciate dal peso voluttuoso di nubi minacciose disperse lungo l’incauto sentiero. Struggenti visioni consumate da brandelli di vita al declinar del giorno tra richiami sommessi lungo le pareti della memoria sospesa al filo della rimembranza. Mentre le vestigia piatte del tempo ricoprono i tortuosi sentieri dell’anima contesa tra le tenebre lunghe della notte in fuga."


Commento splinder sotto la foto di una a gambe aperte.


C'ho questa passione per la lettura dei commenti che compaiono sotto le foto porno di splinder.
Sono proprio una tipologia a sé nata con splinder, si manifestano a forma di chilometriche poesie sotto la foto di una con una banana infilata tra le gambe, conta un numero impressionante di adepti, sono fantastici.


15 ottobre 2007

Avvistato lo spirito di Elvis

È nato il Partito Democratico, PD.

L’avanguardia fu ovviamente Forza Italia la quale, gestita dal massimo esperto di vendita di detersivi della storia italiana, fece entrare per la prima volta nella politica la strategia di marketing a livelli degni di tale nome.

Fu un colpo di genio la scelta, a pochi mesi dall’inizio del campionato del mondo di calcio, di far diventare marchio quelle che da lì a pochi mesi sarebbero state le due parole più pronunciate dal più vasto numero di uomini sandwich che si potesse inventare.
Milioni di persone trasformate, grazie a una semplice intuizione tipica degli uomini di Millionaire, in veicoli involontari dei primi spot politici su larga scala capaci di raggiungere livelli di penetrazione mai visti prima.
Per un mese, ogni schermo tv del mondo avrebbe mostrato almeno una volta al giorno decine di italiani in delirio da fanatismo gridare il nome del nuovo partito.
L’esperto di detersivi, con quella mossa, dimostrò che tenergli testa sul terreno dell’abilità nel trovare meccanismi per moltiplicare la visibilità da quel giorno sarebbe stata davvero dura.
Quell’anno ai mondiali, anche uno di rifondazione sarebbe stato suo malgrado un veicolo per diffondere il nuovo nome.
In un mese raggiunse obiettivi di visibilità che gli altri non hanno raggiunto manco in vent’anni e la memorizzazione del nome sarebbe stata facile almeno quanto quella del marchio, che opportunisticamente fu una semplice quanto altrettanto ripetuta su ogni schermo tv per un mese di seguito, bandiera tricolore.

Viene da dire che tutto questo fu in un certo senso un po’ un furto, perché da quel giorno in poi nessuno avrebbe più potuto esultare per la nazionale senza ricordarsi che nello stesso momento stava contribuendo alla notorietà del neo partito.
Rubò la libertà di tifare senza preoccuparsi di pensare anche alla politica, a meno di non accettare di essere sicuro complice della diffusione di quel nome.
Milioni di appartenenti alle sinistre costretti improvvisamente a trovare in fretta qualcosa di alternativo per sostenere la nazionale perché da lì a poco si sarebbe partiti per gli USA e il calcio è il calcio però anche il circolino andava difeso dall’invasione.
“Grandi Italia!”
“Mabbbella Azzurri!”
Un bordello, milioni di persone senza più punti di riferimento.
Riconoscersi per strada era diventato impossibile, abbracciarsi un rischio.

Oggi nasce il PD.
Quegli uomini che non seppero dare a Occhetto i consigli giusti per sostenere il confronto mediatico perché impreparati alla valanga di trucchi e assi nella manica che per la prima volta si videro gettare sul tavolo dall’esperto di detersivi e come sempre indietro di almeno vent’anni su qualsiasi cosa assomigli a una trovata geniale, hanno in questi vent’anni frequentato una valanga di corsi di recupero alla Om Scioppin’ Iùrop Iunivèrsiti i cui compiti a casa si sono via via nel tempo resi visibili nei maglioncini sulle spalle di Prodi uguali a quelli di Berlusconi, negli spot “Plisss vìsit auar càntri” così uguali al mitico momento di comicità del “Se fleg is nos onli e fleg baz is a simbol ov fridom en democrasi”.
Tentativi, prove d’orchestra, corsi di sostegno per arrivare preparati all’esame di maturità di oggi.
E praparati sono arrivati.
L’elenco di mosse copiate sempre dopo che ne hanno visti i successi a destra, si chiude oggi con la scelta di chiudere il conto aperto quando venne rubata agli italiani la possibilità di esultare per la nazionale.

Da oggi bestemmiare in chat, sms e blog non sarà più possibile.
Milioni di 15enni trasformati in involontari veicoli pubblicitari per il Grande (Immenso) Walter.
Gli uomini di marketing della sinist..del centro hanno restituito il favore ricevuto vent’anni fa.

Ora si attende la controreplica del prossimo partito unico delle destre, risultato del feeling tra il cavaliere e la Brambilla.
Ci sarà da ridere, perché tra le disponibili a 'sto punto è rimasta solo TVB.
Ché ci starebbe anche, visto che secondo lui Tutti Vogliono Berlusconi.

11 ottobre 2007

Roberta+Lanfranchi

Cara Roberta,

sn un tuo grande fan e volevo dirti ke sei sempre stata la migliore e io sn sempre stato felice xkè ti immagino sempre insieme a Pino ke ridete la mattina e ankora siete 2 ke si amano tanto come Sandra e Raimondo ke ce ne sono poki e e voi eravate quasi gli ultimi e nn siete cm qli della televisione che anno gli amanti e volevo dirti ke non devi giocare così cn Milo xkè allora vuol dire ke anke voi nn siete + 2 ke si amano cm sembrava e se perfino tu lasci Pino io nn crederò mai + ke l'amore vero può esserci.

Ciao ciao.
Sei belissima.
Gemellino72


9 ottobre 2007

Bertinotte

"È un esercizio di democrazia straordinario, possono esserci dei nei, ma trovo fuorviante discutere di brogli"

Nei?
In un referendum la possibilità di votare più volte è un ....neo?

Ma soprattutto, in risposta alle dichiarazioni di Mastella riguardo al pericolo terrorismo dietro gli attacchi a lui e alla "casta"...

"Non c'è mai una relazione diretta tra disagio sociale e terrorismo".

Ok ok, si è sbagliato, in realtà voleva dire "non c'è SEMPRE".
Sì sì, non può che essere una svista, non può aver davvero detto MAI.


7 ottobre 2007

Grillo

Non ho voglia di riscrivere tutto quindi metto un sunto (pensa) di uno scambio di commenti avvenuto altrove, ché tanto il succo è quello.


E' che nelle ultime settimane è tutto un via vai di gente che improvvisamente ha scoperto che qualcosa non funziona ma ce ne fosse uno che ammette di averlo scoperto oggi e quindi di non avere titoli per far le pulci a nessun altro, oppure che spieghi perché fino a ieri non era così incazzato quando le sentenze di cui oggi parla hanno anni, oppure dica la sua sul caso Parmalat invece che citarlo e basta, oppure, oppure qualsiasi cosa che sia diversa dal ripetere a macchinetta titoli sensazionalistici privi di qualsiasi approfondimento personale.

E questo via vai è scocciante, perché comunque sempre gente che non sa un cazzo hai davanti, e lo dimostra il fatto che si sono incazzati tutti insieme quando se sapessero di cosa parlano c'era da impugnare bastoni a 10 al giorno per tutti i 10 anni appena passati MA non se n'è visto uno, ma quando in questo momento te li trovi davanti ti dicono che TU dovresti parlare DI perché è uno schifo...

Continua a leggere il mio fondamentale parere...

5 ottobre 2007

Bir-manìa

"Se non ho scritto nulla sul caso Birmania, è perché fino a ieri non ero nemmeno certo di poter indicare sulla cartina dove fosse."

Questo, oltre che essere il motivo per cui non ho scritto IO niente, è un post tipo che mi sarebbe piaciuto un sacco leggere su un sacco di blog.
Ma si sa come funziona, un giorno sono gli sms solidali, uno sono le balene giapponesi, un altro è siamo tutti monaci zen.

Al contrario, anche senza informazioni precise, saprei anche a occhi chiusi indicare dove si trovi ogni volta l'italia.
Quello che ho approfondito (poco) è quanto, ci siamo.
E allora invece che dire "Siamo tutti monaci", ché tanto basta aprire blog a caso e lo si può leggere, io su questa vicenda dico "Siamo tutti italiani".

Da Panorama (non dite nulla vi prego non infierite è già abbastanza difficile):

"[...]Sul versante importazioni le oltre trecento imprese italiane che fanno affari con la Giunta militare hanno movimentato nel 2007 - sempre secondo la Cisl - una quantità di denaro impressionante: oltre 59 milioni di euro. Operano nel campo dei preziosi, del tessile, del legno, dell’abbigliamento, della manifattura meccanica. Tra le aziende coinvolte, ci sono nomi illustri come Oviesse (oltre 2,5 milioni di euro di importazioni) che però ha adottato il codice di condotta dell’OIL, l’ipermercato Auchan (462.000 euro), Bulgari Gioielli (385.000 euro), la Fincantieri (poco meno di 100.000 euro). Ma la palma d’oro dell’import la conquista la Bellotti Spa, che dalla Birmania importa 7 milioni di euro del pregiatissimo Teak locale. Al secondo posto la Van Cleef & Arpel Logistics Spa (prodotti di lusso) con 4,8 milioni di euro e al terzo l’Italia Srl (4,3 milioni di euro). Sul versante esportazioni (60 milioni di euro nel 2007), la Danieli Officine Meccaniche Spa non ha praticamente rivali (55 milioni di euro di prodotti industriali esportati nel settore delle acciaierie). Tra le altre aziende citate nel rapporto Cisl anche Luxottica."

Qui l'elenco completo di chi importa e di chi esporta.

Ecco.
A me gli sms solidali, lo sapete, sono sempre stati molto sul cazzo.
I post solidali peggio che mai.
Non per altro, è che hanno sempre lo sguardo volto altrove e mai una parola sulla merda sotto il proprio zerbino, quando secondo me è sempre da lì che bisognerebbe partire perché quasi sempre è da lì che hanno inizio le cose.

4 ottobre 2007

Croce-via

In Turchia alla fine mica ci sono stato.

Parlavano turco, girava moneta turca, si mangiava un sacco di pollo e improponibili simulazioni di salumi forzatamente colorati rosa confetto, probabilmente convinti che le fette di finto salame sul piatto possano diventare fette di vero salame sugli occhi e farti così dimenticare che quello non è salame, non può essere salame, sei in Turchia.
Epperò di vino quanto ne vuoi, al bar la birra a fiumi, whisky non ne parliamo, “on the rock?” massì, ché così fa meno schifo.

A tavola l’ho buttata lì, con quattro compagni di cena due dei quali sconosciuti, il solito silenzio di chi non ha scelto di star lì e non ha scelto di starci con quei quattro e per questo non ha sostanzialmente nulla da dirsi e per questo, infatti, non si dice nulla; situazione più frequente di quanto si pensi, di quanto si voglia pensare per non ammettere quanto a volte la stessa tavola si finisca persino per sceglierla pure a due metri da casa propria, io le detesto quelle situazioni, non è possibile che non ci sia nulla da dire, anche una cazzata, un pensiero, non si può mangiare in silenzio quando non si è soli e allora ho scelto io la prima cazzata che mi è venuta in mente, come sempre quando voglio spezzare il silenzio di chi non ha nulla da dirsi.

“Per me non dovrebbero servire alcolici”, dico mentre chiamo il cameriere per avere il mio solito bicchiere di red wine (e non chiedere altro, ché altro non c’è da sapere su quel vino lì).
Poco ci è mancato che non si alzassero per cambiare tavolo, reagiscono loro chiamando il cameriere per avere la loro solita coca cola.
“E perché mai? Perché devono imporre le loro credenze anche ai turisti?”
Io mi chiedevo perché per tre persone che per cinque giorni hanno bevuto coca cola fosse importante avere il vino a tavola e non è che ci abbia messo molto a capirlo, in effetti, il perché: la solita cazzona questione di principio.

Ma che stronzi, pensavo.
“Non ti imporrebbero nulla, sei tu che hai scelto di venir qui” è come ho tradotto quel “ma che stronzi”.
“Se non servissero alcolici, non ci verrebbe più nessuno e potrebbero chiudere baracca e burattini”.
A quel punto ho mollato il discorso, troppo lunga, troppa poca voglia, non c’era appiglio.
Come fai a spiegare a uno che vuole il vino pure se poi non lo beve, che l’assenza di una persona che va in un paese che per cultura non beve alcolici a chiedere alcolici, per quel paese non sarebbe una perdita?
Vallo a spiegare al solito orgoglioso italiano, che là fuori c'è un mondo che potrebbe tranquillamente fare a meno di lui.
Battaglia persa.

Più viaggio e più continuo a pensare che il problema della incomprensione tra culture sia il vino e siano gli spaghetti col sugo macaroni.
Senti un sacco di gente dire che lo sviluppo del medio oriente non può che avvenire quando si decideranno a spostarsi verso l’occidente e la sua voglia di bere vino e mangiare salame.
Ma no, ma-no.

Basterebbe levare di mezzo la religione dai governi, non il the dalle tavole, e sarebbero paesi in alcuni casi cento volte più belli dei nostri.
Non impiccare gli omosessuali, non infibulare (è declinabile?) le bambine, non punire le conversioni, il resto tutto come è arrivato dopo secoli di storia diversa dalla nostra, ché è bello così, non serve occidentalizzare il medio oriente, serve andarci lo stesso pure se non ti servono il vino.
Io vorrei bere cosa beve chi non beve vino, voglio mangiare topi se mangiano topi, voglio andare in un posto e trovarci, banalmente, il posto.
Allora facciamo che si va ad Asmara a mangiare lo zighinì chiedendo le posate e via così, ché siamo italiani, oh.

Ma quale ottusità ci può essere dietro l’idea che tra la cultura di un posto e quella di chi in quel posto ci va, quella predominante debba essere la seconda?
E io adesso non è che voglio star qui a farla troppo spicciola, ma non è che serva troppa filosofia per capire che se tu italiano vai in Turchia pretendendo che sia il tuo modo di vivere quello che ti dev’essere permesso, al turco che in Italia se ne sbatterà il cazzo della raccolta differenziata tu avrai ben poche possibilità di dire qualsiasi cosa perché non starà facendo nulla di diverso di quello che fai tu quando vai a casa sua a pretendere il vino perché per te tra la tua cultura e quella del posto in cui sei andato ospite, quella che pretendi di trovare è la tua.
Si sono già occidentalizzati, non è vero che non si sono occidentalizzati.
Semplicemente hanno scelto il peggio dell’occidentale e quel modo di fare là che li porta a chiedere di levare i crocefissi dalle scuole è lo stesso che porta quei tre là a cambiar tavolo al solo accenno di privazione del vino che nemmeno bevono.

È il sugo macaroni, il motivo delle guerre, non il petrolio.
(e i crocefissi nelle scuole, ché se non ci fossero nessuno chiederebbe di levarli)