25 settembre 2010

Dicono che in video non è bello

La cosa più divertente nell'attesa del video di Fini, è leggere come i cuccioli si stiano sperticando per spiegare al paese quanto il rispondere in un video preconfezionato e senza esporsi a domande dirette, sia sintomo di palese viltà.

Due a caso:

"FINI se sei un uomo vieni davanti alle telecamere e fatti intervistare ,da giornalisti seri , ma so che non lo farai . non sei uomo tu . MI CENSURI ANCHE OGGI ? GRAZIE "

"Fini che ha sempre avuto il dono dell'oratoria e lo sa bene, oggi parlerà finalmente ma in un video messaggio, immagino con cura confezionato, revisionato da legali e consulenti che lo renderanno perfetto. "

Così.
Questi sono quelli che di fronte a "Adesso parlo io" hanno gridato "E adesso zitti tutti"

22 settembre 2010

Uomini e mezzi

Io non ci credo.
Non credo che chi ha questa idea dell'educazione e dei "principali valori della vita" (pag 4), sia capace di accettare un'eventuale sconfitta elettorare tornando ad avere come unica attività qualche ospitata televisiva.
Mi spiace, non ci credo più.
Non lo so cosa faranno in caso di sconfitta, ma questi topi nella fogna non ci torneranno più se non dopo aver fatto saltare tutti i pozzi.

Chi istituzionalizza ed eleva il bullismo a "pattuglie" (dopo aver senza successo cercato di elevare la generazione precedente dei loro genitori a "Ronda") le addestra chiamandolo "Allenamento per la vita", li organizza in gruppi di quattro imponendogli la competizione per la nomina di un Team Leader, pubblicizza la cosa attraverso un documento chiamato "Briefing" intestato "Regione Lombardia Sicurezza", la rende materia utile a ottenere i crediti formativi il cui programma è:
1. CULTURA MILITARE
2. TOPOGRAFIA ED ORIENTAMENTO
3. DIRITTO COSTITUZIONALE
4. DIFESA NUCLEARE, BATTERIOLOGICA E CHIMICA
5. TRASMISSIONI
6. ARMI E TIRO
7. BLS E PRIMO SOCCORSO
8. MEZZI DELL’ESERCITO
9. SUPERAMENTO OSTACOLI
10. SOPRAVVIVENZA IN AMBIENTI OSTILI

sia un governo capace di accettare qualcosa che anche lontanamente assomigli ad una presa d'atto di eventuale sconfitta.
Questi a casa a giocare con soldatini finti e i soldi del monopoli non ci tornano più.
Questa è gente che la democrazia non l'ha mai tollerata, auspicata, difesa.
Non li mandi a casa con due puntate di un talk show e un'elezione.
Non c'è una sola loro azione che lo faccia pensare.
Questi sono roba da Corea, comunismo tirannico, libro e moschetto.
Per leargli l'osso di bocca dopo sessant'anni che lo inseguivano, dovrai staccargli la mandibola.
Se ci riesci.
Se non lo fanno prima loro come undicesimo punto del programma didattico: annichilimento charlie a mani nude.

Chi al primo punto di un programma scolastico per ottenere crediti formativi mette "Cultura militare" ha come primo valore la cultura militare.
Punto, senz'altro intorno, il resto è tattica, mimetismo, sughero sulla faccia e accento del dialetto nemico imparato a memoria per non essere riconosciuti prima della missione compiuta.
Cultura militare.
Sostenuta da Regione Lombardia Sicurezza, organizzata e finanziata da Difesa e diffusa da Istruzione.
Votata da padri di famiglia il cui figlio spero si appenda al lampadario per non aver passato l'esame di "Sopravvivenza in ambienti ostili" o dopo esser stato costretto a cantare con una saponetta in bocca dai restanti 3 elementi della pattuglia della quale lui mai sarebbe potuto diventare il Team Leader come da richiesta ministeriale.
Vi devono morire i figli di vergogna, cristo.
Di vergogna per aver avuto paura di dire che loro volevano solo imparare le lingue straniere, a voi che la sera gli dite che questi uomini sono lì grazie a voi, che quello che ieri era il professore oggi è l'addestratore e che devono essere fierezza e onore perché "è tutto personale in congedo e della Riserva che spesso ha preso parte in missioni all’estero, e ha recentemente effettuato periodi di richiamo presso i reparti dell’Esercito Italiano." e che questo è quel salto di qualità che finalmente il paese ha fatto dopo aver licenziato i terroni raccomandati che ci riempivano le scuole della padania.
Vi devono morire i figli appesi al lampadario.
E voi un minuto esatto dopo.

Sono i bambini soldato, questa merda qui.
In Africa prima li violentano e poi li arruolano, in Italia da oggi è il contrario e sul foglio dell'orario si chiamerà "Allenati alla vita".
Ma sempre la stessa merda resta: addestramento di minorenni alla Cultura Militare e all'uso di armi e sopravvivenza in ambienti ostili, per poi fare un salto in oratorio dove, sempre con gli stessi soldi, gli finanziate pure l'impunità di chi se l'incula.

Ho cambiato idea, non vi devono morire i figli.
E' evidente che han già pagato abbastanza, se han passato 16 anni accanto a genitori che alle prossime elezioni saranno capaci di confermare tutto questo che a questo punto non potranno dire di non aver immaginato.
La volta scorsa era l'ICI, la prossima saranno armi e nonnismo istituzionalizzato per forgiare l'uomo che verrà.
La prossima volta non basterà nemmeno più l'ignoranza e l'informazione pilotata.
Dopo due anni così, di operazioni Bianco Natale, legittimazione della violenza sugli omosessuali, finanziamenti di campi di raccolta profughi in paesi senza convenzione sui diritti umani dei quali non vengono diffuse foto né notizie verificate e delle quali nessuno reclama la pubblicazione, affari con i peggio dittatori dell'attuale momento storico e cultura militare per essere promossi, la prossima volta sarà una scelta precisa della quale dovrete assumervi l'intera responsabilità.

Io un paese così umanamente socialmente e politicamente disintegrato, dove il Ministero della Difesa si occupa di cultura e istruzione e viceversa, non lo augurerei nemmeno al mio peggior nemico.
Se voi lo augurate, di più, lo costruite per i vostri figli, allora non meritavate di essere genitori.
Se invece i vostri figli sono d'accordo e anzi esultano all'idea, allora siete i genitori del Team Leader.
Restano gli altri 3.
Non siete maggioranza.
Non lo siete mai stati.
E' per quello che vi è indispensabile l'esercito.
Dite ai vostri figli che anche Matematica rischia di essere una cosa importante per il loro futuro.
Anche perché è abbastanza utile per identificare il concetto di "Ambiente ostile" come da punto, chissà come mai, finale del programma.

11 settembre 2010

11/9 fato e torno

Con gesto sprezzante verso ogni forma di scaramanzia (mi tocco) nonché di ogni segnale che arriva da più parti secondo il quale mai come quest’anno tutto è consigliabile tranne prendere un aereo l’11 settembre, si ripete il rito dell’anno scorso che vede la statistica dei duecento aerei l’anno farne coincidere con molta probabilità uno proprio in questa simpatica data.
Si parte, insomma, con la nuova stagione professionale ricca di mirabolanti novità e pozzettiane prospettive per il futuro, alla volta di quel posto là dove fuori dai cancelli c’è la rivoluzione, dentro il gioco dell’aperitivo.

Il primo viaggio della stagione, per non farmi iniziare troppo sottotono, è un bel dieci giorni secchi senza passare dal via, motivo per cui mi sono preoccupato di lasciarvi i due post qui sotto uno via l’altro contro i due al mese ai quali vi ho abituati, così da non lasciarvi senza ossigeno per troppo tempo.
Dieci giorni nei quali, visto il ritmo attuale, nulla impedisce di pensare che gli scenari al ritorno potrebbero essere almeno venti diversi, tutti (s)paventati nonché provati per la canonica mezza giornata di punto fermo politico sugli obiettivi, al quale questo miracolo italiano che è la attuale maggioranza ci ha abituati nell’ultimo mese e che, pur diametralmente diversi l’uno dall’altro, riescono sempre a essere presentati e dai suoi fedeli cagnolini vissuti come tutti incredibilmente coerenti con il programma di governo che naturalmente è stato rispettato nonché quasi completato.
Quasi mi dispiace allontanarmi proprio ora che è partita la campagna “Compra anche tu uno dell’opposizione se ti fa tornare i numeri, non sarà ribaltone perché lo fai tu mica i comunisti”.
Vai a sapere in dieci giorni quante altre versioni di “sono gli italiani che ce lo chiedono” riusciranno a tirare ancora fuori tra gli applausi degli italiani che glie l’hanno chiesto.
Potrei tornare e trovare una maggioranza ribaltata, Diliberto al governo e Berlusconi in galera, Bossi alleato di Vendola, Bonaiuti a fare posacenere di vimini tra una visita e l’altra dei due vestiti di uguale, Calderoli dal notaio per fondare insieme ad Emanuele Filiberto il nuovo partito monarchico svizzero/padano in virtù delle comuni radici cristiane che per questa settimana provano l’origine comune dei due popoli (che ce lo chiedono).

Qualsiasi cosa troverò al ritorno, sarà come sempre mia urgenza quella di correre a leggere come i sofisticati lettori di Feltri spiegheranno al paese il loro averlo previsto, compreso, sostenuto e naturalmente votato un paio d’anni fa esattamente come sta avvenendo.
Certo, superare le ultime due settimane nelle quali gli stessi commentatori si sono trovati a dover scrivere commenti osannanti che spiegavano, nell’ordine: che andare alle urne era la prova che “Silvio” è il loro leone che nessuno gli mette i piedi in testa “Vogliamo le elezioni così spazziamo via il traditore!”, che non andarci più indispettendo la Lega le volesse era la prova che “Silvio” è il loro leone e nessuno gli mette i piedi in testa “Vogliamo le elezioni così spazziamo via il traditore!”, che andarci di nuovo nonostante la Lega non le volesse più era la prova che “Silvio” era un eroe che teneva lui il timone “Vogliamo le elezioni così spazziamo via il traditore!”, che non andarci più nonostante la Lega adesso le rivolesse era la prova che “Silvio” è il loro leone che decide lui e zitti gli altri “Vogliamo le elezioni così spazziamo via il traditore!”, che ora non andarci più e nemmeno la Lega le vuole più è la prova che “Silvio” è il loro leone che vista la crisi (giuro, davvero, sto citando) ha deciso che spendere i soldi del paese che ama in costose elezioni sarebbe stato sbagliato e ha quindi deciso di risparmiarli per spenderli per alzare i salari e risolvere la disoccupazione, dicevo superare ‘ste due settimane non sarà facile, ma sono sicuro che sapranno stupirmi e riaccogliermi come fino a oggi hanno saputo fare, spiegandomi che il nuovo scenario che troverò, qualsiasi sia, al rientro era esattamente nel programma di governo che “Silvio” gli ha chiesto di sostenere per difendere il paese dai comunisti “Vogliamo le elezioni così spazziamo via il traditore!”.

Insomma, se il destino è una roba che sta nel programma di due anni fa e lo stesso può essere detto diverso cento volte nei due anni senza che nessuna mente illuminata (che glielo chiede) noti la differenza non dico sempre facciamo anche solo un paio di volte, non vedo perché non dovrei riuscirci anch’io dicendo che va bene così, che l’11 settembre io sarò a Malpensa (quello che ce l’han chiesto gli italiani) pronto a sfidare qualsiasi invasato che voglia spiegare al mondo che la sua idea di dio è migliore di quella di quell’altro che la sua idea di dio dice che si deve andare alla guerra.
Ora una cosa va anche detta: che io non abbia mai considerato i fondamentalisti un’esclusiva islamica è cosa nota e se non lo è lo scoprite ora.
Detto questo, è evidente che essere riuscito a superare indenne dieci anni di trenta aeroporti all’anno è una roba che mica tutti ci riescono e sarebbe quantomeno inopportuno, diciamo che mi farebbe decisamente rodere il culo, essere io stesso la conferma delle mie idee e che la volta che salto in aria l’11 settembre per colpa di un fondamentalista religioso del cazzo, quel fondamentalista fosse cristiano.
Ma se questo serve per aprirvi gli occhi e farvi capire una volta per tutte che dove c’è un dio c’è un fondamentalista e dove c’è un fondamentalista c’è un cazzone che lo arma al grido di “Dio è grande” e gli dice parti, se insomma è il paese che me lo chiede per portare a casa questa sconvolgente verità, allora ok, mi presto io, ci mancherebbe, basta che poi la finiate di dire che la Lega è l’unica che vi difende perché caccia i musulmani dimenticandovi puntualmente che la Lega è fondamentalmente cristiana esattamente come quello per colpa del quale io per voi mi sacrificherò e salterò in aria.
Ok?
Rimaniamo d’accordo così?

Infine, una nota personale sempre per gli amanti del destino:
La settimana scorsa sono successe alcune cose.
Si sono finalizzate, diciamo, per usare un termine che ai ccciovani milanesi piace un sacco.
Insomma, ora no ma presto ne parlerò, nel frattempo tornato a Milano ho letto come sempre l’oroscopo di Breszny.
A me sono venuti i brividi, a voi non verranno perché in questi ultimi tre anni vi ho parlato solo di Berlusconi e quindi non potete avere la stessa fortuna.
Facciamo che vi fidate.

“Gemelli 21 maggio – 20 giugno
Probabilmente ricevi e mandi email che finiscono con la frase: “Spedito dal mio iPhone”. Ricorda questo dettaglio mentre ti racconto il mio sogno di ieri notte. Tutti i miei amici Gemelli mi mandavano email toccanti del tipo: “Devo tornare al punto di partenza”, “C’è qualcosa di veramente importante che devo fare, ma non ricordo cos’è” o “Sento una voce che mi chiama ma non so di chi è né da dove viene”. Tutti i messaggi finivano con “Spedito dalla mia iAnima”. Penso che il mio sogno sia in perfetta sintonia con i tuoi presagi astrali. È ora di tornare a casa, in tutti i sensi.”


Vado.

10 settembre 2010

è che le dispenso in giro #2

Per esempio se, sempre assetati come siete, non resistete dal sentire la fondamentale mia anche sulle contestazioni alla festa del PD, non dovreste far altro che andare qui.

Se invece lui vi sta sulle palle e non volete andarci ma lo stesso non dormite se non conoscete la mia anche su questo argomento, allora come sotto agevolo.

Non prima però di aggiungerci un update.
Sono due giorni che i vertici/media della maggioranza hanno fatto scattare la solita opera di mistificazione.
Il fumogeno è diventato la bomba carta.
La tecnica è sempre la stessa, quella di Fede che storpia i nomi, far finta di sbagliarsi fino a far passare la cosa.
"hanno tirato la bomba carta...cioè sì scusa il fumogeno"
Non "Il fuLogeno"..."il fuTogeno"...."il fuCogeno"...ché uno può sbagliarsi, no... "la Bomba carta cioè scusa il fumogeno" e il fumogeno diviene bomba carta per quella metà popolazione che non conosce la differenza o non la considera importante.
E così a ruota da un paio di giorni c'è chi riassume con "terrorismo", agganciandoci la novità intelligentissima che vede la colpevole del gesto essere figlia di un PM, come fosse quell'aggravante che non è ma che così viene presentata da chi sta piegando la realtà fino a renderla utilizzabile, fino a scoprire questo inaspettato dettaglio che la rende utile persino a battaglie parallele che con questa non c'entrano un cazzo ma che possono esservi agganciate causa botta di culo genitoriale.
Ed essendo una bomba carta e quindi attentato e quindi terrorismo, Bonanni di conseguenza oggi può parlare di arresto senza che nessuno gliene tiri un altro, sapendo che essendo anche figlia di un PM non passerà un giorno prima che qualcuno dica che se non è stata arrestata non è perché non è un reato tirare fumogeni (altrimenti fuori dagli stadi dovrebbero esserci treni con le grate alle finestre pronti a partire a fine partita) ma perché è figlia di un PM, quindi protetta, quindi i PM sono politicizzati, quindi è una casta e per di più filoterrorista.
Ualà, tecnica per l'ennesima volta a segno, mistificazione compiuta, realtà per l'ennesima volta piegata a uso e consumo.


Fine update, agevolo di nuovo saggezza:

Sono giorni che si parla delle contestazioni come fossero delle violenze volte a zittire Dell’Utri, poi Schifani, poi Bonanni.
Ce ne fosse uno che considera i tre sopracitati come semplici elementi esterni di un gioco che nemmeno li riguarda.
No, macché, troppo ghiotto il piatto per non dare per vero il primo strato della foto e utilizzarlo per il vero punto d’incontro trasversale che è riuscito a unire l’intero arco parlamentare: la libertà di parola.
E che bello, ma che bel suono, e parliamone un po’, massì, c’è spazio e mancano gli argomenti, difendiamo la libertà di espressione che se non è anche di Dell’Utri non è di nessuno e darei la vita e bla bla bla.

Sai che c’è?
C’è che viene da chiedersi se la capacità di analisi sia forse la vera emergenza nazionale, prima ancora del processo breve e, settimana prossima, della par condicio.
Non che la tua sia sbagliata, eh, intendiamoci.
E’ che è vera ma riferita a uno scenario che forse non è quello, o comunque non è così certo che sia l’unica lettura possibile degli stessi eventi.

Te ne propongo un’altra, la stessa scena ma da un’altra prospettiva:
Chi davanti al palco ha impedito a Schifani di parlare, non fischiava Schifani, fischiava Fassino.
Chi ha contestato violentemente Bonanni, non contestava Bonanni, ma Letta.
Stessa prospettiva: Fassino non difendeva Schifani richiamando gli squadristi, ma sé stesso.
Letta in piedi col dito alzato non difendeva Bonanni (né tantomeno la libertà d’espressione) ma metteva in piedi la scenetta provata davanti allo specchio per tutto il giorno (il gomito, dai, ma l’hai vista com’era fasulla la tensione?) per la quale Bonanni era necessario al fine di dire “Ma quanto siamo democratici noi, eh?”.
E arrivo al punto.

Il Piddì, alla lunga e pare interminabile sequenza di incredibili cazzate comunicative che è fino a oggi e dal primo giorno di fondazione riuscita a inanellare inarrestabile, ha oggi aggiunto questa che forse è la più sofisticata e, per questo, la più madornale (essendo il piddì tutt’altro che un tavolo di sofisticati comunicatori):
utilizzare il proprio spazio/palco non per parlare, ma per FAR parlare.

Ora tu dirai “e che c’è di male?”.
Niente, se fossi un partito che ha già detto tutto ciò che doveva dire ai suoi elettori fino a sviscerare e risolvere ogni singola area scoperta di messaggi e posizioni e progetti, al punto da potersi permettere il lusso di concedere il suo spazio/tempo addirittura agli avversari.
Niente, se fossi la Lega, in sostanza.
E invece sei il Piddì, un partito delle cui idee ancora si ricerca non dico l’origine ma almeno la forma, così da risalire autonomamente se proprio se ne ha voglia all’origine.
Un partito la cui linea è chiara quanto il genoma letto da me.
Un partito i cui stessi elettori faticano a descrivere forma, progetti, prospettive.
Un partito che utilizza ogni piccola finestra mediatica che la mastodontica macchina avversaria le concede in briciole di brevi secondi intervallati da settimane di vuoto, per lamentare l’assenza di spazi per “comunicare le nostre proposte e non sapete com’è dura fare opposizione quando non hai spazi per far conoscere le mosse che fai ma che nessuno vede” e giù lacrime e tu dici “Beh, questa era un’occasione, potevi approfittare e infilarci dentro una proposta, invece che la comunicazione dell’assenza di occasioni per comunicare una proposta”.

Ecco tu sei questo partito, no?
Ecco una volta all’anno gli spazi te li costruisci da solo, le telecamere sono le tue, lo spazio è il tuo, la gente che non vedeva l’ora di sentirle queste proposte è la tua che è lì per dirti “Hai ragggione cazzo, creiamoceli da soli gli spazi per parlarci, ora siamo qui, dicci tutto, non te lo possono togliere il microfono ora e vediamo se riescono a impedirti di dirci le tue proposte! Basta dieci secondi tra una dichiarazione filogovernativa di Schifani e una di Bonanni! Ora siano tre ore tutte di proposte, così ci convinci e votiamo!”
Ecco, tu a quel punto rispondi:
“E ora passiamo la parola a Schifani e poi a Bonanni, perché siamo democratici”

Tu sei proprio così sicuro sicuro di vedere la cosa dalla prospettiva giusta, quando dici che quelli che si sono fatti due ore di fila in macchina per finalmente sentire le tue proposte senza i tagli/panino della macchina da guerra RaiSet, roba della quale ti lamentavi tu eh, e si ritrovano a dover ascoltare per due ore Schifani perché tu ti possa dire un sacco democratico, se ti tirano giù il palco di fischi e sedie si sono comportati male malino?

Non so, io credo che a furia di inseguire la bandiera della difesa delle libertà (ehm) si sia finito col perdere completamente la bussola.
Un partito che passa il suo tempo a piangere perché i suoi elettori non lo votano perché gli viene impedito di far arrivare loro le proposte che eccome ci sono oh quante ne abbiamo madonna che carrettata di progetti se solo ce li facessero comunicare e poi quando ha una settima di orecchie spalancate decide che la priorità è la difesa della Libertà che va dimostrata sparando in quelle orecchie non quei progetti e sentiamoli, ma la voce di Schifani… beh, fanculo al bon ton e se ne venga giù la tenda con sotto te, le tue lacrime da calimero per 355 giorni l’anno quando Schifani non ti fa parlare e la tua difesa del diritto di Schifani di parlare anche negli unici 5 che erano tuoi e la gente tali se li aspettava.

La Lega potrebbe permettersi una boiata del genere.
Perché non c’è una sola virgola delle sue idee che non sia stampata dentro ogni suo elettore fino al punto che anche se stai zitto o se fai parlare il tuo peggior nemico, non hai comunque perso una virgola o un solo voto e a quel punto sì che puoi persino guadagnarne se li fai parlare davanti ai tuoi, perché i tuoi li consolidi se gli dai in pasto un “comunista”.
La Lega, non il Piddì.
Hai mai visto fare una roba del genere?
Macché, quelli anche potendolo fare non si staccano un secondo dai loro microfoni e se raccolgono qualche migliaio di loro sostenitori quella piazza la usano per incollarseli ancora di più addosso, per accenderli ancora di più, per eccitarli all’inverosimile e gli altri si fottano, vadano a parlare a casa loro.

E tu sei il Piddì.
E fai il democratico.
E piangi l’assenza di microfoni e quando li hai li regali e se i tuoi s’incazzano gli punti pure il dito contro perché loro eh eh eh non sono mica democratici come te.

E il giorno in cui viene stracciata ogni operaia speranza contrattuale per sostituirla con il testamento nazionale e tombale dei diritti e la distruzione dei sindacati viene certificata nero su bianco, il giorno in cui il sindacalista più governativo che esista rilascia una dichiarazione profedermeccanica che sigilla il suo essere di confindustria temporaneamente spostato a quinta colonna in fabbrica, quello stesso giorno, non un altro, quello stesso, nella città di quella FIAT che sta facendo carne da macello di quegli operai che hai davanti, quella città, non un’altra, quel giorno, non un altro, il giorno dell’apertura dei cancelli che per ciascuno di loro è il primo della serie finale che durerà lo spazio della cassa integrazione e poi il futuro aspettano che glielo dica tu che dici di averlo in mente ma nessuno ti da spazio per raccontarglielo e loro corrono lì perché nessuno ora potrà toglierti il microfono, loro vengono lì a sentire come li aiuterai a non essere maciullati insieme ai loro diritti chi gli fai trovare sul palco?
Bonanni.
Lui, non uno degli altri.
Perché così sei democratico.
E vaffanculo, tu una sedia allora te la meriti.

Bonanni e Schifani, in tutto quello che è successo in quella piazza in questi giorni, non c’entrano assolutamente nulla.
Sono semplicemente la forma del perché il Piddì era roba morta ancor prima di nascere.
I fischi, le sedie, i fumogeni, non erano per loro.
Erano per chi agli operai ha fatto trovare Bonanni e Schifani e s’è pure incazzato quando questi hanno detto “ok, confine superato, al mio segnale scatenate l’inferno”.

Scusa la lunghezza, però basta, con ’sta storia della libertà di parola, come fosse il problema.
Libertà sì, ma allora sia reale.
E certe parole non si possono sussurrare, né certe sedie possono essere tirate in faccia, contrattualmente e moralmente, solo a chi le ha costruite, salvo poi insultarli se le rispediscono indietro.

è che le dispenso in giro

e insomma niente, non avendo voglia di riscrivermi riporto la mia (fondamentale) su 'sta cosa della ragazzina scomparsa.
So che non stavate più nella pelle e mi sembra brutto non fornirvela.

Per le decinaia e decinaia di amanti del "ma dove sei finito, perché non scrivi più niente accidenti?", specifico che il pippone qui sotto nasce da questa riflessione.

E quindi, oh voi assetati, agevolo saggezza:

è anche vero che non era passato manco un giorno dalla scomparsa, che già era sparato su tutti gli schermi come il caso nazionale.
Come dire che anche i media hanno bisogno di essere “cugini” del caso e che per questo non possono che trovare decine di cugini pronti a contribuire al tutto.

Allora forse, come spesso ultimamente accade, sarebbe anche il caso di riprendere un po’ le redini delle cose e dare loro le dimensioni che hanno e non quelle che gli si assegna.
Da quando esiste l’istituzione famiglia esiste il desiderio adolescente di fuggirne.
A volte concretizzato, altre tentato, altre abbandonato.
Preoccupazione dei genitori a parte, l’idea della fuga e in certi fortunati casi anche la sua breve concretizzazione, sono nella vita di alcuni anche dei momenti di svolta e di crescita, non raramente persino di riavvicinamento a quelle figure genitoriali dalle quali si fuggiva per poi scoprire quanto nel buio della notte e delle città fosse fondamentale la loro vicinanza e protezione, che a quel punto si corre indietro ad apprezzare.
Ecco, ’sta ragazzina è stata data, nemmeno troppo tra le righe, per morta esattamente un istante dopo l’allarme scomparsa.
Questo perché ai media interessa il morto, non il normale adolescente che sperimenta la vita in tutti i suoi normalissimi inciampi.
E quando ai media interessa il morto, la preoccupazione di una madre, la cui emotività mette legittimamente l’eventualità catastrofica al primo posto, genera un formidabile mix di elementi sui quali ballare come poche altre situazioni/tipo permettono, omettendo completamente qualsiasi altra ipotesi, fin’anche quelle che logica (ma soprattutto statistica) vedrebbe in prima posizione se non altro per qualche iniziale giorno.
Invece oggi accade il contrario: la prima tesi sparata h24 è che sia morta, dopodiché si lavora a valutare elementi che smentiscano l’ipotesi altrimenti valida e se cominciano a uscire, ma chi l’avrebbe mai detto, elementi per valutare anche l’ipotesi fuga, si comincia a dire “un po’ morta…forse morta…potrebbe essere un po’ viva…è probabile sia viva…forse è un po’ scappata…pare ci siano prove della premeditazione…si ci sono ma forse non sono sue…si forse sue…accipicchia sono sue…però al momento potrebbe comunque essere morta, eh”.

Io non lo so se è scappata, potrebbere essere morta, potrebbe essere viva e felice (chi non scapperebbe da una madre che ti inchioda alla sedia delle interminabili riunioni dei TdG?) potrebbe essere tutto.
Quello che so è che questa società la vuole morta e se ricerca viene fatta è sulle prove che lo confermino, non sul contrario.
Anche perché le prove del contrario, oltre che essere una nuova al giorno, sono anche nella storia stessa degli adolescenti, soprattutto quelli in famiglie difficili.
E mi si perdoni il cinismo, ma una madre che quando la figlia scompare invoca il presidente della Repubblica per dirgli che non sta facendo abbastanza, beh, quella è una famiglia difficile.
Il problema è che nel paese dei media che vogliono il morto, Napolitano le risponde pure come se fosse cosa sua e allora tutto questo diventa persino normale, normale quanto la conseguente comparsa di fiumi di cugini che a quel punto sono l’espressione più ovvia di una roba che di normale non ha più nulla dal secondo successivo all’orario in cui sarebbe dovuta rientrare per cena e invece, come milioni di adolescenti nel mondo, non l’ha fatto.

Un segnale sarebbe già arrivato, si dice.
Vero.
Se ad una ragazzina in cerca di una normalissima accelerazione di vita non fosse stata offerta in un istante la possibilità di essere qualcuno.
Perché il bello è questo: si sta dicendo che se fosse viva dovrebbe se non altro tranquillizzare la madre.
Si sta in sostanza chiedendo all’unica con il diritto di non esserlo e che ha dimostrato di non poterlo essere, di vestire i panni dell’unica con un minimo di raziocinio, mentre tutto intorno a lei il mondo, compresi quelli che glielo chiedono, l’ha perso completamente.

Manco Libero riesce a stargli più dietro

Vedi cosa succede quando una maggioranza rilascia dichiarazioni a ritmo di una ogni ora per ciascun suo esponente e una l'opposto dell'altra nell'epoca della sovrabbondanza di media su piattaforme che viaggiano su tempistiche diverse?

Succede che se due di quelle dichiarazioni cascano in quella finestra temporale che avviene una volta al giorno nella quale uno si può aggiornare e l'altro no, ti ritrovi il giorno dopo a leggere:
Sui giornali che la Lega lancia due missili: salire al colle col coniglio dal cilindo dello scioglimento di una sola delle due camere e astenersi dalla fiducia al governo per contare gli effettivi voti di Berlusconi.
Sugli altri media che la Lega sosterrà il governo perché il leader è Berlusconi.

E questi sono quelli che il TSO lo vorrebbero per le donne in gravidanza.

9 settembre 2010

Ridateci Cossiga

Torno e trovo in mail una cascata di commenti ad un video vecchio di due anni.
Cosa sarà mai successo per spiegare quest'impennata?
Avran mica ridetto che Mangano è stato un eroe?
La smettete di fraintendere sempre tutto?

6 settembre 2010

Berlusconi è uomo di spirito, dice.

Bersani, quindi il PD, a caldo:
"Fini ha detto un paio di cose che ci interessano, per esempio la legge elettorale"

Non "per esempio il patto capitale-lavoro".
Non "per esempio il welfare in via di scardinamento".
Non "per esempio la povertà sociale"
Non "per esempio gli investimenti in ricerca"
Non "per esempio il patto generazionale"

No.
La legge elettorare.
Mavaffanculo, vah.

Manco il welfare ha lasciato alla sinistra.
Il welfare cazzo, dovevano esserci le barricate da due anni e Bersani manco lo cita.

Fini oggi non ha cancellato Berlusconi, ha cancellato il PD.
L'ha reso superfluo.
E quello se ne esce con l'interesse per la legge elettorale.
Come se fosse quella, il suo problema.
Se c'è qualcosa dietro cui nascondere la verità sulla serie di sconfitte elettorali quel qualcosa è esattamente la legge attuale e quello la vuole pure cambiare.

Comunque, a chi ancora si ostina a dire che Fini si è spostato a sinistra, sarà sufficiente ricordare che quando ha detto che sarebbe demagogia dire che si possono abbassare le tasse a tutti, non ha chiuso il concetto con "quindi si tassino le rendite".
Finalmente un politico che fa un discorso politico come non se ne sentivano da anni e hip hip hurrà a chi ha dimostrato cosa il cavaliere non sarà mai in grado di fare e non per un'ora e mezza ma nemmeno per cinque minuti.
Ma sempre di destra resta.
Famiglia e Patria.
E' mancato Dio (no! quando? e come è successo??? ahahahahah!) ma ci penserà domani L'Avvenire.

La Lega ha capito e ha già accesso i motori, "gli Interni sono pronti anche domani".
Se Berlusconi non è scemo, e non lo è, il governo cade immediatamente.
E poi sono cazzi davvero.

2 settembre 2010

Finisce l'estate

Finisce l'estate del Presidente che attraverso lo spot del ministro del turismo chiedeva agli italiani di dedicare le vacanze ai beni culturali della amata patria, anche quest'anno come sempre piena di turisti grazie al suo intervento su Alitalia che se lasciata ai francesi sarebbe stata usata per dirottarli in Francia.
Finisce l'estate del ministro del turismo e di quello dei beni culturali, entrambi andati a passarla in Francia.

Finisce l'estate del Presidente che regala Ibra ai suoi tifosi, che così interromperanno le loro contestazioni politiche e potranno tornare a votarlo di nuovo come il più grande statista del secolo.

Finisce l'estate e ci si avvia verso l'autunno, quell'autunno di campagna elettorale coltello tra i denti, il cui inizio sarà indicabile con precisione estrema in un solo preciso giorno:
quello in cui il grande Corradino Mineo verrà spedito a esercitare la sua libertà di stampa e di critica, ma soprattutto la sua ironia, in un qualsiasi giornalino di quartiere.
Di un quartiere di Bogotà.