30 maggio 2002

Lettera a Trapattoni dal Ct ad interim





di STEFANO BENNI



CARI cittadini,come sempre devo lamentarmi. Sono uno statista di statura mondiale e nessuno vuole riconoscerlo. Ho fatto terminare la guerra in Medio Oriente e né gli israeliani né i palestinesi se ne sono accorti. Ho posto fine a secoli e secoli di guerra fredda, e ho convinto Putin a entrare nella Nato, anche se per il momento non sono ancora riuscito a iscriverlo alla Pidue. Ho sbattuto fuori dall'Italia i pericolosi invasori albanesi, senegalesi e rumeni e adesso ci proverò con l'etnia più pericolosa, i legulei. Ho abbassato le tasse e il debito pubblico in una fiction su Italia Uno. La mafia è sotto controllo e fattura tutto. Con D'Amato ormai c'è una tale intesa che non devo più gridare "comandi!" quando mi telefona.



Eppure continuate a trattarmi come un tirannello da strapazzo e mi avete deluso nelle prime elezioni italiane in cui c'è stata una vera par condicio, ovverossia io ho avuto un pari numero di ore, circa due, su tutti i miei (pardon) su tutti i maggiori canali televisivi. Ma c'è un settore dove dimostrerò di essere un grande stratega, un'attività che mi ha sempre dato grandi soddisfazioni e da cui è partita la mia ascesa nell'olimpo dei grandi. Il calcio! Ecco la lettera che ho appena inviato al vice-commissario della nazionale azzurra, Giovanni Trapattoni.



Caro Trap,

quando siete partiti per il Giappone, con la garbata ironia che mi contraddistingue, vi ho detto che se non vincevate vi avrei sbattuto in galera. Be', non scherzavo. Ma ciò non accadrà perché vinceremo, e vinceremo perché da oggi sono io il commissario a interim della nazionale, tu non osi, esiti e hai le idee confuse. Se segui queste istruzioni e mandi in campo la mia formazione, il trionfo è assicurato.



Procediamo per esclusione. Sbatti fuori Tommasi che è comunista, che vada a giocare nella Dinamo Mosca, anzi adesso che siamo amici di Putin, che vada a giocare nella Dinamo Cuba. Via Coco che gioca in Spagna ed è in buoni rapporti coi giornalisti del Pais. Via Panucci, Totti, Del Vecchio e Montella che sono troppo amici di Veltroni. Via Juliano e Cannavaro che sono meridionali e Bossi non gradisci. Via Di Biagio, Di Livio e Del Piero, non mi piace il Di e Del davanti ai nomi, tutto quello che c'è in Italia deve chiamarsi Di Silvio e Del Silvio. Via Nesta e Materazzi, sono troppo alti e mi stanno sui coglioni. Via Buffon e Toldo, tre portieri sono troppi. Via Vieri e Zanetti che sono interisti e mi distraggono le veline. La squadra comprenderà solo giocatori del Milan o in procinto di essere acquistati dal Milan, oppure a me graditi. Ecco la formazione, imparala a memoria e scrivitela. In porta Abbiati. In difesa Maldini, e al suo fianco voglio rivedere Billy Costacurta. Sulla fascia destra convoca La Russa (ci tiene tanto) e sulla sinistra Pappalepore, è l'autista di D'Amato, non so come gioca, ma non possiamo dire no alla Confindustria. A centrocampo: Ambrosini, Doni e Donadoni (è un po' ingrassato, ma se la cava). Le punte: Inzaghino bello e Lunardi. Tu mi dirai: ma non sa giocare. Se è per quello, non sa neanche fare il ministro. E lass ma non liss come dice Bush, chi sarà il centravanti? Un furetto brevilineo dai piedi buoni, un estroso furfantello delle aree, un presidente finanziere, operaio e anche goleador. Ebbene sì: avevo appeso le scarpette al chiodo, ma tornerò a difendere i colori del mio paese: giocherò con lo pseudonimo di Pataquinho. Non vedo l'ora! A proposito, quando inizierà la partita, entreremo democraticamente in campo tutti insieme, anche se io sarò su una portantina. Poi canteremo insieme l'inno di Mameli e Oh Susanna, a Bush fa piacere. Quindi inizierà la tenzone e caro Trap, non dubitare, spezzeremo le reni agli avversari. L'Equator è debole e poi ho visto sull'atlante che non è un paese,è una riga che gira tutto in tondo, che cazzo di giocatori può avere? Il Messico è povero e debole, sarà un piacere pestare quei figli di Chiapas.



In quanto alla Croazia ho chiesto lumi su come attaccare a D'Alema. Caro Trap, prepara la squadra e aspettami. Forse il calcio mi ridarà l'onorabilità che altri settori si ostinano a non negarmi. Sarò leale e onesto. A proposito, arriverò con sedici chili di nandrolone, epo, turbocaina, gonfiomix e nitrato di amile nascosti nella valigia diplomatica. Di' ai ragazzi che ogni mattina ne dovranno prendere una bella cucchiaiata nella colazione. E niente scrupoli da anime belle, il calcio è come la finanza, se sei onesto ti fan fuori. In quanto alle critiche di ingerenza e protagonismo, be', sono pronto a rintuzzarle. Non metto mai bocca nei settori che non sono di mia competenza. Ad esempio, quando c'è stata l'elezione del nuovo presidente Rai, io ho proposto una rosa di nomi: Baldassarre, Emanuela, Susy e Maria Selvaggia. Che colpa ne ho se hanno scelto un maschietto? Ciao e a presto,

Silvio Berlusconi



(LaRepubblica, 30 maggio 2002)

29 maggio 2002

Jungle Rules





Che poi non credendo alle varie storie astrologiche o di influssi magici, la spiegazione che do io è la banalissima influenza delle forza fisiche tipo la gravità, il magnetismo, la luna ma non nel senso romantico, nel senso di come agisce per esempio sul livello del mare.

'Somma, credo che queste forze agiscano anche sull'uomo, o almeno nessuno credo sia mai riuscito a dimostrare il contrario.

E allora credo che certi giorni tutti insieme in una specie di ipnosi collettiva veniamo investiti da un cambio di energia di qualche genere. A giorni magnetico, a giorni climatico, spesso semplicemente di temperatura. Ma oltre ai cambiamenti che quotidianamente il corpo di ognuno di noi subisce, ce ne sono tutta una serie di "collettivi".

E allora ci sono giorni in cui tutti ma proprio tutti decidono di guidare male. Senza un motivo, senza una ragione apparente. Non in un punto preciso della città, perchè il problema non è localizzato, ma essendo nella gente lo ritrovi in tutti i posti dove ci sono auto che vanno, quindi in tutti i posti possibili che Milano offre.

Oggi è uno di quei giorni. Tutti. Non se ne salva uno. Oggi è uno di quei giorni nei quali prolungare la permanenza in auto significa aumentare le possibilità di fare un incidente, perchè in giro oggi la gente ha deciso improvvisamente di smettere di guidare in maniera logica, di non dare mai la precedenza, di non rispettare i semafori, di tagliare la strada.

Tutti insieme. In ogni zona.

Uno di quei giorni nei quali non vedo l'ora di scendere dalla macchina, parcheggiarla e dire "Finalmente salvo"

Anche perchè io guido una 500, e a noi con la 500 la precedenza e il rispetto non ce li regalano nemmeno nei giorni in cui la luna è positiva figurati in quei giorni in cui al volante la gente assume inspiegabilmente quella tipica espressione assatanata da "Passo prima io!"

Oggi mi sentivo "frog" che oltrepassava l'autostrada e poi il prato e poi il fiume con i coccodrilli.

Solo che ero in macchina come tutti gli altri stronzi che mi giravano intorno SEMPRE in un'altra direzione.

Sarei curioso di sapere se il posto in cui ognuno di loro stava istericamente correndo è davvero così bello.


Torno sempre a casa contento. La stanchezza a volte è forte. La demotivazione spesso tenta. Ma poi capita che senza programmarlo prendi un aperitivo, promettendo a te stesso di andare a casa subito dopo. E poi capita ti senta dire "Due spaghetti?" e tu dica si perchè non devi decidere di uscire e andare, sei già li. E allora è si. E poi capita che con un bicchiere di vino in mano ti ritrovi a parlare. E in un attimo il pittore ti mostra tutte le sue tele, e tu sei li, in piedi in mezzo al salone con un bicchiere di vino bianco in mano davanti ad uno che ti dice guarda, guarda e guarda anche questo, hai visto come è chiaro il soggetto? E tu dopo un attimo lo vedi chiaro, è li, e gli rispondi si, è il gobbo di notredam. E capita che lui ti dica che è lui a letto con la sua donna visti da dietro, come se fossi la testata del letto e guarda questo sono io e guarda che bella lei e questo è il letto che prosegue e continua. E tu dici che è vero, ora li vedi e che ti dispiace averli scambiati per il gobbo di notredam appoggiato al davanzale di una finestra, ma tu quello ci avevi visto e puoi capire che se quello è un quadro io ci vedo quello che io ci vedo non è che puoi dirmi cosa ci devo vedere. Perchè quello è un quadro e dice quello che gli pare non quello che gli vuoi far dire tu a meno che tu non faccia realismo e tu non fai realismo. Quindi quello per me prima è il gobbo di notredam e poi siete voi due a letto. E capita che tu l'abbia visto veramente e che per dimostrarglielo glie lo mostri, glie ne descrivi i lineamenti, la posizione, le luci e le ombre, lo sguardo e la sensazione. E capita che lui lo guardi in silenzio, e pian piano, quasi a stabilirne il campo visivo nel quale trovargli la nuova collocazione si allontani sempre più dal cavalletto sul quale lo aveva appoggiato per dirti un contentissimo "E' vero. C'è" e corra a prendere gli altri per ricominciare il gioco dicendoti guarda, e guarda questo, li vedi i generali? No, dove? Qui. C'è anche un cagnolino qui guarda guarda bene cazzo è nascosto ma c'è fermo li che adesso se trovo il nero ti tiro fuori. E capita che tu lo guardi indietreggiare senza togliere lo sguardo da quella macchia di colore su una vecchia tela fino a quel momento considerata finita, quasi a trattenerne la possibile fuga. E capita che tu non capisca finchè lo vedi tornare con un barattolo di vernice nera e un grosso pennello per iniziare a disegnare il contorno di quella che doveva essere per lui la zampina. E capita che tu abbia paura di interrompere quel silenzio pazzesco che si è creato all'interno del quale senti lui sussurrare "Lo so che sei li, ti ho visto, se mi sbrigo non mi scapppi". E capita che piano piano un tratto dopo l'altro la comparsa di quel cagnolino vada di pari passo con un sorriso di involontario stupore che con altrettanta lentezza ma inesorabile precisione ti racconta di entusiasmi a te familiari ma appoggiati nello sgabuzzino dietro le scope ferme forse da più tempo. E allora ti accorgi che per un momento il tuo cervello si è fermato o a ricominciato a funzionare a seconda di come si vede la cosa. Di sicuro ha cambiato tattica. Per dirmi cosa poi... so già tutto di quello che potrei dirmi. Non sono i contenuti. E' proprio la voce che non sento più.

Perchè quelle poche volte che la sento, ultimamente mi dice delle cose davvero belle. E quel cagnolino c'era tanto quanto il mio gobbo, solo che io i mie contorni glie li ho raccontati, perchè io quello so fare, mentre lui i suoi li ha proprio ridisegnati, come se quel cagnolino fosse stato iniziato e mai finito ma pronto per essere completato a tempo debito. Tipo stasera. E forse non è che io non sappia le cose, come è probabile che la voce la senta anche, semplicemente non gli do più la credibilità che gli attribuivo prima. Magari è solo un problema di campo visivo. Magari se mi allontano un po' al posto di un gobbo di notredam ci vedo anch'io due abbracciati a letto. E torno a casa contento. Di aver per l'ennesima volta sorriso di stupore. Come quando sentivo Franco suonare. E passo serate magiche nel vero senso della parola. Felice di aver sentito di nuovo la mia voce e non per cantare, ma semplicemente per dirmi buonanotte.

28 maggio 2002

Pizza Pizza Marescià





Stasera il tg5 ci ha regalato un momento di rara verità politica.

Il meraviglioso servizio è quello, manco a dirsi, che racconta l’incontro tra Gi.Bì. Risiko e l’italico nano.

Dopo l’allucinantemente interminabile elenco di sistemi di difesa che sono riusciti a mettere in piedi, elenco che spazia dai missili terra-aria ai cestini sigillati, dai posti di blocco dei carabinieri disposti ogni tre metri per motivi che credo siano chiari a tutti, agli aerei radar che intaseranno uno spazio aereo che gli hanno detto sarà deserto e la cosa ci metterà un po’ ad essere chiara, insomma, dopo la descrizione di quello che viene definito come il sistema di difesa più impenetrabile che la recente storia italiana ricordi, mi sono fatto una domanda che, come sempre, tanto stupida non mi sembra.

Ma nell’aver studiato un tale casino militare con un così grande dispiegamento di mezzi e uomini, avranno considerato l’ipotesi che si creerà una situazione dove per passare inosservati sarà sufficiente vestirsi da militare?

Cioè… In un cielo dove voleranno decine di aerei radar, un aereo radar quando sul suo radar vedrà un altro aereo radar, la troverà una cosa da segnalare? Ma senza andare così in alto, rimanendo letteralmente un po’ più terra-terra, siamo così sicuri che una macchina dei carabinieri verrà sicuramente fermata ad un posto di blocco di carabinieri? Mah…

Se succede credo che questo blog chiuderà per assenza prolungata del sottoscritto con ritorno a data da destinarsi.

Ma il bello chiaramente non si ferma qui, come disse mia mamma quando nacque (senza correttore automatico ammetto che l’avrei sbagliata) mio fratello e pensò subito di fare me… AH!AH!AH!

La chicca, anzi le chicche dovevano ancora arrivare.

L’inizio promettente si era subito fatto vedere nel momento in cui veniva mostrato l’incontro tra i due, incontro assolutamente paisà nel momento in cui Gi. Bì. Si è trovato spiazzato dalla italicissima carica d’amore e passione del nostro italico nano, al quale qualcuno forse è meglio che spieghi che in america quando un italiano potente bacia un politico ancora più potente ricominciano con la manfrina degli spaghetti e del mandolino, poi non ci lamentiamo, la prossima volta gli tiri una palla da baseball, fa più accoglienza e magari quando andiamo all’estero la piantano di prendere per il culo.

Ma ancora non era niente. La capacità comica di cui andiamo giustamente fieri stava solo dando i primi segnali.

Un momento di innegabile soddisfazione è stato quando davanti al solito camino alla fine del colloquio, mentre il nostro impostatissimo e studiatissimo presidente sembrava parte integrante del quadro-parete-camino-poltrona, Gi. Bì. Risiko se ne stava bello bello seduto con i gomiti appoggiati sulle gambe come un vero texano che sta tirando tappi in una botte, pronto da li a due secondi a regalarci quasi un orgasmo rimanendo tranquillamente seduto di fronte al nano che si stava alzando per stringergli la mano.

Meraviglia pura. Uno che dice “Alziamoci e stringiamoci la mano”, l’altro che trova la cosa così normalmente reverente da guardarlo senza muovere un muscolo. Tutto questo in una fantastica frazione di secondo che ha dato modo all’italico nano di non completare la figura di merda rimanendo in una innaturalissima via di mezzo tra lo stare in piedi e lo stare seduto sull’ultima porzione di poltrona dalla quale ancora non si era staccato definitivamente con un’espressione del viso che non riusciva più a trattenere il vaffanculo.

Non so se riesco a trovare la foto, ma chi può rivedere il servizio vada a vedere se ho detto cazzate. Quel fotogramma è la più bella, coincisa e irripetibile rappresentazione degli equilibri mondiali di questi anni.

Ieri pochi se ne sono accorti ma è stata realizzata la versione tecnologicamente moderna del “Quarto Stato”.

Il nostro presidente in equilibrio che cerca di non cadere in ginocchio davanti a Tex Willer.

In culo ai reality show!

Finita li?

Nemmeno per idea! Stasera quasi me lo registro, tanto lo replicano sei volte nella notte.

Perché davvero non era per niente finita li.

Quando il campionario di gaffe terrene che un uomo solo può collezionare era stato esaurito, ci ha dato una mano l’unico che ancora può permettersi di scherzare senza rischiare la censura. Si, proprio lui.

E ieri davvero si è fatto vedere vestito come recenti usanze richiedono negli incontri istituzionali, da clown.

Lungo il percorso che il corteo bi-presidenziale farà domani, un po’ di anni fa, qualcuno che di simboli dell’orgoglio se ne inventava uno al giorno mise un monumento che tutti hanno sempre definito “vagamente” fallico. Figura che per essere riconosciuta non richiedeva particolari doti, ma visto l’evidente livello intellettuale dei turisti di domani, LUI ha deciso di fare una delle cose ultraterrene più belle che potesse inventarsi.

Come da piccoli ci è stato spiegato. La presa per il culo allo stato puro. Un dio che scarica fulmini per dire la sua.

E ieri sera un fulmine all’improvviso ha centrato l’obelisco di Axum, senza rovinarlo troppo, ma riuscendo in maniera “divina” a scolpirgli definitivamente la sua vera natura, in modo che domani i due si trovino a passeggio finalmente sotto i veri monumenti all’orgoglio italiano e probabilmente LUI se ne starà bello bello a guardare come l’italico nano risponderà alla domanda “Uoz dis?” facendosi un bel po’ di grasse risate.

Prego presidente, sfili pure sotto il simbolo d’Italia. Strani ritorni non trova? Chi è che ce l’aveva piazzato? Adesso ci passi pure sotto, che su sono in due a ridere.

La fine delle notizie con la solita rassegna stampa mi ha dato la buonanotte mostrando il titolo de L'Unità che parla della dichiarazione del nano in merito a Putin “I Russi entreranno nell’alleanza” con la seguente solita e ormai normale smentita. “Mai detto una cosa del genere, ne stiamo ancora parlando”.

Ma chi vi ha detto che era una domanda…allora non avete capito…

Pizza-pizza marescià.

27 maggio 2002

Errata Corrige





Ho corretto il post sul compleanno.

Sembrava una minaccia e non voleva esserlo.


altrimenti va bene anche un versamento in contanti sul conto che poi ci penso io a renderli graditi.

per informazioni chiamare la mamma.

come ogni bravo trent'enne...

si dice in giro...

udite!udite!





Tra esattamente 10 giorni il signorino saluta i 20 e entra nei 30.

song'ommin'

chi mi vuole fare regali sa cosa gradirei...

25 maggio 2002

ho letto che si può telefonare con internet e lo faccio





alla fine mi sono trovato ad avere un blog che più che un blog è finito col diventare un ponte radio tra me e chi voglio che sappia le cose quindi lo uso sempre più spesso come sistema per fare le telefonate del caso senza fare le telefonate del caso che poi uno dice si vabbè però mi piacerebbe anche sentirti lo soooo dico io ma mica non chiamo piùppiùpiùùù di conseguenza stasera mi va di telefonare a mon fleur per dirle che non sono io che sono così è solo che proprio non riesco ad essere lineare e quindi magari sembra che me ne frego e che sono passato da tutto a niente senza motivo e infatti non c’è motivo se non che sono così ma alla fine ogni volta che penso di rispondere nella mia mente la risposta la scrivo sempre tutta è quando poi arrivo al computer che mi distraggo sempre ma in realtà di cose da dirle ne avrei o comunque mi farebbe sempre piacere sentire le sue che secondo me sono pure di più soprattutto non ci dormo più da quando ho letto che le ripetizioni hanno il loro lato positivo non mi dire… pedro è diventato uomo… e poi telefono a mia madre rendendomi conto che volevo scrivere drin driiin pronto ma i telefoni non hanno più la campanella ecco perché ora si dice tuuu tuuuuuu tuuuu pronto ciao sono io madòòò ognivvvolta… io bruuuuno niente volevo dirti che va tutto bene grazie per avermi assicurato volevo dirti che mi son fatto male eeee già guarda a volte il caso ti occuperesti tu del risarcimento ti faccio avere tutti i fogli volevo anche dirti che domani lavoro ma non in procaccini, da mauro quindi se vai a farti per la terza volta in una settimana i capelli non sono in zona a meno che non vieni a farli da qualche parte in porta romana settimana prossima riparto ma domenica, quindi prima di ripartire ci vediamo prometto adesso mi va di telefonare lontano e quindi mi faccio questa internazionale che tanto mi costa come una locale come dissi quella volta che andai a visitare l’ostello della gioventù a milano ah!ah!ah! dovevo fare cabaret somma dicevo che telefono un attimo in spagna per due motivi il primo per abituarmi a telefonate che potrei correre il rischio di dover fare tra un po’ che poi adesso ho detto spagna e quindi mi hanno risposto in due che si staranno chiedendo se sta parlando con me in realtà si in entrambi i casi cioè visto che ho telefonato in spagna mi sono trovato involontariamente a fare due telefonate insieme come dire che sono riuscito ad applicare a questo già economicissimo modo di telefonare pure il caro vecchio duplex per chi se lo ricorda in modo che il risparmio rasenti il credito allora dicevo che ero via e non leggevo e ho letto del tuo compleanno solo al rientro auguuuuuuuuuuuuuuuuuri sono felicissimo che sia andato così bene sono felicissimo che stia andando tutto così bene e quando dico tutto dico tutto quando ti dissi che ti auguravo di decidere di rimanere la a vivere intendevo quello ma credo che la decisione definitiva la prenderai la prossima volta che tornerai in italia e ti guarderai intorno dicendo a te stessa che se vuoi puoi tornare la che sembra senza senso in realtà ne ha un sacco un bacio o beso o in qualunque modo si dica nella tua lingua mmmmm ho detto lingua adesso mi tocco un po’ ah!ah!ah! l’ho detto che dovevo fare cabaret o il pornostar ah!ah!ah! ecco lo sapevo è successo di nuovo adesso divento un attimo serio perché devo fare una telefonata seria spero non mi risponda lui no meno male non c’è di nuovo ecco mi è scappata scusa non volevo ti ho chiamata per dirti che se l’altra sera non ho risposto non è per menefreghismo è che non sapevo cosa rispondere se non dirti di passare da me ma questo già te l’avevo detto e quindi ogni altra cosa mi sembrava scontata non pensare che non voglio starti vicino perché è proprio il contrario io voglio starti vicino è solo che per starti vicino ho un piccolo bisogno tipo di averti vicino cioè è vero che io sono così bravo e in genere innamorato che questi piccoli ostacolucci non mi hanno mai fermato ma qui si rasentano i superpoteri cioè se scopro di essere in grado di starti vicino pure in un periodo nel quale ti sento con la stessa frequenza con cui sento il commercialista cioè mai vuol dire che sono davvero grande ma allora mi sposo con michelle pfeiffer mentalmente che sono troppo ma troppo capace di farlo te lo sto dicendo vero figlio di uno spigolo diglielo nucleo quindi la prossima volta che avrai bisogno di avermi vicino se non riuscissi a trovarmi pensa a quante volte negli anni oggi compreso ti ho detto e continuo a dirti che vorrei starti vicino e poi fai un bilancio e vedrai che io ci sono sei tu che guardi dalla parte sbagliata per me ma ovviamente non poi così tanto per te ma in fondo ho già la mia di vita che ne ha di beghe oltre alla mia ahahah non ci metto i punti esclamativi perché anche se sembra una battuta in realtà è uno splendido riassunto qui visualizzami tipo vergassola di conseguenza e qui chiudo con la telefonata perché devi tornare su come quando ti ho conosciuta e amata docidici anni fa ti scrivo qua un sacco di momenti in cui potresti avermi vicino perché tanto tu è qua che te li stai venendo a vivere facendo in modo che una delle storie più belle che la gente potesse immaginare si stia consumando in un mondo virtuale dopo essersi volontariamente privata della realtà che aveva a disposizione per preferire di vivere in silenzio boh non so preferisco pensare ad altro tipo ai miei di errori che sono tanti pure quelli notte tesoro salutami il mio cane che dopo avermi pisciato sui vasi in terrazzo non può più rifiutarsi di essere il mio cane adesso non chiamo più nessuno perché è tardi però non è male mi sa che telefonerò più spesso ah già dimenticavo pronto ciao sono io per domani va bene sperando di riuscirci sta volta perché ho davvero voglia di cantare mi manca un sacco merda notte ah dimenticavo per tutti quelli che al mio posto avrebbero già comprato tre cellulari nuovi facendo per principio contemporaneamente riparare anche il microfono di questo comunico che dopo aver usato sms per un mese e più l’altro giorno al sole mi sono seduto fuori mi sono fatto dare da un tecnico il più piccolo cacciavite del mondo ho guardato il telefono ho pronunciato la formula magica chissenefregatantononfunzionagià ho imposto le mani l’ho smontato l’ho guardato mi ha guardato pure un calcio gli ho tirato e allora spara spaaara spaaaaaaaara ho disposto tutti i suoi bravi pezzi al sole gli ho regalato una vacanza dicendogli che però loro dovevano fare un favore a me quando li avrei rimessi a dentro e cioè dovevano rifunzionare come nuovi e allora loro mi hanno detto si e allora poi io ci ho lasciati a bronzarsi e poi o detto basta e o messo tuti in sieme e o chiuso e o telefonato e loro a mantenuto la promessa ora basta perché mi suonano alla porta vista l’ora dovrebbero essere sempre loro i soliti che passano a salutarmi a quest’ora che poi io sarò anche uno che non veste alla moda ma l’occhio ce l’ho va bene prendere spunto ma voi esagerate tutti uguali eccheccazzo quei camici che ppalle metteteci qualcosa che vi distingua che ne so una gardenia il nome ricamato la toppa di top gun le maniche tagliate non lo so ma tutti bianchi …io vengo anche a fare una passeggiata con voi ma ogni tanto però cambiatevi le ragazze notano certe cose tipo due in camice ai miei fianchi… arrivo arrivo … si…arrivo…ecco hai visto per la fretta che casino mi hai rovesciato novemilaquattrocentosessantadue fiammiferi ora li tiri su tu… uuuhhh guardaaaa…guarda quella magliaaaa….che manicheluuuungheeee….passeggiata dove?… mi fate salutare il signor salame il principe barbera la signorina maria e i nanetti del frigo…daiiii….poi passeggiata si…bello passeggiata…si.

22 maggio 2002

[mio] dono della sintesi





I rischi sono rischi solo se li corri.

Se no si chiamano sogni.

20 maggio 2002

tornàtto ssono





che dire?… la famosa settimana di tranquilla festa, alla fine si è trasformata in un incubo, a causa dell’incidente capitato al camion delle scenografie e degli arredi di tutto il convegno. Quando il camion che trasporta tutto quello che gli ospiti vedranno per tre giorni tra scene, stand, arredi vari e cartellonistica, viene guidato da un coglione di camionista che una volta sceso dal traghetto si dimentica di fissare il rimorchio in maniera seria alla motrice, le possibilità che in una curva tale rimorchio si sganci si moltiplicano. Quando poi, il suddetto autista si rivela ancora più coglione nel momento in cui decide di spingere il suo tir ad una velocità decisamente superiore a quella consentita, le possibilità che il tutto non regga diventano probabilità. Quando poi a guidare un tir con il rimorchio fissato male che viaggia ad una velocità troppo elevata è un coglione che non capisce che rischi corre (e fa correre) andando così veloce anche in curve e strade pericolose come quelle sarde, il tutto certamente si tradurrà in quelle notizie che ogni tanto si sentono in tv “Tir ribaltato in autostrada tot morti e tot feriti”.

Pazzesco. A volte la gente è davvero stupida.

Questo ha fatto si che la metà del carico finisse nelle campagne sarde e obbligasse gli scenografi a sborsare quantità incalcolabili di soldi pur di trovare falegnami a Cagliari disposti in due giorni a ricostruire ciò che per essere fatto con cura aveva richiesto due settimane.

Ovviamente trovati.

Alla voce “Tutto ha un prezzo” si trovano davvero tante categorie.

Vabbè.

La cosa non mi avrebbe minimamente riguardato se le persone per cui lavoro avessero capito che il responsabile di quel casino era solo e SOLTANTO l’autista del camion, e che per questo motivo non tutti avrebbero dovuto lavorare il triplo solo in virtù del fatto che “Forse non si fa il convegno” e solo per il fatto che così facevi vedere che anche tu avevi paura.

Io non avevo paura che il mio lavoro fosse a rischio.

Io non avevo paura che il mio lavoro non sarebbe stato consegnato.

Sinceramente per come vivo il lavoro non avevo neppure paura del fatto che il convegno era a rischio.

Poteva capitare.

La parola paura, sinceramente dopo gli ultimi anni la applico a cose ben diverse.

Ma questo sono io.

Sono certo che la tensione spesso ci impedisce di gestire in maniera giusta le situazioni e le persone.

E questi sono i miei colleghi.

Oggi per prendermi una bella pausa non mi sono nemmeno presentato in ufficio per il riassunto tipico, anche perché di andare in un posto dove tutta la giornata sarà dedicata a dimostrare che il valore delle persone si calcola in base ai problemi che sono stati risolti grazie a me o a me no a me no ti ho detto a me meno male che c’ero io no meno male che c’ero io tu invece hai fatto di meno tu anche tu potevi almeno non essere allegro tu per esempio potevi vivere la tragedia grande come la vivevamo noi… davvero non mi interessa.

Si facciano il loro bel torneo di attribuzione problemi risolti.

Io me ne sto a casa e mi faccio il bucato.

Vado dalla mia Barbie a farmi una birra, faccio un paio di telefonate, non ne ricevo un altro paio e aspetto sera quando verrà mio fratello a trovarmi.

Cercando di trovare la tranquillità necessaria per poi domani tornare in ufficio e rispondere alla domanda che mi verrà come sempre fatta “Allora?”, domanda alla quale in questo momento risponderei:

“Allora non ho più nessuna intenzione di lavorare per gente che nelle situazioni di panico ci sguazza poiché pensa che sono quelle in cui è più facile farsi notare, basta correre continuamente per sembrare i responsabili di ogni soluzione. Allora dimenticati che solo perché siamo cinque, dobbiamo essere tutti distrutti dalla preoccupazione data dal rischio che il convegno non si faccia, e non perché io sottovaluti i problemi, ma perché è un convegno, e come tale se per sfiga non dovesse essere fatto, nessuno mi arresterà ne mi farà passare per incompetente. Allora scordati che io mi farò ancora trattare di merda da chi pensa che dimostrando che il mio non essere nel panico significhi non essere coinvolto nel problema, cerca di elevare agli occhi di chi comanda la propria posizione. Allora dimenticati che in una situazione in cui tutti corrono nel panico io mi metta a correre nel panico solo per farti vedere che anch’io ho paura e che sto facendo di tutto. Se vuoi che ti dia una mano mi dici esattamente cosa vuoi che faccia, se no, io mi metto a bordo strada e guardo, perché in certe situazioni ogni gesto e ogni decisione è importante e io non mi metto ad intralciare un delirio del genere con la mia presenza solo per far vedere che ci sono anch’io. Se mi vedi vedrai che sono li sempre presente ad aspettare che tu mi dica cosa vuoi che faccia. Ma sarò quello fermo, tranquillo. Non quello che corre senza motivo per farsi bello. Allora dimenticati che io attribuisca alla parola “tragedia” lo stesso valore che date voi, perché quando mi hai chiamato la prima mattina in camera dicendomi “Corri qui che è successa la cosa peggiore che potesse capitare” io purtroppo per quello che mi porto dentro ho pensato che a casa alla tua famiglia fosse successo qualcosa, e che per questo motivo tu dovessi correre a Milano. Allora scordati che un meeting che forse non si fa io lo viva come “La cosa peggiore che possa capitare”, è ovvio che non sei mai andato a prendere tuo fratello in ospedale dopo un incidente in moto dopo una telefonata nella quale non ti possono dire al telefono se è vivo.

Ecco la differenza. La prima domanda che ti ho fatto io è stata “L’autista è vivo?” tu mi hai detto “Avrei preferito si fosse fatto male lui ma salvando le scene”. Terribile. Giuro.

…La cosa peggiore che potesse capitare…

…imbecilli…ridiamo alle parole il loro giusto valore.

Allora scordati che io rimanga di nuovo impassibile di fronte a chi si è inventato un problema creato da me e risolto da lui, perché io sul momento non faccio guerre, ma domani ti dimostro che quel problema non esisteva nemmeno e che di conseguenza non ha avuto bisogno di essere risolto, ma te lo spiegherò domani, quando sarai finalmente tranquillo e potrai vedere la realtà. Allora scordati che io volontariamente mi faccia usare come quello che prendendo tutto con tranquillità non ha la necessaria tensione per essere messo tra quelli che sono stati utili. Allora ti dirò che il mio lavoro è arrivato alla fine come sempre nel migliore dei modi, e l’unico problema che mi si è presentato e che ha messo a rischio la MIA parte di lavoro, io con tranquillità l’ho analizzato, l’ho valutato, e ti ho trovato l’unica soluzione possibile, e questo ha fatto in modo che il MIO lavoro sia stato consegnato lo stesso. Solo che io l’ho fatto ridendo in allegria perché c’era il sole fuori ed eravamo al mare.

Allora scordati che questo significhi una minore professionalità.

Allora adesso faccio il prossimo meeting perché te l’ho promesso e non ho mai lasciato a piedi nessuno e tu mi hai detto che quel meeting per te è importante, ma ti dirò anche che dopo quello ti dovrai dimenticare di me per un po’, almeno finchè non avrai ridato al tuo ufficio quell’aria di serenità sulla quale dicevi di averlo fondato.

Se negli anni hai cambiato strada, se i soldi cambiano le persone o se semplicemente non sei più quello di una volta, non sarò io ad adeguarmi, ma sarò quello che ti dice un gigantesco “In bocca al lupo per tutto, io vado a sorridere da un’altra parte”.

Per me è lavoro.

Se non ci sorrido non lo faccio più.

Ed essendo pronto a salutare quello che mi da il 70% del mio fatturato, ti fa capire quanto io sia lontano dal concetto “soldi”

Te l’ho detto che se mi sorridi ti do tutto quello che ho, ma se mi togli quello non mi vedi più.

Alla voce “Tutto ha un prezzo” ci saranno anche tutti i falegnami della Sardegna, ma guarda bene se per caso ci trovi il mio nome…

Hai visto?…

Non c’è.

Te l’ho detto un po’ di tempo fa.

Non mi hai creduto.

Credo che domani mi chiederete scusa.

Anche solo per il fatto che sono stato zitto quando di fronte ai clienti qualcuno ha detto “Come sempre non sa fare…”

Domani ho un paio di cose da dirti.

Per esempio che non era vero.

Io quella cosa l’avevo fatta.

Ma non era quello il momento, io so quando devo dire le cose.

E li sul posto sto zitto solo perché c’è troppo casino e troppa gente frenetica che corre.

Mentre invece quando ti devo dimostrare che si è cercato di usarmi per farsi belli io voglio che tu sia seduto, tranquillo a lavoro consegnato, con la convinzione che io non ne abbia merito.

Te la tolgo domani.

Buona giornata oggi.

A voi e alle vostre seghe mentali sul valore delle persone.

Io mi porto dietro le due o tre piccole cose che ho fatto.

E non mi interessa se tu ti sei divertito o meno quando sono salito sul palco del TUO spettacolo.

L’avevo detto che io ero quello della discoteca o delle hostess.

Io ero quello che la serata conclusiva è salito sul palco senza avvisare durante la canzone saltando improvvisamente di fianco al pianista e alla cantante, ai quali secondo me mancavo le coriste.

Io, e gli altri due colleghi che non hanno fatto un cazzo.

Come un cazzo?

Abbiamo cantato “Oh Happy Day” con il pianista di Sting e la sua cantante gospel! Mica capitano sempre queste occasioni!

Era un palco…non sono riuscito a non salirci… la cameraman è corsa a prendere la telecamera per riprendere quello che il giorno dopo veniva ricordato da chi ci ha lavorato come l’unico momento allegro del meeting.

Vedi un po’ te chi vive meglio…

13 maggio 2002

Broono è partito per un faticosissimo viaggio di lavoro





...e torna domenica.

forse.

12 maggio 2002

VENDERÒ





Venderò le mie scarpe nuove

ad un vecchio manichino

per vedere se si muove

se sta fermo

o se mi segue nel cammino

...

Venderò il mio diploma

ai maestri del progresso

per costruire un nuovo automa

che dia a loro più ricchezza

e a me il successo

...

Ai signori mercanti d'arte

venderò la mia pazzia

mi terranno un pò in disparte

chi è normale

non ha molta fantasia

...

Raffaele è contento

non ha fatto il soldato

ma ha girato e conosce la gente

e mi dice: stai attento

che resti fuori dal gioco

se non hai niente da offrire al mercato

...

Venderò la mia sconfitta

a chi ha bisogno

di sentirsi forte

e come un quadro che sta in soffitta

gli parlerò della mia cattiva sorte

...

Raffaele è contento

non si è mai laureato

ma ha studiato e guarisce la gente

e mi dice: stai attento

che ti fanno fuori dal gioco

se non hai niente da offrire al mercato

...

Venderò la mia rabbia

a tutta quella brava gente

che vorrebbe vedermi in gabbia

e forse allora

mi troverebbe divertente.

...

Ogni cosa ha un suo prezzo

e nessuno lo sa

quanto costa la mia libertà.

10 maggio 2002

meeting italic nanos





Settimana prossima si va in Sardegna e quindi sparisco per una intera settimana.

Per chi lo conosce vado a fare il famoso convegno di quella famosa azienda di rilevamento dati che ha quel nome che quando lo pronunci tutti ti chiedono "Chi? Il detersivo per i piatti?" e tu dici no, quel nome che non scrivo ma solo perchè se lo associo alla parola convegno per le prossime 2 settimane il mio sito rischierebbe di comparire nei motori di ricerca di quelli che cercano informazioni, miei capi compresi, e non sarebbe davvero bello.

Quel convegno che (sempre per chi lo conosce) sembra organizzato da chissà quanta gente, in realtà siamo in 5.

e un sacco di altra gente intorno che lavora.

Che poi io non è che mi posso mettere proprio tra quelli che lo organizzano, ma mi riesce più difficile mettermi tra quelli che ci lavorano, che a differenza di me si fanno davvero un bel culo.

Però... che ci possiamo fare?... Anche i ruoli come il mio hanno la loro bella importanza.

E' uno dei lavori fissi annuali tra i più belli.

C'è un sacco di roba, un sacco di gente e un sacco di cose che si fanno di nascosto e che non si dicono.

Se qualcuno di voi ci viene, io sarò li.

Sarò quello di nascosto.

Sarò quello in piscina probabilmente.

O a mangiare.

O in discoteca.

O alle terme.

O allo spettacolo.

O ai go-kart.

O in spiaggia.

O ai banchi delle 50 hostess.

O ai baracchini degli sponsor a mangiare.

O ai baracchini degli sponsor a bere.

O ai baracchini degli sponsor a cazzeggiare.

O in camera.

O al bar.

O a giocare a calcetto. (biliardino)

O a ping-pong.

O in regia a lavorare se avanza tempo.

Il programma quest'anno è proprio bello.

Gli ospiti degli spettacoli sono parecchio bravi.

Nomi ovviamente non se ne fanno prima.

Nè degli ospiti degli spettacoli nè di quelli degli interventi.

Però per esempio l'anno scorso è stata la prima uscita ufficiale di D'Alema dopo la sconfitta elettorale e tutte le televisioni erano li perchè aveva annunciato che da quel microfono avrebbe rilasciato il suo primo commento alla sconfitta, che detta così sempra una roba da servizio del tg5, però confesso che sentito dal vivo e soprattutto per intero, il commento a QUELLA sconfitta fatto dal capo degli sconfitti è un momento che vale la pena di essere visto, perchè si capisce la differenza tra chi sa perdere e chi non sa vincere.

Non è un caso se a competere ci hanno messo quello bello, ma poi una volta fatto il danno, a cercare di non perdere pure la faccia ci hanno mandato quello intelligente.

Diciamo che lui sa farsi ascoltare e sentito per intero dimostra di non essere un coglione qualsiasi.

E' un po' come l'italico nano con i suoi ministri, loro fanno danni e dicono cazzate, poi lui deve correre in tv a dire qualcosa di vagamente intelligente per riparare i danni. Cosa che non richiede nemmeno particolari doti, visto il livello di rimbambimento di alcuni dei suoi.

Infatti non ci s'impegna mai nemmeno più di tanto, quando deve smentire i suoi, per non dargli degli imbecilli si limita a dire che tanto comanda sempre lui, quando poi deve riparare i danni del più imbecille dei suoi lo liquida con "E' solo folclore, non va preso alla lettera quando parla", e loro, (in quanto rincoglioniti) non se ne rendono conto.

Sentire D'Alema che col coraggio dell'intelligente dice senza mezzi termini "Abbiamo perso ed è inutile far finta che sia colpa loro" è un bell'ascoltare.

'Somma... non è un convegno da nulla.

Da più soddisfazione NON lavorare per gente importante.

Quest'anno abbiamo un ministro dell'attuale governo.

Per la prima volta nella storia del convegno, quest'anno i momenti di cabaret non saranno più solo relegati agli spettacoli serali ma evidentemente si svolgeranno anche durante la riunione.

Se siamo fortunati ce lo vediamo arrivare di corsa a raccogliere gli ennesimi cocci.

In quel caso non sarò più quello in piscina, ma diventerò quello che cercherà in tutti i modi di mettersi dietro di lui durante le foto per restituirgli il simpatico gesto goliardico, pronto a difendermi, nel caso se la menasse, con una semplice replica...

"Dai... mica se la prenderà??!!! Non era una riunione ufficiale in fondo... non era nemmeno stato invitato... Dai su...era per stemperare il clima teso che si è creato nei dialoghi tra le parti... per creare un clima confidenziale che serve ad allentare le tensioni... siamo al mare... due tiri di fresbee?...no? ...meglio il boomerang?... ci togliamo una scarpa?... rubamazzo? ...gara di rutti? ...facciamo le bolle in piscina col culo? ...dica lei...è lei che comanda..."







simpaticissimo.

sissì... sono proprio simpaticissimo.

eh..eh...giaggià.

buongiorno.

sissì.

mi curerò.

rido.

Ah!...Ah!

buongiorno.

sissì.

9 maggio 2002

"Io credo in ciò che non vedo, e non è Dio, è magia"

Anonimo

8 maggio 2002

Per la serie: Ce l'ho lungo





Pe curiosità mi sono misurato un capello...

43 cm!!!

Mica cazzi!!!

Ehm...cioè... no volevo dire...

vabbè... cerchiamo di spostare l'attenzione...

7 maggio 2002

Me.Te.O





nubi in mattinata dovute ad assenza di correnti calde.

durante il corso della mattinata graduale miglioramento in vista del risveglio dei venti del nord.

verso metà giornata si prevede comparsa di sole e luce.

nel pomeriggio saltuarie perturbazioni dovute a periodici contatti con fonti di calore.

in serata si prevede rientro alla normalità con notturne sporadiche precipitazioni.

per mercoledì previsto tempo bello fin dal mattino.

con punte massime in serata.

buongiorno agli ascoltatori.

e, ovviamente, alle ascoltatrici.

Campione mondiale di Mezzo-riempimento bicchieri





Anima disordinata?

Beh, mica per niente.

È una scelta la mia.

Mi ci vorrebbe più impegno per rimettere a posto casa, comprare un cellulare con il microfono funzionante, imparare a scrivermi gli appuntamenti da qualche parte per riuscire a presentarmi e togliere il triangolo rosso perennemente montato dal sedile dietro della mia 500.

No.

Troppo sbattimento.

Quattro contro una.

Scelgo di tenermi l’anima disordinata.

Per coerenza.

Disordinata coerenza.

Trovami una qualità altrettanto unica.

6 maggio 2002

se qualcuno non l'avesse mai visto, stasera non si perda

"L'Amante" alle 23:15 su R4



chi l'ha già visto sono certo che lo riguarderà.

chi mi conosce sa...





devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto devo ricordarmi domani di pagare l'affitto

fiumi di parole





Sono rigido. Sono prevenuto. Sono teso. Sono spaventato. Sono ferito. Sono deluso. Sono triste. Sono infelice. Sono amareggiato. Sono lontano. Sono cattivo. Sono menefreghista. Sono spietato. Sono vendicativo. Sono nascosto.

Non sono niente di tutto questo. Non sono prevenuto. Non sono spaventato. Non sono triste ne tantomeno infelice. Non sono mai stato e mai saprò essere menefreghista. Non so essere cattivo purtroppo ne riesco ad essere vendicativo come vorrei. Ho solo messo un punto e a capo grande come il colpo che mi è stato inferto. Ho passato la mia vita a trovare sempre un motivo per il quale ogni volta valeva la pena far finta che quello che non rappresentava i miei valori, potesse essere comunque una scelta positiva per me. Non ho fatto altro che dire ogni volta a me stesso “Dalle tempo”. Ogni volta era un tentativo nel quale ad aspettare che le cose venissero dalla mia parte ero io. Non ho cambiato idea sulle persone, ho cambiato idea su di me. Quante volte un momento di solitudine è stato risolto cedendo alle richieste di qualcuno. Troppo facile così. Già provata quella strada. Sesso. Quanto mi manca è difficile da spiegare. Soprattutto a me stesso. Ma troppe volte si è rivelata una trappola. Non perché viene usata come trappola. Semplicemente perché lo diventava per me. Quel tranello è sempre stato il più semplice in cui cadere. E’ facile attaccarsi a qualcuno dopo averci fatto l’amore. A me capita sempre. Ma non è quello il tranello. Il tranello è che troppe volte il valore reale di una persona viene confuso con la capacità di regalare piacere. Non sono molti gli insegnamenti che una persona della mia famiglia mi ha regalato, o meglio, non sono molti quelli ai quali ho dato retta. Ma una frase mi disse un giorno Giancarlo, quando mi chiese perché insistevo a voler stare con una donna con la quale non c’era serenità. Gli dissi che per me il legame fisico e l’affinità sessuale erano l’80% del valore delle mie relazioni, e con lei ce n’era così tanto da portarmi a pensare che il resto erano difficoltà dovute a problemi esterni a noi, alla società, al lavoro, agli amici quindi risolvibili con l’unione. Lui mi disse una grande verità. Che mi è rimasta dentro.

“A farsi una bella scopata ci vuole davvero poco”

Escludendo l’apparente superficialità della frase, ho scoperto pagando sulla mia pelle quanto vera sia.

Non è difficile. Io per esempio sono grande in quello. E non è nemmeno un problema trovare la persona con cui farlo. Oggi ho voglia di avere qualcuno accanto. Come sempre del resto. Ma per la prima volta sento anche di averne bisogno, non solo voglia. E allora il pericolo di ricadere in quel tranello si è moltiplicato mille volte. Non ho meno fiducia nelle donne. Ho meno voglia io di pagare le eventuali conseguenze di una scelta azzardata. Perché le ho pagate. Care. Quanto era brava a letto la persona peggiore della mia vita. Ma in realtà non era più brava di tante altre. Semplicemente nascondeva tutto tra le gambe. E quando iniziavo ad intravederne i lati negativi, venivo immediatamente distratto dal posto in cui erano nascosti. La stupidità dell’uomo a volte è davvero sconfinata. E mi dicono che in quella trappola ci stanno cadendo in tanti. E non mi stupisce, dato che so benissimo essere l’unico strumento che quella persona ha sempre avuto per fare strada o per distrarre se stessa dal suo reale valore. Finchè anche un solo uomo ti cerca è difficile pensare di valere poco. Finchè si tengono gli uomini per le palle non arriverà mai il dubbio sul proprio valore. Non la vuoi tu? Lei si gira, ne trova tre con i pantaloni gonfi e immediatamente dimostra a se stessa che il problema non è lei, infatti altri la vogliono. Non è una semplice critica, io sono stato così per tanto tempo. Ho ferito per questo. Ho sempre avuto tutte le donne che volevo senza essere bello per come si intende comunemente bello. Anche perché sono bello per come si intende oggettivamente bello!!! Questo mi ha sempre fatto credere di valere come persona proprio per il fatto che ho sempre avuto donne bellissime e che non poteva certo essere per la bellezza estetica che venivano con me. Per questo motivo a volte non ho difeso persone che meritavano di essere difese e che forse oggi avrei accanto. Ma per farlo avrei dovuto dire a me stesso che il problema non era lei. Molto più semplice infilarmi in un altro letto per dire a me stesso “Hai visto che lei ti vuole?”. Quante volte. Quante persone. Quanti sbagli. So per esperienza personale quanto un letto possa ingannare. Ho ingannato tante volte. Sono stato ingannato una sola. Gigante. L’ultima volta che ho fatto l’amore con una donna è stata proprio la puttanella.E si parla di mesi. Una sfida per me, abituato ad andare con chiunque esprimesse il desiderio. Oggi sono felice di essere riuscito a non infilarmi in un altro letto per dimenticare quell’errore. Nonostante le occasioni certo non mi manchino. Ma se ripercorressi quella strada, a che cazzo mi sarebbe servita tutta sta sofferenza? No, questa volta è stata troppa per perdermi l’occasione di imparare un nuovo modo di vivere. Questa volta o mai più. Punto e a capo. Si cambia. Sarei stupido se rifacessi i vecchi errori. E tutto sono tranne che stupido. Sembra strano, ma mi sento molto più forte così. Sto imparando una strada nuova. Fatta anche di attesa. Di una persona davvero bella. Fatta di attesa di un momento davvero pulito. Non ho paura di venire a letto con te. Non sono prevenuto. Non ho paura che tu mi possa ingannare o farmi del male. Sei buona, o almeno così ti vedo io. Non sono prevenuto ne penso che tutte le donne siano puttanelle. Non meritate un insulto così grande. Ne ho incontrata una. Ma il problema è stata la mia leggerezza, non il fatto che la mia saggezza mi porta a capire che tutte le donne fottono per fottere. Ho commesso una leggerezza io. Le persone che ho accanto continuano ad essere meravigliose. Le donne che conosco continuano ad essere bellissime persone. E allora perché non la pianto di farmi tutte ‘ste seghe mentali e ci riprovo? Perché oggi ne ho bisogno. E lo farei anche per quello. Perché non ho ancora finito di pulirmi. Non ho ancora tolto le bende. Non so ancora come sono sotto le garze. E se sanguinassi ancora? I segnali ci sono direi. Guarda cosa succede a chiunque abbia la malaugurata idea di farmi scherzi anonimi su questo sito… Posso mai iniziare una storia adesso? Facciamo solo sesso? Se fosse così lo farei. Perché il bisogno fisico si fa sentire. Ma così non è. Ho accanto persone che mi rispettano e che mi riconoscono valore. Potrei risolvere tutto stasera. Chi mi vede si stupirebbe se sapesse quanti no sto dicendo da mesi. Ma è così. Ho deciso così. Questa volta ci voglio provare. La strada del letto di ricambio l’ho provata. Non funziona. Oggi potrei anche fare male, potrei non volerti più vedere il giorno dopo, potrei decidere di fermarmi mentre siamo a letto dicendoti che non mi piace più e che vorrei tu ti rivestissi e te ne andassi. Così, a metà. L’ho fatto. Ho fatto anche queste cose. Ma non me ne fregava un cazzo della persona che era con me. I no che ho detto fin’ora li ho detti perché le donne che vorrebbero stare con me sono persone belle. E allora è no. Perché non so come sarò domani. Finchè non potrò garantirti rispetto non ti ci metto nemmeno nelle condizioni di sentirti trattare male solo perché qualcuno mi dice una parola sbagliata la mattina o perché leggo il nome sbagliato in rete o perché qualcuno mi racconta le schifezze che quella la sta ingoiando da mesi. E se pensi che lo stia facendo per proteggerti non hai capito, è proprio perché IO non voglio avere problemi in più oggi da affrontare che non lo faccio. E una donna a cui volontariamente faccio male sarebbe un GRANDE problema per me oggi. O magari piccolo, ma comunque non potrei ignorarlo. Oggi non sono ancora sereno. Non come so che posso essere. Allora che sia sesso. Puro. Animale. Cattivo. Violento. Se così non è allora niente. Perché se è anche una cosa personale merita di non essere usata per stare meglio io. Allora continuo ad aspettare. Mi piaci. Mi piace la tua voce. Mi piace il tuo modo di giocare. Mi piacciono le cose che dici, quelle poche che riesci a dire quando sto zitto. Mi piace come mi freghi. Mi piace come mi stupisci con l’ironia. Mi piace come mi sfotti. Mi piace come mi aspetti. E mi piace anche come fai l’amore se la memoria non mi inganna. Posso mai venire a letto con te adesso? No. Adesso no. Tu il giorno dopo qui sopra leggeresti che ho voglia di sentire il profumo di un’altra. Oggi ti farei male. O almeno credo che così lo sentiresti. E mi piaci troppo come persona per rovinare tutto solo perché io ho voglia di fare l’amore. Seghe mentali? A pacchi! Davvero a pacchi! Ma oggi mi va di essere così. Se sapessi quanto mi piacerebbe averti accanto adesso. Qui. Nel letto con me. Ma come potrei spiegarti che la mia voglia oggi è solo di stringerti? Come faccio a spiegarti che mi piacerebbe appoggiare la testa sulle tue gambe senza per questo fare sesso? O magari lo capiresti, ma il rischio che lo faresti solo perché te lo chiedo è così alto che preferisco continuare così. Non ti sto allontanando. Non sto allontanando nessuna delle donne a cui non sto dicendo si. Sto solo accettando il prezzo che si paga quando non si vuole fottere la gente per egoismo. In cambio sto imparando che il valore di una donna è separato dalla sua capacità di soddisfarmi. Tu per esempio per me vali un sacco. Per come sto oggi, se fossimo stati a letto forse oggi non ti avrei nemmeno accanto. E dato che la cosa mi dispiacerebbe, aspetto. Così se domani cambio idea e ti vengo a cercare aggiungeremo solo buono al buono. Se invece cambio idea e me ne vado non ti avrò ferita e continuerò ad averti accanto. Se poi mi capita di appoggiare il viso sulle tue gambe e in quel momento in barba a tutte queste cazzate paranoiche mi viene una incontrollabile voglia di riprovare quel gusto, come posso poi spiegarti che non sono pazzo e che in tutto quello che ho scritto fin’ora ci credo veramente?

No, davvero. Troppo incasinata la mia testa oggi.

Dammi un corpo senza un cervello oppure niente.

Oppure fregatene di tutte ‘ste paranoie, invitami a casa, legami al letto salimi sopra e scopami.

E se provo a dire qualcosa siediti sul mio viso e chiudimi la bocca.

Così. Un’idea come un’altra.



hai visto mamma come sto diventando maturo ed equilibrato?

Hai visto hai visto hai visto?

Eh?...Eh?...Eh?

4 maggio 2002

risposte dovute





dunque, più o meno è andata così.

le date del tour erano tre, Perugia, Milano e Padova. Fatta Perugia siamo tornati a Milano perchè tanto avremmo dormito a casa. La mattina della convention di Milano mi presento in albergo e chiedo al mio collega "Domani a che ora si parte per Padova?" lui mi guarda come si guarda uno di quelli che il comune ti assegna per recuperarli dalla droga facendogli fare dei lavoretti ma in realtà non ne vuole sapee di smetterla di farsi e mi dice "Ma quale domani? Ma sei così stordito? Si parte oggi finita la convention direttamente da qua e si va via di corsa perchè domani c'è l'altra. Dov'è la tua valigia?"

"Ehm...beh...cioè...diciamo che...cioè subito dopo subito dopo?...beh...somma...la valigia...ecco...non l'avrei portata...però...vabbè...se dopo..."

Dopo aver tentato in tutti i modi di convincere chi guidava a fare una "piccola" deviazione tipo riattraversare Milano all'ora di punta per passare da casa mia e poi tornare li e partire, e dopo aver ricevuto un infastidito "Si certo, così ne usciamo dopo tre ore da Milano" ho preso la sana e meno rischiosa (per la mia futura presenza sui lavori) decisione di comprarmi tutto per strada.

Tanto sarebbe stata una notte sola. Si può fare. Così all'ennesima richiesta "E adesso cosa cazzo facciamo? Ecco ora tutto il gruppo ritarda per colpa tua" ho risposto che con una semplice sosta in un negozio di intimo e poi nel mio famoso autogrill per l'altrettanto famoso kit monouso per il bagno di cui avevo parlato un paio di giorni prima quasi sapessi che l'avrei preso, il problema sarebbe stato risolto in maniera indolore e veloce come tutti quelli che risolvo io, ridendoci anche un po' sopra per far capire che i drammi sono altri ed è vero o almeno io ci credo.

Ecco, così sono scomparso per un paio di giorni senza aver avvisato nessuno, ma non perchè non volevo, semplicemente perchè non lo sapevo.

L'unica cosa che non ho ricomprato per ovvi motivi è stato il caricabatteria del telefono, mezzo che tanto già in piena carica funziona al 50% delle sue funzioni, visto che ancora non ho riparato il microfono quando poi si spegne diventa davvero inutilizzabile e quindi sono rimasto pure scollegato dal mondo per due giorni aprendo delle piccole parentesi quando mi facevo prestare il telefono da qualcuno per infilarci la mia carta, cosa che ho fatto una volta sola visto che in quei momenti, involontariamente ricordi a chi lavora con te quanto sei stato stordito in questo viaggio.

Sarà la primavera,sarà che tra un mese faccio 30 anni e come dice qualcuno sto invecchiando, sarà che sono da tempo lucidamente uscito di testa e anche se sul grande lo nascondo, nelle piccole cose ogni tanto mi tradisco, sarà quel che sarà ma tu che ne sai di che sarà...forse è il caso che riveda un pochino il mio sistema di gestione del lavoro, ma soprattutto il mio sistema di comunicazione con il mondo.

Cambiando discorso, tornato dal viaggio ho piacevolmente scoperto la simpatica bagarre femminile (sempre bella) che mi ha accolto al mio ritorno nei comment.

Bello! Io poi dentro di me lo so che prima o poi questo sito mi si trasformerà in un'arma a doppio taglio, perchè già adesso ne vedo gli inizi, visto che non nascondendo nulla, chiunque mi conosce lo legge. Problema da nulla finchè ci si muove alla luce del sole, ma che diventerà ingestibile quando "qualcuno" incontrerà "qualcun'altra" o verrà a sapere che "quel giorno..." o che "quella sera...".

Lo so. Prima o poi ci sarà un punto in cui si creerà un momento in cui alcune verità difficilmente accetteranno altre verità, e avendo io dato le chiavi di casa a chiunque, a quel punto non potrò certo toglierle, ma potrò soltanto limitarmi a guardare come sono riuscito a tirarmi da solo la zappa sui piedi. Per ora così non è e questo mi fa pensare che non è ancora arrivato il momento in cui tirar fuori la mia affascinante capacità persuasiva per spiegare che in fondo "lo sai che sei tu quella che voglio".

Visto che per ora la cosa mi sembra ancora gestibile, rispondo alle persone che mi hanno fatto visita come se non sapessi chi sono e come se fosse una cosa normale trovarle tutte insieme nello stesso box, quasi fosse una cosa normale. non lo è. io lo so. ma questo è un problema mio. sempre meno gestibile tra l'altro, lo sento già che farò casino. spero solo che la mia sincerità sia il motivo per cui mi perdonerete certe involontarie gaffe. ecco, lo sapevo, sto già iniziando a mettere le amni avanti!!! AH!AH!AH! VI aaaaaaaamo!!!! AH!AH!AH!



Bentornata anche a te belladonna.

Una capacità invidiabile quella di scrivere in una sola parola concetti quali la stima, la simpatia, e tutto quello che riesci a farci leggere tu. O magari me li invento io, non importa, è comunque bello leggere un semplice "bentornato".



Fuori a cena? Mmmmm...com'è che ti sei chiamata? La Chica... Mmmmmm... de Miami! Wooooooowooowowowowowww!!!!!

Fuori a cena? Veramente pensavo che devo ancora farti assaggiare il mio risotto, frase dalla quale ti pregherei di eliminare qualsiasi doppio senso possa venire in mente, e non perchè non ci sia, ma perchè se devo dire certe cose trovo modi più eleganti. Fuori a cena? Ma certo! Perchè no? Solo perchè sei andata a Miami a trovare mammà promettendomi telefonate messaggi mail piccioni viaggiatori segnali di fumo e tutto ciò che avrebbe potuto alleviare l'insopportabile dolore dato dalla nostra distanza e poi sei scomparsa nel nulla? Ma certo che ti porto fuori a cena! Perchè non dovrei? Solo perchè avevo attrezzato una sala per videoconferenze nella mia cucina pur di non perdermi le nostre quotidiane effusioni verbali e poi probabilmente rapita da qualche baywatch troppo appariscente ti sei completamente scordata di me? Mavvvvvvaaaaaa..... certo che ti porto fuori a cena. Basta che paghi tu.



Mi hai pensato anche tu ma non mi dici chi sei? E poi firmi? (sorriso)

Ma certo che so chi sei.

Sei quella che dopo il delirio di quella sera non mi ha nemmeno detto come stanno andando i giorni successivi.

Quasi fosse stata una cosa normale finita in nulla.

Bah.

A volte mi lasci davvero di sasso.

Una serata come quella e poi in una settimana un "ciao" via sms.

Come se non fosse mai successo nulla.

Bah.

Meglio così.

In fondo è migliore la tua strada, almeno un vantaggio lo ottieni. Per esempio mi tieni all'oscuro di tutto ciò che giustamente non mi riguarda e che d'ora in poi non mi dovrà mai più riguardare.

O magari è davvero finito tutto in una bolla di sapone.

O magari davvero si è tutto risolto con una serata tra amiche.

O magari avete davvero deciso di muovervi ancora dicendo "ma si".

Boh.

Si ti penso.

In maniera un po' confusa se devo dire la verità.

Una cosa però mi rende felice.

Quella sera, tu nemmeno te ne sei accorta, ho appoggiato il mio viso sulla tua pancia per rubarti l'odore.

E ora me lo ricordo.

Ma adesso che ho soddisfatto quel bisogno me n'è nato ovviamente subito uno nuovo e ovviamente è un bisogno di pelle.

Vedi di farti vedere presto che lo voglio soddisfare.



tu che guardi negli occhi della gente negli autogrill...

perchè dovrei sapere chi sei?

ma soprattutto perchè dici "invece che SOLO negli scaffali"? Era provocatorio. Chi ha detto che io guardo SOLO negli scaffali?

Occhio, perchè se è vero che io dovrei sapere chi sei, vuol dire che tu sai chi sono io.

E dovresti sapere che mi si fotte con ben poche cose, tra le quali NON ci sono le parole, campo nel quale ti becco quasi fossi un cecchino.

E utilizzare qualsiasi argomento per dire cose che con quell'argomento non c'entrano nulla fregandosene dell'incongruenza che ne nasce era una tecnica morbosamente tatuata su una persona spiacevole della mia vita.

Tu guardi negli occhi della gente, io SOLO sugli scaffali?

Strana frase...come se fosse un po' forzata...io scaffali, tu occhi... mah...che c'entra?...mah... come se lo sapessi che non c'entra nulla ma avessi voluto utilizzare il comment per dire altro... mah... strana sensazione ...da qualche giorno... aria satura... odori sgradevoli... ella...ella...sento odor di...

Se sei tu stai bene attenta a decidere di uscire allo scoperto.

Perchè il silenzio in cui ti sei nascosta fino ad oggi è stata l'unica cosa intelligente della tua trascinata vita.

Pensaci bene prima di interromperlo.

Pensaci bene prima di mettere fuori la testa.

Pensaci bene.

Perchè se per caso dovessi mai più rivedere la tua testa uscire dalla sabbia, questa volta te la farò esplodere prima che tu possa emettere un solo respiro.

Stammi lontana.

E' un consiglio che ti do.

Perchè nei tuoi confronti, credimi, ho un incontrollabile odio.



Se non sei tu...allora scusa... ti sei beccata un cazziatone che non era per te, quindi amici come prima...cioè nulla! AH!AH!AH!



buongiorno.

alle mail rispondo dopo.



dimenticavo.

sei bella.

e ti berrò.

in maniera ingorda.

ma non ti dico chi sei.

credo tu lo sappia bene.

1 maggio 2002

S.O.S.Tare





Tornato. Sono stato a Perugia, posto sul quale ho ben poco da dire dato che domenica sono entrato in albergo per uscirne ieri sera per partire. Quindi penso al viaggio in macchina. Segnalo al mondo che all'autogrill è finalmente comparso un nuovo panino, si chiama Icaro e a differenza di tutti gli altri non ti obbliga a bere per le successive 15 ore. Crudo Rucola e (per me) Caprino. Caldo giusto e col pane morbido. Finalmente. Non se ne poteva più di passare ogni volta 20 minuti per trovare un motivo per non mangiare il solito Capri che ti bruciano sempre la focaccia per poi finire sempre a mangiare quello. Un consiglio, MAI prendere il menù Panchito, a meno che non vogliate passare un viaggio d'inferno. Il peggio lo si raggiunge poi quando si commette l'irreparabile errore di prendere la terrificante, indigeribile e ingiustamente famosa ...RUSTICHELLA!!! Poi certo che io non è che adesso posso dire cosa si deve o non si deve mangiare, ma io negli autogrill c'ho pranzato così tante volte che ormai in qualsiasi punto d'Italia mi fermi, alla cassa mi chiedono "Il solito?" e in alcuni casi (dove mi sono fermato quando avevo particolare fame) ci aggiungono anche "...Signore.".

Quindi penso di essere qualificato se non altro per il fatto che li ho provati tutti così tante volte da poterne fare statistica.

Mai prendere la Rustichella, ma se poprio non vi fidate, accettate almeno un suggerimento: non dimenticatevi di comprare una bottiglia d'acqua per il viaggio perchè dopo una sola (NE BASTA UNA) Rustichella, un incontrollabile bisogno di bere sarà l'unica cosa che avrete in mente nelle successive 8 ore, perchè non solo è impressionante il bisogno di bere qualcosa che quel panino scatena, ma è impressionante anche la durata di quel bisogno, il quale a volte vi accomapagna fino a destinazione per non abbandonarvi fino al giorno dopo.

Se per caso vi viene voglia di assaggiare l'Olivia, fatelo solo in un autogrill non troppo affollato, dove l'inserviente può seguirvi come in un bar, e specificate che non lo volete caldo se non lievemente, perchè il pane alle olive con cui è fatto NON è assolutamente adatto per essere scaldato a 1340 gradi come fanno per abitudine con i loro panini, dato che le olive intere con cui è fatto, una volta tolto dalla piastra, per un effetto ovvio di accumulo calore, diventano pietre incandescenti incastrate in un pane che diventa croccante. Immangiabile, davvero, a meno che non lo facciate solo lievemente scaldare.

Bella l'idea dello Special Crudo, peccato che il pane sia di quel tipo che diventa duro in tre minuti una volta messo nella vetrinetta, quindi prendetelo solo se lo avete visto mettere nella vetrinetta con i vostri occhi meno di due minuti prima.

Il meglio sarà sempre quello con la meravigliosa irraggiungibile, incomparabile, inimitabile, imbattibile, semplicissima... mortadella.

Pane e mortadella.

Gli autogrill sono sempre più grandi, moderni, multinazionali, forniti e vari, ma il motivo per cui vale la pena mangiarci, sarà sempre quel banalissimo panino con la Mortadella.

Dopo mangiato poi c'è il passaggio obbligato nella corsia acquisti, nella quale se per caso vi fermate per comprare anche solo una cosa ogni venti disponibili, qualsiasi essa sia, ci lascerete almeno 200 mila, visto che i signori hanno prezzi da boutique su prodotti da cartoleria.

Se poi siete tra quelli che ogni volta che passeggiano tra quegli scaffali si chiedono chi mai comprerebbe la pasta in autogrill, d'ora in poi rispondetevi pure ..."Broono".

E dopo aver superato l'imbarazzo del pacco di pasta in autogrill che pure la cassiera ti guarda come un coglione (dev'essere amica di quello del negozio di telefoni) mi sono posto il prossimo azzardatissimo obiettivo. Con il quale abbatterò la mia personale soglia di vergogna sotto la quale non scendere, soglia che ho portato a livello di uno dei prodotti che più di tutti vengono legati all'idea di Autogrill, insieme ai biglietti della lotteria e al set da bagno monodose "schiuma-da-barba-deodorante-dopobarba-spazzolino-dentifricio",

E d'ora in poi non mi definirò mai più un uomo felice, finchè non avrò fatta mia quella che per molti è solo una palla scura sempre messa nel punto in cui la corsia curva per fare inversione e uscire, ma che per me ormai è diventata un motivo di pellegrinaggio. Il banco salumi tra i più profumati e visivamente eccitanti che esistano al mondo, al centro del quale da sempre, fiera e superiore si staglia la ...Noce di prosciutto crudo affumicata ricoperta di pepe!

Prima o poi sarà mia!

Dopodichè, il successivo obiettivo, già lo so, sarà uno di quei videogiochi da viaggio teletrasportati direttamente dal passato. Quelli con i due pulsanti e le posizioni prestampate sui cristalli liquidi così obsoleti che farli pagare più di 2 euro è un vero furto. E io voglio farmi derubare con quello dell'aereo da guerra, con i pulsanti tipo cloche.

Non comprate mai i cd da 9.900 lire, se non dopo aver accettato l'idea che la metà di loro si sente da schifo. Comprateli, sapendo che se li vendono a così poco un motivo c'è, e se li vendono in un posto dove per tornare a reclamare dovrete fare (sempre) altri 30 chilometri, uscire, pagare l'autostrada, fare il giro dell'uscita, rientrare in autostrada nella direzione opposta, fare il percorso al contrario non solo fino all'autogrill incriminato, bensì fino all'uscita precedente visto che non si può attraversare un'autostrada, per poi uscire, ri-pagare l'autostrada, rifare inversione, rientrare nella direzione originale, farvi i restanti chilometri a quel punto davvero nervosi per poi entrare e rifarvi mezz'ora di fila per poi arrivare davanti alla cassiera e magari dirle "Si ricorda di me?"...un motivo c'è.

Solo in un posto dove esiste un possibilità su un milione di avere un cliente che torna a reclamare possono vendere un prodotto al 20% di quanto lo vendono tutti gli altri scrivendoci su "Offerta ECCEZIONALE".

Non funzionano. E non dico di non comprarli per questo motivo, io li compro per esempio, però lo so che mi stanno vendendo un cd che sentirò al 20% della qualità a cui sono abituato. Tutto qua.

Milano-Bologna. Direzione Milano. Una decina di chilometri prima di Parma. Per noi ormai è tappa fissa. Se facciamo quella tratta, piuttosto aspettiamo, ma è li che si andrà a mangiare. Autogrill Fini. Non prendete panini, sarebbe un peccato. Entrate, girate a destra e infilatevi nella corsia del self-service, prendete il vostro bel vassoio, e preparatevi a mangiare uno dei più buoni stinchi di maiale al forno che i ristoranti italiani vi possano proporre. In qualsiasi stagione andiate, ci sarà. Sempre. Meraviglioso. Perfettamente cotto. Mai asciutto (e lì dimostrano bravura), morbido dentro e croccante fuori. Varrebbe la pena andarci apposta. E una bottiglietta di Barbera da due bicchieri, se non guidate voi. Perchè dopo quel pranzettino, i restanti 50 chilometri, saranno una piacevolissima pennichella.

Ti ho pensata un sacco.

Ma non ti dico chi sei.

Credo tu lo sappia bene.