25 gennaio 2010

Nuovo cinema paradiso

Alla fine non ci sarà nessun giudizio universale.
Non come è stato presentato fino a oggi, comunque.

Ci sarà semplicemente un gigantesco cinema da qualche miliardo di posti, sullo schermo del quale a turno verrà proiettata la vita di ciascuno, i suoi pensieri, le sue azioni quando lontano, le sue emozioni e sensazioni, le sue scelte, le sue scommesse e i suoi impegni, rispettati e non.
Ma nessun giudizio superiore, nessun verdetto, solo la visione per la prima volta pubblica di tutto ciò che in vita ci è precluso delle persone che abbiamo avuto intorno e accanto, perché oltre a quanto percepibile con i soli 5 sensi che ci (vi, io ne ho qualcuno in più) sono stati dati.

Alla fine di ogni visione il pubblico potrà trarre le proprie conclusioni prima di passare alla biografia successiva e sarà tutto un piovere di "l'avessi saputo...avessi visto...io credevo che...io ero certa che...fossi stato presente...avessi intuìto...ma perché non l'hai detto..."
E grandi martellate sulle palle della sala tutta per quella vita di occasioni sprecate che il 90% della sala si è dannata per anni per definire una vita consapevole, ma che consapevole lo era solo se per consapevole si intende consapevolmente basata su quelle tre cose che si credeva di aver visto, di aver capito, di aver compreso, di aver spiegato.
A sé stessi e alla sala tutta.

Nessun giudizio universale, nessuna punizione, niente di niente, fine film e tutti a casa.
A smazzarsi il proprio carico di rimpianti e rimorsi sfornati caldi caldi ai quali non si era in alcun modo preparati quando si entrò nel cinema spavaldi perché certi di non essere in procinto di vedere nulla di nuovo, nulla di sconosciuto, nulla che non si sapesse e del quale non si avesse sempre avuto perfetta padronanza e consapevolezza.
Una nuova seconda vita che in alcuni casi sarà peggio di qualsiasi inferno, motivo per il quale non ci sarà nessuna pena aggiuntiva ulteriore.

Si era entrati per giudicare il film, si uscirà film.
Per chi non era preparato, sarà devastante.

23 gennaio 2010

Mammina

Io dico solo che pagherei per entrare in una casa nella quale i padroni non si sono persi un numero dico uno dei, nell'ordine:

...trenta Acquasantiere artistiche da collezione con le quali accogliere l'ospite.
...trenta Crocifissi artistici da collezione con i quali addobbare le pareti di ogni angolo di casa.
...settanta dico settanta rosari di Maria con in omaggio le preziose cartoline devozionali da portare sempre con sé vedi mai che ti distrai un attimo e un fulmine ti entra in culo.
...sul comodino la copia della Bibbia naturalmente curata dalla CEI che vuole esser certa che le regolette siano scritte ben chiare, in regalo con Sorrisi&Canzoni acquistabile, a scelta, insieme o al posto del ricettario per le marmellate i dvd di Robbie Williams e i giochi di Winnie the Pooh.
e a fare da sottofondo musicale a cotanta accogliente dimora, il celestiale suono rilasciato nell'aire dal rosario elettronico a batterie che, qui qualcuno mi illumini, mi chiedo perché non funzioni a energia solare come significato intrinseco direbbe ovvio.

Ecco pagherei per entrarci per spostare nell'area delle certezze quello che al momento non posso che dire semplicemente dubbio e cioè che nella stessa casa e sulle stesse credenze (intese come mobili) ci troverei a far bella mostra di sé i preziosi coltelli moderni da collezione, utilizzati per tagliare una bella bistecca servita dentro il pregiato servizio di piatti con preziose scene di caccia.

18 gennaio 2010

Ginjina come se piovesse

Lisbona è disabitata.
Trovare un palazzo con finestre aperte di giorno e illuminate di notte è impresa ardua e gioco che ci ha impegnati, senza successo, per 4 giorni.
Non mi credevano, ho lanciato la sfida, ho vinto.

La grande azienda multimondiale, a conclusione di cerimonia di premiazione che ha consegnato a enne uomini felici premi in busta contenente 5/8000 euris in stock option più 5/8000 euriss cash più Rolecs più penne oro varie ed eventuali il tutto cadacranio a numero persone a tre cifre, ha chiesto un momento di calo festa per attenzione e partecipazione di millemila partecipanti a dramma di Haiti chiedendo raccolta offerte per sostegno alla quale l'azienda stessa avrebbe aggiunto di suo la stessa cifra raccolta tra i partecipanti.
Modalità di raccolta: insalatieri a uscita centro congressi disposti a corridoio, inevitabili insomma.
Anticipo l'uscita per non dover attendere che uscissero le duemila persone per varcare la soglia e fumarmi la sigaretta più incazzata dei 4 giorni causa incidente in diretta che ha vanificato la perfezione alla quale avevo lavorato giorno e notte.

Essendo appena fuori dalla porta e quindi all'uscita del corridoio dell'obolo forzato, assisto al versamento dell'obolo dei vincitori dei mille mila euro cadacranio.
Immaginavo carta che volava, vengo svegliato da tutto un titinar di monet(t)e.
Ad un veloce calcolo visivo ho stimato che ad Haiti, comprensivi del doppio aggiunto dall'azienda, dovrebbero arrivare dai dodici ai quindici euro.

Ho spiegato all'agenzia per la quale lavoravo il motivo per il quale loro non sono diversi dal cliente al quale lastricano la strada per l'inferno, la regista mi ha rimproverato di non essere ancora riuscito ad accettare la realtà.
Preferisco darmi della merda umana ogni volta, piuttosto che dirla normalità e gioire per la missione compiuta, le ho risposto.
Quando mi ha detto che ci vediamo al prossimo lavoro perché il cliente mi rivuole ho risposto "bisogna vedere se vorrò io".
"Perché non ti sei trovato bene con loro?" mi dice.
"Parlavo dell'agenzia" rispondo.

Andiamo avanti così da 15 anni, ci vedremo alla prossima, io darò loro delle merde, loro daranno a me dell'illuso idealista, ci compreremo una casa a testa e guarderemo le immagini del prossimo Haiti per capire come potrebbe essere pensato un logo che rappresenti la tragedia, insieme alla bontà, insieme alla grandezza dell'azienda che regala milioni di euro ai dipendenti e ne raccoglie 15 per i poveri neGri prima di salire sui pullman per andare a festeggiare l'anno in crescita a colpi di centrotavola da 100 euro cadauno.

Ho proiettato immagini che potrebbero tranquillamente essere il prossimo reportage di Report.
Anzi, se non sbaglio già ne avevano fatto uno.

Al risveglio oggi mail di ringraziamento del cliente con accento su mio lavoro personale.
Figurati, volevo rispondere, per molto meno c'è chi parte per l'Iraq e va a sparare alla gente in fila al mercato o a quel che ne resta.
Del mercato, dico.

Ho la netta sensazione che prima o poi in qualche aeroporto in qualche buco di culo di mondo incontrerò per caso mio padre.
Quello dei due che si è dato per morto e invece è vivo, intendo, non quell'altro che è morto ma finge di essere attivissimo.
Ho la netta sensazione che quel giorno morirò d'infarto fulminante pur essendo preparatissimo all'impatto.
Roba complicata da spiegare, ci vorrebbe uno psicologo ma l'ultima volta che ho parlato con quella di famiglia è lei che ha chiesto a me come gestirsi il resto della ciurma.
Auguri, le ho detto.
Io con i malati di mente sono un portento solo dai mille in su.
Per meno di mille non scendo manco più dal letto.

9 gennaio 2010

Avevano ragione anche gli ebrei

Che altro dire di un paese nel quale il giornale di riferimento del governo titola "Hanno ragione i negri" per raccontare la caccia all'immigrato partita a Rosarno fucili alla mano?

Niente.
Se non che era l'esito più ovvio di mesi di lenta ma costante legittimazione del linciaggio come naturale diritto di una popolazione che più in basso di così una volta si diceva non sarebbe mai scesa e invece.

Ci sono riusciti, il linciaggio è diventato il quarto potere della repubblica, dopo il legislativo, l'esecutivo e il giudiziario.
Del resto il terreno era più che fertile, il paese fonda la sua attuale politica sul semplice assunto che vede il vile diventare leone quando in gruppo e il gruppo farsi potere di governo a colpi di ruggiti.
Le guerre tra poveri sono sempre state un'ottima scorciatoia per ripulire un po' la piazza, quando si esasperano due affamati e gli si lancia un solo osso i due affamati si strapperanno la gola a mani nude piuttosto che lasciarlo all'altro.
C'è un problema di convivenza?
Lo si affida all'istinto del più forte dei due che, lasciando alla politica il solo difficilissimo compito di rilasciare qualche dichiarazione, si occuperà del lavoro sporco.

Qualche tempo fa a Palermo ci fu il pazzo che prese a martellate i due anziani uccidendone uno a sangue freddo di fronte a decine di persone.
Il porticato era pieno di gente, tutti guardavano.
Tutti tranne due, due neGri, due che senza prima contarsi hanno rincorso e poi fermato il pazzo assassino.
Non per linciarlo, non per restituirgli il favore, non per farsi giustizia ma per fare giustizia, consegnandolo alle autorità pur sapendosi irregolari e quindi a loro volta in difetto di fronte alla legge.
Fermato l'assassino e consegnato alla polizia, i leoni italiani a quel punto tutti insieme sono partiti all'attacco per tentare di linciarlo.

Non per fare giustizia, l'avrebbero fermato e consegnato loro.
Non per farsi giustizia, l'avrebbero linciato mentre uccideva i due italianissimi anziani.
Così, per linciarlo una volta che il lavoro sporco e pericoloso l'avevano fatto i due neGri.
Perché l'Italiano si fa giustizia da solo.
Da solo nel senso di solo in gruppo, s'intende.

Oggi quei due neGri che da soli, da soli soli s'intende, hanno affrontato l'assassino dei due italiani per poi consegnarlo alla popolazione che come sempre a cazzo risolto da qualcun altro volevano solo praticare un po' anche loro i loro 5 minuti di coraggiosissimo linciaggio mensile di gruppo, probabilmente stanno facendo lo slalom tra le fucilate di quegli stessi per il culo dei quali hanno messo a rischio la loro stessa libertà.

Che altro dire di un paese così?
Niente, se non che è il paese nel quale un Balottelli qualsiasi, l'altro neGro che non è immigrato, non spaccia droga, non stupra donne ma sempre neGro resta ed è giusto che il paese gli ricordi ogni domenica che nel nuovo oggi italiano quel codice a barre non lo stacchi di dosso solo perché ti compri la ferrari e ti scopi qualche soubrette e magari hai persino la carta d'identità come qualsiasi altro italiano.
Che gli ricordi che se sei neGro, oggi in Italia sei neGro e basta, lo dice il Giornale, è tornata categoria.
E se dopo la centesima domenica che appena entri in campo l'intero stadio ti ricorda che sei neGro ti va di tirare un italianissimo vaffanculo, l'Italia intera, giornali in testa, ti circonderà e ti ricorderà che ti conviene scusarti con i bianchi che hai, tu, offeso.

Che altro dire di un paese così?
Niente, se non che il disegno procede spedito verso una deriva che davvero solo qualche fascistello dell'ultimo minuto può trovare non vergognosa.
Ora al governo resta solo la gestione del problema Rosarno in una direzione che dire prevedibile è dire poco perché l'occasione è d'oro.
Ora è sufficiente "proteggere" i neGri ed evacuarli come loro stessi, chissà perché visto che dai palazzi li prendono a fucilate in una pese dove in ogni finestra c'è almeno una pistola, chiedono.
Il governo lo farà per loro e sarà buonissimo.
La gente non sarà criticata perché il linciaggio è legittimato dall'esasperazione, il caso farà scuola, le Rosarno si moltiplicheranno esponenzialmente nel giro di due mesi perché la gggente scoprirà che in gruppo e fucili alla mano i neGri possono realmente essere cacciati.
Al governo resterà solo da fornire i pullman ed uscirne a mani pulite.

Venite nei commenti a dirmi viva Berlusconi, o miei cari 3 lettori abituali.
In fondo siete ebrei, non neGri.
Se è vero che la storia si ripete, è anche vero che non è detto che si ripeta proprio uguale uguale e se la parte che si ripete non è la vostra non è così incomprensibile l'entusiasmo per il pericolo scampato.
In fondo se il Giornale non ha ancora titolato "Hanno ragione gli Ebrei" un po' lo dovete anche al vostro idolo indiscusso al quale il voto garantito è il minimo dovuto.
Vorrei mai che finito con i neGri si guardasse un po' intorno e chiedesse a Forza Nuova e alla "gggente sul territorio" di passare al resto.
E' vero che ci sono sempre e comunque prima i "froci", ma insomma non è che siano infiniti e io ho sette amici su dieci che quando devono usare un nomignolo dispregiativo dicono alternativamente negro frocio o ebreo, senza particolare distinzione, anche perché richiederebbe una base minima di congiuntivi e due pagine ogni tanto.
Sette su dieci son numeri che vanno considerati.

Che altro dire di un paese che grida al terrorismo per un pazzo che rompe un dente al potente di turno e invoca il diritto per una cittadina intera che imbraccia i fucili contro i neGri come ai tempi delle croci bruciate nei giardinetti delle case dei neGri nei pressi del mississipì che il resto se lo prendevano dalla polizia?

Di un paese così, che altro dire?
Niente.
Solo che se io fossi in voi tanto al sicuro non mi sentirei, solo perché siete tesserati Milan Fùbal Cléb.
Guardate Balottelli, che italiano ricco e bravo col balòn, sempre neGro viene chiamato e sempre "Scusa" gli viene suggerito di dire quando non accetta la legge della maggioranza.

3 gennaio 2010

Post di servizio

Niente, mi è solo venuto un dubbio riguardo al nuovo sistema di commenti e voglio vedere se con un post successivo all'installazione funzionerà come dovrebbe.

Nel frattempo, i miei cari lettori fasci potrebbero inaugurare la nuova barriera dei 5.000 caratteri disponibili, elencando, come sono soliti e generalmente svelti a fare, i morti sul groppone di tale Graviano, quello che dopo il silenzio in aula venne omaggiato da Dell'Utri della definizione di "uno che si trova in carcere e ha delle sofferenze", ma solo come preambolo al regalo successivo, la riduzione del 41bis come da richiesta del papello.

Ora il sistema della ricerca dei commenti passati ancora devo impararlo, ma sono sicuro che al rientro dal cenone non dovrò attendere molto prima di leggere gli stessi che lodarono il 41bis, dirci la loro sul suo contrario.