31 maggio 2008

di fondo, in fondo

Il novanta per cento delle violenze sessuali avviene tra le mura di casa.

C'è(ra) chi pensa che il problema sia la violenza, chi pensa sia la casa.


[...]Le violenze sessuali sono un fenomeno ancora molto sommerso: solo il 32% delle donne che hanno subìto uno stupro negli ultimi 3 anni e solo l'1,3% di quelle che hanno subito un tentato stupro, hanno sporto denuncia.
[...]
Nel 2000 nei 10 Centri Antiviolenza della Regione Emilia-Romagna sono state accolte 1380 donne di cui 1119 hanno subìto violenza.
Il 79% di tutti gli autori della violenza sono partner o ex-partner; il 7% altri parenti; il 5% amici/conoscenti; solo il 3% sconosciuti.
[...]

Dal maggio 1997 al maggio 2006, le donne che hanno contattato il centroantiviolenza "Casa delle donne" di Reggio Emilia sono state circa 1380.

La quasi totalità delle donne (il 95%) ha riferito di aver subito violenze e/o maltrattamenti, quasi sempre ad opera del partner (90%).[...]"


Fonte

23 maggio 2008

Prove di emigrazione

No, è che sono stato lontano dal vostro paese per qualche giorno e non ho avuto tempo di informarmi su quanto accadeva nel frattempo.
Così il rientro e le prime letture mi hanno scaricato addosso una valanga di dubbi, tra i quali il principale:

Dunque la cronologia è la seguente:

Parto che il tizio là al governo si siede sulla sua sedia dopo esserci arrivato grazie al fatto che alle mamme che non vogliono che i loro figli crescano accanto alla diossina aveva promesso di lavorare per salvarle dalla merda in cui nuotano da anni.
Parto tra speranze e applausi, striscioni e voti in proporzione diretta col numero di sacchi di merda per le strade.
Parto con un “Noi contro tutte le mafie” a far da sottofondo musicale.

Torno oggi e trovo il tizio là al governo che mi vara il primo decreto legge, come promesso da Napoli, nel quale si dice che se le mamme di cui sopra, quelle alle quali ha strappato il voto con la promessa di salvarle, non si levano dai coglioni lui c’ha Vergingedorige che le carica sui bilici col cassone mimetico.
Torno che intima loro di dimenticarsi di opporsi alla diossina sotto l’altalena di Ginetto e Ciruzzo o di farlo preparandosi a trovarsi di fronte l’esercito.
Torno che Vergingedorige in sostanza ha ricevuto l’ordine di usare l’esercito per proteggere la restituzione alle discariche della camorra dei soldi per qualche giorno deviati in Germania.

Mentre rido, qualcuno mi può spiegare tra i due fatti cosa è successo mentre ero via?

18 maggio 2008

Credo di aver fatto la cosa giusta

La prima volta può essere culo, la seconda te la sei guadagnata e nessuno può (più) negarlo.

"Ma è molto complessa 'sta volta, non è meglio qualcun altro?"
"No, tu."

Cosa si perdono, a casa, a non sapere nemmeno che lavoro faccia.
A non sapere nemmeno chi sia.

Chi sia io, dico.


16 maggio 2008

L'unto delle signore

No vabbè, ma qui uno non può assentarsi un attimo, ché il mondo gli cambia sotto i piedi e si mette sottosopra.

Cioè nemmeno un giorno da quando gli danno la fiducia al governo e nell'ordine:

1 - A due metri da San Pietro, le Ed. San Paolo ti sbattono in vetrina questo:



"La Fede d'Israele. Come un piccolo popolo è diventato un crocevia per l'umanità".
[...]Il filo conduttore di tutti gli interventi è la riflessione su quanto l'ebraismo ha dato all'umanità, in termini di elaborazione religiosa e culturale.
(è che io sono uno "onesto intellettualmente" di rara fattura, quest'è che ti tiene qui)


2 - A Napoli non ne trovi uno senza casco e guai a chi parte prima del verde pure a incrocio completamente sgombro.



3 - Ma soprattutto io... ho visto la luce!




Un giorno.
Un solo giorno e quell'uomo ha risolto i conflitti della chiesa, i problemi di Napoli, il mio bisogno di fede.

Fatelo santo.
Presto!
(prima che caschino nel tranello e lo facciano presidente della repubblica)

12 maggio 2008

Terra terra

Su tutte le prime pagine di oggi:
Il papa inciampa.

Rifaccio?
Su tutte le prime pagine di oggi:
Il papa inciampa.

Non vi viene in mente niente?
Eh, quello che dico anch'io.

10 maggio 2008

Prove tecniche

Il Papa:
"Sessualità non sia droga".

Il ministro alla semplificazione:
Non ho capito ma lui resta.

Nel frattempo dall'altra parte ancora sono rintronati.
Hanno fatto il governo ombra, le divisioni interne ombra, il disaccordo ombra sull'assegnazione dei ministeri ombra, e lo stanno facendo già cadere ombra.

Qualcuno li avvisi che non è davvero il governo, che hanno vinto gli altri.

8 maggio 2008

Fini pensatori




E così si apre la fiera del libro, dopo quel bel discorso di Fini che dopo aver, come ormai fa ogni volta che apre bocca, ricordato che il papa è una bella bellissima guida, ci ha ricordato che un altro faro importante è Israele.

Ci sta, anche Barbareschi ieri sera da Vespa quasi s’incazzava perché dopo aver detto che i suoi modelli sono gli Usa e Israele, i tempi televisivi gli stavano impedendo di spiegare perché anche Israele.
Vai a sapere, in campagna tutti dicevano “Rom!”, ora tutti dicono “Israele!”, domani chissà.

Ma dicevo, i libri.
Qualche giorno fa sono passato per caso davanti a una libreria delle Ed. Paoline, quelle là, e guardando di sfuggita la vetrina l’occhio è stato bloccato da una serie di simpatici testi, tra i tanti uno che spiega come usare i cavilli per non pagare le multe.
“Hai capito i preti” mi son detto.
Ma è stato solo un attimo, perché il vetrina designer voleva che il mio occhio si fermasse su ben altro testo, messo al centro e sollevato rispetto agli altri perché all’occhio non sfuggisse.
Non male il titolo: “Scacco matto all'America e a Israele. Fine dell'ultimo Impero”
“Hai ricapito i preti” mi sono ridetto, e ho fotografato il tutto certo che un’occasione per spendermi la foto non si sarebbe fatta attendere troppo.
Vai a sapere che un giorno avrei ascoltato il presidente della camera elogiare in un colpo solo il papa, israele e i libri.
Così ottimista non ero stato nemmeno io.

Allora io poi sono tornato a casa e mi sono cercato una recensione del libro e più (è la fonte) o meno fa così:

In questo libro Lauriola intende dimostrare alcune tesi che possono essere schematicamente riassunte nei termini seguenti: 1) gli USA non sono più la maggiore potenza mondiale; […] 8) negli USA, un ruolo politico eminente viene svolto da quella medesima lobby messianica che aveva primeggiato nella nomenklatura sovietica.
[…]
Egli si dichiara certo che, "al momento in cui Russia e Cina lo ritenessero opportuno, doterebbero dei loro migliori vettori antiaerei qualsiasi paese musulmano che, nemico degli USA e di Israele, non intendesse cedere alle minacce statunitensi" (p. 91), sicché sarebbe proprio il Vicino Oriente a costituire lo scenario della sconfitta di Washington e a vedere la nascita dell'unico Stato in Palestina.

Persuaso che gli USA stiano perdendo la loro superiorità anche nel campo economico, l'Autore passa quindi ad analizzare la strategia che ha consentito al supercapitalismo americano di controllare gran parte dell'economia mondiale, individuando i passaggi fondamentali di tale strategia nei punti seguenti.
1) Attraverso la privatizzazione delle strutture economiche pubbliche, presentata come indispensabile per ottenere gli aiuti dal FMI, dalla Banca Mondiale e dall'Organizzazione Mondiale del Commercio, agli Stati viene imposto di rinunciare all'autonomia nella gestione del settore economico.
2) Attraverso l'apertura delle frontiere al "libero commercio mondiale", le multinazionali ottengono la possibilità di investire nelle nuove "colonie" e di immettere sul mercato prodotti a prezzi competitivi.
3) Grazie alla liberalizzazione dell'economia, garantita dalle istituzioni internazionali, vengono acquistate quote azionarie di maggioranza e si acquisisce il controllo dei sistemi finanziari nello Stato ospitante.
4) Attraverso l'acquisizione del controllo dell'informazione in un determinato paese, si impedisce che la cosiddetta opinione pubblica possa essere informata di quanto sta avvenendo.
5) Attraverso procedure di corruzione e di ricatto nei confronti dei dirigenti dei più importanti gruppi politici e imprenditoriali, viene agevolato l'ingresso dei gruppi economici statunitensi.
6) Vengono promosse produzioni televisive, cinematografiche, musicali ecc. idonee ad americanizzare la mentalità e i costumi del paese e a diffondere la mitologia della superiorità militare ed economica statunitense.
7) Alle forze armate del paese viene assegnata una funzione subalterna nel quadro delle strutture militari statunitensi, al fine di impedire ogni tentativo di uscita da sotto il controllo straniero.
8) Il paese colonizzato viene indotto ad estendere le privatizzazioni anche alla sanità, alla scuola e alle infrastrutture. Caso esemplare citato dall'Autore è quello dell'Italia, dove è stato privatizzato il settore delle Partecipazioni Statali.
9) I partiti di sinistra vengono trasformati in partiti riformisti che operano nella stessa logica delle forze politiche di orientamento liberale.[…]

Un altro paese che in Asia occupa una posizione di rilevanza strategica è l'Iran. "Soggetto di primo piano della rivoluzione geopolitica in atto tra la piattaforma persiana e l'Asia centrale" (p. 148), l'Iran punta a diventare inattaccabile attraverso uno sviluppo scientifico e tecnologico che comporta anche la realizzazione di un'industria nucleare autonoma. L'Iran, infatti, intende pagare le importazioni dei prodotti necessari al proprio sviluppo vendendo all'estero la maggior quantità possibile di petrolio e di gas; è per questo che esso mira a progettare e costruire i reattori nucleari. Gli Stati Uniti, come è noto, vogliono che l'Iran rinunci totalmente all'arricchimento dell'uranio. Il desiderio degli USA sarebbe quello "di condizionare l'intera politica economica dell'Iran, di tenerlo al guinzaglio e di impedirgli ogni influenza nelle battaglie che palestinesi e libanesi sostengono per liberarsi dall'oppressione e dalle minacce e di Israele" […]

Per quanto concerne l'Italia, "misera gioiosa" colonia americana, il lettore non potrà non sottoscrivere gli auspici formulati dall'Autore: "che si rifiuti di restare al servizio di Washington e Londra, di fungere da difensore a oltranza di Israele, massacratore con Washington e Londra di Palestinesi e di centinaia di migliaia di Arabi e musulmani" […]"


Ecco io adesso mi chiedo:

Se la casa editrice pontificia dice ai loro vetrina designer che devono far di tutto perché io mi fermi perché devo assolutamente comprare e leggere ’sto libro e Fini in un’unica frase fa l’elogio sia del papa che di israele con una puntatina sul tema tanto caro “Vogliono impedire a Israele di parlare come hanno impedito a sua santissima santità di andare all’università a dire la sua preziosa preziosissima parola” (ché la serie di pompini a scusarsi mica è ancora finita), chi è che non ha capito un cazzo, io, Fini, il papa, o il vetrina designer?

E soprattutto, quel libro venduto con tanta passione dalle truppe "Divisione Propaganda" di sua santità nel quale l’autore “auspica” che l’italia la smetta di difendere "Israele il massacratore di palestinesi e di centinaia di migliaia di Arabi e musulmani", alla fiera del libro dove non si deve contestare Israele perché altrimenti si è peggio degli assassini di Verona, nello stand delle Paoline ci sarà e sarà altrettanto in evidenza come pochi giorni fa era nella vetrina così che catturi anche l'occhio dell'ospite d'onore israeliano?

7 maggio 2008

Cip

Sono stato in campagna e nel silenzio dei cinguettii ho capito che:

Uno:
Tutto quello per cui sto lottando ha un titolo ed è:
“Chi ti ama dovrebbe difendere la tua identità”.
A me lo si sta impedendo con tutte le forze e per questo scalcio.
Non scalciassi, vorrebbe dire che ho la consistenza di un pomodoro.
Mai come ieri in quel semplice “Difendere l’identità” l’avevo visto così perfettamente disegnato.
Grazie, dal cuore, a chi me l’ha dipinto così.
Ché non l’ho mica capito da solo, mi è stato descritto così e non l’avevo mai visto così bene, pensavo fosse una nuvola nel mio cervello e invece c’ha persino un titolo.

Due:
Il mio futuro è in campagna.
Lo dico e lo ripeto da anni, ogni volta che metto piede su una collina lo confermo, ieri l’ho scolpito su pietra, migliare.
Si sbrighi il comune a tirar su la quotazione di ‘sta zona, ché c’ho le colline da raggiungere e da lì cominciare la vita vera, quella “fase due” che si chiama fase due perché non la vivrò da solo.

Tre:
Nella mia vita ho commesso un solo grande, grandissimo errore.
Lo chiamo senza paura “rimpianto” perché tale deve continuare a essere il suo titolo.
Di tutti gli altri, mi spiace, non sono responsabile.
Delle conseguenze, di conseguenza, nemmeno.

Quattro:
Il passato può essere dipinto, il presente può essere ignorato, il futuro può solo essere imposto.
Nel caso, provateci.
Magari sono davvero un pomodoro e vi riesce.

2 maggio 2008

Salame sugli orchi

Abbiamo davanti 1.825 giorni e siamo solo al’inizio.
Conosco un sacco di persone che hanno già perso circa 15 preziosi giorni.
Stanno tutte a sinistra.

Quando il contenuto è difficile da affrontare, si sposta tutto sull’ideologia, così si chiude il problema e ualà, le posizioni sono rispettate.
Il problema?
Chi se ne frega, l’importante è mantenere la posizione e ora più che mai di mantenerla difendendola da qualsiasi rischio di ridiscussione, che, come direbbe un noto poeta blogger, “E’ tempo no di ridiscutere”.
Ed è diventato un modo di confrontarsi, ormai, a tutti i livelli, dal bar al palazzo più alto.
Tu butti lì il problema e la risposta è l’ideologia che gli ruota intorno.
Come se tu dicessi che un rigore è stato irregolare e ti rispondessero parlando dell’importanza dei biglietti nominali sugli spalti, per dire.
Succede ad esempio ogni volta che qualcuno in un dibattito politico prova a discutere la legge 30.
Appena arriva a pronunciare la parola “Trenta” (o “Biagi”) con il tono di chi si sta apprestando a discuterla, chi gli sta di fronte estrae immediatamente dalla fondina un fulminante “Tu non onori il sacrificio di chi ha dato la vita per quella legge!”
I contenuti della legge? Non esistono nemmeno più.
Una o più parti da ridiscutere? Manco di pezza.
Quella legge ormai può solo dividere chi è contro le BR da chi non onora un uomo morto e ogni dibattito che mira a parlare della legge e non del contorno di sangue, viene immediatamente deviato sul contorno di sangue, bloccandolo di fatto.
Così si è fatto ai tempi di Quattrocchi, tirato fuori istantaneamente ogni volta che da quella vicenda qualcuno voleva partire per affrontare il discorso dell’aspetto “Business” della guerra in Iraq e dell’implicazione delle aziende italiane.
Non si poteva, non si può.
Diamine, vorrai mica non onorare un eroe della patria!
Il problema? Sepolto.

Perché questi due esempi?
Per arrivare al terzo passando per la dimostrazione che ormai non si discute, si presentano distintivi.
Parlo delle ronde.
Quelle padane, sì.
In questi giorni penso ai due esempi là sopra ogni volta che leggo o sento qualcuno che tira fuori il discorso delle ronde.
I toni sono solo e sempre due e al limite qualche variante degli stessi, ma sempre a quei due riconducibili: quello di chi non vuole nemmeno discutere tutto ciò che esce dalla bocca della lega per il semplice fatto che è uscito dalla bocca della lega e quello di chi accetta come azione risolutiva totale e radicale qualsiasi cosa esca dalla bocca della lega per il semplice fatto che è uscito dalla bocca della lega.

Allora in questi giorni leggo delle ronde e trovo quelli che urlano “Sì! Con le ronde non ci saranno più gli stupri!” e quelli che urlano “La giustizia in mano ai cittadini mai! Il far west de razzisti mai!”
Allora dico “Che palle”, mi giro dall’altra parte e penso che le ronde, senza che nessuno urli nulla, in italia le abbiamo da anni e sono esattamente quelle che oggi propone la lega solo che non avendole proposte la lega sono andate bene a tutti o non sono state nemmeno viste dagli altri perché non le si poteva ideologizzare perché nessuno le aveva proposte né per risolvere il problema stupri né per portare avanti idee xenofobe né per combattere quelle idee xenofobe e quindi, non facendo prima pagina, hanno lavorato e lavorano indisturbate da anni intorno a quegli stessi che oggi propongono le ronde come novità politica chissà quanto innovativa senza sapere che ci sono già da anni, così come a quegli stessi che urlano che loro le ronde non le permetteranno mai senza sapere che gli stanno intorno da anni senza che loro se ne siano mai accorti.
Si chiamano “City Angels” e sono esattamente questo: gruppi di privati cittadini che, oltre a una serie di altre cose assistenziali date dal carattere fortemente cattolico (e te pareva) del movimento, si occupano di sorvegliare strade e piazze più calde, di intervenire quando si compie un reato, di fermare i delinquenti e di farli arrestare.
Si chiamano City Angels e vanno bene.
Si chiamano Ronde e diventa un macello.

Il bello è che sono esattamente la stessa cosa, esistono da anni e sono oltretutto diventati un movimento anche economico di una certa rilevanza con giri e finanziamenti che generano non poche polemiche nelle quali non entro volutamente per non conoscenza di fatti e dettagli che ne offuscano un po’ l’aspetto buono, ma che non considero qui perché non tolgono il senso del discorso.
Ma tolta questa inevitabile conseguenza di tutto ciò che raccoglie finanziamenti privati in italia, questi sono di fatto delle ronde di privati cittadini oggi oltretutto chiamati e pagati dagli stessi comuni che se ne servono per aumentare il presidio del territorio.

Estraggo da una loro scheda e tolgo la parte “carità” (che è prevalente e va detto) giusto per capire cosa ne esce di speculare rispetto alle ronde sulle quali oggi tutti urlano:

“ASSOCIAZIONE ONLUS

COSA FACCIAMO
• Soccorriamo chiunque si trovi in difficoltà
• […]
• Accompagniamo persone sole in ore notturne ("servizio scorta")
• Interveniamo direttamente in caso di scippo, furto o aggressione, bloccando il malvivente fino all'arrivo della polizia
• Siamo un efficace deterrente visivo contro i malintenzionati
• […]

SIAMO NATI A MILANO IL 4 FEBBRAIO 1995
DA ALLORA IN ITALIA ABBIAMO:
• […]
• Sedato 250 risse
• […]
• Sventato 137 furti, 59 borseggi e 38 scippi
• […]
• Salvato la vita a 21 cittadini feriti o aggrediti

CHI SIAMO, E DOVE?
• […]
• Età minima: 18 anni (ma si può entrare nei City Angels juniores dai 10 ai 17 anni)
• Età massima: non esiste. L'Angel più anziano, xxxxx, ha 76 anni.
• Età media: 25 anni.
• Categorie più rappresentate: studenti (30%), operai (20%), impiegati (20%), pensionati (15%), liberi professionisti (10%), disoccupati (5%).
• Donne: 30% del totale.
• Extracomunitari: 35% del totale (soprattutto marocchini, filippini, albanesi, rumeni, senegalesi, peruviani).


Ecco, queste sono le “ronde” presenti in Italia dal ’95.
Ora qualche leghista esaltato che oggi dice “Sì vogliamo le ronde così non ci saranno più stupri!!” mi può spiegare dove sarebbe la novità e soprattutto dove abbia letto che dal ’95 a Milano non ci sono più stupri?
Dall’altra parte, qualcuno di quelli che urlano “Leghisti! Razzisti! Le ronde sono il far west!” mi può spiegare perché non lo urla dal ’95 e si danna a farlo solo oggi che i leghisti hanno detto “Ronde!”?

No, perché nel frattempo, sulle “ronde” dal ’95, e ne metto solo un paio giusto per darne uno per parte, si dice:

• "Bisogna aiutare gli Angeli ad aiutare" On. Ombretta Colli, presidente Provincia di Milano
• "Siete un valido aiuto contro il crimine" On. Nando Dalla Chiesa
• "Siete i nuovi boy scout" Fabio Fazio
• "Formidabili!" Don Antonio Mazzi
• "Mi piacerebbe tanto portarvi nella mia Napoli, sareste utilissimi!" On. Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell'Agricoltura

Chiaro?
Nando Dalla Chiesa, ex Governo Prodi, le chiama “un valido aiuto contro il crimine” e Pecoraro Scanio le voleva nella sua napoli.
Ma si poteva dirlo, perché si chiamano City Angels e c’hanno la benedizione del cardinale.
Oggi le invoca Bossi chiamandole “Ronde” e a sinistra tutti gridano allo scandalo.

Abbiamo presentato “il primo contributo di Broono alla discussione sul perché la sinistra ha perso”

Sto parlando anche con te, sì.
Io penso di occupare i prossimi cinque anni soprattutto a capire cosa e perché è successo da "questa" parte, oltre che (mai abbassare la guardia) spulciare al microscopio e urlare cosa succede da "quella", perché se quello che è successo da "quella" era ampiamente prevedibile e previsto, un filo più di riflessione la merita lo tzunami che ha travolto "questa".
Tu fai un po' quel che pensi ci convenga di più.


Chi si volesse leggere anche le parti omesse vada qui o sul sito ufficiale.