30 novembre 2001

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Attraverso Biccio

ho trovato e provato questo sistema per aggiungere i comments ai post.

E' semplicissimo!

Due righe due da copiare nel template!

Si trova qui

Bollettino della neve ::..7..::



Vorrei che tra 8 giorni nevicasse.

Grazie.

PAPA don't preach



L’altra sera, chiacchierando con un mio collega che sta facendo il famigerato “Corso pre-matrimoniale” ho scoperto una cosa per me (che sono ateo integralista) decisamente nuova.

Pare che secondo le regole della chiesa il battesimo possa essere celebrato da chiunque.

COOOOOOOSA? Cioè? Io se voglio posso battezzare qualcuno?

Si, è stata la risposta.

Grande!!!!!!

Perché? Vi chiederete, visto che ho appena finito di dire che sono ateo…

Perché esistono solo due cose nella mia vita sulle quali ho deciso di cedere senza minimamente discutere anche se le mie idee sono all’opposto.

Una è il matrimonio in chiesa, e l’altra è il battesimo.

Questo non perché non abbia idee sufficientemente convinte sui due argomenti, ma perché sono gli unici due argomenti sui quali purtroppo la chiesa ci ha cresciuto.

In questo senso, non posso pensare di incontrare una donna la quale (quasi sicuramente) sono anni che sogna il giorno del matrimonio in chiesa vestito bianco parenti calabresi e bomboniere che nemmeno mia nonna metterebbe sul comò sperando di convincerla che è una cazzata.E' meglio accettare l'idea che sarà quasi certa la richiesta.

E in ogni caso per non so quale motivo, mi sembra uno di quei sogni così belli, che, credente o meno, ho deciso che accetterò come normale perché mi sembra più bello come regalo darle la possibilità di realizzarlo lo stesso nonostante il mio essere tutt’altro che religioso, piuttosto che combattere una stupida battaglia ideologica che se vincessi mi farebbe guadagnare soltanto una donna accanto alla quale ho tolto la possibilità di realizzare un sogno.

E so che questa cosa prima o poi diventerebbe un problema.

Il battesimo è il secondo tra gli unici due compromessi che ho deciso di accettare nella mia vita.

Questo perché purtroppo la nostra società, di multirazziale per ora c’ha solo gli scaffali all’esselunga, le lavanderie a gettoni e i mezzi pubblici la sera.

Di conseguenza, se pensassi già oggi di non battezzare Sofia, mi troverei a scontrarmi con discorsi teologico/sociali sulle opportunità che alla pargola (si dice pargola o pargolessa?) verrebbero a mancare.

Ma soprattutto mi troverei a dover spiegare a tavola la sera di natale a mia nonna e il giorno dopo ai miei zii come mai a mia figlia sto togliendo la possibilità di crescere come tutti gli altri bimbi.

Insomma, volente o nolente, finché Italia non sarà uguale a Inghilterra, i nostri figli li dovremo immaginare o battezzati o emarginati.

Mi sta tremendamente sul cazzo sta cosa, ma ho avuto esperienze dirette di quanto sia vera questa cosa, e di quanto finché avremo sua Santità sul territorio sarà per noi impossibile ottenere qualsiasi risultato.

Nel senso che sarà anche bravo a tirare giù muri comunisti, a incontrare ortodossi, a chiedere scusa a cinesi, a riscrivere pagine di storia, ma di farsi una canna, farmi spegnere le macchine a chi lo desidera, andare al matrimonio di due amiche ma soprattutto di non far sentire mia figlia una cogliona solo perché non fa catechismo e quella domenica per lei non sarà speciale come per tutti gli altri bambini non se ne parla proprio.

E allora quella notizia mi è arrivata come una delle più belle degli ultimi anni!

Meravigliosa!

Tutti possono battezzare?

CAZZO!!!! Mi informo bene, perché sto per prendere una delle decisioni più grandi e belle della mia vita.

Volete davvero che mia figlia sia battezzata?

Lo volete davvero?

Bene!

La battezzo io.

Ho trovato il modo per non regalarvi quel giorno!

Perché quel giorno sia un momento speciale per entrambi.

Perché sia così mio e suo da farci fare una cosa che non potrebbe legare di più.

A lei lo spiegherò un giorno quando sarà grande perché l’ho fatto.

Mentre con una canna in mano le dirò di non tenermi in vita se per caso i miei muscoli non saranno più in grado di rispondere al comando: “Sorridi”, e la chiesa si fotta se è d’accordo o meno.

Mentre le spiegherò che se la sua ragazza non la rende più felice sarà il caso di lasciarla e ci faremo un sacco di risate sul fatto che forse nel frattempo potrebbe tornare a farsi gli uomini.

Mentre le dirò che io sarò anche quanto di più lontano esista dal concetto di chiesa, ma quando si è trattato di decidere per il suo bene, mi sono preso l’incarico personalmente di fare una cosa per la quale magari un giorno, da grande, mi avrebbe rimproverato.

E mai come in questo caso la parola personalmente è azzeccata!

Meglio che pigli a schiaffi me, che un pirla qualsiasi che nemmeno sa il perché.

Mi informo. Prometto.

Se è vero preparatevi.

Perché alla mia bimba la strada la indicherò io.

Personalmente.

Perché quando mi parlavano di figli di Dio, non sapevo mai cosa rispondere.

Fino ad oggi.

Da oggi finalmente sulla parola figli nessuno mi sostituirà mai.

Per quanto riguarda la parola Dio….

Vabbè… al prete farò benedire l’acqua se no si offende.

Che tanto se fa ostruzionismo di quella a Napoli con 5 mila lire ne compri qualche litro.

Potere della chiesa.



‘Notte.



Che ci crediate o no, è davvero una delle più grandi scoperte che ho fatto negli ultimi anni.

E una delle più grandi speranze.



Ti battezzo io amore mio.

Se proprio devo farlo.

Non delegherò mai nulla che ti riguardi.

A costo di diventare Dio in persona.

Che quando ero piccolo all’asilo ho fatto Gesù nella recita di Natale,

ed è ora che mi restituiscano il favore.

29 novembre 2001

Linklaziamenti



Vollei linkale tutti quelli che linkano me o che semplicemente mi citano.

Ho lecentemente scopelto che è usanza chiedele il pelmesso plima di fallo.



...ops.. questo non l'avevo previsto...chiedo scusa.... ...farlo...



Dato che pelò quando scoplo di essere stato letto, citato o linkato, memorizzo il gentile blog nella mia cosiddetta "memolia bleve", se devo iniziale quello scambio di mail tipo "Posso?...Ti spiace?....E' un problema?" mi peldo la memolia e sicuramente mi scoldo di qualcuno che avlei voluto linkale, e mi dispiace, pelchè mi va di linklaziare in qualche modo.

Per questo motivo faccio così: Io linko, e in questo post annuncio che lo faccio pel linklaziamento, se poi qualcuno non vuole, gli sto sulle palle o semplicemente cambia idea, me lo dice e io lo tolgo con tante scuse.

Scuse che anticipatamente estendo già che ci sono a tutti quegli atteggiamenti e elloli che il mio essele tipicamente plivo di tatto e lispetto mi poltelà a commettele nei conflonti di eventuali citati.



Tipo:



Mi spiacerebbe se lix se la fosse presa per il fatto che le ho rubato la pazienza, ma so che tra le cose che ha di speciale è quella che al momento mi serve di più.



Non vorrei aver invaso l'intimità di Rillo rubandogli il suo "Essere padre", è che dopo aver letto quel suo post (ridaccelooooo!!!!! Non c'è più nemmeno in archiviooooo!!!) mi sono trovato così piacevolmente spiazzato, da essermi scoperto indeciso tra desiderare di essere padre come lui nei confronti del mio futuro figlio, o figlio fortunato come Samuele nei confronti del mio passato (...) padre. E' un concetto un po' confuso, ma credimi nella mia testa è bello.



Mi spiace se ho linkato Capitan Uncino senza prima chiederglielo, è che io su quell'isola ci sto da così tanto tempo che la mia Fata, Raffaele e Campanellino mi hanno detto che non se la sarebbe presa.



Mi spiacerebbe se mi fossi impossessato di cose troppo personali quando sono andato a fare una passeggiata nei corridoi di Isabel, se l'ho fatto non è stato per opportunismo, anzi, è solo che le pareti di quel corridoio trasudano così tanta passione e femminilià (che poi sono la stessa cosa) da avermi fatto venire voglia di farci un giro solo per poter incontrare di nuovo una donna.



E a tutti gli altri, ai quali qui e là rubo e ruberò qualcosa nel tempo.



Sono così.

Se trovo qualcosa di bello mi piace mangiarlo. Senza mai dimenticarmi però che non è mio e quindi di ringraziare dopo averlo assaporato.

Cosa che vale per le cose mie. Che alla fine, se trattate con rispetto, sono sempre state di tutti.

La mia tavola sarà sempre la tavola di tutti.



Lispettosamente pallando...

...ecco....lo sapevo... è successo ancora!!!....

...parlando



Me.

Dejavou





Erika: "Omar ti odio, ho un nuovo fidanzato. Si chiama Mario"



Torino, 28 novembre 2001 - Erika: «ti odio». Omar: «mi sei indifferente». Al loro primo incontro dopo l'arresto, (le ultime parole se le scambiarono due giorni dopo l'uccisione, il 21 febbraio scorso, della madre e del fratellino di lei), i due fidanzatini di Novi Ligure sembrano aver smarrito ogni traccia del loro grande e folle amore. Tutte e due sarebbero rimasti sulle rispettive posizioni. Il confronto, nel tribunale dei minori di Torino, secondo quanto trapelato, sarebbe cominciato con una richiesta di Erika al giudice: fare una domanda ad Omar. Al presidente del tribunale dei minori di Torino, Ennio Tomaselli, ai giudici e ai periti ha spiegato in aula di avere un nuovo amore: «si chiama Mario, ha 24 anni, lavora come disk jokey, e mi scrive tutte le settimane. È il mio nuovo fidanzato».



E che cazzo ti aspettavi? Che ti dicesse “Grazie amore per avermi dato una mano a sterminare i miei ostacoli, ora ti sposo”?

Coglione.

Benvenuto nel Club.

La cerimonia di iniziazione prevede l’ascolto in cuffia per sette ore del nostro inno, cantato dal nostro profeta.



A te, Omar.

Welcome.





MARIO (MARTA) (D. Vergassola)



Oggi Marta mi ha chiamato per parlare all'aria aperta

Ma dal tono della voce ho gia capito è una giornata di merda

Ha iniziato coi discorsi che mi vuole troppo bene

Ne ha parlato anche con Mario anche lui mi vuole bene

….

Ma chi è questo Mario

Cosa vuole 'sto Mario

….

Su non smetter di parlare Marta cosa mi vuoi dire

Marta non scherzare sai che soffro di gastrite

Forza Marta adesso basta ha un attacco di colite

E lei: “Sì lo so che sei sensibile è tutto psicosomatico

Me lo ha detto anche Mario che sei buono e anche simpatico”

….

Ma chi è questo Mario

Cosa vuole 'sto Mario

….

Su non smetter di parlare Marta cosa mi vuoi dire

E lei: “Come fai a non capire cosa vuoi che io ti dico

Sto parlandoti di Mario ma come tuo migliore amico

Ti ricordi l'anno scorso alla settimana bianca

Io quel giorno non sciavo perché ero troppo stanca

Anche Mario era depresso e per farmi compagnia

Mi ha trombato per 6 ore mentre tu eri in seggiovia

Ma dopo ho pianto disperata sai perché ti voglio bene

Anche Mario lo ha giurato che anche lui ti vuole bene

Ma mi sposo con Mario vado a stare con Mario

Son l'amante di Mario e faccio un figlio con Mario…”


...

Ora sono 4 anni che son sempre più depresso

Prendo il Tavor con il Valium e poi me ne vado a letto

L'analista mi consiglia: “Presto detto io ti dico

Che per stare un poco meglio tu hai bisogno di un amico”


….

….

Ma mi è bastato già Mario

Quel bastardo di Mario

Va a cagare con Mario

Quel bastardo di Mario

Quel bastardo di Mario




Cerimonia finita.

Ora sei ufficialmente membro



Gli avvocati non hanno svelato quale domanda. Omar avrebbe comunque annunciato ad Erika: «io sono a posto con la mia coscienza. Non voglio più mentire per te. Quindi intendo continuare a raccontare la verità». «Non stai dicendo la verità - avrebbe ribattuto lei - perché sei anche tu l'artefice di quanto è avvenuto». Distinzione non solo sull'accaduto, ma pure su chi avrebbe ideato il piano.



Vuoi un consiglio?

Lascia perdere. Tanto condanneranno te.

Mettila così… Almeno la tua l’hanno arrestata.

La mia è ancora in giro a dire che sono stato io.



Tremate… Tremate….

Bollettino della neve ::..6..::



Vorrei che tra 9 giorni nevicasse.

Grazie.

28 novembre 2001

Tracce di mio padre ::..2..::



AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!!!!!





Sai quella foto?….. Quella della macchina sulle strisce….. Quella che ho trovato due giorni fa tra le tue carte…. Quella che avevi scattato per pubblicarla sul tuo giornale…. Quella che ho postato un paio di giorni fa per farti i complimenti…. Quella che visto che non hai fatto in tempo a pubblicarla tu te l’ho pubblicata io perché meritava di non rimanere in una scatola….Si, quella. L’ho trovata in mezzo alle tue carte varie, attaccata ad un biglietto del lotto.

Si, quello… Quello con la tua data di nascita…. Quello su cui tu avevi speso tutti quei soldi… quello che quando l’ho trovato ho pensato che avrei potuto provare a giocarlo, ma non scrivendoci tutti quei soldi li, perché va bene rischiare, ma tutti quei soldi su un terno…. Quello che invece tu sapevi evidentemente che sarebbe uscito…. Hai presente?….



L’ho giocato.

Sono usciti.

Tutti e tre.

Terno.

Il tuo giorno, il tuo mese, il tuo anno.

Stronzo.

Oltre che farmelo trovare potevi darmi anche il coraggio di rischiare quello che rischiavi tu!



Se era una lezione sul rischio nella vita l’ho imparata.

Se volevi farti sentire ti ho sentito.

Se volevi darmi una mano per quel debito che sai che ho me l’hai data.

Non so quanto è la cifra, ma anche fossero 100 mila è la tua data di nascita. Il premio è quello che ho provato.

L’ho trovata ed è uscita non sulla ruota della tua città dove la giocavi tu, ma su quella della mia, dove io so che ora sei, e dove quindi avevo deciso di giocare.

E dove infatti è uscita.

Se volevi farti vedere ti ho visto.

Se era un segnale per farmi sapere da che parte stai l’ho capito.

Se era un modo per farmi sapere che ho pagato abbastanza e che avete deciso che è ora di intervenire l’ho capito.

Se è solo culo pazienza.

È stata una bella serie di coincidenze una dietro l'altra.

Bene prezioso di cui al momento mi trovo un pochino sprovvisto.

In ogni caso la cosa ancora migliore è che mi hai tolto un bel peso....

Pensa che fino a ieri credevo che "Fortuna al gioco tutta la settimana" fosse un modo carino per dirmi "Sfortuna in amore" con annessi pensieri faunistici su stambecchi non ben definiti.

Diciamo che il vero premio da questa vincita sarà una nuova ondata di fresco ottimismo.

Che voi lassù abbiate finalmente deciso che è arrivato il momento di farmi rialzare?

Siiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!



Io ho pubblicato la tua foto.

Tu ti sei fatto vedere.

Vuol dire che ora tocca di nuovo a me?

Va bene.

So già cosa fare.



Ciao.

P.S. Già che siamo al telefono, mi passi un attimo la nonna che la saluto?

Grazie.

Il paradiso poteva attendere



Si, lo so che non sono certo il primo.

Ma io il mio blog l'ho aperto ora.

E non mi frega se sono passati anni.

Io gli omaggi a chi ammiro li posso fare solo ora.

E lui lo ammiro davvero.



A te Massimo.

Per chi non l'avesse mai letto:



Lieve, più forte dell'arroganza. Massimo Troisi era un essere umano leggero, lieve, forse stonato in un'epoca ed in una società dello spettacolo dove imporre la propria presenza, essere arroganti, è il comportamento di moda. Massimo sapeva stare al mondo rendendo gradevole la vita dei suoi amici e della gente che gli era cara senza sfiorare mai gli altri con le sue angustie. Del suo "cuore malato", operato a Houston per la seconda volta ancora recentemente, non parlava mai, al massimo ci scherzava sopra facendo il verso alle parole di una immortale canzone che talvolta intonava cercando di imitare Sergio Bruni. Si era fatto conoscere come comico meno di vent'anni fa con il gruppo "La smorfia", composto, oltre che da lui, da Enzo Decaro e Lello Arena, ed aveva raggiunto il successo con "Non Stop", una di quelle trasmissioni-laboratorio della RAI inventate da Bruno Voglino dove nascevano spesso artisti che duravano molto più di una stagione e comici non schiavi di una battuta o incapaci di andare oltre i due minuti di esibizione. Erano comici spesso inventori di un genere, lettori ironici del quotidiano, o interpreti sarcastici della società in cui vivevano. Fu la stagione, oltre che di Troisi, di Benigni, di Verdone, di Grillo. Sono passati soltanto 15 anni e sembra un'eternità. La TV schiava dell'audience, la TV commerciale ha disintegrato anche la capacità di far ridere intelligentemente. E non dico questo perchè Troisi, come gli altri che ho citato, erano indicati come "comici di sinistra", cosa che oggi apparirebbe un peccato. "Scusa, ma da che parte potevo stare? - mi disse una volta Troisi sorridendo - Songo nato a San Giorgio a Cremano e al pizzicagnolo che ogni mattina mi dava pane e mozzarella io dicevo sempre di aver fede, perché ai poveri ci pensa Dio. Pover'omme. Un giorno, stanco di segnare sul quaderno dei crediti, mi disse 'non sarebbe meglio, aspettando Dio, che a saldare il conto passasse tuo padre?'". Nel cinema fu una rivelazione con "Ricomincio da tre" un film del 1981 dove c'erano tutti i dubbi e le disillusioni della sua generazione, ma anche tutto il suo senso della vita, la sua filosofia basata sull'arte di accontentarsi, forse anche un po' della sua famosa pigrizia. Fu questo il sentimento che Massimo apprezzava come una cultura, più che il timore di non riuscire a ripetersi, a convincerlo ad aspettare più del previsto prima di dirigere "Scusate il Ritardo". Amava le donne e lo sport e voleva aver tempo per queste due passioni. "Chi l'ha detto che non è serio amare due donne nello stesso momento e perder tempo per fare la formazione della propria squadra?". Quando il Napoli vinse lo scudetto fu memorabile l'intervista a cui mi costrinse nella trasmissione organizzata per l'occasione facendo finta di essere l'unico napoletano a non aver avuto la notizia e commentandola sorpreso con tutti i luoghi comuni che riguardano il calcio e le interviste. Ricordo ancora come un incubo gioioso le puntate intere in cui Massimo e Benigni occupavano "Blitz" il programma domenicale che 10-12 anni fa facevo su Raidue. Come i grandi del neorealismo sapeva cogliere il particolare delle cose, delle situazioni, perfino i tic delle persone e trasformarli in una introspezione ironica. Eduardo De Filippo mi disse una volta che era un comico di domani con le radici nel passato. Sotto la sua pigrizia nascondeva però talvolta una volontà di ferro. "Il postino di Neruda", il film terminato sabato scorso con Philippe Noiret, lo aveva inseguito per anni, dopo aver scoperto il libro di Skàrmeta, un autore cileno del quale mi aveva chiesto ogni dettaglio. Forse per una volta ha voluto controllare il suo cuore per riuscire a portare a termine un progetto amato. Se la storia è andata così, è stata una delle poche volte che ha permesso al suo raziocinio di prevalere sulle sue passioni. Ci mancherai tanto, Massimo.



Gianni Minà (articolo apparso su L'Unità 2 di Domenica 5 Giugno 1994).









Io l'ho fatto migliaia di volte.

Quando l'ho visto fare a lui mi sono sentito felice.

E ho capito che se l'ha pensato anche lui, vuol proprio dire che si può fare.

Basta crederci.



A te Massimo



Grazie a: http://utenti.tripod.it/drandrea/

A volte c'è proprio da imparare



Questo è semplicemente un genio!



http://www.yrand.com/blog/blogger.asp



Complimenti davvero.

Senza altre parole.

Visto che è la strada che percorri così bene.

Bollettino della neve ::..5..::



Vorrei che tra 10 giorni nevicasse.

Grazie.

Il mio oroscopo lo diceva: Fortuna al gioco tutta la settimana



Stasera sfidone a Scarabeo con la Mari, che puntualmente mi umilia anche se io sono tipo tre anni che faccio finta ogni volta di non ricordare di avere perso la volta precedente in modo che non le passi mai la voglia di dimostrarmi quanto è forte, visto che mi piace un sacco giocare con lei.

Stasera ho vinto la mia prima partita, e l'ho vinta grazie ad una mossa che lì per lì mi è sembrata geniale, poi ripensandoci....



La mossa vista alla fine è stata così:

Sono riuscito a scrivere stambecco coprendo contemporaneamente due delle caselle che moltiplicano per tre la parola. Totale punti circa 180. Un record praticamente imbattibile!

Sai quando sei così contento che ripeti una parola o un episodio così tante volte nella tua mente da finire col vederlo poi in modo diverso?

Premo un attimo rewind sul telecomando.

E scopro che...



Lei scrive becco, che detto dalla tua ex già non suona troppo bene.

Io leggo e istintivamente ci aggiungo stam pensando in quel momento di aver ristabilito i giusti ruoli e priorità.

Tutto questo regolato dalle ferree regole dei quadri astrali o almeno così han detto in radio.

Secondo le quali seduto al tavolo questa settimana con la mia ex che mi dice becco io sarei stato orgoglioso per aver pensato ad un paio di corna

Pensiero dopo il quale mi sarei anche sentito fortunato.

Bah.....

Non so com'è ma mi sento meno soddisfatto di quando sono uscito da casa sua.

Non so... Eppure qualcosa... Mah...

Domani rileggo l'oroscopo.

In ogni caso la prossima volta si gioca a ...scopa.

AH!AH!AH!



'Notte tesoro.

Grazie di tutto.

Anch'io mi sto prendendo quello che mi fa comodo.

Altre volte mi prendo del coglione.

Pare si chiami amicizia.

Fai un po' tu il conto di quanti punti sono.

Dono della Sintesi



Dicono che non ne sono dotato.

Vediamo cosa riesco a fare:



Sto pagando per cose che non ho fatto.

Non ho ottenuto nemmeno un grazie per le cose che ho fatto.

A regalarmi tutto questo è stata una topa che un giorno è diventata gatto.




Come sono andato?

27 novembre 2001

Tracce di mio padre



Il quale evidendemente girava armato di macchina fotografica.

Questa l'ho trovata tra i suoi scritti.







...se avessi beccato anche l'autista gli avresti sicuramente chiesto di mettersi in posa.

Ne sono certo.

Un grande.

Irriverente.

Bollettino della neve ::..4..::



Vorrei che tra 11 giorni nevicasse.

Grazie.

26 novembre 2001

Lista della spesa



Domani devo ricordarmi di comprare:



Una confezione di serenità.

Qualche rametto di passione selvatica.

Tre o quattro dimensioni.

Una scatola magica.

Un diario scritto fino al 2024.

Un giocattolo per Sofia.

Sette cieli.

Una canzone per te come non te l’aspettavi eh?

Un amico in più.

Una confezione di cerotti e bende.

Un sogno nuovo di pacca.

Due cuori.

Una capanna.



Buonanotte amore mio.

Chiunque tu sia.

Dovunque tu sia.

Bollettino della neve ::..3..::



Vorrei che tra 12 giorni nevicasse.

Grazie.

Re per una notte



Grazie. In ritardo a chi mi ha letto, in anticipo a chi mi leggerà.

Non pensavo. Bello però.

Solo due giorni, e mi sento re per una notte.

Una notte dopo la quale qualcuno ha deciso di leggermi, e di consigliarmi, e di linkarmi.

E in men che non si dica il counter si impenna, nella mail i complimenti, sul guestbook i saluti, sugli altri siti i consigli ai lettori di passare a salutarmi.

Bello. Bella sensazione davvero. Non pensavo.

Grazie.

A Lix prima di tutto, per avermi spinto.

A Pros, per avermi stuzzicato.

A Maf per avermi presentato i suoi pinguini.

A Capitan Uncino, per avermi ricordato che esite l'isolachenonc'è.

A Marie, per avermi aggiunto ai suoi amici.

A chiunque altro sia passato in silenzio.

Autocelebrazione?

No davvero.

Piacevole stupore per il quale mi va di ringraziare.

Con semplicità.

Ciao, grazie. Tornate pure quando volete



Serata finita.

Come pensavo.

E' sempre uno spasso. E' sempre bello mettere alla prova le proprie teorie.

Siete meravigliose. Voi donne dico.

Stasera eravate in tre contro 2.

Ma una era fuori gioco in quanto fidanzata con l'altro uomo.

Quindi rimanevamo io e le altre due.

Grandi. Nulla da dire. Festa della donna? Una cazzata! Solo un branco di uomini cazzuti e presuntuosi può pensare di avere il diritto nonchè la possibilità di dedicarvi un solo giorno. Noi qui bravi bravi convinti di avervi fatto un regalo intitolandovi un giorno all'anno e voi che nel frattempo fate poltiglia di qualsiasi nostra capacità di autocontrollo, autostima, autocelebrazione, autolesionismo, autopunto.

Perchè siete così sottili? Perchè parlate di sesso con voce ingenua se poi avete la maglia aperta per far vedere quel seno così bello?

Perchè mi chiedete di raccontarvi *quella* mia esperienza sessuale dicendo che vorreste farla anche voi, e lo fate davanti al vostro ragazzo? Perchè per venire a casa mia decidete di mettere quella gonna che arriva fino alla caviglia ma non mi ero accorto che era aperta praticamente ad altezza cintura?E perchè se avete una gonna con uno spacco del genere vi sedete sulla mia panca allungandoci sopra le gambe in modo che per puro caso e per gravità la gonna ogni due secondi cada da un lato facendo intravedere una pelle sulla quale dormirei? Perchè avete quel profumo? Perchè avete quegli occhi? Perchè mi fate complimenti? Perchè mi parlate con doppisensi? Perchè avete quei fianchi? E perchè avete quelle gambe? Perchè non la smettete di essere così maledettamente intriganti? Perchè non la smettete di dirmi che con me vi trovate così a vostro agio da parlare di sesso e posizioni come se fossimo tra donne? Oppure fatelo, ma poi non mi accarezzate per sbaglio quando vi alzate. Oppure fatelo, ma poi non mi dite mentre vi mettete la giacca *Beh... mi lasci andare via così?*. Perchè non la smettete di salutarmi dando quel cazzo di bacio su un angolo della bocca? Perchè non la smettete di farci credere che siamo noi a condurre il gioco? Perchè non la smettete di essere emancipate quando si tratta di parlare, ma all'antica quando si tratta di agire? Perchè non ti spogli? Perchè mi hai detto andandotene che avresti voluto che ti chiedessi di fermarti e quando ti ho detto che non posso buttarti sul letto mi hai risposto *perchè no?* per poi andare lo stesso? Vuoi farti desiderare? Ti ho desiderata. Ma quello l'avevi già ottenuto a metà serata. Perchè non capite che una volta raggiunto un obiettivo vi conviene decidere se andare oltre o no e nel primo caso vi conviene non fare troppo le preziose perdendo tempo in dialoghi d'effetto ma a quel punto inutili?

Sei tu che hai scelto me, sei tu che mi hai fatto vedere la tua pelle tutta la sera, sei tu che mi hai fatto sognare quel seno, sei tu che mi hai raccontato in che modo ti piace farlo, sei tu che mi hai chiesto di raccontarti cosa mi piace che la donna mi faccia, sei tu che sei così bella, sei tu che sei così femminile, sei tu che hai quegli occhi, sei tu che hai quei capelli, sei tu che hai quelle gambe, sei tu che hai quelle mani.

Basta. Se il gioco lo volete condurre voi ben felice, faccio il passivo.

Sono un grande a fare il passivo.

Sarò l'uomo più attivamente passivo che ti sia mai capitato.

Però devi essere decisa. Devi stabilire se vuoi condurre il gioco. E in quel caso a fine serata mi devi sbattere per terra chiedendomi di farti quello che mi hai raccontato tutta la sera continuando a sbattermi finchè non ti do esattamente ciò che volevi.

Oppure devi decidere che tu fino alla fine il gioco non hai il coraggio di portarlo.

E allora devi far condurre il gioco a me.

Sono un grande a condurre quel gioco, sarò l'uomo più giocatore che ti sia mai capitato.

Ma lo devi lasciar condurre a me.

E non devi fare la spaccona tutta la sera. E dovrai comportarti come se non mi volessi.

E dovrai fare in modo che io non abbia la certezza che stanotte sarai mia. E dovrai nascondere le gambe, e dovrai fare la timida, e dovrai chiudere la scollatura, e dovrai eccitarmi con la voce.

Ti assicuro che in quel caso ti sbatterò per terra e ti farò tutto quello che volevi.

Probabilmente pure di più.

Ciao tesoro.

Alla prossima.

Bella serata.

Ah, dimenticavo...

No, se ti sedessi su si me per scoparmi non starei fermo come quello con cui esci adesso.

Me l'hai chiesto e non sono riuscito a risponderti all'istante. Ero troppo impegnato a cercare di capire chi stava conducendo il gioco.

'Notte.

25 novembre 2001

Bollettino della neve ::..2..::



Vorrei che tra 13 giorni nevicasse.

Grazie.

Accomodati pure

Domenica. E come ogni domenica si pulisce casa.

E’ domenica e non si sfugge. Ma oggi devo impegnarmi di più, perché stasera ho gente a cena.

Bello. È tanto che non faccio una serata alla mia tavola.
Una volta era la mia vita. Almeno una sera ogni due la mia tavola accoglieva gente.

È strano quello che succede intorno alla propria tavola, è bello. Il più delle volte la gente non se ne accorge, ma chi ha una propria tavola capisce cosa intendo. È un posto dove se si è bravi si possono condurre trattative umane, battaglie feroci, arringhe legali, sermoni domenicali, strategie militari, corteggiamenti clandestini. E tutto senza che gli ospiti se ne rendano conto. La propria tavola è un posto dove si ottengono risultati con sottili giochi che senza lasciare traccia arrivano puntualmente a destinazione.

A te, che stasera sarai educato con me darò il posto migliore, cosicché non ti dovrò disturbare ogni volta che mi sposterò.

A te, che sei a casa mia perché amico di amici di amici, e presuntuosamente mi avrai fatto capire che ti devo servire solo perché sei ospite, lascerò lo sgabello rotto, quello che solo io so essere fragile se non sai come sedertici, cosicché entro la prima mezz’ora il tuo essere altezzoso venga sotterrato da tonnellate di risate della mia tavola sotto la quale sarai rovinosamente finito.

A te, che non mi conosci ma ti sarai dimostrato corretto e rispettoso, porgerò la prima porzione, dopo aver servito le donne, in modo che ti senta omaggiato di una precedenza che saprai essere legata semplicemente al tuo esserti comportato bene, cosicché la prossima volta che ti inviterò sarai altrettanto corretto e rispettoso, felice di godere di una femminile precedenza.

A te, che penserai che la mia tavola sarà il tuo podio per dire cose che a casa mia non voglio sentire, dirò di abbassare la voce ogni volta che aprirai bocca, ma solo perché è tardi e i vicini si lamentano, cosicché il tuo show non avrà più effetto e da solo deciderai di non parlare più perché non conosci altri modi.

A te, che vorrei conquistare chiederò se hai tutto ciò che desideri, senza specificare se parlo di pane, tovaglioli o sogni, in modo che il tuo cuore senta di essere coccolato senza aver avuto bisogno di esprimere disagio, cosicché quando distrattamente mi guarderai fare altre cose, senza rendertene conto i tuoi occhi mi guarderanno come uno che si sta prendendo cura di te.

A te, che mi guarderai di nascosto ogni volta che il tuo ragazzo sarà girato, darò da bere quel goccino in più, sufficiente per farti parlare con malizia, quella malizia che solo una donna con sogni clandestini sa usare, cosicché senza che nessuno se ne accorga avremo avuto una serata per noi due e per le nostre fantasie.

A te, che invece mi farai venire una gran voglia di cacciare tutti di casa e di buttarti sul tavolo per prenderti tra avanzi di cibo e candele consumate, darò il posto quello tra il banco e la tavola, in modo che ogni volta che dovrò alzarmi per prendere qualcosa, sarò costretto a sfiorarti poiché lo spazio per passare è stretto, cosicché ogni volta che i tuoi occhi mi faranno capire che stai sognando di essere presa sulla mia tavola, mi basterà alzarmi per andare al frigo per farti legare i desideri alle sensazioni.

A tutti darò ciò che desiderano in modo elegante, in modo che la mia tavola sia sempre sinonimo di *la tua tavola*.
A tutti offrirò la stessa educazione, offrendola ad ognuno in maniera personalizzata, ma sarà la stessa quantità per tutti.
A tutti farò capire che alla mia tavola rispetto porta rispetto, correttezza porta correttezza e stima porterà stima.
Finché vorrete stare alla mia tavola.

E quando vi alzerete…
A te che ti sarai sentita lusingata dirò torna, sapendo che lo farai per te stessa e quindi lo farai presto.
A te che sei caduto dirò mi dispiace, sapendo che tu avrai certamente capito che io non potevo non saperlo, e in questo modo ti avrò detto non farti più vedere senza essere stato costretto a portare tensione in tavola.
A te che mi guardavi di nascosto dal tuo ragazzo chiederò se ti ho fatto mancare qualcosa, sapendo che se hai tradito il tuo ragazzo tutta la serata, è perché ti sta facendo mancare qualcosa.
A te, che tanto mi hai desiderato dirò andate già via? Sapendo che a quel punto la palla passerà a te e se avevi già deciso di concederti, quello sarà il momento nel quale sarai costretta a decidere senza che io muova un dito.

A tutti farò capire che sono stato felice se loro saranno stati felici.
E chiuderò la porta con il cuore felice.
E tornerò in cucina.
E ti troverò in piedi, indecisa su come comportarti per non fare la figura della donna facile.
E a quel punto ti solleverò da qualsiasi altra decisione.
E ti prenderò sul tavolo, tra avanzi di cibo e candele consumate.
Era tutta la sera che volevo farlo.
E tu pure.
Quindi zitta e prenditi ciò che desideri.
Alla mia tavola saranno sempre tutti felici.

24 novembre 2001

Bollettino della Neve ::..1..::

Vorrei che tra 14 giorni nevicasse.

Grazie.

Babbo Natale alla sua Barbie

Un po’ di tempo con te. Anche stasera torno a casa col sorriso. Quasi una droga.

Avevo ragione quando mi sono innamorato di te, l’ho sempre saputo. Non sbagliavo. Forse è stato sbagliato il tempo, forse il modo. Forse non sono stato capace io, forse non eravamo pronti. Forse semplicemente eravamo diversi. Ma tu sei bella. Da sempre. E non ho sbagliato ad innamorarmi di te. E non ho sbagliato a scusarmi con te.

Lo sapevo che non ti avrei mai persa. Lo sapevo che mi avresti perdonato. Le persone speciali sanno sempre perdonare.
E oggi ti guardo. Stupenda. Mia.
Si, come una medaglia. Io ce l’ho.
Guardatemi! Guardatemi tutti! Io ce l’ho! Io l’ho avuta vicina.
E sono fiero di averti regalato un po’ della mia vita. Comunque sia andata.
E sono felice di non essere più innamorato di te.

Perché posso starti accanto puro. E posso guardarti contento se ami qualcuno. Contento per te. Finalmente a desiderare realmente che tu sia felice. Finalmente a provare quello che forse è “amore” sincero, quello che non ti fa stare bene se non sta bene lei. Finalmente a fare il tifo per te.
Chiamami quando avrai bisogno. Ci sarò sempre.
E se non mi chiamerai sarò felice perché saprò che stai bene.
Perché Ti amo in un modo che tutti fraintendono, ma che io so essere bello. E poco importa se gli altri ci giocano, lo smembrano, ne approfittano, io lo so che è pulito.

Chiamami, perché non esiterò.
Perché le persone come te, quando si fanno amare, non rimarranno mai sole.
Chiama. Chi ti ha amata ci sarà sempre.
Uomo o donna che sia.
Ogni giorno, ogni minuto. Chi ti ha amata non ti lascerà mai.
E oggi ne ricevi le prove.
Sarà il taxi che hai chiamato, la canzone che volevi sentire.
Magari arriverà sotto forma di un lavoro nuovo. O di una porzione di lasagne.
Probabilmente non si farà vedere, ne sentire.
Ma ci sarà.
Ti aiuterà a riconoscere subito gli uomini giusti da quelli no, e ti impedirà di sprecarti per chi non ti merita.
Ti insegnerà il valore del tempo e delle piccole cose.
Ti farà avere magari pochi amici ma speciali.
Ti farà sognare attraverso falegnami sognatori.
Ti parlerà con la voce di meccanici buddisti.
Ti insegnerà così il valore delle persone a dispetto dei soldi che hanno.
E per questo non avrà poi problemi a farti conoscere il mondo dei ricchi, perché ti avrà insegnato ad apprezzarli senza cadere nel tranello.
Chi ti ha amata ti proteggerà sempre.
Ti farà avere tre amici ma quei tre te li farà avere veri.
Ti farà conoscere le persone giuste al momento giusto.
E ti porterà uomini che se non ti possono avere comunque ti porteranno fuori a cena per regalarti una bella serata.
E da loro ti farà sempre trattare con rispetto.
Perché chi ti ha amata farà in modo che tu venga sempre trattata con rispetto.
Chi è stata la tua amica il giovedì e oggi non può più farti compagnia, se ti vedrà in casa da sola il giovedì ti regalerà una nuova amica con nuove idee che racconta di nuove vite per vederti di nuovo sorridere e farà in modo che arrivi un giovedì.
E ti starà sempre accanto.
Perché è quello che meriti.

Perché in silenzio, sai vivere senza chiedere mai nulla a nessuno.
Perché di fronte ai giudizi di chi insegnava e oggi sbaglia hai saputo aspettare.
Perché a chi aveva bisogno di sorridere hai regalato sorrisi e oggi ti ricambia.
E ti ricambia con il dono più bello che si possa ricevere.
Perché a te è stato fatto il dono più bello che una persona possa ricevere.
A te è stato regalato un angelo custode.
Ma il regalo non è questo.
Il regalo è che a te hanno dato la possibilità di conoscerne il viso.
Cosicchè una sera, senza che tu lo sappia, quando avrai bisogno di tornare a casa, un uomo passi li per caso, ti faccia salire in macchina, ti regali qualche sorriso, e poi girandosi verso di te ti dica:"Guarda i lineamenti del mio viso, li riconosci? Sono il tuo Angelo".
Al quale tu avevi insegnato il significato della frase “Non ti lascerò mai”
E che per questo non ti lascerà mai.
E questo perché sei una persona speciale.
E non smetterai mai di esserlo.
E per questo ti accadono cose speciali.
E per questo avrai sempre persone accanto.
Felici di averti incontrata, e per pochi fortunati...amata.

Firmato Babbo Natale.
Il tuo personale. Quello che passa prima dell'altro.

23 novembre 2001

Stirare capitolo I

Pomeriggio a casa.
Oggi si stira.
Capi complessivamente stirati: 4
2 camice e 2 maglie.
Tempo dedicato: 1h e 35 minuti

A questo punto è meglio se accetto l'idea e rivedo un attimo il mio essere "bravo single".
Già.
Soprattutto perchè le due maglie fanno parte del guardaroba estivo.
Ho roba da stirare di Settembre!

Ma in fondo non le metterò ancora per almeno 5 mesi, quindi perchè sbattersi a stirarle di corsa...
...3 mesi... di corsa...
Sono sempre stato un grande nel trovarmi giustificazioni.
Vabbè...
Però le lasagne ieri mi sono venute una favola!
Ho imparato a farle prorpio buone.
... Almeno quelle...

A mio padre

Certe persone non sono fatte per condividersi fisicamente.
Spesso nella vita ci si obbliga a questo. E spesso è sbagliato.
Tu hai voluto andar via.Hai voluto stare lontano. E non solo in senso geografico.
Voler bene a qualcuno credo significhi rispettarne le scelte.
Hai voluto andar via da quello che era un rapporto padre-figlio come viene inteso comunemente.
Tu non potevi aver rapporti come vengono intesi comunemente.
Eri diverso.
Lo sei sempre stato.
Sbagliato?
Forse.
Per chi intende le cose comunemente.

Non si può obbligare qualcuno ad essere padre.
Non ti ho dimenticato.
Ti ho rispettato.
Ora sei andato via.
Ho tenuto in braccio io l’urna quel giorno.
L’ho portata con orgoglio.
E quel giorno ho capito che non te ne sei andato.
Era troppo leggera per pensare che contenesse tutto quello che hai vissuto.
Non avremmo mai potuto essere padre e figlio.
Sarebbe stato troppo poco per quello che intendevi tu.
Hai voluto un’altra cosa.
Volevi essere libero.
Te l’ho data.
Credo di essere stato figlio come intendi tu.
Sono contento che tu e la mamma quella sera non siate andati al cinema.
Sono proprio una bella persona.
E qualsiasi cosa si possa dire su quello che hai fatto da quel giorno in poi, lo devo anche a te.
Grazie.
Non ho rancore.
Ne ho avuto solo finché ho iniziato a capire.
Credimi.

“Nel mio boccale voglio solo gioia e allegria,
non ho tempo ne voglia di pensare.
Troppo tardi mi sono accorto dell’inutilità
Di fidarsi dei libri degli antichi saggi.

Ieri sera, barcollando ubriaco, mi appoggiai a un pino,
domandai all’albero: “Quanto sono ubriaco io?”
Mi parve che il pino si chinasse a sorreggermi,
allora gli dissi sprezzante: “Vattene via!”


Poche parole. La tua fotografia.
Vorrei poterla scrivere sulla tua lapide.
Nessuna foto.Ne un nome.Nessuna data.
Solo quella frase.
Era su uno dei tuoi libri.
Li ho sempre comprati tutti.
Erano la tua voce.
Ti ho sempre ascoltato.
Senza disturbarti.
Come volevi tu.
Non me lo faranno fare.Non sarebbe una lapide.Per chi intende la lapide comunemente.
Ma so che tu l’avresti voluta così.

Non ti ho mai dimenticato.
Ti ho sempre rispettato.
So che lo sai.Dovunque tu sia.
Non mi mancherai.

Ti darebbe fastidio.
Però adesso io cosa leggo?
Sono proprio una bella persona.
Grazie.

Ciao Edi.
Ciao Papà

A star is born

E ci siamo.
Nati.
Qualche problema di lay-out per essere uno che di lavoro fa... videografica, ma si risolverà col tempo.
Linkamilinkamilinkami...tuchessai.
Chi sono?...Boh.
Chi vorrei essere magari.

Vorrei essere...
...la mia intelligenza, avere l'autoironia della Littizzetto, possedere la pazienza di Lix, vivere l'anticonformismo del mio amico Gigi, ricordare ciò che ricorda mia nonna, nuotare come l'uomo di atlantide, tenere duro come mio fratello, raccontare come Gianluca, essere padre come Rillo, essere spontaneo come Emilio, avere gli occhi di Jack Nicholson, essere vicino di casa di Tommy, sognare di percorrere i corridoi che sogna Isabel, parlare come Piero Angela, avere la capacità di educare di mia mamma, avere la tenacia di Andrea, suonare la chitarra (anzi amare la chitarra) come Franco, essere metafisico come Miki, idealista come Il Che, vorrei avere il cuore di Gino Strada e dentro la pallottola di Gino Paoli, vorrei giocare a basket come Magic Johnson, avere una ragazza con gli occhi di Elena, vorrei ballare come Ricki Martin, avere la presunzione di mio padre, essere bello come Andy Garcia, autosufficiente come Marina, vorrei conoscere i vini come li conosceva Enzo, guidare la moto come la guidava Paolo, addormentarmi con i pensieri di Proserpina, vorrei la capacità di perdonare della Lella, vorrei la cattiveria di Angela, la cultura del papà di Giancarlo, vorrei il valore dell'amicizia di Vipula, la faccia di "bronzo" di Berlusconi, vorrei la sensibilità di Massimo Troisi, la speranza di Veronesi, vorrei amare il cinema come Fabio, suonare il piano come Santo, vorrei scopare come Marlon Brando, vorrei la spregiudicatezza di Renato Zero, l'ironia di Benigni, vorrei correre come Forrest Gump, vivere in un castello bello come quello di Giuseppe, vorrei avere la spontaneità di mio fratellino, le rughe di Sean Connery, la cocciutaggine della Silvia, le nozioni tecniche di Giorgio, la voce di Al Bano, la bastardaggine di Danilo, i ricordi di Giobbe Covatta, vorrei ballare il tango argentino e il fascino di Julio Iglesias, vorrei una casa bella bella, una donna mia mia, una figlia da rendere serena e se magari ci scappa, anche una vita felice.

Se non ci riuscissi... Beh... Non si può avere tutto dalla vita.
Mi accontenterò della vita felice.
Al limite, se serve, rinuncio alla bellezza di Andy Garcia.
Buongiorno.