23 novembre 2001

A mio padre

Certe persone non sono fatte per condividersi fisicamente.
Spesso nella vita ci si obbliga a questo. E spesso è sbagliato.
Tu hai voluto andar via.Hai voluto stare lontano. E non solo in senso geografico.
Voler bene a qualcuno credo significhi rispettarne le scelte.
Hai voluto andar via da quello che era un rapporto padre-figlio come viene inteso comunemente.
Tu non potevi aver rapporti come vengono intesi comunemente.
Eri diverso.
Lo sei sempre stato.
Sbagliato?
Forse.
Per chi intende le cose comunemente.

Non si può obbligare qualcuno ad essere padre.
Non ti ho dimenticato.
Ti ho rispettato.
Ora sei andato via.
Ho tenuto in braccio io l’urna quel giorno.
L’ho portata con orgoglio.
E quel giorno ho capito che non te ne sei andato.
Era troppo leggera per pensare che contenesse tutto quello che hai vissuto.
Non avremmo mai potuto essere padre e figlio.
Sarebbe stato troppo poco per quello che intendevi tu.
Hai voluto un’altra cosa.
Volevi essere libero.
Te l’ho data.
Credo di essere stato figlio come intendi tu.
Sono contento che tu e la mamma quella sera non siate andati al cinema.
Sono proprio una bella persona.
E qualsiasi cosa si possa dire su quello che hai fatto da quel giorno in poi, lo devo anche a te.
Grazie.
Non ho rancore.
Ne ho avuto solo finché ho iniziato a capire.
Credimi.

“Nel mio boccale voglio solo gioia e allegria,
non ho tempo ne voglia di pensare.
Troppo tardi mi sono accorto dell’inutilità
Di fidarsi dei libri degli antichi saggi.

Ieri sera, barcollando ubriaco, mi appoggiai a un pino,
domandai all’albero: “Quanto sono ubriaco io?”
Mi parve che il pino si chinasse a sorreggermi,
allora gli dissi sprezzante: “Vattene via!”


Poche parole. La tua fotografia.
Vorrei poterla scrivere sulla tua lapide.
Nessuna foto.Ne un nome.Nessuna data.
Solo quella frase.
Era su uno dei tuoi libri.
Li ho sempre comprati tutti.
Erano la tua voce.
Ti ho sempre ascoltato.
Senza disturbarti.
Come volevi tu.
Non me lo faranno fare.Non sarebbe una lapide.Per chi intende la lapide comunemente.
Ma so che tu l’avresti voluta così.

Non ti ho mai dimenticato.
Ti ho sempre rispettato.
So che lo sai.Dovunque tu sia.
Non mi mancherai.

Ti darebbe fastidio.
Però adesso io cosa leggo?
Sono proprio una bella persona.
Grazie.

Ciao Edi.
Ciao Papà

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