Temo che il fatto che per trovare la notizia dei non uno non due ma ben tre militari italiani morti in Afghanistan sia necessario scorrere giù con la barra fino a non meno di metà homepage di quasi tutti i principali quotidiani nazionali, non deponga a favore di quelli che negano una piuttosto palese operazione immagine fatta dai media a favore del governo Monti.
Così come a loro favore non depone il fatto che nei giornali che al contrario quell'operazione la denunciano da mesi, la notizia è pubblicata se possibile ancora più in basso.
Qualche mese fa sarebbe stata la notizia di apertura di quasi tutti i media con conseguenti richieste di dimissioni, oggi quasi nemmeno la trovi.
Comunque, sono morti in tre nell'ennessimo chetelodicoafare incidente stradale.
Strade un sacco dissestate in Afghanistan e ai nostri militari andrebbe fatto un corso di aggiornamento guida, perché, Nassirya a parte, i restanti sono tutti TUTTI morti in incidenti stradali.
Morti insieme al senso del ridicolo che regge gli uffici stampa dell'esercito.
Ma l'italiano è e deve continuare a essere questo.
Essendo in guerra per portare il pane, non puoi morire per un colpo di fucile ma, al massimo, perché sbanda il carretto con la farina.
Conflitti a fuoco?
Ma non scherziamo, i nostri militari non sono lì per sparare e quindi se muoiono a grappoli è perché non sanno guidare.
Da anni ci dicono di aver mandato le elìte e i migliori e i professionisti e gli speciali che in mezzo mondo ci invidiano e poi ogni volta viene fuori che non sanno nemmeno tenere in strada i mezzi che li portano in giro.
Credibile, sì, certo.
Almeno quanto l'elenco di quelli morti per cause naturali.
Così come a loro favore non depone il fatto che nei giornali che al contrario quell'operazione la denunciano da mesi, la notizia è pubblicata se possibile ancora più in basso.
Qualche mese fa sarebbe stata la notizia di apertura di quasi tutti i media con conseguenti richieste di dimissioni, oggi quasi nemmeno la trovi.
Comunque, sono morti in tre nell'ennessimo chetelodicoafare incidente stradale.
Strade un sacco dissestate in Afghanistan e ai nostri militari andrebbe fatto un corso di aggiornamento guida, perché, Nassirya a parte, i restanti sono tutti TUTTI morti in incidenti stradali.
Morti insieme al senso del ridicolo che regge gli uffici stampa dell'esercito.
Ma l'italiano è e deve continuare a essere questo.
Essendo in guerra per portare il pane, non puoi morire per un colpo di fucile ma, al massimo, perché sbanda il carretto con la farina.
Conflitti a fuoco?
Ma non scherziamo, i nostri militari non sono lì per sparare e quindi se muoiono a grappoli è perché non sanno guidare.
Da anni ci dicono di aver mandato le elìte e i migliori e i professionisti e gli speciali che in mezzo mondo ci invidiano e poi ogni volta viene fuori che non sanno nemmeno tenere in strada i mezzi che li portano in giro.
Credibile, sì, certo.
Almeno quanto l'elenco di quelli morti per cause naturali.
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