26 luglio 2012

L'unico problema è il ciàffico

Per esempio se la Campania (nota per il turista straniero aka Giappo: è quella regione dove le barche hanno a bordo così tanti bambini che sembrano scuolabus e a remare sono le donne) ai geo-turisti offre il bradisismo, la Calabria anche se non tutti lo sanno non è da meno e offre anch'essa un fenomeno legato all'interazione geologica tra liquidi e solidi, osservabile in particolare in alcune zone come per esempio la locride dove mi trovo io adesso.
Tale fenomeno è conosciuto come Cemento depotenziato.

Proprio per il suo essere legato all'umidità, gli effetti ai quali il turista può assistere si concentrano nelle giornate con più alta concentrazione di pioggia nell'aria.
L'altro giorno, per esempio, passeggiavo con la bicicletta lungo una via proprio dopo un temporale quando il fato mi ha permesso di assistere a una delle manifestazioni più evidenti di questa specialità calabra detta Cemento depotenziato: la caduta del cornicione sui passanti.
Nessun ferito, i bambini che stavano sotto non erano abbastanza sotto e quindi dovranno rimandare al prossimo temporale la possibilità di diventare famosi come i loro parenti adulti.

La Calabria, la sua parte più imprenditoriale, ha saputo fare di questo fenomeno una fondamentale occasione per far girare l'economia.
Tu costruisci una casa e dopo un paio d'anni e un paio di temporali quella ti crolla esattamente come avviene quando l'onda del mare investe i castelli di sabbia che non a caso è la stessa usata per quel cemento, così tu puoi riaprire il cantiere e costruirla da capo e così l'economia gira e magari già che gira ne puoi fare un'altra più grande e bella con i colonnati e le palme e le piscine e le statute come le tante ville che formano lo skyline di questa terra di disoccupati e invalidi.


Per esempio un'altra prova del loro saper sempre trovare un modo per non essere sconfitti da un'economia che proprio non vuole saperne di premiare tanta intraprendenza, la fornisce il mondo dell'automobile.
Putroppo le ville e i colonnati e le piscine e le palme come si sa sono scenografie cartonate  messe lì solo a favore del turista che la Calabria vuole si senta a Beverly Hills, in realtà il calabrese è proprio povero perché disoccupato invalido e pensionato nello stesso momento, motivo per cui in mezzo a quei pocchissimi SUV blindati con vetri scuri ma giusto due o tre al massimo devono essere quelli che noleggiano qui al paese dove l'insegna dice "noleggio elicotteri yacht supercar" naturalmente sempre e solo a favore del turista che viene qui e magari c'ha voglia di fare un giro in elicottero yacht supercar e non ce li ha ma la Calabria glieli offre perché a lui ci tiene, girano ancora vecchissime auto tutte scassate degli anni ottanta che certo non possono avere i sistemi di sicurezza minimi come per esempio l'airbag.
Ma il calabrese, che non si abbatte di fronte alle avversità della vita, ha trovato anche in questo caso una soluzione ingegnosa.
Quelli caratterizzati da ingegno, quando sono al volante li puoi riconoscere per il loro aver trovato un perfetto sostituto dell'airbag che non richiede il costoso investimento di un'auto nuova: il figlio tra i tre e i cinque anni.
Il sistema è semplice quanto ingegnoso: tu ti metti al volante e tra te e il pericoloso strumento di guida metti il figlio più piccolo che hai, quello con un ingombro che gli permette di stare tra il petto di papà e il volante senza impedire al primo di maneggiare il secondo.
Naturalmente l'ingegno non si ferma qui, perché il calabrese è ingegnoso soprattutto nell'ottimizzazione, e così la cosa ha una ovvia doppia funzione data dal fatto che mentre usi il figlio come airbag in caso di incidente, nel resto del tempo quando l'incidente ancora non è avvenuto puoi utilizzare l'occasione per abituarlo alla guida, ché tre anni è già grandicello e se non si abitua subito alla tecnologia come potrebbe quando ne avrà sei o sette, uscire per la scampagnata in scooter come fanno tutti i suoi coetanei?
Resterebbe emarginato e questo papà non lo vuole, per questo lo mette al volante a tre, perché a lui ci tiene.


Ma al turista non sfuggirà che Calabria non è solo ville cartonate e guidatori premurosi, è soprattutto (meraviglioso) mare.
Anche in questo caso il turista che viene in Calabria non potrà far altro che ammettere che il destino del calabrese è di trovare ostacoli su ostacoli e se tre indizi fanno una prova non possiamo che concludere unendoci a loro nel riconoscere il problema delle moto d'acqua.
Perchè un povero pensionato invalido già costretto a una vita in ville di cartone su auto con airbag che non è mica sicuro che in caso d'impatto stia lì fermo magari viene sbalzato fuori attraverso il parabrezza e papà a quel punto è costretto a scontrarsi col volante e non è una vita facile cerchiamo di capirlo, in calabria non può nemmeno sfrecciare a cento nodi di velocità a dieci metri dalla riva senza che il destino non trasformi questo innocente desiderio nell'ennesimo problema che il calabrese è destinato a subire quando sul suo tracciato jumbojet è costretto a incontrare qualche noiosissimo bambino o turista che pretende di giocare a palla sul bagnasciuga o quel che ne resta dopo che è passato quello che gli serviva il cemento di cui sopra che con tutta probabilità è lo stesso della moto d'acqua certamente non quello dell'auto anni ottanta.
Ma anche in questo caso la regione ha saputo venirgli incontro, insediando nel comune una guardia costiera che così il turista si sente sicuro e dice "Toh c'è la Guardia Costiera!", ma dotata di gommoni fatti apposta per galleggiare sull'asfalto del parcheggio delle caserme che così anche il calabrese non viene penalizzato dal parente Guard(i)acoste che essendo con tutta probabilità contemporaneamente ma in ordine cronologico prima di tutto Guardia Forestale non ha ancora capito che quello nel cortile con l'elica non è un enorme tagliaerba ed è per questo che sta lì seduto a fissarlo nel vuoto: attende che cresca l'erba intorno per poi assumerne un'altra decina per tagliarla, sempre se il concorso assolutamente pubblico si chiude prima dell'incendio che tu puoi assumerne quanti ne vuoi ma le fiamme saranno sempre una in più.


E' un bel posto per i turisti la Calabria Jonica, è un vero peccato che non ce ne sia uno.

(ma soprattutto grazie alla mia famiglia che mi ha ospitato e regalato un mese di meraviglioso mare affetto e gli ormai per me indispensabili bocconi di storia personale e che costituisce esempio di quella parte di Calabria migliore che dovrebbe, ma mai potrà, riprendersi la regione)

3 commenti:

  1. Ohibò, pure tu con ascendenze calabre?
    (Gran bel pezzo, comunque: sull'airbag made in Calabria ho riso fino alle lacrime!)

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    1. Oh sì oh sì!
      CalaPPrese d'origine!
      Nel senso di famiglia fino a mia madre (esclusa)

      (e grazie eh no ma davvero li dovresti vedere come vanno in giro tutti fieri di svolgere il loro ruolo genitoriale con maschia prospettiva...)

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  2. Ah ecco: io invece madre nordica e padre calabro, salito a Genova da bambino, e tornato giù forse una sola volta decenni fa per un funerale. Qualche volta gli ho chiesto se ogni tanto non gli viene voglia di rivederla, ma puntualmente mi risponde inorridito che, anzi, non ci pensa nemmeno - e in effetti, tra l'onestà prossima alla stucchevolezza e l'inesauribile voglia di lavorare si può capire come non si senta molto affine all'ethos locale.

    Per quanto mi riguarda, comunque, dove c'è zippola c'è speranza! :-D

    (Ora che ci penso, quanto era simpatica, e realistica, quella serie comica "Fiore calabro": un giorno o l'altro me la riguardo tutta su youtube.)

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