21 aprile 2013

Tutte le strade portano a Roma tranne quelle che partono da Udine

Quando inizi la giornata parlando di golpe, la prosegui gridando ai bastoni e la concludi chiedendo alla tua piazza di assaltare il palazzo a milioni mentre tu ti avvii al camper per correre a metterti alla testa dell'assalto, è molto probabile che invece la chiuderai seduto dentro quel tuo camper con tre tizi che, dieci secondi dopo quel tuo annuncio, verranno a trovarti per chiederti di spiegare con calma dove di preciso avevi intenzione di andare.
Il primo, quello che fa solo domande, si presenta come Digos, gli altri due, quelli che danno solo risposte, si siedono e ti guardano attendendo che tu gli chieda se puoi almeno andare un attimo in bagno.
Per poi risponderti no.

L'unica cosa che ti lasceranno fare sarà mandare un tuìt ai tuoi amici per dirgli che a causa di un tir di suini ribaltatosi tra Roncobilaccio e Barberino de' Mugello dopo aver investito un pinguino, non potrai essere della cumpa, un tuìt nel quale ti inviteranno gentilmente a suggerire di stare tutti molto molto calmi e di isolare, dovessero mai essercene, i violenti.
Tu lo farai perché sai che anche attribuissi l'impedimento a un rapimento alieno i tuoi ci crederebbero.
Ti inviteranno a convertire il tuo progetto in una più simpatica conferenza stampa con i giornalisti e i simpatizzanti.
E poi  passeranno il resto della notte, necessaria perché i loro colleghi a Roma predispongano il comitato d'accoglienza che in due ore non avrebbero potuto predisporre, seduti lì con te a sentire un po' il pezzo comico sui grillini che vestiti di cartelli "Arrendetevi e uscite con le mani in alto" si inorgogliscono all'idea che tu li abbia investiti dell'alto compito di isolare i violenti.
Riderai tu, riderà il Digos.
Gli altri due no, non rideranno e non parleranno.
Staranno lì tutta la notte in attesa che tu chieda loro se adesso che hai fatto quello che ti ha detto il primo puoi andare in bagno.
Per poi risponderti no.

E' gente che di mestiere mostra i limiti invalicabili a quelli che hanno difficoltà a vederli o a considerarli e personalmente ritengo fosse anche ora che si svegliassero.

5 commenti:

  1. Parolesante.

    Riguardo all'attualità, come ha scritto De Bortoli, "la migliore soluzione nella peggiore situazione".

    Adesso, se Napolitano vuole davvero favorire la formazione di un governo PD-PdL, come primo atto del nuovo settennato, magari proprio il 25 aprile, dovrebbe nominare senatori a vita sia Prodi sia Berlusconi: in questo modo porrebbe simbolicamente fine a 20 anni di guerriglia civile, costringendo entrambe le fazioni a riconoscersi reciprocamente l'onore delle armi e la rispettabilità, o "presentabilità" (e "risarcendo" anche Prodi del pesantissimo smacco appena subito da parte del suo stesso partito). Si attirerebbe sicuramente l'odio perenne di tutta la sinistra (?) e dei grillini, ma compirebbe il gesto più significativo e importante per la convivenza civile e la "pacificazione nazionale" in Italia - quasi al livello dell'amnistia Togliatti del '46 - e tra qualche anno gliene verrebbe riconosciuto pieno merito.

    Anche se forse tu non sarai del tutto d'accordo... :-)

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    1. Non si tratta di essere d'accordo o meno, a questo punto per quanto mi riguarda qualsiasi mossa utile a rimettere il pallino al centro sarebbe opportuna e se questa lo fosse potrei persino trovarla adeguata.

      Il fatto è che proprio la figura del senatore a vita è stata il simbolo della lotta tra Prodi e Berlusconi quando l'ultimo governo Prodi riuscì a stare in piedi (diciamo rimandare la fine) grazie proprio ai voti di quella particolare categoria di senatori che per questo motivo furono oggetto di attacchi da parte del PdL, che ricordiamo ancora oggi per moderazione e eleganza.
      Non dico che il Cavaliere non ci abbia nel tempo abituati a ben più eclatanti giravolte di senso e a ben più ridicole ostentazioni di vera e propria faccia tosta, ma se oggi accettasse di chiudere la sua storia politica sedendosi su quelle stesse sedie che indicò come il peggio che il parlamento possa esprimere, sarebbe forse quel famoso punto basso definitivo che da anni ci chiediamo se sarà mai in grado di toccare.

      Ma si sta parlando di Berlusconi e quindi tutto può essere, compresa la giornata in cui lui ringrazierà per la stima che un tale riconoscimento gli conferma e la Santanché andrà dalla D'Urso a spiegare come l'incarico di Senatore a vita sia la dimostrazione della grandezza politica di Silvio finalmente riconosciuta da tutto il popolo italiano.

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    2. No, aspetta, chi ha parlato di chiudere la sua storia politica? Berlusconi in Senato ci è appena entrato grazie ai suoi elettori, quindi in ogni caso il suo voto in aula sarebbe pienamente legittimato dal suffragio democratico - da questo punto di vista sarebbe un atto di maggior generosità verso Prodi, che certo non ha mai avuto altrettanto consenso, e i cui scarsi, eventuali meriti sono abbondantemente controbilanciati da pesantissime ombre, la più inquietante delle quali è senza dubbio quella legata al sequestro Moro, puntualmente posta in sordina dai veri poteri forti giornalistici (solita storia: prova a pensare cosa sarebbe successo se fosse stato Berlusconi quello che sapeva dove era tenuto Moro, e avesse risposto agli inquirenti di averlo appreso dagli spiriti!).
      E poi, Monti ha appena dimostrato come anche un senatore a vita possa tranquillamente partecipare alle elezioni come capo di un partito o di una coalizione, senza che l'onorificenza gli impedisca alcunché. La sua storia politica potrebbe quindi tranquillamente continuare fino al suo centoventesimo compleanno.
      Quelli la cui carriera mi pare definitivamente tramontata sono ben altri, e se non sta attento pure quella di Renzi, dopo l'infelicissimo sostegno a Prodi (che me l'ha totalmente squalificato sotto ogni punto di vista: coglione, irresponsabile e meschino), sua prima vera sconfitta, rischia di finire prima ancora di essere iniziata: posto che rimanga qualcosa del PD, come primo atto da neosegretario - eletto o comunque "in pectore" - che fa, il governo con Berlusconi? o magari va a nuove elezioni con un partito spappolato e una coalizione esplosa? Fossi in lui, me ne starei bello tranquillo per un altro annetto almeno a Firenze, lasciando a Letta jr il ruolo di commissario liquidatore del partito.

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  2. (Per onestà, da "Adesso" a "merito", pezzo da me appena pubblicato sulla bacheca FB di una lettrice di questo blog: mi è parso comunque opportuno trascriverlo anche qui.)

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    1. :)
      Tranquillo, non mi devi dare spiegazioni anche se trovassi il tuo pezzo già scritto altrove.
      Sei tra amici non sei circondato da M5S che monìtorano la rete per stanare i collusi con la kasta che fanno gli inciuci con il bildemberg.

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