21 giugno 2016

Happy yesterday

Ma certo che lo sapevo.
Me l'ha ricordato il sole di primavera nella pausa caffé tra un libro, la musica e la visione de Le follie dell'imperatore visto insieme al coniglietto Isma, instancabile compagno di partite a briscola.
Solo che c'è un confine che mi è stato imposto di non superare e quel confine e l'esserci quando vorrei e dove vorrei, così sto un metro avanti, dove posso vedere la te che sarai senza che nessuno possa dirmi di starti più lontano di ogni possibile lontano e cioè qualsiasi lontano un metro oltre il quando vorrei e dove vorrei e cioè ieri, che nel tuo caso è sia un quando che un dove che, sovrapposti, diventano il perché.
Domani è il posto nel quale troverai questo scrigno di pensieri passati il giorno dopo ogni giorno, con un biglietto di Buon Compleanno sopra e dentro tutte quelle parole che un giorno mi dicesti avresti voluto leggere, mi avessi chiesto la luna avresti trovato la luna, quella di ieri, quella rosa che accadrà di nuovo tra più di quarant'anni e io quel giorno ti dirò che sembra passato un giorno, uno qualsiasi tra i tanti ieri.



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