10 luglio 2016

Lo soffia il cielo

C'è un tasto, premilo.
Rientrato il bang del muro del suono e il lampo dello spazio tempo quello che vedi intorno è un pianeta diverso, è cubico, angoli retti e spigoli, ruota sui tre assi.
Non ci sono continenti ma facce, ciascuna ha terre e mari e su ogni spigolo il mare è cascata che alimenta il mare della faccia contigua, a ogni stagione la rotazione passa a uno degli altri due assi e le cascate si fanno risacca o nuvole a seconda dell'asse stagionale, se è risacca quello che prima era mare diventa terra e quello che era terra diventa mare, se sono nuvole viceversa.
Dura un giorno a stagione questo processo e per tutto il giorno le persone devono essere molto veloci a tuffarsi o surfare, la natura è implacabile e non aspetta i titubanti e i paurosi, li seleziona e uccide e per tutta la nuova stagione si piange il dolore per chi non ce l'ha fatta e la gioia per i nuovi arrivi a sostituirli, chi ce la fa surfando, i migliori, può trovarsi nella faccia contigua e ripartire da quella, quanto lasciato alle spalle sarà sempre alle spalle a meno di non essere capaci di farsi nuvole, unico mezzo di trasporto che staccato da terra la natura mette a disposizione per valicare gli spigoli e trovarsi nelle altre facce.
La concordia regna perché la tesi secondo la quale il pianeta è piatto è sia vera che falsa, nessuno riesce a dimostrarla né negarla, quelli che parlano di spigoli sono chiamati Matti, quelli che arrivano dalla faccia contigua a bordo di una nuvola Sognatori, parlano di terre nelle quali l'acqua è la stessa ma invece di uccidere fa nascere, di terre che invece di affamare fanno germogliare, non esistono albe e non esistono tramonti, gli spigoli fanno sì che il sole o c'è o non c'è, nessuna sfumatura, nessuna cartolina lo ritrae, nessuna canzone lo celebra.

In una delle sei facce viveva Fato, da tutti considerato una via di mezzo tra un matto e un sognatore perché risultava nato sempre nella faccia in cui lo incontravi, ma della sua storia non c'erano tracce se non nelle altre cinque e questo avveniva a ogni stagione in una faccia diversa.
C'era chi giurava di averlo visto surfare, chi narrava di averlo visto cavalcare nuvole, lui ogni volta diceva né onde né nuvole e tutti a bocca aperta ad attendere che rivelasse il modo per valicare gli spigoli, quanto amava il silenzio che offriva in risposta.
In una delle altre facce viveva Regola, leggenda narra che fu così battezza dal padre che non trovò miglior declinazione femminile al regalo che fu, se solo si fossero parlati lei non sarebbe cresciuta convinta di essere stata messa al mondo per fermarsi sempre un metro prima dello spigolo.
Gli abitanti della sua faccia ne ammiravano la precisione e il rigore, a ogni edizione di Miss Faccia vinceva lei, non bastasse l'incredibile bellezza sbaragliava qualsiasi concorrenza raccontando ai presenti quanto la pace nel mondo fosse già raggiunta, si trovava in una pentola alla fine dell'arcobaleno che, in barba a qualsiasi legge dell'ottica del pianeta cubico, continuava a essere tondo.
Non che l'incongruenza levasse il sonno a qualche abitante delle facce, troppo impegnati a seppellire morti e mettere al mondo sostituti a ogni cambio di asse, però quell'anomalia il suo posto nella storia del pianeta cubico non lo reclamava soltanto, lo prendeva proprio, ma sotto forma di fiabe in alcune delle quali compariva un personaggio che leggenda dice si chiamasse Fato, chiunque dicesse di averlo incontrato poteva raccontarlo solo come ricordo perché ogni volta che lo vedevi non facevi in tempo a chiamarlo che lui era già in una delle altre facce, l'unico sul pianeta che aveva trovato il modo di passare da una faccia all'altra e nessuno che capisse come ci riuscisse perché lui diceva no cascate, no nuvole, e allora cosa?
Regola intanto continuava a vincere concorsi di Miss Faccia, nessuna che riuscisse a superarla nel racconto dell'arcobaleno rotondo del mondo cubico alla fine del quale c'era la pentola con la pace dentro.

Un giorno qualsiasi di una stagione qualsiasi il cambio di asse fece sì che le cascate e le nuvole si trovassero in una combinazione che portò Fato a trovarsi nella stessa faccia del pianeta nella quale viveva Regola che, incontrandolo, riconobbe il personaggio del quale tutte le fiabe parlavano, quello che conosceva il segreto per valicare gli spigoli, e gli chiese di rivelarglielo.
Lui la portò sulla cima di una delle terre di spigolo dalla quale partivano le cascate che alimentavano il mare dell'altra faccia, le indicò le nuvole, poi il sole, cosa vedi?
"L'arcobaleno" disse lei "quello alla fine del quale c'è la pace nel mondo".
"No" disse lui "alla fine dell'arcobaleno c'è la pace di una sola delle sue facce, la pace del mondo intero è dove l'arcobaleno inizia"
"Ma io non l'ho mai visto dove inizia" disse lei.
"Perché non hai mai provato a salirci sopra" le rispose "Inizia da dove arrivo io ed essendo curvo del sole durante il viaggio puoi vivere l'attesa".

C'è un tasto, ripremilo.
Rientrato il bang del muro del suono e il lampo dello spazio tempo sarai di nuovo sul pianeta con un solo asse e una regola senza nessuno spigolo a darle un senso.




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