Se questo fosse il vecchio blog, avrei scritto un post lungo lungo nel quale avrei raccontato per filo e per segno il passaggio, epocale, del quale mi sono reso protagonista e, forse, anche generatore.
Anzi, se questo fosse il vecchio blog avrei tolto il forse e avrei scritto un lungo post per raccontare la sensazione che si prova quando si sente nel profondo di aver appena dato il via a una rivoluzione.
Se questo fosse il vecchio blog avrei scritto un lungo post per raccontare che io sì, sono piccolino e non faccio paura a nessuno, ma che è così perché ottimizzo, ottimizzo il coraggio e la forza che ho perché ho scoperto, due volte fin’ora, di quanta se ne abbia bisogno in poche uniche occasioni, non più di tre quattro nella vita di ciascuno e l’ho scoperto perché di quelle tre quattro io ne ho già attraversate due e lo so, oggi lo so di quanta forza e coraggio avrò, avrei avuto, bisogno nelle prossime due che a ciascuno sono assegnate.
Se questo fosse il vecchio blog avrei scritto un lungo, lunghissimo post con una musica struggente o forse trionfante, non so, per raccontare che la terza non l’ho attesa, l’ho generata.
Quelle tre quattro occasioni le riconosci perché sono quelle dopo le quali non è possibile tornare indietro, nemmeno volendolo, mai più, da quel giorno fino al tuo ultimo non potrai più tornare indietro.
E ci vuole coraggio per non attenderle, o per attenderle per trent’anni, ci vuole forza per sapere che tanto arrivano e allora che arrivino subito, ci vuole coraggio perché quando lo fai non sai cosa succederà ma sai che indietro non si torna.
Se questo fosse il vecchio blog avrei scritto un lunghissimo post per raccontare la mia terza volta in cui non potrò mai più tornare indietro e per raccontare il mio averlo scelto senza sapere ora che ne sarà di me.
Ma se questo fosse il vecchio blog io questa rivoluzione non l’avrei mai avviata e questo sarebbe uno dei tanti giorni di questi trentacinque anni dei quali si sapeva tutto tranne le cose vere.
E invece è il primo dei prossimi quarantacinque nei quali non si saprà nulla se non le cose vere.
E nemmeno in trecento pagine sarei mai capace di descrivere cosa si provi a stringere i denti e chiudere trentacinque anni di storia senza sapere cosa succederà da domani.
Cosa si provi dopo averlo fatto, dico.
Quello che so è che è stata la mia terza occasione.
La quarta sarà un figlio, non importa se mio.
Poi avrò fatto tutto quello che un uomo deve fare nella sua vita per potersi definire tale.
Aspettavo questo momento da trentacinque anni e non credevo ne sarei mai stato capace.
Ora lo so.
Se questo fosse il vecchio blog il mio grazie a chi mi ha dato la mano sarebbe apparso qui.
E invece no.
Questo non è più il vecchio blog.
Musica non ne metto.
Non ne esiste una abbastanza.
Anzi, se questo fosse il vecchio blog avrei tolto il forse e avrei scritto un lungo post per raccontare la sensazione che si prova quando si sente nel profondo di aver appena dato il via a una rivoluzione.
Se questo fosse il vecchio blog avrei scritto un lungo post per raccontare che io sì, sono piccolino e non faccio paura a nessuno, ma che è così perché ottimizzo, ottimizzo il coraggio e la forza che ho perché ho scoperto, due volte fin’ora, di quanta se ne abbia bisogno in poche uniche occasioni, non più di tre quattro nella vita di ciascuno e l’ho scoperto perché di quelle tre quattro io ne ho già attraversate due e lo so, oggi lo so di quanta forza e coraggio avrò, avrei avuto, bisogno nelle prossime due che a ciascuno sono assegnate.
Se questo fosse il vecchio blog avrei scritto un lungo, lunghissimo post con una musica struggente o forse trionfante, non so, per raccontare che la terza non l’ho attesa, l’ho generata.
Quelle tre quattro occasioni le riconosci perché sono quelle dopo le quali non è possibile tornare indietro, nemmeno volendolo, mai più, da quel giorno fino al tuo ultimo non potrai più tornare indietro.
E ci vuole coraggio per non attenderle, o per attenderle per trent’anni, ci vuole forza per sapere che tanto arrivano e allora che arrivino subito, ci vuole coraggio perché quando lo fai non sai cosa succederà ma sai che indietro non si torna.
Se questo fosse il vecchio blog avrei scritto un lunghissimo post per raccontare la mia terza volta in cui non potrò mai più tornare indietro e per raccontare il mio averlo scelto senza sapere ora che ne sarà di me.
Ma se questo fosse il vecchio blog io questa rivoluzione non l’avrei mai avviata e questo sarebbe uno dei tanti giorni di questi trentacinque anni dei quali si sapeva tutto tranne le cose vere.
E invece è il primo dei prossimi quarantacinque nei quali non si saprà nulla se non le cose vere.
E nemmeno in trecento pagine sarei mai capace di descrivere cosa si provi a stringere i denti e chiudere trentacinque anni di storia senza sapere cosa succederà da domani.
Cosa si provi dopo averlo fatto, dico.
Quello che so è che è stata la mia terza occasione.
La quarta sarà un figlio, non importa se mio.
Poi avrò fatto tutto quello che un uomo deve fare nella sua vita per potersi definire tale.
Aspettavo questo momento da trentacinque anni e non credevo ne sarei mai stato capace.
Ora lo so.
Se questo fosse il vecchio blog il mio grazie a chi mi ha dato la mano sarebbe apparso qui.
E invece no.
Questo non è più il vecchio blog.
Musica non ne metto.
Non ne esiste una abbastanza.
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