13 dicembre 2011

Caro il mio Barbarossa, studente in filosofia

I sottopancia di RaiNews24 aggiornavano la conta dei senegalesi morti, mentre la giornalista in collegamento col cronista alla ricerca di una intelligente spiegazione buttava lì random un "regolamento di conti".

Dietro la semplice ipotesi si cela l'intero campionario di pregiudizi a seguito del quale oggi, anno di quel signore 2011, in Italia a un senegalese non conviene essere troppo sicuro di finire la giornata in piedi.
Ma erano tre neGri, quindi con -1 alla partenza e il "regolamento di conti" è la più veloce spiegazione che distribuisce colpe da entrambe le parti.
A indagini zero un giornalista dovrebbe guardarsi dal fare ipotesi, ancora di più dal farne così circostanziate da dedurre che le colpe stiano da entrambe le parti, eventualità discretamente rara nei casi di omicidio.

Ma erano tre neGri, qualcosa dovevano averlo fatto se un bianco un giorno ha pensato di puntargli una 357 magnum e finirli sul posto.
Vuoi mica ipotizzare che li abbia eliminati solo in quanto neGri, in Italia, oggi, ma dai.

Questa è l'italia di oggi, ancora l'Italia di oggi, e non era un regolamento di conti ma l'ennesimo nazista che decide di passare alla storia sparandosi in testa.

Son passate quasi due ore e la giornalista ancora non ha chiesto scusa per l'ipotesi che vedeva i neGri essersela cercata.
Dubito lo farà, del resto erano solo tre neGri, puoi dirli delinquenti mentre una 357 magnum li fa esplodere e poi passare a parlare del bosone di Higgs in un battito di ciglia senza che nessuno ti dica "Perché regolamento di conti?"

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