La differenza tra quando hai compiuto trent’anni e oggi
che ne fai quaranta, la si può riassumere nel fatto che invece di comprare
weekend adrenalinici ,in rete compri esami flebologici.
Poi a quaranta non fai gli esami che pure hai comprato esattamente come a trenta non andavi ai weekend adrenalici e questo significa che sei
lo stesso scrutatore non votante di quando ne avevi trenta e questa è una
costanza che merita almeno la celebrazione dell’evidenza.
Si sta in quella fase lì, quella in cui sei abbastanza
avanti da avere un bagaglio sufficiente per poter cominciare ad abbassare il
margine di errore, ma non ancora così avanti da potersi permettere di smettere
di considerare maturità ciò che in realtà era solo sinergia tra istinto e
stanchezza, così da finalmente liberarne la potenza in qualsiasi direzione
abbia bisogno di sfogare e non più solo in quelle che vengono bene in foto.
Per il resto mi sembra tutto abbastanza usuale, familiare
quanto lo era ieri, e credo che questo abbia qualcosa a che fare col fatto che
io quarant’anni li ho da quando ne ho nove.
Sono uno di quelli che è dovuto andare da zero a cento in
quattro secondi e spesso, ma oserei dire quasi sempre, mio malgrado; il mondo non
sempre ti chiede prima quanti anni hai e poi se sei in grado di averne di più,
a volte salta i preliminari.
Il vantaggio è che stai sempre un passo avanti agli
altri, tutti gli altri, compreso te stesso e allora oggi so che nei prossimi
non conquisterò più la luna, non condurrò popoli alla liberazione, non guarirò
malati, non girerò film come stutman, non aprirò una mia azienda, non farò il
maestro d’asilo, non avrò una famiglia numerosa una casa in montagna e un
allevamento di cani.
Oggi penso che se anche solo riuscissi a riposare un po’,
potrò esser certo di aver davvero capitalizzato anche il male e quindi aver
fatto l’unica cosa che in tutta onestà non ho voglia, prima che forza, di fare.
A uno come me non bastano quarant’anni di tentativi per
prendere atto che davvero tra le alternative possibili non c’è la soluzione ma
solo diversi modi per conviverci.
Io penso molto, questo sì.
A una velocità e un ritmo tali da aver bisogno di
strumenti espressamente studiati per tenere lontano il rischio di esagerare,
col risultato di avere in testa Pelè con due nani attaccati ai polpacci.
Non me ne voglio liberare per il loro non piacermi, sono
lì attaccati da talmente tanto tempo che dovendomeli tenere ho almeno imparato
a palleggiarci e quindi alla fine ci condivido anche parte dei meriti da
ammirazione, me ne voglio liberare perché so cosa il mio pensiero potrebbe fare
se lasciato libero di muoversi in proporzione alle possibilità: Tutto.
Anche cose che oggi mi vengono per sbaglio.
Soprattutto quelle che fino a oggi mi sono venute per
sbaglio e che mi fa così incazzare l’impossibilità di replicarle perché
distratto.
La mia mente fa cose davvero speciali.
La mia mente fa cose davvero speciali.
Comunque: finalmente mi piace leggere, vado molto in bici, al parco a fissare il vuoto, faccio i
lavoretti da hobbysta aggiustatutto, sono senza soldi e senza lavoro, ho una
fidanzata che l’ultima volta che m’ha detto che sono sbagliato è stato cinque
anni fa quando mi ha conosciuto, una famiglia intorno che si fa urlare contro le peggio cose e quando finisco mi danno i baci, una città insospettabilmente
bella, amici che non mi vengono a trovare e quindi vado io a trovare loro, mi è
stato detto che uno dei miei fratelli mi renderà zio, una nonna che dopo un
anno e mezzo ha finalmente iniziato a chiedermi se le do una mano.
Piccole cose, l’immondizia, la soletta da incollare alle
scarpe, la lampadina.
Con calma, abbiamo tempo.
ecco: allora io rimango qua ad aspettare una visita, eh. :)
RispondiEliminabuon compleanno, bellino.
lisa
Ma sarebbe molto bellino, solo che se ci metto un mese a rispondere agli auguri tu figurati a rispondere a un invito...
Elimina:)
Grazie Cherì!
"oggi so che nei prossimi non conquisterò più la luna, non condurrò popoli alla liberazione, non guarirò malati, non girerò film come stutman, non aprirò una mia azienda, non farò il maestro d’asilo, non avrò una famiglia numerosa una casa in montagna e un allevamento di cani": cioè, fammi capire, fare il maestro d'asilo sarebbe stato uno dei tuoi antichi sogni di gloria? no, perché per me non potrebbe essere altro che un contrappasso infernale ("hai evitato come la peste i bagarospi per tutta la vita? e adesso sarai assediato da orde di piccoli demonii urlanti per l'eternità!"), ma, per carità, ognuno ha la sua sensibilità e le sue ambizioni. O magari hai interpretato in senso un po' troppo stretto l'idea che gli ideali rivoluzionari vadano conculcati alle nuove generazioni sin dall'infanzia: il tuo, anzi che roba stucchevole come "Asilo Cip & Ciop", si sarebbe probabilmente chiamato "Asilo Iosif & Fidèl" :-D
RispondiEliminaAh, quasi dimenticavo... Buon compleanno, broo'! ;-)
Ma no 'spe...
Eliminaè che io li adoro tra gli zero e i tre anni e l'unico modo per averli sempre intorno fissi in quei tre anni lì sarebbe fare il maestro d'asilo NIDO.
No a 5/6 anni sono già la copia dei genitori e nel 90% dei casi, per questo, da chiudere in un armadio.
Io li porto fino a 3 anni, poi quando iniziano a chiedere "Perché?" passo la palla ai genitori ché altrimenti io li liquiderei sempre con "Perché lo dico io" e non so quanto sarebbe formativo.
(e grazie)
Sto post sarà tra i miei preferiti.. almeno per i prossimi due anni, giusto il tempo di arrivare a 40. :) (.. e auguroni allora!!)
RispondiEliminaSe non (ri)comincio a scrivere ogni volta che mi viene in mente di farlo, mi sa che sto post sarà anche l'UNICO post per i prossimi due anni!
EliminaAuguri per i tuoi 40-2, allora.
Nel senso di: auguri? :-)
RispondiEliminaMancavo da qui da parecchio tempo, direi che eri ancora fra i trentenni, ma poi ieri ho ricominciato a leggere Mondo Blog, mi è scesa la lacrimuccia e stasera eccomi qui a fare il giro: Leonardo, Broono... Buon compleanno, anche un mese dopo.
Nel senso di auguri!
EliminaMa tu pensa a volte le coincidenze...proprio ieri sera scrivevo di Mondo Blog a una persona che mi ha scritto per chiedermi il permesso di riferirsi al mio blog in un lavoro che sta preparando.
Ho citato il libro per spiegarle che non potrei avere nulla in contrario, soprattutto perché raggiungerei il goloso record di essere sul libro che raccontò l'inzio dei blog e su quello che ne racconta la possibile fine (no vabbé non me l'ha detto lei, immagino solo che sarà difficile non affrontare la questione anche da quel lato).
E per essere uno di quelli che tiene la posizione e in barba a qualsiasi socialcoso presidia imperterrito questo continente qui che è un lavoro ma qualcuno deve pur farlo, la cosa ha un suo senso filosofico, ecco.
E lo dimostra il fatto che io scrivo di Mondo Blog e di quei nomi che tu hai elencato e tu arrivi dopo parecchio tempo il giorno dopo a scrivermi di Mondo Blog e di quei nomi che hai elencato.
E allora qui a furia di presidiare a regime ridotto devo aver sviluppato una nuova e pionieristica forma di Blog 2.0 ma anche 3.0:
Io scrivo di una cosa ma non qui, voi non passate di qui ma la leggete direttamente per telepatia, venite qui a commentare la cosa che io non ho scritto qui e questo dopo anni che non passate da qui.
E la cosa che avevo scritto non qui è che io resto comunque qui perché qui tornate.
E voi tornate.
Oh, c'ho quarant'anni di cui 10 qui dentro, se non io chi?
:)
No seriamente, se mi hai trovato (ancora) qui è perché la migrazione che ha spostato qualche milione di persone sui socialcosi non ha rovinato i blog come si pensa, ma li ha addirittura restituiti alla loro miglior dimensione, quella prima dell'invasione e c'era silenzio e gente che non passava per caso.
Poi ci fu l'invasione di pullman di giapponesi che scambiavano biancheria intima con la foto col gondoliere.
Ora sono tutti corsi a scambiarsele tra loro altrove ed è tornata la calma.
Senti che bello.
E infatti siamo gli stessi, Leonardo c'è, Rillo c'è, io c'è.
O pensiamo sia un caso che quelli rimasti nonostante il silenzio siano guarda caso quelli che col silenzio avevano iniziato?
(vabbé, Leonardo un po' di rumore lo sta facendo ma lo sapevamo fin dall'inizio e comunque il senso è quello)
Piesse:
EliminaPensa che dopo aver scritto alla tizia e aver ripensato a Mondo Blog e a tutto il discorso lì sopra, mi era venuta quasi voglia di cambiare la grafica lì sopra per sostituirla con il disegno che Eloisa (sì ho letto il tuo post, siamo 3.0 te l'ho detto) mi fece quando "ci" sintetizzò tutti ciascuno con un suo disegno.
Eravamo talmente pochi che si poteva persino fare una roba del genere.
No dico:
http://digilander.libero.it/pizia98/broono.html
Esattamente 10 anni fa.
Ora lo vogliamo dire che ci si leggeva così a fondo che lei in quel disegno seppe mettere dentro cose di me che io avrei visto solo 10 anni dopo?
Non stai qua anche 10 anni ché magari ripassa così le chiedi come sta?
Thò son passati 10 anni e non me ne ero accorta ... Auguriii Brù :-**
RispondiEliminaMa sai che nemmeno io me ne sono accorto?
EliminaA leggere questi commenti pare di stare nella waybackmachine.
:)
E grazie anche a te e anche a te la risposta sopra.
epperò, come passa il tempo. auguri.
RispondiEliminagià, pare ieri che festeggiavamo i tuoi. grazie.
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