2 giugno 2012

Duepunti

La mia fondamentale, riassunta in due brevi punti:

1) Contestare l'opportunità di una parata che è sempre stata un'ostentazione di maschia e italica fierezza militare, avendo come unica argomentazione l'inopportunità della spesa e dell'ostentazione in momenti d'emergenza, è come dire che il partito nazista può anche riorganizzarsi, basta che lo faccia a porte chiuse e a spese sue.
In sintesi, perché gli anni scorsi andava benissimo e nessuno lanciava nessuna campagna?
Basta che non ci siano sfollati, che spendere due milioni per far sfilare lanciamissili e fucilieri come nella miglior tradizione nordcoreana non sollevi alcuna obiezione?
La storia, non solo della Nord Corea, dice così.

2) A parti invertite:
è il 20 Aprile di un anno qualunque quando un terremoto devasta l'industriale pianura padana buttando in strada migliaia di padani.
L'area politica di destra reagisce proponendo di sospendere la celebrazione del 25 Aprile partigiano organizzata per i giorni successivi, per ricollocarne i fondi e gli uomini a favore dell'aiuto agli sfollati.
Il popolo del Web, il mai tanto protagonista popolo del web, cosa fa: sostiene amplifica e applaude?
Dando per valide le motivazioni in giro in questi giorni, verrebbe da dire sì senza ombra di dubbio.
Poi c'è la storia.

5 commenti:

  1. ... ma perché, mò la festa della Repubblica sarebbe una roba di destra? Vabbè che la destra è in caduta libera, ma a tutto c'è un limite, eh. L'unica ragione per la quale potrebbe aver qualche senso festeggiare il 2 giugno (a differenza del 25 aprile, giorno della sconfitta e dell'inizio del protettorato statunitense, cioè della fine della sovranità e della dignità nazionale: bella roba davvero) è la liberazione dell'Italia dalla più squallida casa reale d'Europa.

    A proposito di "poi c'è la storia", comunque, sarei curioso di sapere che cosa sarebbe successo se un autentico ABOMINIO come la proposta di Bersani di negare l'ambulanza agli evasori fiscali (roba che manco nelle leggi razziali era contemplata), che pure non mi risulta abbia destato le pur debite ondate di sdegno da parte delle anime belle magari degnamente capitanate da nostro signore dell'eroismo civile Saviano, fosse stato pronunciato da un capo politico della destra (che avesse proposto, ad esempio, di negare l'ambulanza ai clandestini - ché pure loro sono evasori totali, peraltro: chi sa se qualcuno l'ha fatto notare a Bersani). Secondo me avrebbero rifondato il CLN solo per catturarlo e portarlo in catene al tribunale dell'Aja, bene che fosse andata.
    Ma, appunto, "c'è la storia": un eterno presente, ogni giorno più livido.

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  2. Non è la festa della repubblica in sé, ad essere di destra, ma QUEL tipo di celebrazione.
    Nella parata del 2 giugno sono racchiusi ideali e stili che riconducono dritti dritti all'idea di nazione propria della destra.
    Nella forma "militare" come nel contenuto "orgoglio", non credo si possa essere in disaccordo sul suo essere una formula di celebrazione che sconfina nel nazionalismo.

    Rispetto alla proposta di Bersani, credo abbia avuto lo spazio/tempo che meritava e cioè sei secondi netti.
    Il problema è che l'idea di dover inseguire e soddisfare i movimenti di pancia della gente sta prendendo piede ormai da ogni lato, accelerata dall'exploit Grillo, e questa ansia sta facendo emergere anche le differenze tra chi è capace (ci vuole abilità) e chi no.
    Bersani non lo è mai stato, non lo è oggi e temo non potrà mai esserlo in futuro.
    Il problema è che è circondato da gente che in abilità sta messa peggio di lui e per questo certo non può segnalargli il problema.

    In ogni caso, i capi politici della destra ci hanno abituato a uscite ben peggiori ma soprattutto ci hanno abituato a vederle messe in pratica certe idee (l'assistenza sanitaria vincolata all'anagrafe, per esempio, è stata esattamente la mossa dell'ambulanza fatta realtà).
    Alla sinistra si può dire tutto, ma viene francamente difficile sostenere che sia peggiore, in termini di rispetto dell'uomo e della libertà, della destra che ha legiferato fino a ieri.

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  3. "Nella forma "militare" come nel contenuto "orgoglio", non credo si possa essere in disaccordo sul suo essere una formula di celebrazione che sconfina nel nazionalismo": e invece sì, e come, se per nazionalismo intendi "becerume di destra". Non fossi così intimamente refrattario all'idea della divisa e al concetto di orgoglio nazionale, riusciresti a vedere come storicamente l'istituzione stessa dell'esercito sia stata - insieme all'avvento di dittatori, alla loro opera di azzeramento delle precedenti oligarchie per porre tutti sotto di sé esaltando l'importanza delle masse, e quindi, certo, alla loro caduta - uno dei principali motori della democrazia, nei tempi remoti (basti pensare ad Atene, che proprio in seguito all'introduzione della falange e dell'oplitismo - cioè col passaggio dalla guerra combattuta per duelli dai migliori e più nobili alla guerra combattuta per ranghi serrati, in cui ogni individuo realizza il proprio valore proprio in funzione del gruppo - da oligarchia divenne prima dittatura quindi democrazia; ma la stessa Sparta, città marziale per antonomasia, fondava il suo ordinamento su una costituzione per molti versi d'impronta comunista in senso etimologico, ed era la più severa nel censurare ogni forma di individualismo e protagonismo) come in quelli recenti (come notorio, l'Italia si formò proprio nelle trincee della prima guerra mondiale, un anno dopo la fine della quale fu sancito il suffragio universale maschile, e le donne stesse conquistarono per la prima volta un ruolo pubblico proprio come operaie nelle fabbriche di armi durante la seconda guerra mondiale, un anno dopo la fine della quale otterranno anche il diritto di voto), e come sia stato lo stesso orgoglio nazionale, che è un autentico sentimento, e cosa ben diversa dalla retorica "da Istituto Luce", a motivare intimamente - per quanto possa sembrarci strano oggi, in tempi tanto disperatamente disincantati - la sopportazione di tante pene e tanti travagli, "ad maiorem gloriam" della Nazione, cioè della comunità nazionale, cioè di tutti (certo molto più che "dello Stato": e proprio qui sta la differenza tra sentimento schietto e genuino ed elucubrazione talvolta retorica).
    Tu, secondo me, delle parate militari riesci a vedere solo le stellette e le decorazioni dei graduati, il rigore e il formalismo un po' fanatico (uno dei motivi per cui io stesso, a un amico che mi proponeva di fare insieme la "naja breve", ho risposto citando il grande capo Estiqaatsi), e in questo modo ti sfugge invece il carattere profondamente egualitario dell'istituzione, perfino eccessivo per i miei gusti.

    In quanto al resto, noto che "la storia" opera anche a traverso di te: il sinistrorso che sbaglia è pur sempre in buona fede, tutt'al più un po' goffo e maldestro, ma mai pervicace, vero? e invece, guarda un po', quelli che in fondo son sempre laidi meschini e tendenzialmente criminali sono i destrorsi, che ovviamente sono profondamente convinti di ogni cazzata che possono dire. Comunque, giusto per capire, che cosa intendi di preciso per "assistenza sanitaria vincolata all'anagrafe"?

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  4. Poi ti rispondo, eh.
    Intanto preciso che per assistenza sanitaria vincolata all'anagrafe intendo roba del "pacchetto sicurezza" di Maroni.
    Appena ho due link te li metto.

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  5. Ci provo brevemente, vediamo se ci riesco.

    Commetti un errore di fondo sul quale sviluppi poi tutto in una direzione che è vera ma non mi appartiene: mi consideri refrattario a divise e stellette.

    Tutt'altro.
    Ho una stima e un rispetto di chi indossa una divisa (ausiliari della sosta esclusi) che è talmente forte da essere addirittura impersonale.
    Se ho davanti una divisa il mio giudizio parte da un punto alto da dove può solo scendere e questo fatto mi capita con poche altre tipologie di persone (i medici di guerra, paradossalmente, sono un'altra di quelle tipologie)
    Poi se entro nel merito del singolo il giudizio può anche precipitare, ma di fronte al successivo riparte dalla cima.
    Così tanto che detesto chi chiama i poliziotti "Sbirri", perché della divisa ho un concetto assoluto positivo e in quanto tale non ammette che per indicare la bassa qualità del singolo la si estenda all'assoluto del tutti.

    Io in quel discorso non contesto l'esercito e l'orgoglio militare.
    Contesto il fatto che la mentalità nazionalista per essere vissuta ha bisogno di spostare l'esercito dall'essere fine all'essere mezzo.
    E quando un esercito smette di essere fine e diventa mezzo, perde quell'unica cosa che lo protegge dalle matematiche derive e cioè il suo avere una morale implicita a fare da cintura di contenimento.
    L'idea di esercito come fine, l'idea assoluta, se è tale non prevede la possibilità di sporcarla.
    Se è mezzo, per essere tale, deve necessariamente prevedere la possibilità di sporcarla.

    Non contesto l'esercito, contesto chi chiama Missione umanitaria quella che è semplicemente una guerra solo perché così quando muoiono puoi dire che non lo immaginavi, Ragazzi quelli che sono semplicemente Uomini che sparano solo perché così le mamme a casa si inteneriscono e consegnano le fedi al governo.

    Per quanto riguarda quelle mamme, non legherei i loro progressi sociali al calendario bellico solo perché le date coincidono.
    Certi progressi sono nel dna dell'uomo, a prescindere da come il contesto ne regoli le tempistiche e sono sicuro che le donne si sarebbero prese ciò che spettava loro anche senza passare dalla fabbrica di armi.
    Anzi forse persino prima e più contente, certamente una parte non minoritaria di loro anche solo per il fatto che quei progressi li avrebbero condivisi con l'uomo che amavano e che invece in questo caso è esploso a volte sotto quelle stesse bombe che loro stesse sigillavano.

    Se mi dici che per liberare le donne a volte è necessario sparare agli uomini, ti do assolutamente ragione.
    Se mi dici che questa regola resta valida uguale se sostituisci le persone con le nazioni, allora non ti seguo più.

    I link non te li metto, dai su lo sai era il pacchetto sicurezza di Maroni.
    Me lo sono riletto e confermo quanto detto.
    Comunque gògla "Pacchetto sicurezza Maroni" e vai al pdf sul sito del ministero, così la fonte è pure diretta e non è Saviano che ti fa venire l'orticaria.
    :)

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