2 novembre 2013

Vedi che sei anche qui

E stasera rientrato dall'ennesima settimana in viaggio ti racconto che alla fine i viaggi arrivano sempre alle stesse stazioni e che da anni desideravo vedere lo spettacolo di quell'artista così strano, così poetico, così in alcun modo elettronico.
Ti racconto che tante volte ho espresso il desiderio ma erano anni in cui capitavano solo le cose che io facevo capitare, sempre ben consapevole che il merito sia la merce più facile da rubare e quindi più rubata al mondo e per far capitare anche quell'artista non avevo tempo e così non capitò mai, troppo impegnato a risolvere la colpa di aver fatto capitare trenta trentuno ma non trentadue e niente artista strano, quindi, non te lo meriti nemmeno in regalo.
Sono settimane davvero faticose queste, non sto a casa più di tre giorni consecutivi da tanto di quel tempo che mi chiedo che senso abbia averne una quando ci sarebbe la tua che ha già tutto quel che serve, ti racconto di un albergo a notte, una città a notte, una buonanotte, grandi numeri, effetti speciali dentro lavori per nulla speciali, rendiamo felici le persone noi o a volte semplicemente permettiamo loro di non impazzire al punto che quando ti salutano ti chiedono di trasferirti da loro per un anno, fai cinque, come fossi il loro analista e alla fine è sempre no grazie, sto bene così perché alla fine sempre applausi e treni, treni e applausi, il Grande Regista Superiore sempre intorno a controllare, discreto quando serve, rumoroso quanto serve, in questi giorni di attese e di speranze e di illusioni serviva ed è arrivato a regalarmi l'artista così strano.
Ti racconto che tanto l'ho desiderato che alla fine il Grande regista Superiore me l'ha recapitato direttamente a casa, non lo vai a vedere mi ha detto, lavorerai proprio con lui.
Ti racconto che me l'ha recapitato in un posto strano, a pochi metri dalla vita e dalla morte, la sottigliezza il Grande regista Superiore non se la risparmia mai quando compare, è la sua parte di divertimento, abbiamo fatto un patto e va bene così.
Ti racconto che alla notizia la gioia e lo stupore e il desiderio hanno quasi immediatamente lasciato il posto al dubbio.
E adesso cosa faccio?
Tu stai pensando che quando desideri tanto vedere un artista che fa le cose magiche e ti arriva addirittura l'occasione di lavorarci insieme la gioia sia l'unico sentimento che ti attraversa, ma lo stai pensando perché non consideri l'altro punto fondamentale: tu ci andresti a fare la donna che vola sospesa nell'aria mentre il mago fa passare i cerchi per dimostrare l'assenza dei cavi?
Capisci cosa intendo?
Li metteresti sul tavolo della trattativa tutti gli anni bambini a guardare estasiati le donne volare sapendo che non è davvero magia ma non potendola spiegare vivendola come se lo fosse, se potessi scegliere di rinunciarci da quel giorno in poi perché vedrai come fanno, solo in cambio del tuo stare accanto al mago mentre la donna si solleva nell'aria, solo per il piacere di poter dire di esser stato lì?
Baratteresti la magia dello stupore con la possibilità di conoscere il mago?
Ti racconto che ci ho pensato tanto, sai, il racconto del giorno del giorno diverso ogni giorno che ti ho promesso oggi sarebbe questo, ci ho pensato tanto a quel baratto, un piccolo conflitto interiore tra il me contento di lavorarci e il me che non vuole sapere come i maghi facciano le magie perché ciò che si perde in quel baratto è più di quanto si guadagni, come in certe cose della vita che a volte succedono e tu non sai spiegarle ed è proprio quello a renderle così speciali.
Subito ha vinto il me che non vuole sapere e il giorno delle prove nel primo teatro io che sono l'artista più magico del mondo mi ero preso il camerino principale ed ero contento perché giocavo a essere io l'artista principale, come in certe cose della vita che a volte succedono e a volte no anche se le desideriamo proprio tanto, e poi arriva il suo staff e mi entra in camerino e mi chiede quale sia il camerino per lui e io dico Boh, questo in effetti è il principale è l'unico con la doccia gli servirà mica pure la doccia, sì mi dicono, certo che gli serve e infatti ora glielo lasci e ti racconto che hanno portato le sue cose per lasciarle lì e sono tornati in albergo e io, il me che aveva vinto e non voleva sapere, si è trovato nel camerino tutto solo con quella che da bambino tutti abbiamo sognato di avere davanti da aprire e cioè la valigia del mago e ti racconto che non lo sai, davvero non lo sai cosa significhi desiderare tanto vedere quel mago e in un lampo di magia del Grande Regista Superiore che a volte premia a volte mette alla prova trovarsi non in platea ma chiuso nel camerino del mago con la valigia del mago e tutti i segreti dentro e, semplicemente, non aprirla.
Ti racconto che amo così tanto non sapere come avvengano le magie che quella valigia alla fine non l'ho aperta e non ho fatto come i miei colleghi che durante lo spettacolo sono stati dietro le quinte per vedere come fa ma sono stato davanti, lontano, potevo scegliere di essere un privilegiato e ho scelto di essere come tutti pur di salvare la magia, di nuovo.


Ti racconto che il Grande Regista Superiore per premiarmi per aver superato l'esame mi ha fatto un altro regalo e durante lo spettacolo, nella parte in cui il mago disegna con le mani sulla sabbia, ha detto al mago di disegnare una cosa per me speciale e quella cosa è apparsa sul palco un granello alla volta, con sole le dita a creare eclissi con la luce sotto la sabbia, e io ho sorriso e mi sono sentito di nuovo speciale come premio per aver scelto di essere come tutti, perché essere come tutti quando si è tutti è facile, ma sceglierlo quando si può essere di più merita un premio e quel premio è arrivato.


Ti racconto che in un altro lavoro, perché ne sto portando in giro tre diversi come il circo a tre piste ma con anche tre tendoni, in un'altra città in un altro teatro siamo andati in scena noi due e ti racconto che se vuoi da oggi in poi sarà solo Fossati in tutti gli schermi, in tutti i teatri, in tutte le piazze, una città a notte, un albergo a notte, una piazza a notte, lo vuoi come regalo tutti i teatri che cantano Fossati ogni notte? te lo posso fare perché io posso scegliere se essere come tutti o no e se vuoi che sia no girerò l'Italia e da oggi in poi su ogni schermo a mia disposizione metterò solo Fossati e in ogni piazza si sentirà Fossati, ogni notte in una città diversa, ogni giorno in un teatro diverso, così ovunque tu sia e con chiunque tu sia per sentire la storia di noi non dovrai far altro che aprire la finestra e guardare fuori, da qualsiasi parte arrivi il vento ti porterà Fossati e gente che ci applaude e tu potrai addormentarti pensando che una volta hai conosciuto un mago e ci sei arrivata così vicina ma così vicina da volare senza sapere come, né perché, tu sia ovunque io sia ma ci sei e la gente applaude ogni giorno, ogni notte, in ogni teatro, in ogni piazza e se apri la finestra lo sentirai, se non ti dispiace il mio essere un po' così, un po' teatrale nel dire le cose.


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