26 giugno 2014

Quando dico che ne capisco vuol dire che ne capisco

Mi spiace dover sempre ricorrere al caro vecchio "Te l'avevo detto io", ma se tra un coiffeur e un selfie con la topa di turno la nostra cara punta avesse dedicato qualche minuto a leggere i consigli che gli diedi come sempre con qualche anno di anticipo, oggi non si troverebbe nell'infelice condizione di non capire perché un'intera nazione gli abbia sguinzagliato dietro la peggiore stampa possibile, interessata a controllargli la pressione delle gomme del Ferrarino chiedendo al pubblico del bar se se lo meriti realmente o, è il sottotesto filosofico, l'abbia rubato, mentre i compagni di quella cosa che si chiama squadra gli hanno scaricato addosso l'intera colpa prima ancora di lasciare il campo e contare fino al proverbiale undici meno uno.

"[...]è il paese nel quale un Balottelli qualsiasi, l'altro neGro che non è immigrato, non spaccia droga, non stupra donne ma sempre neGro resta ed è giusto che il paese gli ricordi ogni domenica che nel nuovo oggi italiano quel codice a barre non lo stacchi di dosso solo perché ti compri la ferrari e ti scopi qualche soubrette e magari hai persino la carta d'identità come qualsiasi altro italiano.
Che gli ricordi che se sei neGro, oggi in Italia sei neGro e basta, lo dice il Giornale, è tornata categoria.
E se dopo la centesima domenica che appena entri in campo l'intero stadio ti ricorda che sei neGro ti va di tirare un italianissimo vaffanculo, l'Italia intera, giornali in testa, ti circonderà e ti ricorderà che ti conviene scusarti con i bianchi che hai, tu, offeso.

[...]
Guardate Balottelli, che italiano ricco e bravo col balòn, sempre neGro viene chiamato e sempre "Scusa" gli viene suggerito di dire quando non accetta la legge della maggioranza."

2010.
Mi scuseranno i miei lettori, se non riesco a essere altro che intelligentissimo.

Update: Qualcuno molto più importante di me ha fatto la stessa riflessione in maniera molto più argomentata e, incredibile, prolissa di quanto abbia fatto io.

43 commenti:

  1. ma non perfettissimo: balotelli, una t sola ... ;P

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    1. Che c'entra, nemmeno quattro anni fa avevo la memoria storica!
      Io ragiono per massimi sistemi, che non ce lo sai?
      tzé.

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  2. Anonimo00:39

    Di calcio capisci poco.
    Se Balo fosse bianco prenderebbe il 15% di insulti in meno (insulti meramente razzisti)
    L'altro 85% li prenderebbe comunque per la sua indolenza, scarsa professionalità, menefreghismo, scarso impegno...ecc.

    Mi dispiace Bruno, ma non puoi sostenere che Balo viene insultato solo per il colore della pelle.

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    1. Quindi il fatto che nessuno abbia scaricato almeno l'85% di quanto sta scaricando su Balotelli, su Cassano, altrettanto s e non di più responsabile del rientro anticipato, dipende dal fatto che Cassano è simpatico affabile e moderato?

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    2. Anonimo22:09


      Balo doveva essere il trascinatore...potenziale capocannoniere...e magari pallone d'oro....cassano è oramai un ex giocatore capitato lì non si sa bene neanche per qual motivo....

      Bruno, lo dico per te..ti prego non insistere...stai già facendo una figura sufficientemente barbina...

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    3. Anonimo13:18

      Si Bruno, fermati....

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  3. Sbagli. La tua è la solita cattiva coscienza dell'uomo bianco progressista e benpensante, sempre pronto a flagellarsi per le sue colpe ataviche pur di non riconoscere che il rappresentante della minoranza di turno non viene criticato in quanto minoranza ma in quanto persona: la tua è, in fondo, una forma di razzismo, perché TU guardandolo non vedi che un negro, e colto da un moto di paternalismo ti ergi a sua difesa.
    Io ho sempre trovato tristi, infantili e squalificanti gli insulti fondati sulle peculiarità fisiche (alla Travaglio, ma non solo), quindi rigetto ovviamente il "negro di merda" come ho sempre rigettato persino gli insulti legati all'aspetto della Bindi, che pure considero una delle donne più ottuse e odiose dell'universo mondo. Balotelli però viene sacrosantamente criticato perché è uno sbruffone, un bulletto di periferia, un'emerita testa di cazzo come tante, bianche o nere, gialle o rosse. E ad affibbiargli l'epiteto di "negro di merda" è lo stesso, identico sentimento che portava, e porta tuttora, tanti sinistri (e grillini) a dare a Berlusconi del "nano di merda": l'odio, il disprezzo verso la persona, non certo verso verso la "categoria" citata strumentalmente all'interno dell'insulto (negri o nani).

    Per quanto mi riguarda Balotelli è solo un pallone gonfiato, e come tale si merita di tutte le sprangate verbali che gli danno, e molte di più. E quando si mette a fare il Calimero sfoderando la carta della negritudine è uno scaltro vittimista, alla stessa identica stregua della Boldrini e della Ventura e di tante altre donne di potere che gridano al sessismo non appena si muove loro il minimo rilievo. Insomma: che loro ci provino, è ampiamente comprensibile; che persone sufficientemente intelligenti e scafate ci caschino, molto meno.

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    1. Guarda, da un'altra parte ci sto facendo una discussione da due ore su 'sta cosa.
      Il punto non è la qualità del simpatico guaglione, non lo saprei giudicare come calciatore né sarei così folle da difenderlo dalle accuse di essere un cazzone borioso e in stato di esaltazione, tutte abbastanza motivate visto che tale è.

      Qui il punto è quello che gli sta intorno, non lui.
      La domanda è la stessa posta sopra: perché nessuno nomina Cassano?
      E perché Buffon quella simpatica dichiarazione a bordo campo non l'ha rilasciata al termine della prima partita?
      Era meno cazzone pallone gonfiato una settimana prima?
      O era campionissimo partecipantissimo alla squadra e poi chissà cos'è successo nei giorni tra una partita e l'altra ma davvero si è trasformato e allora non si può che correre ai microfoni a dire che i bambini che, ma solo negli ultimi due giorni, giocano con twitter non dovrebbero essere portati ai mondiali?
      E perché i servizi con i quali i canali di news da tre giorni martellano inseguendolo "mentre va dalla mamma sul ferrari" non si sono visti anche nei giorni prima, quando aveva segnato l'unico gol della nazionale?
      E perché i cronisti non inseguono ogni giocatore della nazionale per far vedere a tutti che razza di macchinoni hanno queste "pippe" mentre lui ormai non può nemmeno più fare retromarcia senza rischiare di falciarne dai sei ai dieci che fanno ore di girato sulla carrozzeria fiammante e la cresta bionda?

      Questo è il punto, non che lui sia simpatico o neGro.

      E comunque tu fai poco il furbo, ché altro che negri, ce n'è anche per "i genovesi":
      https://www.facebook.com/photo.php?v=773996759307701

      no, nel senso che l'altro giorno mi chiedevi perché mai io sia così in allarme per il mondo "forconi" e mi dicevi che a genova tutto bene, siete gente tranquilla, che lavora, birretta la sera ma in fondo tutto nella norma...
      Guardatelo tutto, perché è uno spettacolo che ti riassume in otto minuti tutto quanto ti ho descritto in quel commento sulla settimana torinese dei forconi.

      Quella gente lì, parlavo di quella gente lì che ha definitivamente perso il contatto con la realtà.

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    3. La risposta è semplicissima: perché lui è, appunto, un grandissimo pallone gonfiato, che per giorni ha marciato su quel suo gol nella prima partita (peraltro non "l'unico gol della nazionale": il nome Marchisio ti dice niente, caro il mio intenditore?) sparandola ogni giorno più grossa (tipo la battuta sul bacio dalla regina o l'album Panini con una Nazionale fatta di soli Balotelli, tanto per dirne due) e presentandosi come il Calciatore della Provvidenza, come nessun altro della squadra s'è sognato di fare. Pertanto, ripeto, il ragazzo sta semplicemente raccogliendo quello che ha seminato: i coglioni vanno trattati da coglioni, altrimenti a forza di assecondarli si finisce per passare per coglioni a propria volta.

      In quanto al resto, che non c'entra evidentemente niente col discorso principale, sarei curioso di scoprire dove mai io t'abbia scritto che "a genova tutto bene, siete gente tranquilla, che lavora, birretta la sera ma in fondo tutto nella norma...": t'ho detto, se mai, che IO all'epoca non avevo seguito la faccenda dei Forconi, e, dato che TU avevi detto che a Torino aveva assunto risvolti più inquietanti che nel resto d'Italia, t'avevo chiesto che cosa intendessi.
      Filmato visto tutto: molto istruttivo.

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    4. Il punto è che una cosa non eslcude l'altra.
      Cioè lui è un cazzone, e su questo non ci piove (anche se la battuta sulla regina meritava più gloria di quanta ne abbia ricevuta! :)) ma quello che gli è scattato intorno ha, per me, altre radici.
      Tu dici di no, lo so, questo è un punto sul quale non siamo mai stati d'accordo, ma per me le ha e non a caso ne parlai appunto già anni fa.

      Certo che il resto non c'entra niente con 'sta cosa.
      Ho solo fatto un gancio scemo per linkarti quel video che oggi ho visto e mi ha subito fatto pensare sia a quel discorso là dei forconi, sia al fatto che dovevo assolutamente fartelo vedere così capisci anche perché ho questa mia personale, e a tratti incomprensibile per chi non bazzica da quelle parti, battaglia con il mondo di Travaglio.

      Uff...cheffatica quando sei suscettibile!
      Serata "no"?

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    5. Ma no, mica ero irritato con te. Se alludi al secondo paragrafo, t'ho semplicemente obiettato che non t'avevo mai detto quelle cose sul panorama politico-sociale genovese (e poi, figurarsi: Genova, Torino e Milano non sono forse state i tre vertici del triangolo del terrorismo politico, oltre che del triangolo industriale? e, a intuito, anche stando alle tue cronache locali, credo che tra i due primati sussista un intimo nesso, allora come - mutatis mutandis, ovvio - oggi).
      Comunque dopo qualche minuto che guardavo il filmato ho pensato: "Chi sa quante risate si farebbe Grillo se lo vedesse anche lui..." Praticamente circonvenzione d'incapaci.

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    6. Ma chepppalle.
      Ti avevo risposto, premo Pubblica e scompare tutto.
      E ieri idem da un'altra parte dove uso sempre l'account google.

      Vabbé.
      Sintetizzo ché sto a ppartì:

      Il problema è che Grillo quelli li conosce benissimo, sono quelli ai quali allude quando chiede di essere ringraziato per il suo farsi argine contro il pericolo (anzi la certezza) Alba dorata, invece che essere indicato per quello che è e cioè uno che al contrario quel mondo lì lo sta alimentando e foraggiando ogni singolo giorno proprio perché li vuole accendere e lanciare a grappolo sulla società.

      Sono quelli del Fatto che dovrebbero rivederselo cento volte al giorno, essendo loro i veri responsabili dell'aver attivato quegli psicopatici lì.
      Non a caso il tizio è nella redazione di un giornale che va a fare la sua sparata e non a caso è il Fatto il giornale che cita come l'unico vero perché "Loro almeno lo dicono che Grillo è onesto e Renzi è un buffone"
      Se tu bazzicassi anche solo ogni tanto da quelle parti avresti la misura esatta non solo del delirio che stanno alimentando ma soprattutto di che tipo di giornalismo abbiano scelto di rendere loro core business.
      Che non è solo l'essere house organ dei 5Stelle, è molto peggio perché è un'opera di lavaggio del cervello costante continua e martellante per prendere quella parte di popolazione che fino a ieri sfogava i suoi istinti nell'intimo della birra al bar, per convincerli che non sono il male ma la cura e che il male ha volti e luoghi ben precisi, che loro ogni giorno si preoccupano di segnalare.

      Solo ieri sera Travaglio dalla Gruber in tema intercettazione se n'è uscito con:
      "Non importa se c'è reato o meno, i cittadini devono poter sentire tutte le conversazioni dei politici così si fanno un'idea di chi sono e li giudicano".
      Una roba da rabbrividire non in sé, ma se associata al fatto che uno capace di dire una roba tanto delirante nell'immaginario collettivo di quel tipo di popolo che stanno costruendo è candidato a Ministro della Cultura di un ipotetico governo 5Stelle nel quale gli interni vanno a Di Pietro e la Giustizia a Ingroia, non a caso suo pupillo, che altro non è che quello che a Floris disse che nel suo progetto il sequestro dei beni dev'essere preventivo anche in assenza di reato e la restituzione solo quando il sospettato sia in grado di dimostrare la legittimità di ogni bene posseduto.

      Questi sono pazzi, sono tanti, hanno un partito e un giornale e sono dannatamente ovunque, in ogni angolo raggiungibile perché attivati dall'idea di essere investiti di una missione divina il cui fine è salvare il mondo.
      https://www.facebook.com/photo.php?fbid=690429311031067&set=a.152029921537678.39911.152029301537740&type=1&theater


      E non è un'iperbole, è proprio così che pensano e si muovono e sottovalutarli solo perché sono scemi che vanno a spaccare i coglioni a Renga porta dritti dritti a non capire che sono gli stessi che in versione muscolare vanno nelle redazioni dei gironali a chiedere di far scendere quel diffamatore che ha scritto l'articolo che gli ha fatto andare di traverso la colazione perché ora non lo farà più.

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    7. Scusa il ritardo, giornate un po' pesanti.
      Io ovviamente concordo su tutto, però mi sembra che tu manchi il passaggio finale. Cioè, in pratica, risali la catena causale e temporale da Grillo e grillini a Travaglio e Fatto Quotidiano, e poi parlando di Travaglio dici che "nell'immaginario collettivo di quel tipo di popolo che stanno costruendo è candidato a Ministro della Cultura di un ipotetico governo 5Stelle nel quale gli interni vanno a Di Pietro e la Giustizia a Ingroia, non a caso suo pupillo", senza che però questo ti porti a individuare in modo netto il terzo - e cioè il primo, nella sequenza causale e temporale - anello della catena.
      L'origine di tutto, insomma, non è Travaglio né la sua banda di manettari: l'origine di tutto è proprio Mani Pulite, e nello specifico il Comitato di Salute Pubblica (o Squadrone della Morte) di cui proprio Di Pietro fu una delle punte di diamante (e già questo dovrebbe dirla lunghissima). E' lì che prende per la prima volta forma e dignità di esistere quel popolo che ora identifichi con il lettore-tipo di Travaglio e l'elettore-tipo di Grillo: e con questo si torna, tra l'altro, a Milano, uno dei vertici dei due triangoli cui accennavo nel commento precedente. E si torna al problema principale dell'Italia da più di vent'anni a questa parte: non la politica, ma appunto un bel pezzo di magistratura, che da oltre due decenni - con la supina complicità di una classe politica vigliacca e politicamente inetta che vi si è di fatto consegnata mani e piedi prima auto-mutilandosi della più ampia immunità parlamentare sancita dalla Costituzione, poi non ripristinandola e soprattutto non varando mai una colossale riforma della giustizia (e in questo Berlusconi ha sicuramente la colpa maggiore: se, anziché parlarne soltanto, avesse fatto qualcosa in merito, anche sfidando gli alleati più pavidi e cavalcando la tigre del consenso popolare quando poteva, probabilmente adesso sarebbe ancora libero, e forse prossimo al Quirinale) - ha di fatto aggiunto al potere giudiziario che le è proprio anche quello esecutivo, e anzi, intervenendo in modo sempre più arbitrario e ideologico nel cassare leggi promulgate dal Parlamento o addirittura nell'inventare reati inesistenti nell'ordinamento (come il famoso "concorso esterno in associazione mafiosa": l'impalpabile e quindi perfetta soluzione finale contro i politici scomodi), persino quello legislativo.
      Il punto è proprio questo: quella magistratura è il problema, mentre la politica, piaccia o no, è l'unica soluzione possibile. Ne sono tanto convinto che giungo a dirti che, se Renzi, forte dello straordinario consenso popolare di cui attualmente gode e credo godrà ancora per parecchio tempo, decidesse mai anzitutto di riconoscere il problema, rompendo il più grande tabu della sinistra come manco più l'articolo 18, e poi conseguentemente di affrontarlo e risolverlo nel modo più lineare, anzitutto varando la separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati, ripristinando l'originaria immunità parlamentare e magari addirittura sottoponendo la magistratura al governo come in tutte le maggiori democrazie occidentali (e come perfettamente razionale se veramente si crede nella democrazia: il suffragio democratico è la sola sanzione legittimante per ciascuno dei tre poteri), allora prenderei seriamente in considerazione l'idea di votarlo anch'io in segno di plauso, pur restando intimamente destro.
      Ma tanto, purtroppo, so bene che quello che ho appena delineato è un periodo ipotetico dell'impossibilità.

      P.s. Per evitare di perdere quanto scrivi, ti conviene buttarlo giù su Blocco note, anziché direttamente nella tua casella dei commenti, come da tempo faccio io, soprattutto quando prevedo di scrivere parecchio. Per quanto paia quasi pleonastico suggerirlo a Sua Intelligentissimità...

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    8. Scusami anche tu per il ritardo, giornate + nottate un po' lunghe.
      Poi torno

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    9. 1)

      Una decina di giorni fa stavo parlando di immunità nei commenti di uno dei blog che frequento e allora per risponderti inizio riportandoti una parte dei commenti di quella discussione:

      “Tu una riforma come quella del Senato in un paese nel quale la magistratura è ormai il vero e unico potere legislativo/esecutivo/giudiziario, non la fai conservando l'immunità, perché altrimenti stai facendo intravedere una roba che davvero dire autoritaria è dire poco, dai cui esiti e contraccolpi vuoi giustamente proteggerti in qualche maniera.
      Se sei turbo-renzi la fai davvero con le palle in mano.
      Ti levi l'immunità, pure alla Camera, e poi metti sul tavolo la responsabilità dei magistrati, controlli chi ci sta e gli levi il potere devastante che hanno.”

      Questo per dire prima di tutto che concordo con la base del tuo ragionamento.

      Anzi no, facciamo che lo condivido tutto e invece che mettermi qui a parlare di magistrati e di Mani Pulite, che tra l’altro tu posizioni alla sorgente del movimento che si identifica in Travaglio mentre io ne faccio una analisi diversa dal momento che gran parte del suo pubblico, certamente molti di quelli che da pubblico sono passati al fanatismo e all’idolatria, negli anni nei quali in tv vedevamo Brosio con il tram dietro stavano su quel tram con lo zainetto per andare a scuola, viro e dato che sono in serata sentimental-mood per fattarelli miei ne approfitto e cambio discorso per dirti un’altra cosa che da un po’ volevo dirti.

      E lo faccio curiosamente ritornando proprio a quei commenti che citavo sopra, dandoti direttamente il link al mio commento che quella discussione l’ha generata, perché vorrei lo leggessi per scoprire quanto alcune parti avresti potuto scriverle tu stesso:
      http://movimentocaproni.altervista.org/blog/di-nani-e-nanismo/#comment-1449971223

      Quindi tu adesso vai, te lo leggi e solo dopo prosegui con il commento sotto.

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    10. 2)

      Letto?
      Bene.
      Quindi tutto questo per dire cosa.
      Per dire che m’hai preso che avevo le rotelle alla bici e un pezzo alla volta, diciamo un anno dopo l’altro, mi stai mandando in giro un po’ meno precario, un po’ meno approssimativo, soprattutto un po’ meno idealista nel senso autoassolutorio del termine, quello con il quale poi sono cresciuto e dietro il quale mi sono sempre protetto.
      Allora adesso non dico che mi stai portando dalla tua parte, non sono così superficiale e la mia parte non è così priva di supporti da farsi spostabile così facilmente, cioè può accadere ma ci metterai un po’ più di qualche anno, ma solo che non è raro che oggi quando scrivo qualcosa di politico, nei miei limiti, vorrei ti piacesse perché quando capita l’effetto su di me è che sento quei limiti un po’ più ampi del giorno prima.
      E quindi l’autostima.
      E quindi la stima.
      Per uno come me che riesce a sentirsi sempre così superiore all’interlocutore, parlare con qualcuno del quale non riuscirei a dimostrare il torto nemmeno se ci dedicassi un anno è una roba che non te lo so descrivere quanto sia stimolante, anzi stimAlante.
      Sei gratificante, ecco, non stimolante ma gratificante, che è come stimolante ma con in più la soddisfazione del risultato.
      Allora io quando oggi scrivo cose che mentre le scrivo mi fanno pensare “Questo l’avrebbe detto Dion” mi viene da sorridere perché è vero e perché la cosa mi piace, come fosse una prova in più che quello che sto scrivendo magari non è condiviso o condivisibile ma certamente è intelligente.
      Ché poi a conoscermi solo da quel lato lì del monitor si pensa a chissà quale colosso di certezze ma il bello è che sono esattamente il contrario e ho una fame di punti fermi che non te la sto a raccontare e tu in qualche maniera lo sei, cioè se dici una cosa quella cosa è intelligente, se mi inchiodi su qualche mia scivolata hai (quasi) sempre ragione tu, sia a pensarlo che a farlo.
      A pensarlo perché è vero, a farlo perché facendolo obblighi il mio ego a prodursi in quelle giravolte spettacolari per cercare di uscirne che chi se ne frega se sono giuste o meno, io mi diverto, mi sento capace, perché se una cosa so fare bene quella cosa è uscire dal fango, non dai tappeti di rose che non ho mai avuto o visto.

      E allora è un po’ che volevo dirti grazie per questa roba qui.
      Perché quando scrivo che sono pragmatico, che politica è compromesso, io rido con me stesso perché quelle cose lì io non le pensavo qualche anno fa ma sbagliavo io.
      Rido di me, oltre che con me, soprattutto.
      E quella cosa lì non sono in tanti a essere capaci di ottenerla.
      Soprattutto non sono in tanti quelli ai quali io dico grazie per il loro averci provato ed esserci addirittura riusciti.
      Le rare volte che incontro chi è capace di quel miracolo lì, se ha le tette in genere mi ci fidanzo, se è uomo gli dico grazie.
      Credo sostanzialmente tu sia migliore di me e ogni volta che me lo dimostri fai, più o meno consapevolmente, una gran cosa per me.

      E quindi grazie.

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    11. Minchia bru', m'hai fatto commuovere. Parole tanto belle da uno che, come me, è abituato a soppesarle una per una, e che, soprattutto, ha un ego tirannosaurico come il tuo, sono un regalo prezioso. Se poi questo regalo viene da una delle persone della cui intelligenza e umanità ho più stima (binomio, sinolo per me inscindibile: l'umanità è la carne viva dell'intelligenza, che senza di essa può produrre solo aridi e autocompiaciuti esercizi di stile - uno dei principali motivi per cui non ho la minima stima di Travaglio), si tratta veramente di qualcosa di grande e speciale.

      Per l'occasione, mi sono messo a cercare il nostro primo scambio di battute "di là", e credo di averlo trovato - per lo meno, è quello che ricordavo io come primo: quando, di fronte a uno dei tuoi pipponi, credendoti un mio coetaneo o persino più giovane (per la foga quasi adolescenziale che percepivo dal tuo modo di scrivere, direi), mi permisi, prendendomi qualche confidenza di troppo, di consigliarti maggior concisione, dando così l'avvio a un circolo vizioso di reciproca stizza:

      http://www.daveblog.net/2006/11/congiuntivite/#comment-166008

      Mentre cercavo quello, però, mi sono casualmente imbattuto anche nella prima volta che, neanche tre settimane dopo quel primo scazzo, ci capitò di concordare su qualcosa: e indovina di che cosa si trattava?

      http://www.daveblog.net/2006/12/la_soglia_della_sensibilita/#comment-169089

      Quanto tempo, eh?

      A 'sto punto, avessi le tette, una palpata te la lascerei pure dare, ma, mancandomi la materia prima, posso solo risponderti che è stato sempre un piacere anche per me, e spero lo sarà ancora a lungo. E soprattutto spero che, prima o poi, si riesca a organizzare quella stretta di mano e quella chiacchierata davanti a un bicchiere di vino che finora è sempre riuscita a sfuggirci :-)

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    12. Emmammammia che scassapalle che ero!
      E come ti avevo risposto brutto, ci credo che sei ancora qui dopo tanto tempo!
      ahahahahah
      Che poi quando torno indietro mi scatta sempre la fantasia di un contatore di parole in grado di visualizzarmi quante sia riuscito a lasciarne in giro per la rete in tutti questi anni.
      Secondo me siamo nell'ordine dei milioni.

      Molto meglio il secondo link, anzi potevi tranquillamente mettere solo quello, ché almeno avrei fatto una figura migliore.
      :)

      Comunque, quello che dovevamo dirci l'abbiamo detto e come dice il sempre saggio Wolf
      "Non è ancora il momento di cominciare a farci i pompini a vicenda"
      http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=4tMK_c89bSs#t=366

      ...ché c'è un paese da salvare.
      Da quelli come te che votano Berlusconi, dico.

      Quindi si torni ciascuno al suo posto, soldato Dionysus.

      (otto anni da quel commento... ho fatto bene a scrivere "Un anno dopo l'altro" accipicchia)

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    13. Ahah concordo assolutamente, soldato bolscevico broono!

      Tra l'altro, tornando al discorso principale - cioè quello che era diventato il discorso principale dopo la seconda o terza deviazione dal primo discorso principale e prima che ci si mettesse a limonare - non vedo francamente cosa c'entri il fatto che "gran parte del suo (di Travaglio) pubblico, certamente molti di quelli che da pubblico sono passati al fanatismo e all’idolatria, negli anni nei quali in tv vedevamo Brosio con il tram dietro stavano su quel tram con lo zainetto per andare a scuola" con l'individuazione della genesi di quel "popolo". Voglio dire, su quel tram con lo zainetto ci sarei potuto essere tranquillamente anch'io, non fosse che avevo le elementari a quaranta metri da casa mia e soprattutto a un centinaio di chilometri da Milano, eppure questo non mi impedisce di essere stato anch'io in un certo senso influenzato da quel momento storico: anzi, probabilmente proprio il fatto di aver visto nei primi telegiornali della nostra vita quei personaggi, e di averli continuati a vedere ininterrottamente per un paio di decenni, ha contribuito a consolidarne sempre più l'importanza nel nostro immaginario ancora in piena formazione.
      Cioè: secondo te, i fascisti più fascisti negli anni '30 e '40 erano quelli che nel '22 avevano trent'anni, e per i quali l'avvento del fascismo fu un'ulteriore tappa della loro storia personale e del loro immaginario già ampiamente articolato, o quelli che nel '22 erano bimbetti (o che addirittura non erano ancora nati: pensa solo ai tanti ragazzi e ragazzini volontari a Salò nel 1943-45), e che quindi crebbero per anni col mascellone sempre negli occhi e nella testa, finendo per identificare nel Regime l'Italia stessa? Parimenti, secondo me, non c'è alcuna contraddizione nel sostenere che i più fervidi manettari siano quelli cresciuti vedendo il trebbiatore di Montenero presenza fissa e berciante in televisione sin dai primi anni di vita, in quanto nel corso degli anni hanno finito per identificare in lui l'archetipo del Bene e del Giusto ("l'Eroe", come da sempre lo chiama Ferrara), in contrapposizione agli innumerevoli "cattivi" di turno, Craxi e i politici corrotti della Prima Repubblica prima e Lucifero Berlusconi poi. Una volta formatasi quella mentalità, quel modo totalmente manicheo di vedere la realtà e di interpretare i fatti, il paladino di turno può anche cambiare, ma la devozione fideistica al suo Verbo scagliato contro la Bestia Nera di turno sarà sempre la stessa: ed è stato così che all'eroe civilizzatore primigenio, Prometeo Di Pietro, si sono affiancati (e alla fine sostituiti), nel corso degli anni, Travaglio, Ingroia, Grillo e altri vari, piccoli e grandi, aspiranti Savonarola (uno su tutti, Saviano: in apparenza meno connotato politicamente, ma proprio per questo totem supremo, intangibile e ineffabile di ogni benpensante à la page, e capace di calamitare su di sé le simpatie dei gonzi di ogni schieramento: e ci va di culo che compirà 50 anni solo nel 2029, altrimenti ce lo ritroveremmo già da quattordici mesi al Quirinale, candidato da Grillo ed entusiasticamente subito dal Pd).

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    14. Ora, potresti facilmente replicare che lo stesso discorso può essere fatto per Berlusconi e i berlusconiani (non evidentemente per la sinistra, ché fino a Renzi non ha mai avuto uno straccio di leader sia pur vagamente idolatrabile), e in parte sarebbe anche vero (non per me: fino alle medie mi stava sulle balle, prima da vaghissimamente sinistro e poi da convintamente destro, mentre ho iniziato ad apprezzarlo solo al liceo - e continuo tuttora a trovare di una bruttezza imbarazzante il famoso video della "discesa in campo": pareva un ridicolo manichino, invecchiando è migliorato un casino), però pensaci bene: è vero che Di Pietro e soci hanno campato vent'anni sull'antiberlusconismo militante, ma chi ha di fatto creato politicamente Berlusconi? non è forse figlio - per quanto "degenere", certo - anche lui della stagione di Mani Pulite? anzi: non è forse il suo prodotto di maggior successo finora? Si fa sempre un gran parlare di "ventennio berlusconiano" (peraltro inesistente: 0,5 + 5 + 3,5 a casa mia fa 9, non 20: ma a livello di dominio di fatto, politico e sociale, ci può anche stare), ma chi è che ha veramente "dato le carte" in questi venti e più anni? chi ha rovesciato governi e distrutto intere carriere quando non intere vite? Dal 1992 (arresto di Mario Chiesa e inizio di tutto) al 2013 (condanna di Berlusconi, certo non la fine di tutto), chi ha DIRETTAMENTE determinato il corso politico in Italia? E secondo me il punto non è neanche tanto la presunta ideologia politica delle cosiddette toghe rosse (che pure esiste, intendiamoci, ma non credo sia quello il motore primo): il punto è quasi un'auto-ideologia, cioè l'esercizio del potere per il gusto del potere, in quanto ci si ritiene eticamente e antropologicamente superiori, anzi addirittura "altri", rispetto alla politica, e ci si sente pertanto autorizzati a farne le veci, alla stessa stregua della persona savia che subentri al parente interdetto. Non si spiegherebbe, altrimenti, perché, dopo aver graziosamente risparmiato il Pci dalla prima, epica ondata di merda, non abbiano esitato a infierire anche su periclitanti governi di centrosinistra (Mastella 2008), a soffocarne altri che rischiavano di nascere impallinando il braccio destro del favorito (Penati 2011) e addirittura a tentare l'"assalto al cielo" con Napolitano.

      Concludendo, quindi, più che di ventennio berlusconiano sarebbe giusto parlare di ventennio giustizialista (in questo caso, sì, un vero e proprio regime di fatto: Berlusconi potevi mandarlo a casa con un voto, ma prova a far sloggiare quella magistratura...), che, nato con Mani Pulite, ha ormai prodotto un'intera generazione di tifosi prima, di elettori poi e infine addirittura di parlamentari: adesso ci manca giusto l'elezione di Rodotà o Zagrebelsky alla Presidenza della Repubblica, e il capolavoro potrà dirsi compiuto.
      Fossi in Renzi, starei molto ma molto attento a guardarmi le spalle.

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    15. Troppo lungo per un commento, troppo lungo per due ma anche per tre.
      L'avrei dovuto dividere in quattro ma a questo punto facciamone un post ché almeno sta tutto insieme e non me lo perdo.

      Quindi vedi post.

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  4. Anonimo15:53

    Se comunque Bruno ti fa stare meglio pensare che siamo tutti razzisti e tu sei il paladino degli "ultimi" fai pure.

    Mia impressione è che tu non segua molto il calcio...eppure...questa è la cosa bizzarra...tu voglia pontificare e atteggiarti a "so tutto io"...

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    1. Eh ma è quello il problema, è che sei troppo scaltro, non ti sfugge nulla, non la si fa a te.

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  5. Anonimo15:55

    ...ah spettacolare poi il gancio creato ad arte sui genovesi che bevono la birra e sono contenti per spostare l'attenzione...per non ammettere che Dion ha ragione al 100%

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    1. Sai qual è la differenza tra te e Dionysus?
      Che lui parla di me per parlare con me, tu parli con me per parlare di me.
      E no, non te la spiegherò questa.

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  6. (commento sparito? Lo riposto)

    Basta una discussione con chiunque che duri più di dieci minuti sul tema "Balotelli", perché venga fuori irrimediabilmente la stessa frase, detta a mezza bocca
    "Ma perché fa così lo stronzo, che già è tanto...."
    "...che già è tanto che è qui, con la Ferrari e le belle fighe, invece di essere in Africa a mangiare banane?".
    Quando Balotelli avrà il diritto -non la concessione frutto del fatto di giocare bene, il diritto- di essere uno stronzo come qualunque altro italiano stronzo, come uno Sgarbi qualsiasi, senza che il suo essere stronzo ci suggerisca il pensiero "Sei un ospite, comportati bene" avremo fatto un bel passo avanti.

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    1. commnento sparito di nuovo anche a me..boh.
      Comunque, riproviamoci:
      a volte bisognerebbe memorizzarsi i commenti degli utenti/giornalisti più noti pre-post e poi pubblicarli insieme.

      Sul caso Balotelli la pubblicazione di quanto si scriveva alla vigilia della partenza per il brasile e quanto, gli stessi, hanno scritto dopo l'eliminazione, sarebbe una sintesi perfetta dell'intera vicenda.

      (dove ho già incontrato il tuo nick? Cioè dove ci siamo incrociati?)

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    2. Anonimo08:48

      Scusate maggicopinti, ma che gente frequenti?
      Dal tuo punto di vista hai ragione, nulla da dire.

      Il mio consiglio è però di aprirti anche a gente di mentalità più aperta...

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    3. Per via del lavoro che faccio, frequento gente di cultura medio-alta (più alta che media) generalmente di sinistra o centro sinistra. Infatti a metà di quella frase si fermano, perché, come direbbe Altan, hanno opinioni che non condividono.

      Bruno: ogni tanto mi incroci in commenti su blog vari. E' che leggo molto e commento poco. Molto meno di quanto commenti tu :-)

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  7. Ehm, fermamente, decisamente, pervicacemente ottì, la piccola Ape si permette d'infilarsi in questa discussione per proporre una piacevole lettura che forse v'era sfuggita: http://networkpolitics.svbtle.com/breve-guida-al-blog-di-grillo-per-nuovi-adepti

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    1. Ah, dimenticavo: te ne approfitti, eh, di poter usare a tuo piacimento il buon vecchio "Te l'avevo detto io"?
      Ma fai bene, e la mia in realtà è tutta invidia.
      ;o)

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    2. Ah io lo uso con una certa frequenza.
      Anche perché ne dico una al giorno e azzeccarne a random ciclico diventa pura questione di statistica!

      Lo uso anche per te, facciamo così.

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  8. Anonimo16:24

    oh potente e callipigio Broono, se compare anche qua quel pirla che va a scrivere ovunque (tipo blog di Leonardo) "Perché non parli di Orsoni, eh?", mi dai il permesso di vomitargli in faccia?

    Mangiatore di castagnaccio e gazpacho

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    1. Anonimo20:00

      ...calcola bene la direzione del vento però esimio maestro elementare...non vorrei mai che il tuo castagnaccio sotto forma di vomito ti tornasse in faccia....eh eh eh...

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    2. Sì, è sempre lui.
      Questo è il momento di Orsoni, fino a ieri chiedeva della Oppo e Toni Jop.
      E' un ragazzo pieno di dubbi e che per questo ha bisogno di continue e costanti direzioni.
      Domani probabilmente chiederà indicazioni su Feltri.
      Se te ne occupi tu per qualche giorno mi fai solo un favore.

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    3. Anonimo09:53

      Ti invidio Bruno, deve essere bello avere una fede incrollabile che neanche 1 10 100 o 1000 Orsoni riescono a scalfire.
      A quando un bel brindisi per il patteggiamento di Orsoni?

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  9. Anonimo15:25

    Lo dice anche Pippo, ora ti è chiaro che il vecchio nostro pd è diventato un partito padronale come gli altri?

    http://www.unita.it/politica/da-matteo-una-gestione-br-al-limite-dell-autoritarismo-1.577869

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    1. http://leonardo.blogspot.it/2014/06/limbarazzante-sexy-barbecue-m5s.html?showComment=1404134697877#c4416609436741312664

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  10. Anonimo22:29

    http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/07/01/news/in-val-di-susa-una-ndragheta-ad-alta-velocita-1.171673

    Bru, sicuro sicuro che si tratta di poche mele marce?
    O si tratta di un sistema?
    Prima di rispondere pensaci bene bene bene.....

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  11. Anonimo10:56

    Ehi Bruno, devi ringraziare il tuo gatto che ti mangia la lingua sempre quando non hai argomenti per rispondere....

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    1. Anonimo11:50

      x Anonimo ...

      ringrazia Bruno che ti lascia commentare....

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    2. Anonimo14:16

      veramente è lui che deve ringraziare me...se non commento io non commenta nessuno
      Anche tu D. mi devi ringraziare...sto rivitalizzando il blog che si stava accartocciando

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