16 gennaio 2015

Take me home country girl

Quattro città in cinque giorni.
Otto ore di sonno complessive.
Qualche centinaio di chilometri.
Un albergo diverso ogni notte.
Quello che vorrei scrivere non posso scriverlo, quello che posso scrivere non voglio scriverlo.
Vorrei scrivere di cose belle avvenute e non solo sognate, solo che non ho tempo di farle avvenire e ultimamente nemmeno di sognarle, quindi non vedo perché quel poco dovrei dedicarlo a raccontare come le vorrei e non come le ho volute.
Perché le ho tutte volute o non volute io, alla fine non si scappa.
Il meglio non l'ho voluto, il peggio non l'ho impedito.

"Sei un gran lavoratore" ha suono antico di nobiltà d'animo, di una mano morbida, di un film su un divano accogliente, di una tovaglia colorata con piatti colorati e bicchieri colorati, di un sonno lungo e sereno come non faccio da anni.
Non aspettarmi sveglio, non lo sono.
Riposami e tutto.


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