9 maggio 2006

Borraccia

500 chilometri in due giorni, musica alta per non dormire, sguardo fisso sul volante e su un telefono che non suona al quale avrei solo chiesto di farmi un po' compagnia in un viaggio senza passeggeri.
E poi l'ho fatto suonare io.
"Passo accanto a te, regalami solo un minuto in un parcheggio"
Perchè anche i momenti di calore, in questo momento, mi sono concessi solo se si incastrano perfettamente nel tragitto che sto compiendo.
Ecco, guido io.
Lavoro io.
Pago io.
Risolvo io.
Sono problemi miei, non ho mai chiesto a nessuno di risolvermeli e mai lo farò.
A me basta davvero solo un abbraccio stretto tra il chilometro 145.379 e il chilometro 320.555 uscita autostrada ci vediamo là.
Poi risalgo in macchina e sono pronto per altri mille mila chilometri a guidare io lavorare io pagare io risolvere io i problemi miei.
Non ho mai chiesto soluzioni.
Mi basta solo una borraccia ogni mille chilometri e qualcuno che me la passi al quale si, per una borraccia si, non smetterò mai di rivolgermi.
Che saper fare le cose da soli non singnifica non aver mai bisogno d'aiuto.
Significa solo arrivare da soli dove è giusto, e bello, arrivare da soli.
Ma che io rifiuti anche le borracce è un gigantesco malinteso.
Quando chiedete a qualcuno se ha bisogno del vostro aiuto e vi sentite rispondere "No" non scomparite.
Magari un semplice supporto lo avrebbe accettato.
Magri per altro.
Magari non per il problema.
Magari solo un cuscino sul quale riposare un po'.

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