28 dicembre 2008

Amichex

Senza quella parola, l'appello sarebbe suonato niente più niente meno che un qualsiasi altro appello con i quali quella carovana di invasati che oggi governa col favore dell'enne per cento degli italiani ci sta rompendo i coglioni a cadenza pressoché quotidiana.

Roba alla stregua dell'appello di Bondi, ministro, per far sì che i tiggì parlino delle opere della caritas e non delle notizie diventando finalmente dispensatori di propaganda anche in maniera palese e istituzionalizzata invece che doverlo fare come fino a oggi con scomodi e a volte illeggibili meccanismucci subliminali; dell'appello della chiesa alle istituzioni, per chiedere un milioncino per i poveri, ora che possono fare direttamente loro anche la cifra e non solo la richiesta; appelli così, debordanti manifestazioni della consapevolezza di poter ormai dire e fare ciò che vogliono certi di poter contare su un paese che accetta tutto perché è così, va bene ormai tutto.

Dicevo sarebbe suonato per quello che è, l'appello del sempre grande Ferrara firmato da enne uomini delle istituzioni per bloccare l'introduzione (AH!AH!AH!) della RU486 in talia, se non fosse stato accompagnato, nelle motivazioni, da quella parolina lì che suona tra l'inquietante e lo sbeffeggiante, in bocca a loro: Amichevole.

Non è amichevole verso le donne, dicono.
Come se fosse una caratteristica che un farmaco deve avere, l'essere amichevole.
Tipo "Quella supposta in italia c'è perché è amichevole".
Tipo Bondi è ministro perché ha lo sguardo amichevole.

Di una supposta.
Ora si può dire?

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