11 aprile 2009

Generazioni

Un giorno, a casa di mia nonna, mi trovai con lei nell'attività che più di tutte offre i contorni esatti e netti del suo irreplicabile ruolo: guardavamo insieme la scatola delle foto di famiglia, la storia intera.

In mezzo a centinaia di foto, una precisa non potè che distinguersi tra le altre e attirare la mia attenzione per il soggetto così marcatamente diverso da tutti gli altri che, pur nelle ovvie differenze di epoca luogo e persone, erano accomunati da una costante quasi ovvia ma evidentemente non così tanto e cioè dal loro fotografare momenti di vita.
La foto che mi balzò all'occhio, e non poteva essere altrimenti, era la foto di una bara e di un carro funebre.

Sbigottito chiesi spiegazioni su quella foto.
Altrettanto sbigottita mi rispose che credeva, sbagliandosi, di averle buttate tutte.
Mi spiegò che quella foto faceva parte del servizio fotografico del funerale del nonno, morto quarant'anni fa.
"Hai fatto fare il servizio fotografico?" io sempre più allibito.
"No. Non me lo sarei mai sognato. A quei tempi funzionava così: c'era chi si presentava ai funerali e senza chiedere faceva un servizio fotografico. Dopodiché, giorni dopo la cerimonia, contattava i familiari e vendeva il servizio. Lo comprai solo per liberarmi di lui e non vederlo più suonarmi alla porta. Poi buttai tutto".

Stasera a Matrix, un Vinci sempre più vittima del destino infame che gli ha scaricato addosso un peso di diverse tonnellate superiore a quello da lui sostenibile, se n'é uscito chiudendo un servizio riassuntivo della settimana dicendo "Questi erano i momenti migliori della settimana".
Prontamente colto il trappolone, la quinta colonna in regia non lo risparmia e gli piazza in mano in chiusura di trasmissione la mail di un telespettatore che gli dice di vergognarsi, certa (la regia) che un solo uomo al mondo avrebbe saputo uscire da quella trappola in una maniera qualsiasi che non includesse le scuse pubbliche e quell'uomo non è lui.
Scuse con vergogna in diretta e lancio del servizio finale titolato "Per non dimenticare", con anticipazione del contenuto: tutti i nomi dei morti su immagini di città demolita.

Cinque minuti di nomi di morti e macerie.
Nero.
Sponsor.
Immobildrìm.
Non vende sogni, ma solide realtà.

Mia nonna non vota soltanto Berlusconi.
Mia nonna AMA, Berlusconi.
E, come direbbe Crozza, io vedo benissimo la relazione.

Per questo amo mia nonna qualsiasi cosa faccia e odio Berlusconi qualsiasi cosa faccia.

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