7 novembre 2002

No blogal





La prima giornata del Social Forum, si è svolta per ognuno in maniera personale.

Per una serie di coincidenze e scadenze varie, la mia si è svolta così:

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ore 5:00 - In preda ad impossibilità di dormire mi guardavo una cacata di film la cui storia girava intorno alle nevrosi americane.

ore 8:00 - Due sveglie telefoniche e un'ininterrotta radiosveglia mi ricordavano che oggi è uno di quei tre/quattro giorni all'anno nei quali il lavoro chiama prima delle 11.

ore 9:00 - Sempre per il discorso che oggi è stato uno di quei tre/quattro giorni, tiravo fuori ed indossavo una delle mie due belle giacchettine che fanno molto bisnessmen in carriera.

ore 12:00 - Nella sede di uno dei più grandi gruppi editoriali italiani mi accingevo a mettere in scena una bella conferenza stampa della più famosa multinazionale mondiale, quella che inizia con la N e finisce con estlè, la quale, con un'azzardatissima scelta di tempo, si presentava alla stampa proprio oggi per lanciare la sua nuova linea di prodotti per il suo settore più a rischio, l'alimentazione per l'infanzia.

Conferenza stampa che con una mossa che sapeva quasi di strafottenza, iniziava con un bel racconto sugli esordi e sulla storia della suddetta multinazionale il questo settore, nel quale la leadership viene detenuta grazie ad una meravigliosa polvere solubile sostitutiva del latte di innegabile qualità, di fornte ad un pubblico di giornalisti sbigottito e spiazzato da cotanta inaspettata e ostentata sicurezza.

ore 15:00 - Essendo oggi il compleanno di mio fratello, patito di marchi e modaiolo come ogni 15enne, per comprargli un regalo che lo rendesse felice, passavo un'oretta intera dentro il negozio monomarca di quell'azienda che fa quelle bellissime scarpe da ginnastica rosse. Negozio nel quale lasciavo parte dei miei guadagni uscendone con non uno ma ben due capi di abbigliamento sui quali mi preoccupavo fosse ben in evidenza il simpatico animaletto saltante in modo che al di la delle mie convinzioni, mio fratellino fosse felice per aver ricevuto una cosa che a lui piace anzi due.

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Oggi sono riuscito a fare in una sola giornata tutte le cose che in teoria discuto più di tutte, al servizio delle aziende che più rappresentano il nemico, nella giornata che apre le discussioni su un tema sul quale ho convinzioni precise, simili a quelle di quelle persone che se mi avessero visto oggi, mi avrebbero tirato probabilmente un sampietrino pensando che io sia berlusconiano.

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Il bello è che non credo di essere stato incoerente.

Si, insomma, ne faccio un problema di priorità, di fronte alle quali stabilisco i compromessi a cui sono pronto a scendere.

Quasi tutti, se è per far felice mio fratello.

Prima faccio di tutto per ottenere quello, poi magari del resto del mondo se ne parla.

Se non sono capace di far star bene uno solo, mi sentirei poco credibile come salvatore del mondo.

Ho lavorato per il latte in polvere incriminato, per utilizzare i soldi così guadagnati per comprare abbigliamento griffato, il tutto girando vestito da colletto bianco.

E sarei pronto a sostenere confronti con chiunque per dimostrare che non sono a favore delle multinazionali.

Più che convinto soprattutto della coerenza.

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Boh.

In realtà la mia lotta punta semplicemente a non avere mai a che fare con una come Oriana Fallaci.

Se dovesse mai capitare, sarei pronto persino ad indossare le famose scarpette rosse, pur di scappare il più velocemente e coerentemente possibile.

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Mi auguro soltanto che Firenze ne esca intatta.

Quello si, sarebbe un crimine.

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Auguri Andrea.

Fin'ora nessuno ti ha mai chiesto nulla.

Oggi serve anche la tua serenità.

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