27 luglio 2005

peppe+edi+bozza

La settimana scorsa ho ricevuto 10.000 parole
E ne regalo due, in cambio.
Grazie, Roberta.

Oggi ricevo queste:
“Ciao Bruno,
mi permetto di darti del tu avendo conosciuto, anche se solo per pochi giorni tuo padre Edi.
Ho avuto modo di apprezzarne tutta la profondissima cultura ed il piacere di vivere che aveva.
Era la prima decade del luglio il 1999 e ho avuto la fortuna di conoscere tuo papà che frequentava un comune amico a Beijing.
In quell'occasione mi mostrò una decina di suoi libri (tutti in brossure ma in discreto stato di conservazione.)
Il poco tempo mi permise di fotocopiarne solo uno di questi
(Il tappeto da preghiera di carne: racconto erotico cinese d'epoca Qing di Li Yu a cura di Edi Bozza Edizioni Mondadori, Milano 1996)
Al mio ritorno in Italia cercai, anche su internet, di rintracciare gli altri volumi dei quali avevo l'elenco.
A volte, ricordandolo, mi viene di raffrontare la sua vita a quella di Ernest Hemingway.
Un caro saluto nel ricordo del tuo grande papà che meriterebbe di essere riconosciuto dalla critica letteraria italiana bigotta e provinciale.

Peppe T.”


Niente libri, solo parole.
Sarà per questo che non so come ringraziare.
Che poi sono quelle cose che ti fanno pensare che chi se ne va, lascia il buono che ha fatto, poco o tanto che sia, sparso per quel mondo che ha vissuto, per fartelo trovare lungo la strada a spizzichi e bocconi, magari dopo anni, magari quando ti serve o soltanto quando non te lo aspetti.
E si chiedono tutti se c'è la vita oltre la morte.

Certo che c'è.
Solo che non la vive chi  se n'è andato, ma chi rimane.
Ed è per quello che almeno un paio di cose buone dovremmo cercare tutti di infilarle, tra l'ape in centro e lo spinning nella pausa pranzo.
Perchè saranno la nostra vita oltre la morte.
Saranno il nostro modo di non andarcene mai.
Saranno quello che ci farà vivere, nonostante qualcuno o nessuno o il destino, abbia deciso che era ora di chiudere bottega.

Nessuno se ne va mai del tutto.
Forse, in un certo senso, la morte come la intendiamo noi, nemmeno esiste.
Perchè c'è la vita oltre la morte.
E non credete a chi cerca di convincervi che è in cielo.
è qui.
Sono quel libro e le parole che avremo lasciato a chi abbiamo incontrato lungo la strada.
Amici o figli che siano.
Sono tutto ciò che di buono abbiamo fatto.
Il brutto, per fortuna, è l'unica cosa che col tempo davvero muore e se ne va, insieme al dolore.

Un pensiero per te, M.

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