5 gennaio 2007

TVB e quindi ROTFL

Sono preoccupato, non rido più.
No, aspetta, l’ordine è inverso: non rido più, sono preoccupato.
(ché altrimenti si pensa che non rida più perché sono preoccupato e invece sono preoccupato del fatto che non rido più).

No, per dire, ci pensavo poco fa mentre leggiucchiavo blog qui e là e come sempre pure i commenti e mi sono reso conto che sotto un sacco di post che di divertente non hanno nulla (per me) ci leggi una pioggia di “LOL! LOL! LOL!” “Mi sono ribaltato dalle risate!” “Non riesco a fermare i lacrimoni smettila di scrivere questi post!” “ROTFL!” “Ti prego basta non posso farmi vedere dai colleghi così!” “Mi sto pisciando sotto dal ridere!” e via così, che poi io penso sempre di non aver letto bene e mi rileggo il post e continuo a non trovarci nulla non solo di ribaltante, ma nemmeno di vagamente comico e allora sempre più spesso mi chiedo “Ma sono io?”.
Cioè, è mio il problema?
Lo chiedo seriamente, eh.

Perché la cosa non è strettamente legata ai blog, qui si mostra semplicemente di più perché c’è più presenza umana e quindi più campioni d’esempio, ma in realtà la cosa è estesa.
Non ricordo l’ultima volta che ho visto un film veramente divertente, uno spettacolo di quelli da non trattenere le risate, se mi si chiede quale sia stato l’ultimo cabarettista che mi ha fatto ridere di gusto francamente ho davvero difficoltà a fare un nome e per lavoro ne vedo diversi, soprattutto quelli sempre in voga, visto che sono quelli che di volta in volta ci viene chiesto di usare, quindi ogni volta che un cabarettista diventa famoso noi cominciamo a vederlo mille volte e io ogni volta mi chiedo come cazzo facciano a piacere così tanto.
Lo stesso vale per i programmi tv, non ricordo una battuta fulminante, se escludo Gene Gnocchi e il Mago Forrest, per me dovrebbero tutti essere spediti a casa e invece sono lì, fanno spettacoli da tutto esaurito, scrivono libri che riempiono le librerie e io li ascolto con le guance assolutamente immobili ma nemmeno impegnandomi riesco a trovarli divertenti.
E pure con le persone con le quali parlo, per esempio al bar, la sera.
Interminabili pipponi del tizio di turno che vuole a tutti i costi che tu lo ascolti mentre ti bevi la tua birra perché deve tener banco nel bar intero e fare il suo piccolo show di quartiere e raccontare a tutti i costi quella storiella là, che devi troppo ascoltarlo sei scemo se te la perdi e lo ascolto e vedo che gli altri in effetti ridono a volte pure di gusto e io un cazzo, ma nemmeno pagato e mi chiedo ma sarò io?
No la domanda è seria, perché me lo sto chiedendo da un po’.

E’ colpa mia che non riesco più a divertirmi o il livello di ironia della gente è davvero sceso così in basso da essere definibile ironia solo se sei un cerebroleso?
Una volta l’ironia era sintomo di intelligenza, quando la trovavi ti divertivi anche perché dietro ci leggevi un’arguzia e una ricerca che testimoniavano davvero uno spessore che meritava il tuo applauso.
Perché alla fine una battuta efficace non ottiene il tuo sorriso per la battuta in sé ma per quello che evidenzia esserci dietro, come ricerca di un punto debole dell’obiettivo della battuta, di una falla di un ragionamento, per l’intelligenza che chi fa quella battuta dimostra di aver speso per arrivare a produrla, la battuta, non per la battuta in sé.
Oggi mi ritrovo a vedere gente che scrive/dice di essersi piegata dalle risate per delle puttanate al confronto delle quali la barzelletta di Pierino e del fantasma formaggino sono alta scuola.
E però mi rendo conto della differenza di quantità, nel senso che mi rendo conto di essere molto isolato, in questo, contro una grandissima quantità di persone che in effetti trova divertenti e in molti casi sottopisciantemente divertenti delle robe di uno squallido (banale) che a me pare così evidente che mi chiedo come si possa spontaneamente dichiararsi divertiti, quindi rimbambiti almeno quanto chi la puttanata l’ha prodotta, invece che guardarsi bene dall’associare il proprio livello di esigenza in fatto di ironia a quel livello offerto, e allora mi chiedo se il problema non sia mio.

Che poi il più delle volte non me la prendo nemmeno con chi parla, ma con chi ride, perché in certe situazioni leggo/ascolto reazioni di gente che dice di pisciarsi sotto dal ridere per cose che secondo me non nascono loro per prime, per ottenere quel risultato.
Questo mi capita soprattutto nei blog, dove sotto certi post che secondo me lo stesso autore non voleva avessero necessariamente quell’effetto lì, spuntano puntuali i commenti di gente che chiede per favore di ridurre un po’ il livello di comicità perché non respira più dal ridere e in quei casi secondo me lo stesso autore si ritrova a dire “Boh, ma sta parlando del mio post?”, ma in molti di questi casi la spiegazione me la sono data e va indicata nel fatto che molti di questi autori spesso sono le famose “star” e molti di quei commentatori spesso in realtà con quei commenti di esagerato apprezzamento vorrebbero solo trasferire la loro prenotazione al pompino, offerto nel caso di star uomo, auspicato nel caso di star donna, ma vabbé questo è un altro capitolo, torniamo al discorso comicità scomparsa.

Capita solo a me?
Sono io che non mi so più divertire?
Ditemi di si, per favore.

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