13 marzo 2007

Fiction

No, bella la fiction su Nassirya.
Obiettiva, soprattutto.

Soprattutto non dicono nemmeno una volta “siamo qui in missione di pace”.
Poi è bella perché non è fatta per niente in chiave “Italiani brava gente” no.
Ogni tre inquadrature Bova accarezza un bambino, casualmente identico al figlio che casualmente ha avuto un incidente che casualmente ha avuto pure quel bambino che casualmente diventa la mascotte della caserma nonché figlio temporaneo adottivo di Bova che per copione aveva bisogno di portare il messaggio della famiglia italiana e per questo di avere una testa di bambino da accarezzare ogni tre minuti e quindi bisognava trovare il modo per farglielo trovare sempre nei paraggi facciamolo mascotte quello che porta il telefono quello che ruba ma solo per fame quello che mantiene da solo tutta la famiglia, come Bova, sarà mica Bova da piccolo, ma no è il figlio che a casa lo attende come tutti i figli degli italiani che, ricordiamolo, sono in missione di pace.
No, bella davvero.

Che le elezioni in Iraq fossero frutto della decisione di un solo uomo poi, è cosa nota a tutti.
Ma mica un generale no uno arrivato lì che semplicemente era troppo italiano buono per accettare che quelli non avessero l’acqua e lui lo sa cosa significa vivere sotto il ricatto dell’acqua ché lui è siciliano mica lo dicono apertamente il parallelo no te lo fanno solo capire perché loro sono italiani brava gente e mica puoi dire che sono anche mafiosi gli italiani, no, in questa fiction no, gli italiani sono solo bravi vogliono bene ai bambini e sono lì in missione di pace, i mafiosi solo un fantasma del passato di Bova che grazie a questo decide che nessuno più nel mondo dovrà mai più subire quei ricatti.
E in due giorni dal suo arrivo ti organizza e mette in piedi le elezioni.
In Iraq.
Carezza su testa bambino.
“Siamo qui in missione di pace”
No, bella, davvero.
Soprattutto onesta.

L’acqua torna per merito suo (non loro, suo) negli incendi si butta lui ma poi dentro scopri che c’è solo fumo però lui salva anche i suoi compagni.
Dal fumo.
Il fuoco è fuori e c’è uno che lo spegne con una bottiglia.
Effetti speciali da ollivùd.
Carezza su testa bambino.
“Siamo qui in missione di pace”

Bella, si, bella.
Soprattutto fedele.
Come? Non ci sono altri soldati di altri corpi?
Non è vero! Ci sono anche gli inglesi e gli americani!
Sono quelli che compaiono solo nella prima scena, quella nella quale puntano il fucile sulla testa di un bambino.
Sono mica italiani brava gente, loro.
Meno male che è appena arrivato Bova che si mette in mezzo e salva un altro bambino dal fucile dell’inglese.
Che bravi che sono gli italiani che vogliono bene a tutti e tutti ci vogliono bene a loro.
Mica come gli inglesi che puntano i fucili sui bambini.
Carezza su testa bambino.
“Siamo qui in missione di pace”

Bella la fiction su Nassirya.
Realistica soprattutto.
Si certo c’è il carabiniere che al centro di uno spiazzo che pare un aeroporto ma circondato da finestre dalle quali spuntano i cecchini si mette a telefonare a casa per sentire in diretta la figlia che pronuncia il “si” della vita, in chiesa naturalmente, e si sbraccia e urla e salta con la telecamera accanto al mirino del cecchino che tu dici "Mo gli spara" mannoooooo ma cosa hai pensato? Mica gli spara no perché è italiano brava gente ci vogliono bene agli italiani e poi si sposava la figlia pareva brutto farlo secco in quel momento.

Ah dite che nessun carabiniere è stato ucciso in quel modo a Nassirya e quindi sarebbe stata finzione?
E la telefonata alla figlia in chiesa sotto il tiro dei cecchini invece l’ha fatta davvero?
Sarà stato protetto da Dio, in quel momento.
Parrebbe proprio di si.
Che bella la fiction su Nassirya.
La sana famiglia italiana c’è solo ogni due inquadrature.
Una lettera, un conflitto familiare da risolvere, una telefonata, basta che si pronunci la parola moglie, mamma, figlio, matrimonio.
Che bravi i carabinieri italiani che sono andati là per dare un futuro alla loro famiglia ma anche a quelle di Nassirya.
Carezza su testa bambino.
“Siamo qui in missione di pace”

E che bravo Bova.
L’unico attore con una carriera cinematografica fatta di soli film nei quali se gli scappa un sorriso il regista urla “STOOOOOOOP!”
Che bravo che è che ogni due inquadrature ordina ai suoi di tenere basse le armi pure quando non c’è nessuno intorno e ricorda loro che possono sparare solo per secondi.
Lo so perché lo dicono solo ogni tre inquadrature.
Carezza su testa bambino.
“Siamo qui in missione di pace”

Bella la fiction su Nassirya.
Mi ha fatto scoprire che la guerra non c’è stata e che in 5 hanno rimesso in piedi una città.
Si sono arrivati anche quelli del San Marco per un istante, ma loro brutti cattivi armati con i carri e i mitra e i blindati.
Mannnnooooooo che non sono brutti neanche loro.
Erano lì solo perché bisognava essere in numero pari, ma mica sono lì per sparare, no, esce dalla botola del carro il militare che ridendo dice “Allora le vogliamo fare queste elezioni?”
Ma che bravi gli italiani.
Sorridono e sono amichevoli anche quando escono dal carro armato in mezzo a 5 pickup pieni di gente armata che li punta.
Carezza su testa bambino.
“Siamo qui in missione di pace”

Non vedo l’ora che stasera facciano la seconda puntata, così scopro come va a finire, ché la tensione mi attanaglia e l’adrenalina scorre ogni frame, si capisce che ci hanno lavorato quelli di Black Hawk Down, la maestria è tipicamente la stessa, del resto noi italiani siamo sempre stati all’altezza di fare film di questo tipo, si sa, Don Matteo Carabinieri e La Squadra non son film per cardiopatici.
Ma soprattutto non vedo l’ora di vedere la seconda puntata perché devo scoprire se contiene i dettagli per il grosso dubbio che mi è venuto guardando la prima.

Perché in effetti non è vero che è scontata banale finta e squallidamente retorica, no, un interrogativo lo solleva anche lei nel suo piccolo.
Mi aiuti e risponda il gentile spettatore che l’ha vista:
Di preciso, la bella e onesta fiction su Nassirya, in cosa si distingue dai cinegiornali dell’istituto luce?
No, “è girata a colori” non vale come risposta e “non ha la voce fuori campo” nemmeno.
Dai su, trovatemi una, solo una differenza.
Perché al momento pare a tutti gli effetti la stessa identica cosa.

Ma quanto siamo piccoli.
E quanto ci considerano stupidi.
Il fatto è che evidentemente lo siamo.

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