14 marzo 2007

La parola alla Difesa

Ancora sulla fiction, per amor di verità
(dal forum di Paginedidifesa.it)

Massimo:
"Premetto che forse l'essere uno "del settore" mi fa avere un'ottica un po' particolare, comunque vorrei far notare come per l'ennesima volta (dopo i vari "Ultimo", "Carabinieri 1,2,3,4,5,6") l'Arma utilizzi eventi storici per, dispiace dirlo, pura auto glorificazione. Ciò che però maggiormente indigna dell'opera mediatica è una distosione dei fatti reali, la volontà precisa di nascondere il ruolo (assai maggiore quantitativamente, come uomini e qualitativamente, come indice di rischio delle attività) svolto dalle altre Forze Armate nell'ambito della missione, visto che, nonstante quanto rappresentato, il Carabiniere all'estero, in pattuglia, armato fino ai denti, in furiosi combattimenti urbani, blanda copia dei Rangers di Black Hawke Down NON esiste (salvo l’unica eccezione del Gis). Non è il loro ruolo. Non è quello per cui l'Arma è stata creata. E se nelle mire dei vertici dell’Arma c’è la volontà di convertirsi in fanteria leggera, dovrebbero pensare prima alle esigenze nazionali POI (molto dopo) alle politiche di Forza Armata. E a questo punto converrebbe loro togliersi gli alamari e mettere delle mostrine.

Inoltre apprendo con grande stupore che la decisione di far svolgere libere elezioni sia stata presa da un valido Maresciallo dei Carabinieri (e da chi se no?).

Nonostrante questo, però sempre e comunque massimo rispetto e commemorazione per TUTTI i caduti nelle missioni all'estero, sia che indossassero gli alamari, che qualsiasi mostrine, così come per tutti coloro che hanno dedicato momenti importanti, difficili e spesso lunghi della loro vita nell’adempimento dei compiti richiesti alle forze armate nei teatri all’estero."

Francesca:
"Cari signori chiedete esplicitamente la definitiva chiusura delle fiction sull'esercito. Le cretinate che scrivono i giornalisti sono niente in confronto. E se anche solo metà di questa ciofeca fosse vera, allora bisognerebbe chiedere la chiusura di qualsiasi intervento militare fuori dai confini. Restino a casa. E'meglio."

Francesca2:
"Io sono contraria a qualsiasi intervento del mio Paese. E'la mia posizione. E finchè sono libera d'esprimermi lo faccio. Ciò premesso sono ancor più contraria alla 'svendita' che si sta facendo di chi interviene per lavoro in scenari che sicuramente non sono sicuri.
Basta con queste buffonate (Cefalonia, ma anche il Cuore nel pozzo). SI VUOLE RACCONTARE, SI RACCONTA SERIAMENTE. IL MATERIALE NON MANCA. Ma se si vuole fare spottini pubblicitari del piffero, non ci sto e, finchè sarò libera, lo scrivo. C'è molto da dire e anche sceneggiare. Ma non con questa retorica del piffero, non con questa mancanza di rispetto delle vittime, non in questo modo superficiale da Grande fratello.
Non credo che chi è andato a Nassirya l'abbia fatto per gli stessi motivi di chi s'è prestato a farsi riprendere nella sua privacy per 24 ore. E così tutti gli altri morti. C'è e deve esistere un decoro. C'è ed esiste un mestiere. Sono ancora stupita del fatto che tutti gli organi ufficiali della Difesa abbiano partecipato a questa schifezza."

Paolo:
"Io la ricordo bene Nassirya, ci ho passato 4 mesi della mia vita sino ad tre settimane prima dell'attentato, ad Animal House ci andavo spesso per lavoro ed alcuni dei CC morti li ricordo bene. Sono riuscito a vedere solo 10 min. della fiction poi ho cambiato, quando ricordi la realtà in modo così vivo vedere come è rappresentata male ed a volte in modo fazioso ti ferisce. Non credo sia un buon modo di rendere omaggio a chi ha sacrificato la propria vita mentre faceva il proprio lavoro in modo serio e professionale. Ho trovato la scena del check point assolutamente di cattivo gusto, oltre che assolutamente falsa: non si facevano check point a Nassirya, ed il battaglione di marines a cui abbiamo dato il cambio era composto di riservisti, molti dei quali di origine italo americana, che svolgevano il loro lavoro bene ed erano ben voluti dalla popolazione, come del resto era in quel periodo anche il nostro contingente. Si possono dire tante cose su Nassirya e su quello che è successo, ma credo che piuttosto che parlare a vanvera e senza cognizione di causa a volte sia meglio tacere."

Simone:
"Ho retto fino alle 22 poi sono passato ad un dvd di Montalbano.
Una sola precisazione: il brizzolato con la Mg-42 era italiano, si vedeva bene lo scudetto sulla manica sinistra.
Per il resto, che barba che noia.
Bova degradato, con la paternità delusa poi;
Fanno irruzione in un ambiente chiuso con gli occhiali da sole;
Se la prendono con il poliziotto iracheno che vuole assumere solo baathisti (ma non era questo il core del caos attuale? la disgregazione delle istituzioni irachene ed il licenziamento in massa di poliziotti, soldati ed impiegati statali?);
Fumano di notte sul terrazzo di Animal House;
I terroristi hanno la faccia da terroristi e complottano bevendo thè, sotto la tenda, un tocco di stereotipata decadenza che non guasta mai (come se le BR avessero fatto le loro riunioni sempre e solo mangiando spaghetti e quelli di Action Directe con la filetta del pane sotto l'ascella; per fortuna non parlavano di attentato al Papa sennò fumavano come turchi)...
Fortuna che non c'era Ricky Memphis sennò gli risparavano nella panza e lo rioperavano senza anestesia come in Ultimo 2"

Insospeso:
"Non ho vista la fiction (e penso che nome fu mai più azzeccato se lo trasliamo nell'italiana "finzione"), mi era bastata l'intervista al protagonista per capire che era meglio cambiare aria (sebbene già sapessi che polpetta avrebbero presentato).
Ho preferito la consueta serata del lunedì fra ufficiali in congedo (sapete, quei subalterni del tempo della leva ...), lì almeno si respirava aria buona!
Mi fido di Francesca e della sua analisi.
Viste le belle prove precedenti fra cinema e TV, constato l'impossibilità di rappresentare in modo onesto la storia militare e no di questo paese.
Ve lo immaginate un "Centomila gavette di ghiaccio" sullo schermo, con questi abbindolatori mediatici?"

Per non dimenticare i nomi:

I CARABINIERI
Domenico Intravaia, di 46 anni, di Monreale (Palermo), appuntato dei carabinieri, in servizio al Comando Provinciale di Palermo.
Alfio Ragazzi, di 39 anni, maresciallo dei carabinieri in servizio al Reparto investigazioni Scientifiche (Ris) di Messina.
Giovanni Cavallaro, di 47 anni, originario della provincia di Messina, da diversi anni residente a Nizza Monferrato (Asti), maresciallo dei carabinieri, in servizio al Comando provinciale di Asti.
Daniele Ghione, di 30 anni, di Finale Ligure (Savona), carabiniere.
Enzo Fregosi, di 56 anni, di Livorno, carabiniere.
Alfonso Trincone, di 44 anni, carabiniere.
Massimiliano Bruno, originario di Bologna e residente a Civitavecchia, carabiniere.
Giuseppe Coletta, di 38 anni, originario di Avola (Siracusa) ma da tempo residente a San Vitaliano, in Campania, vicebrigadiere dei carabinieri, in servizio al Comando Provinciale di Castello d Cisterna (Napoli).
Ivan Ghitti, di 30 anni, milanese, carabiniere.
Orazio Majorana, di 29 anni, di Catania, carabiniere scelto, in servizio nel battaglione Laives-Leifers di Bolzano.
Andrea Filippa, carabiniere.
Filippo Merlino, 46 anni, originario di Sant' Arcangelo in provincia di Potenza. Sposato e con un figlio, aveva il grado di maresciallo e comandava la stazione di Viadana, in provincia di Mantova.

I MILITARI DELL'ESERCITO
Massimo Ficuciello, tenente dell'Esercito.
Silvio Olla, 32 anni, di Isola di Sant'Antioco (Cagliari), sottufficiale della Brigata Sassari.
Emanuele Ferraro, 28 anni, militare dell'Esercito.
Alessandro Carrisi, 22 anni, militare dell'Esercito.
Pietro Petrucci, 22anni, di Casavatore (Na).

I CIVILI
Marco Beci, 43 anni, originario di Pergola, nelle Marche, dove vivono la moglie e tre figli piccoli. Funzionario della cooperazione italiana.
Stefano Rolla, 65 anni, aiuto regista in veste di produttore, che stava facendo i sopralluoghi per un documentario sulla missione di pace in Iraq.

Sulla fiction si può giocare e posso dire tutte le stronzate che mi pare.
Ma l'argomento andava chiuso con le parole vere.
E i nomi veri.

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