12 aprile 2007

Cineserie

Oggi un vigile ha pensato si potesse esportare la democrazia in Cina.

Forse Milano ancora non ha capito che il termine Chinatown è uno schema, non una trovata cinematografica.
Abbiam voluto le biciclette.
Integrazioni notturne di pensieri notturni.
Stasera guardavo le foto degli incidenti e pensavo a una cosa.

Pensavo che quella bandiera lì, sventolata per reclamare la libertà di essere trattati da persone libere quanto gli altri cittadini e sventolata in testa a un corteo che ha sfasciato macchine e attaccato la polizia, è la bandiera di un paese che per molto meno in meno di 10 minuti li avrebbe caricati su un camion che non fa viaggi con biglietto di ritorno a breve, quando fa ritorno.
Pensavo a quella volta a Pechino, quando in taxi mio padre mi indicò il camion davanti a noi, pieno di gente in piedi sul rimorchio come i muratori di certi paesi nei quali i braccianti vengono caricati la mattina sui camion per essere portati nei vari campi o cantieri e mi chiese "Sai chi sono quelli?" e io risposi naturalmente "no".

Erano condannati a morte.
Li portano con i camion al tribunale e su dieci se ne esce uno è perché è davvero fortunato.
Mi rimarrà sempre impresso quel camion e oggi mi è tornato in mente guardando questi qui sventolare la bandiera di quel paese che condanna a morte e arresta anche solo se sei uno che dice le cose sbagliate e guardavo quella bandiera in testa a un corteo di gente che ha ribaltato o ha cercato di ribaltare pure le macchine della polizia, perché quelle parcheggiate sono sostanzialmente tutte loro.
Gente che non ha mai voluto vivere da italiani come non vogliono vivere da americani come non vogliono vivere da francesi come non vogliono vivere da nessuno di quei paesi che li ospitano e nei  quali per questo creano delle città nella città, dove poter continuare a parlare la loro lingua, pagare con loro moneta, vivere secondo le loro regole, riconoscere le loro autorità.
E guardavo quella bandiera e mi chiedevo se significasse che vogliono vivere secondo le regole italiane o secondo quelle cinesi.
Perché se sono quelle italiane che vogliono, allora in italia non vai in 600 contro due pattuglie solo perché t'han fatto una multa.
C'é la rissa, certo, i poliziotti a volte le prendono a volte le danno, ma la multa la pigli e la paghi oppure provi a scontrarti tu contro il vigile come fanno in zona mia.
Se fai in fretta prima che arrivi la pattuglia, a volte la multa riesci a non pagarla, ma non s'è mai visto l'intero quartiere attaccare una pattuglia, se non in quella parte d Napoli che tutti discutiamo.
In tutto il resto d'Italia, un quartiere non attacca mai in seicento quattro agenti.
Allora se scopriamo che le modalità sono le stesse di quei quartieri di Napoli dove le leggi non sono quelle dello stato ma sono quelle di chi ci vive e comanda, viene da pensare che tra le leggi italiane e le leggi cinesi, guardando le modalità di scontro, siano quelle cinesi quelle che vogliono e la bandiera lo dice in maniera anche abbastanza inequivocabile.

Va bene, li si tratti secondo le leggi cinesi.
Gli si spari come a Tien An Men e quelli che restano in piedi li si carichi sui camion per andare a farsi giudicare dal tribunale del partito.
Quello fa quella bandiera che sventolavano oggi.
Lo chiedono, glie lo si dia.
Io nemmeno pochi giorni fa scrivevo:

"in Italia l'immigrazione poteva essere davvero una cosa bella e invece non siamo stati capaci e il meglio l'abbiamo lasciato agli altri.
Che forse non è stata la scelta migliore, perché irrigare un campo è promessa di raccolto, allagare per tracimazione manda in fallimento il contadino.
Milano è destinata a generare un discreto aumento del razzismo."

Milano.
E' destinata.
A generare.
Un discreto.
Aumento.
Del razzismo.
Anche al contrario.

Integrazione non è quella bandiera.
Quella bandiera è di un regime.
Se vogliono quello avevano solo da restare dov'erano.
Qui, i poliziotti usano si i manganelli al contrario.
Ma non ti caricano su quei camion.
Tu domani sei di nuovo lì a fare il palo tra via Sarpi e via Niccolini per avvisare quando qualcosa si muove storto.
Mettiti quella bandiera nel culo.

Aveva ragione mio padre.
Li amava così tanto che odiava tutti quelli nati da quando venne disegnata quella bandiera in poi.
E oggi te la sbandierano pure davanti, quando dovrebbero bruciarla perché finalmente liberi in terra libera.

Popolo di merda.
Restituitemi il Dupont che mio padre aveva quando me l'avete ammazzato.
Quella bandiera, a me, è costata cara.
Non è razzismo, il mio.
E' che siete proprio in debito.
E non solo dei soldi e dei mesi che mi son costati la restituzione del cadavere o quel che avete messo nella scatola da scarpe che mi è arrivata (e chi l'ha mai aperta)

Voglio involtini primavera gratis per tutta la vita.
E pagate le multe, stronzi.

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