1 agosto 2008

Guerra tr...per i poveri

Pareva dovessero sbarcare in città come in Normandia e poi scopri che sono 300, 290 dei quali presidieranno le chiese e i restanti 10 andranno a prendersi gavettoni in viale Padova.

Si disse non avrebbero effettuato arresti e poi scopri che son stati fraintesi, ché potranno fare arresti ma non si parli di città militarizzate perché non è così, l’esercito è in giro e può arrestare ma non è stato di polizia perché non avranno i fucili d’assalto ma solo la pistola.

Si disse che avrebbero protetto il cittadino e poi scopri che son stati fraintesi, ché da quando c’è il duo La Russa/Maroni li abbiamo visti in azione nelle chiese contro i neGri e nelle manifestazioni a menare i manifestanti e ora a protezione del Duomo di Milano che secondo la nuova emergenza del giorno è diventato obiettivo sensibile, ma non si parli di stato di polizia ché sono stati fraintesi lo fanno per proteggere il cittadino, nel dettaglio: quello che non manifesta e quello che non è neGro.

Visto che l’esercito protegge le chiese, io posso avere un paio di Guardie Svizzere sotto casa mia?

Poi va detto che ‘sta cosa dell’esercito davanti alle chiese rivela un conflitto in atto che meriterebbe ben altro spazio sui media.

Nel 2005 su una chiesa di Monza apparve un cartello con il quale si disse ai bravi caritatevoli di non fare elemosina ai poverelli davanti alle chiese ma di dare i loro soldi alla caritas.
Passò sottogamba la cosa, mentre invece andava messa da parte in attesa di tempi adatti a comprenderla.

Sono arrivati i tempi adatti a comprenderla.

Pochi mesi fa quella semplice mossa di un parroco isolato è diventata azione politica e ad Assisi il sindaco (FI) ha stabilito, con un’ordinanza, che i poveri non possono chiedere l’elemosina a meno di 500 metri dalle chiese.
Non significa ostacolare la carità della vecchietta al povero, ma solo salvaguardare il decoro dei monumenti di interesse storico artistico ché, si sa, l’amministratore italiano è sempre stato sensibile al valore storico artistico, come i leghisti che per salvaguardarlo vogliono eliminare via ordinanza regionale i negozi di kebab, è per il decoro suvvia.
Se la vecchietta vuole dare i suoi soldi al povero mica le viene impedito, basta che si faccia almeno 500 metri a piedi e vada a cercarselo e la sua voglia di aiutare il senzatetto di turno può trovare sfogo.
Non ce la fa perché le gambe non le reggono?
Mica è colpa del sindaco, visto che si trova in zona metta i suoi soldi nella cassetta più vicina nel raggio che le sue gambe possono percorrere, per un puro caso quella che si trova dentro la chiesa, così la sua legittima voglia di aiutare il senzatetto troverà soddisfazione e in più saprà che i suoi soldi arriveranno al senzatetto perché li amministrerà la caritas e non più il senzatetto.
Come dite? Sì lo so anch’io ma nelle loro menti (e tasche) funziona così.
Il cartello frutto di iniziativa personale del parroco di Monza è oggi ordinanza comunale, i soldi vengano dati alla chiesa e non ai poveri, a distribuirli ai poveri ci penserà la chiesa.

Quale chiesa?
La solita, che attraverso una delle prime decisioni dell’attuale papa s’è ripresa il controllo sul sito del primo francescano della storia, togliendone il controllo ai discendenti e riportandolo a roma con il plauso degli amici monsignori che vistisi restituito il feudo si poterono lasciar andare alla liberatoria definizione della pecorella riportata all’ovile con un’immagine sintetica quanto politicamente post-bellica:
“queste assurde enclave autonome sulle quali non avevo nessun potere”

Più che grate naturalmente anche le parole del cassier…custode:
“Padre Vincenzo Coli è il custode del Sacro convento di San Francesco, "la mappatura di questo territorio la conosco bene, è cresciuto il business della mendicità professionale. Alcuni pensano di stare a Rimini, se al mare in bikini è giusto, qui serve rispetto". E poi si vedono meglio i monumenti senza l'ingombro dei corpi stesi, "l'iniziativa del comune aiuta a discernere tra chi ha bisogno, e chi ci specula. Certo: andrà applicata con umanità e intelligenza".

Buttata lì?
Tutt’altro.
Sono comunicati tra eserciti.
Cosa serve per discernere tra chi ha bisogno e chi specula?
Lo dice lui stesso: umanità e intelligenza.
Chi ce l’ha?
L’intelligenza? Molti.
No, dico entrambi, umanità E intelligenza. Ah, allora solo la chiesa.
Sta a dire?
Grazie al comune per lo strumento regalato, ma l’utilizzo dello stesso sia gestito da noi.
In soldoni?
La gestione dei poveri è roba della chiesa, lo stato si occupi solo di incanalare i caritatevoli tra le sue braccia, poi si faccia da parte, grazie.



Lo scontro di territorialità portato avanti a colpi di bacini e carezze prosegue con la nuova recentissima puntata di Napoli.

Un gruppo di neGr…poveri si barrica dentro una chiesa.
Il parroco li accoglie, lo stato militarizza il sagrato e prepara l’incursione.
Le truppe sono ferme in attesa di ordini.
Da un lato della trincea i poveri sono accolti dal sacro condottiero, dall’altro i manganelli attendono ordine di invasione.
L’ordine non arriva, il territorio è zona di competenza vaticana, le truppe ricevono ordine di azione in territorio italiano e fanno partire l’azione contro chiunque vi graviti intorno.
Sono manganellate che volano tutt’intorno alla chiesa.
Il sacro condottiero ricorda che la chiesa è con i neGr…con i poveri e che li proteggerà, sono a meno di 500 metri dalla cassetta, è competenza loro.
Allo Stato chiedono di spedirglieli via ordinanza, i poveri dentro le chiese grazie e non sui gradini, ma questo non significa che possano anche pensare di avere il potere di riprenderseli.
Non scherziamo.
Lo scontro sulla attribuzione di competenza sulla vita della Englaro non è nulla in confronto.

Finché i governi fintamente laici si comportavano da fintamente laici, le territorialità erano rispettate, lo stato italiano poteva fare ciò che voleva con gli operai, i manifestanti, i senza dio, insomma i comunisti, alla chiesa i bisognosi di carità.
Le regole sono quelle delle spartizioni del bottino.
Oggi che il governo è il meno laico della storia dei governi fintamente laici, le territorialità si stanno pericolosamente sovrapponendo perché a un governo così poco laico interessa l’uso dei poveri tanto quanto alla chiesa e la chiesa ha bisogno di ristabilire i rispettivi confini.
A voi i manifestanti, meglio se comunisti, a noi i neGr…poveri.
Là dove coincidano, il diritto di prelazione è nostro per investitura evangelica.
Il povero è sempre stato strumento della chiesa, come le prostitute per i narcotrafficanti: fanno cassa, e non ci sarà favore al vaticano che farà loro cedere il controllo a governo di sorta, più o meno papista che sia.

Il governo attuale ha bisogno che questo confine gli venga spiegato.
La chiesa glie lo sta spiegando.
Ringrazia per l’ordinanza che incanala il poverello tra le materne braccia, ma il poverello è roba della chiesa, giù le mani dal poverello, se devono o non devono uscire dalla parrocchia una volta spinti dentro lo stabilisce la chiesa, non la polizia di uno stato estero.

È come la guerra tra famiglie mafiose (è un esempio) per la spartizione dei settori d’affari.
Alla famiglia Rossi armi e droga, alla famiglia Bianchi appalti e territorio.
Quando i Rossi decidono di espandersi e usano le loro armi per controllare un appalto, i Bianchi reagiscono e cominciano le faide nelle quali ci si spara anche tra fratelli.

E siamo all’inizio.
Sono tutt’altro che amici questi qua, altro che bacio dell'anello, gli stava lisciando il pelo.
Due galli in un solo pollaio non ci sono mai stati e mai come oggi è evidente quanto il pollaio sia lo stesso.
Un gallo dice all’altro: il neGr…povero lo puoi usare per ottenere voti, per ottenere soldi è roba mia.
Giù le mani dal neGr…povero.
Non scherziamo.

La guerra è solo all’inizio.
Questa nuova invasione sul mercato di affaristi interessati all’uso del povero richiede una riorganizzazione delle strategie e degli interventi delle truppe, perché i poveri quelli sono, nonostante si stia lavorando per allargare il bacino il tempo che servirà per avere un consistente incremento di unità utilizzabili è superiore a quello necessario per impiegarli nei primi importanti (urgenti) utilizzi.
E allora si riorganizzano le truppe, si dispiegano sul territorio le unità, si preparano i piani d’assalto.
L’emergenza è tale se dura poco, il ferro è caldo, gli eserciti si preparano, il sole sta per scendere e l’attacco dev’essere fulmineo e ben condotto.
I Rossi hanno dispiegato le truppe militari davanti alle chiese, i Bianchi le prime tende da campo per le truppe.

Roger, Charlie a ore sei, Kappa.



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