Una decina di giorni fa, essendo quasi alla fine del libro in corso, decisi di comprarne due che trattano, diciamo così, l'attualità.
Uno è "Contro corrente. Intervista sulla sinistra ai tempi dell'antipolitica" il noto libro-intervista in cui D'Alema disegna il futuro della sinistra raccontandone il passato.
Mi sono predisposto alla lettura con un approccio curioso soprattutto rispetto all'effetto di dislocazione temporale, dal momento che il libro è stato scritto in previsione delle elezioni e io ho iniziato a leggerlo, per una coincidenza di tempistiche treno/elezioni, proprio stasera, quando rientrato a Milano per votare mi sono seduto nella mia solita trattoria e, con i risultati urlati da ogni radio, mi sono avviato a sentire un po' questo punto di vista su come andranno le elezioni che, al netto del personale giudizio, ritengo in ogni caso voce competente per comprendere l'evoluzione di questa cosa chiamata sinistra.
E infatti, il libro di questa voce competente, inizia così:
"Questo libro esce nel vivo di una crisi drammatica, alla vigilia di un voto che certamente segnerà la storia del paese, chiudendo tutta una fase della vita nazionale.
Una prospettiva, per l'Italia, c'è. L'idea di un'alleanza delle forze progressiste aperta ai moderati, con la leadeship di Pier Luigi Bersani, appare come l'unica proposta politica in grado di rispondere all'esigenza di una ricostruzione democratica[...] Il paese era veramente giunto sull'orlo del collasso, anche se la memoria corta degli italiani rischia di rimuovere questa realtà. Mario Monti ha interpretato davvero quel ruolo di responsabilità e di salvezza nazionale cui è stato chiamato dal capo dello Stato.[...] Credo che il merito maggiore di Monti sia stato quello di aver restituito voce e credibilità all'Italia sulla scena europea e internazionale, dopo un periodo di marginalità o di profonda umiliazione. Basterebbe questo a motivare la gratitudine che tutti noi dobbiamo al presidente del Consiglio e anche, sia consentito, a chi lo ha voluto e sostenuto con lealtà, mettendo da parte la legittima richiesta di un voto immediato e la probabile conquista anticipata del governo. Come in altri passaggi cruciali della storia del Paese, ha prevalso a sinistra il senso del dovere verso l'Italia e credo che questa scelta legittimi ora, accanto alla forza del conseso popolare, la candidatura di Bersani alla guida del Governo."
Finito di cenare torno in albergo con queste parole nella mente e accendo la tv, che mi conferma il PD sconfitto al Senato, a meno dello 0,8 di distanza dal PdL alla Camera, Monti vaporizzato e M5S primo partito in tutti i luoghi e tutti i laghi con una squadra di 150 bravissime persone che (e io che lo dicevo per sfotterli) come da (non)statuto dopo averne discusso in consiglio comunale a Torino, porteranno le Scii Kimiki in discussione finalmente anche in Parlamento.
L'immagine da alcool test data dal mix tra le parole di D'alema e i risultati elettorali è devastante.
Se entro i prossimi due capitoli non mi dice che tutto quel preambolo serviva da apripista al successivo "Scherzavo" con seguente ammissione che il PD il governo a Monti l'ha lasciato solo perché, consapevole dello sfacelo di manovre che sarebbe toccato al governo successivo, se ne sono guardati bene dal metterci loro la faccia, butto il libro per manifesta presa per il culo e mi dedico all'altro comprato nello stesso giorno.
Un libro che, comprato dieci giorni fa per interesse, stasera mi sembra tanto assumere i contorni del Manuale delle Giovani Marmotte.
Tutto questo lo dico naturalmente per mettere le mani avanti quando nei prossimi giorni le guardie della rivoluzione mi verranno a suonare alla porta per farmi due domande circa la sincerità del mio interesse per il Partito.
Io ne ero affascinato anche prima che facesse carte ori settebello e primiera, guardi lo scontrino, O'Brian!
M5S è Libertà!
Uno è "Contro corrente. Intervista sulla sinistra ai tempi dell'antipolitica" il noto libro-intervista in cui D'Alema disegna il futuro della sinistra raccontandone il passato.
Mi sono predisposto alla lettura con un approccio curioso soprattutto rispetto all'effetto di dislocazione temporale, dal momento che il libro è stato scritto in previsione delle elezioni e io ho iniziato a leggerlo, per una coincidenza di tempistiche treno/elezioni, proprio stasera, quando rientrato a Milano per votare mi sono seduto nella mia solita trattoria e, con i risultati urlati da ogni radio, mi sono avviato a sentire un po' questo punto di vista su come andranno le elezioni che, al netto del personale giudizio, ritengo in ogni caso voce competente per comprendere l'evoluzione di questa cosa chiamata sinistra.
E infatti, il libro di questa voce competente, inizia così:
"Questo libro esce nel vivo di una crisi drammatica, alla vigilia di un voto che certamente segnerà la storia del paese, chiudendo tutta una fase della vita nazionale.
Una prospettiva, per l'Italia, c'è. L'idea di un'alleanza delle forze progressiste aperta ai moderati, con la leadeship di Pier Luigi Bersani, appare come l'unica proposta politica in grado di rispondere all'esigenza di una ricostruzione democratica[...] Il paese era veramente giunto sull'orlo del collasso, anche se la memoria corta degli italiani rischia di rimuovere questa realtà. Mario Monti ha interpretato davvero quel ruolo di responsabilità e di salvezza nazionale cui è stato chiamato dal capo dello Stato.[...] Credo che il merito maggiore di Monti sia stato quello di aver restituito voce e credibilità all'Italia sulla scena europea e internazionale, dopo un periodo di marginalità o di profonda umiliazione. Basterebbe questo a motivare la gratitudine che tutti noi dobbiamo al presidente del Consiglio e anche, sia consentito, a chi lo ha voluto e sostenuto con lealtà, mettendo da parte la legittima richiesta di un voto immediato e la probabile conquista anticipata del governo. Come in altri passaggi cruciali della storia del Paese, ha prevalso a sinistra il senso del dovere verso l'Italia e credo che questa scelta legittimi ora, accanto alla forza del conseso popolare, la candidatura di Bersani alla guida del Governo."
Finito di cenare torno in albergo con queste parole nella mente e accendo la tv, che mi conferma il PD sconfitto al Senato, a meno dello 0,8 di distanza dal PdL alla Camera, Monti vaporizzato e M5S primo partito in tutti i luoghi e tutti i laghi con una squadra di 150 bravissime persone che (e io che lo dicevo per sfotterli) come da (non)statuto dopo averne discusso in consiglio comunale a Torino, porteranno le Scii Kimiki in discussione finalmente anche in Parlamento.
L'immagine da alcool test data dal mix tra le parole di D'alema e i risultati elettorali è devastante.
Se entro i prossimi due capitoli non mi dice che tutto quel preambolo serviva da apripista al successivo "Scherzavo" con seguente ammissione che il PD il governo a Monti l'ha lasciato solo perché, consapevole dello sfacelo di manovre che sarebbe toccato al governo successivo, se ne sono guardati bene dal metterci loro la faccia, butto il libro per manifesta presa per il culo e mi dedico all'altro comprato nello stesso giorno.
Un libro che, comprato dieci giorni fa per interesse, stasera mi sembra tanto assumere i contorni del Manuale delle Giovani Marmotte.
Tutto questo lo dico naturalmente per mettere le mani avanti quando nei prossimi giorni le guardie della rivoluzione mi verranno a suonare alla porta per farmi due domande circa la sincerità del mio interesse per il Partito.
Io ne ero affascinato anche prima che facesse carte ori settebello e primiera, guardi lo scontrino, O'Brian!
M5S è Libertà!
No, dico:
RispondiEliminahttp://ilmiomanifesto.blogspot.it/2013/02/e-se-pensate-che-abbia-romanzato-e.html?showComment=1361377027568#c651483518584422235
Il risultato migliore attualmente possibile, per Berlusconi: perdere d'un soffio conseguendo un recupero fenomenale che lo incorona per l'ennesima volta quale unico dominus del centrodestra italiano (con tanti saluti a Monti, e tante grazie per aver finalmente annientato Fini e Casini), e lasciando al PD la polpetta avvelenata della vittoria formale (almeno alla Camera), con la conseguente responsabilità della formazione del governo, e con le altrettanto conseguenti patetiche figure da perecottari immaginabili sin da ora.
Un esito talmente incredibile che vien quasi da pensare che l'improvvisa diserzione del comizio conclusivo a Napoli sia stata una mossa studiata a tavolino per evitare di recuperare pure quello 0,4% alla Camera.
In ogni caso, bisogna riconoscere che anche questa volta la sinistra italiana non ha deluso le aspettative: è stata dura, durissima, sembrava quasi impossibile, ma evitando scientificamente di fare campagna elettorale, parlando continuamente di patrimoniale e nuove tasse, ideando slogan immaginifici e fulminanti come "Smacchieremo il giaguaro" (immagino col validissimo supporto del consigliere politico Miguel Gotor: no, dico, qualcuno l'ha visto, da Vespa?) alla fine è riuscito nella storica impresa di dilapidare in due mesi scarsi la bellezza di 10-15 punti di vantaggio, e soprattutto di resuscitare Berlusconi: si può dire di tutto, ma come gli portano l'acqua con le orecchie loro manco Capezzone, eh.
Ehi...pure io c'ho la prova che no dico!
Eliminahttp://www.francescocosta.net/2013/02/13/cambiare-idee-aiuta-ad-averne-di-migliori/comment-page-1/#comment-24599
E in che cosa sarebbe consistito stavolta lo "spostamento a destra"? nella promessa d'amore a Monti (astutissima peraltro, sia per il PD sia per Monti stesso)? In compenso non ricordo una coalizione di c-sx più dichiaratamente "di sinistra", tra Vendola e la Cgil.
EliminaUn atteggiamento complessivamente schizofrenico, che, anziché estendere il bacino elettorale, ha finito per restringerlo agli irriducibili, facendo migrare buona parte dei centristi convintamente anticomunisti da Monti a Berlusconi e buona parte degli aspiranti rivoluzionari da PD-SEL a Grillo.
In compenso il PD è riuscito a rivoluzionare uno dei principii basilari della logica, il principio di non contraddizione ("A non è non A"), finendo per risultare contemporaneamente vincitore e perdente. Se solo qualcuno segnalasse il fenomeno a J.J. Abrams, potrebbe trarne una serie più spettacolare di Lost e Fringe messe insieme.
ma che palle...ti avevo risposto tutto bellino e alla pressione del tasto pubblica il solito errore di server mi ha levato tutto.
EliminaComunque, riproviamoci.
Lo spostamento a destra questa volta è consistito nella costante e reiterata promessa di continuità non tanto con Monti in quanto persona, quanto con la sua politica europea.
A Vendola hanno concesso di urlare contro Monti perché dopo lo scherzo esodati/Imu come persona non era (più) spendibile ed essendosi candidato poteva tranquillamente essere additato come avversario, ma sulla politica economica non è mai stata data l'impressione di un ripensamento delle promesse filomontiane, anzi.
E questo proprio perché al centro c'erano voti ritenuti più utili di quelli dell'estrema sinistra.
A meno di non cadere nel giochino che vede lo sconfitto Renzi essere il portatore unico delle posizioni liberali del PD, non c'è dichiarazione di Bersani che facesse pensare a un governo CGIL/Vendola più che a un governo simil Monti a cui Vendola si sarebbe certamente adattato una volta presa la maggioranza in entrambe le camere.
Una cacata come quella di Bertinotti due volte non l'avrebbe fatta, sarà logorroico ma non è stupido.
Fuori dalla campagna elettorale poi ci sono non pochi episodi a testimonianza del fatto che il PD ha sempre avuto una spinta più verso il centro-destra che verso la sinistra.
Basti pensare alla direzione nazionale tenutasi a luglio che aveva il compito di redigere un documento di sintesi della posizione PD sui diritti civili, un documento che gronda cattolicesimo da qualsiasi vocale e che non a caso fu vantato come successo personale dalla Bindi, che lo legittimò sventolando la lettera di Scalfarotto con la quale lui fece l'errore (a mio parere) di annunciare il suo sostegno pur contrario nel merito, in quanto "la miglior sintesi possibile" precisando che di sintesi al ribasso si trattava.
Poi abbiamo la Concia, che sui diritti civili ebbe la brillante idea di andare a confrontarsi con Casapound (idea che io condivido, intendiamoci) e che al termine dell'incontro commentò il documento redatto da Casapound con la seguente moderatissima dichiarazione: "Questo documento potrebbe benissimo essere una mozione congressuale del Pd. Diciamo pure che è più avanti di quella di Bersani" sintetizzata il giorno dopo su tutti i giornali che non vedevano l'ora con titoli del tipo "Sui diritti civili Casapound più avanti del PD".
In seguito a quella vicenda subì una ritorsione interna di rara violenza, politica sui giornali e fisica in piazza dove fu proprio aggredita e, in una seconda occasione, dove si tentò di impedirle addirittura di partecipare al gay pride.
Superfluo ricordare che la Concia domenica scorsa ha perso il suo posto in parlamento.
Se ci sia collegamento con il suo aver cercato il dialogo a destra e averlo addirittura definito migliore di quello interno al PD non è dato saperlo, ma tant'è, lei è andata da casapound per cercare aperture ai diritti civili ed è tornata dicendo di averle trovate migliori di quelle del PD.
Insomma, a prescindere da cosa sia stato mostrato in tv durante l'ultimo mese di giochi, il percorso del PD è da tempo caratterizzato da incursioni più o meno convinte in area di centro-destra.
Poi è chiaro che nel mese in cui ti porti in casa Vendola le devi nascondere sotto il tappeto il più possibile, ma chi ti segue da tempo lo sa cosa stai facendo e non basta che porti Moretti sul palco per pensare di aver davanti un partito convintamente riportato a sinistra, soprattutto se insieme a Fassina in tv a far dichiarazioni ci mandi Colaninno e Franceschini, che non mi pare siano due Vendoliani.
http://www.corriere.it/politica/speciali/foto/2013/elezioni/reazioni-twitter/reazioni-twitter_f02cdda2-7f68-11e2-b0f8-b0cda815bb62.shtml#3
RispondiEliminaDa quando in qua il gufo cinguetta, anziché bubolare? :-D
Porazzo: la stupidità non è una colpa, in effetti:
http://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=10151305044781864&id=17858286863