11 febbraio 2013

Non mi fanno più giuocare con loro



Il danno maggiore che Spinoza ha arrecato al panorama web è l'aver convinto qualche migliaio di persone che qualsiasi cosa arrivi a essere pubblicata, non importa dove bastano anche i commenti di un ricettario, sia automaticamente satira.
Basta scorrere i commenti di qualsiasi loro post per rendersi conto che l'unica urgenza di chiunque faccia parte di quella comunità è di vedere la propria battuta pubblicata e se non viene promossa nel post si utilizza il commento per bypassare il problema e vincere i propri 15 pixel di notorietà e il proprio pezzettino di merito ogni volta che altrove si richiami Spinoza, come se il solo essere comparsi dentro quel sito fosse di per sé certificazione di qualità.
La comunità mi boccia la battuta? Io la infilo nei commenti, così quando in giro si dirà "Quelli di Spinoza" io potrò dire che anche di me si sta parlando.
Siamo a livello di La squadra che tifo vince = io me ne intendo di calcio.
Già lo dissi, chiudessero i commenti, utilizzati come fossero il forum dove selezionano le battute ma che a differenza del forum non impongono selezione per vincere un posto nella home (l'area del sito che più di tutte viene letta dai non appartenenti e quindi l'unica ambita dai membri che vivono per essere notati da Vergassola) e che per questa sua fondamentale funzione da ripescaggio vengono utilizzati quasi solo ed esclusivamente dagli stessi appartenenti alla comunità, quando invece la loro funzione avrebbe senso se utilizzati dagli esterni per misurare il gradimento, il sito ne guadagnerebbe complessivamente molto più di quanto guadagni pubblicando l'estratto delle venti migliori battute e, insieme, le restanti duecento imposte nei commenti che mostrano l'effettiva qualità decisamente mediocre della comunità, che non può che rappresentare un campione fedele della società esterna a prescindere dal nome che quel campione si è dato.
Perché è questione di statistica: se in una qualsiasi piazza fermi mille persone e chiedi loro una battuta su un tema dato è matematico che ne usciranno venti di qualità da estrarre, senza che questo sia motivo per intitolare la piazza a Totò e senza che quelle venti spostino di un millimetro il livello qualitativo delle 980 che hai scartato per decenza.
Da quando poi si sono messi a pubblicare le loro sequenze di battute solo in corrispondenza di morti e sciagure, e basta vedere l'archivio per rendersi conto di quanto questa scelta sia tutt'altro che casuale, a quel malinteso lì si è sommata la convinzione che per parlare di satira basta che ci sia una componente di cinismo, non serve altro.
Se muore qualcuno e tu corri a farci sopra una battuta, stai facendo satira e questo sigillo è l'implicita autorizzazione al tuo poterla quindi fare.
Fine, stop, nessun altro esame è più richiesto alla propria pensata per ricevere la qualifica di satira, se compare su Spinoza è satira e dato che per comparire non bisogna superare un esame se non quello per l'abilitazione alla pressione del tasto "Invio", hai come risultato qualche migliaio di esaltati che infestano le altre piazze convinti di essere Crozza e di essere fuori dai successi editoriali solo perché il resto del mondo non coglie il loro valore, che invece su Spinoza riceve spazio e quindi, nella loro percezione, certificato.
Non serve arguzia, non serve sottigliezza, non serve intelligenza, se ridi di un morto o di una tragedia stai automaticamente facendo satira e il risultato è un sito dove si fanno solo più battute alle quali l'unica caratteristica richiesta è che l'argomento sia delicato, se c'è un morto è l'apice e lo sdoganamento della qualsiasi scemenza diventa il premio (autoassegnato), l'unica commissione d'esame è la stessa comunità che naturalmente promuove, meccanismo a cui ogni altro fenomeno web nel tempo ci ha abituati e cioè l'autoreferenzialità come unica verifica, l'unico confronto offerto a chi prova a contestare il livello infimo del 90% delle battute pubblicate (contro un  numero di lampi di genio decisamente inferiore a quello che giustificherebbe la notorietà di quella comunità) è la certificazione dell'incapacità di ridere, di apprezzare la satira, di avere una vita.
Che la battuta sia di qualità perché pubblicata su Spinoza è il punto fermo, intorno al quale gira l'unica variabile che resta e cioè la tua capacità di capirla o di non capirla.
Che si stia contestando una qualità decisamente mediocre e non il legame tra cinismo e satira non viene nemmeno contemplata come eventualità, se dici che le battute fanno schifo sei tu che non capisci la qualità. Fine del confronto, evviva Spinoza e il servizio reso all'ennesimo stravolgimento di senso utile alla solita necessità dell'uomo mediocre: elevare la propria ignoranza a elemento qualitativo di pregio grazie al sempre caro processo della normalizzazione.
Con questo meccanismo che poggia il suo successo sulla necessità di percepirsi migliori di quanto un minimo di autovalutazione (ma bisogna essere onesti, prima che cinici) imporrebbe, più o meno quello che i blog fecero con gli "scrittori" qualche anno fa, oggi vedi ondate di persone in tournee nei commenti dei siti di notizie a mostrare al mondo la loro qualità comica attraverso prove che nemmeno la loro stessa madre in un attimo di affettiva protezione sarebbe in grado di definire intelligenti, prima caratteristica che la satira dovrebbe mostrare per dirsi tale e ottenere il nulla osta per affrontare qualsiasi argomento, compresi i più duri.

Come avvenne per lo storpiamento dei nomi dei politici come testimonianza di sottile critica, ormai pratica trasversale che da Il Giornale ha preso piede anche tra gli appartenenti alla comunità di Travaglio prima e quella di Grillo poi, come avvenne per le citazioni latine, vera e propria specialità dei commentatori de Il Giornale, oggi diventata pratica usuale di chiunque voglia chiudere i propri commenti con qualcosa che li elevi a intellettuali qualsiasi cosa preceda la citazione latina, come avvenne per il "meditate gente meditate", vero e proprio sigillo sufficiente per certificare che l'accettazione dell'analisi sia convenienza di chi la legge, oggi abbiamo la nuova moda dei commentatori e cioè la battuta in due tempi separati da una virgola.
Chiunque faccia satira di mestiere dovrebbe seriamente valutare una class action verso 'sta gente qui, tutta in blocco, anche solo per fargli capire che le loro battute risulterebbero di bassa qualità persino nel bar dove va a far colazione Borghezio e il fatto che arrivino a esser pubblicate in rete e quindi lette da migliaia di persone è dovuto a un processo tecnico, non a un superato esame qualitativo, esattamente la differenza che passa tra quando ti intervistano per strada per sapere cosa voti e riempire il servizio del tiggì delle 19 che porterà la tua dichiarazione nelle case di migliaia di persone e il tuo NON essere chiamato nel talk show delle 21 per discutere di economia con Giannino (a meno che tu non sia Fabio Volo e allora i due piani si possono sovrapporre senza che la cosa faccia andare di traverso il vino).

E insomma, oggi abbiamo le dimissioni del Papa e abbiamo il Post, nota testata dell'intellighenzia milanese che per consulti potete trovare a orario aperitivo nei migliori bar di corso vercelli, la quale grazie al nuovo sistema di commenti che ha permesso di eliminare un bel po' di rompicoglioni tra cui il sottoscritto, ha finalmente portato la sua comunità a essere finalmente una comunità di veri e propri intellettuali.
Poi facciamo che sia come la volpe e l'uva, la contestazione è intelligente tanto quanto lo spinoziano ti dice che sei tu che non sei abbastanza intelligente per capire le battute e quindi la accolgo.
In fondo i miei dialoghi con il suo inventore nonché peraltro direttore sono lì nero su bianco e che io fossi in fila per l'eliminazione definitiva l'aveva capito pure un bambino.
Sono contento per lui, quindi; che la pubblicazione di una notizia come questa, la cui importanza intellettuale prima che storica prescinde dalle personali posizioni di ciascuno, abbia generato solo la sequenza di commenti che oggi ho trovato all'apertura della pagina, è il meglio che potessi augurare a chi ha fatto della propria idiosincrasia (palese fino a farne motivo di ostentato vanto in quanto generata non dai propri limiti ma da quelli altrui con i quali si cessa quindi di avere il dovere di interagire) per l'apertura ai commenti una linea editoriale.

Ho provato a partecipare, ma a me il suo democratico Post risponde ormai sempre (tranne in alcune pagine personali come quella di Facci) con questa simpatica comunicazione redazionale:



Ma del resto lo capisco.
A me bocciano commenti violenti volgari e fuori tema come questo:


"Personale pronostico:
la strategia su cui sta basando l'intera campagna è quella del richiamo alle urne per gli indecisi e al voto utile dato a uno dei poli, il suo, per chi alle urne ha già deciso di andarci ma senza ancora la certezza del voto.
Uscirsene con il sorpasso a due settimane dal voto non gli giocherebbe affatto a favore, perché lo scenario dell'avvenuto sorpasso avrebbe effetti dissuasivi su entrambe le categorie di cui sopra.
Quelli che al momento sono predisposti all'astensione, che potrebbero ridiscutere solo per aiutare lui, non percependo più il loro voto come necessario tornerebbero all'intenzione di partenza e cioè lo stare a casa, mentre quelli indecisi tra lui e Grillo ma pronti a spostarsi su di lui per ostacolare il PD, sapendosi non non più necessari per scongiurare lo sbarco dei comunisti, sarebbero tentati dal secondo istinto che li guida e cioè la volontà di fare solo tanto caos, fine che votando Grillo sentirebbero più vicino.
Non credo commetterà questa leggerezza, dice boiate ma di numeri e flussi se ne intende abbastanza.
L'unico scenario che ha convenienza a dipingere come reale fino al minuto prima della chiusura delle urne perché ogni elettore lo senta come un fotofinish è il sorpasso QUASI avvenuto, così che ogni singolo indeciso si senta investito di un ruolo di fondamentale importanza e decida di alzare il sedere dal divano perché la patria sta chiamando lui e proprio lui, che davvero potrebbe fare la differenza.
Se invece hai ragione tu e annuncerà il sorpasso, allora vorrà dire che è proprio bollito e che quindi il sorpasso sarà probabilmente reale, perché le carte più azzardate se le gioca da sempre quando le sa vere."

in risposta a post come questo.

Un troll provocatore, lo capisco, anch'io avrei cancellato quel commento dopo un paio di giorni di ibernazione in moderazione e successivamente mi sarei inibito l'accesso al resto delle pagine perché quando è troppo è troppo e in casa del PD e di Gori i provocatori è giusto non abbiano spazio perché loro sono per il confronto civile con quelli di appartenenza diversa.
Quando dico "loro" intendo loro che vogliono i voti della destra perché, dicono, è convincendo quelli che la pensano diversamente che si vince.
E quindi meglio avere come interlocutori gli spinoziani, il cui livello medio è in effetti coincidente con l'elettore medio berlusconiano, così la qualità complessiva è protetta e il livello intellettuale salvaguardato e la possibilitò di vincerne il voto rafforzata.
Sono io che non sono abbastanza intelligente da capire la qualità di tutto questo e soprattutto da ringraziarli per avermi messo fuori dai confini che loro ne hanno tracciato.

Update: due giorni e hai la conferma: c'è il morto? Puoi metterci su 100 euro: Arrivano le truppe


13 commenti:

  1. Riguardo alla foto più discussa

    http://www.ilpost.it/files/2012/12/807_10151273200107591_189101432_n.jpeg

    non hai fatto notare quello che secondo me è stato l'accorgimento più malizioso: quel libretto bianco (che tutto pare fuor che un ingrediente: il libretto d'istruzioni del microonde, forse? e si tiene normalmente in mezzo alle balle tra biscotti, zucchero e caffè!?), opportunamente collocato al centro del cassetto proprio a ridosso della scatola dei biscotti, in modo da far risaltare immediatamente a colpo d'occhio quest'ultima, nascondendo altri prodotti che potevano distogliere l'attenzione da essa.
    Ultima malizia, meno spudorata e un poco più fine, quella di disporre il pacco di biscotti al contrario (ma sempre frontalmente, certo! mica dal lato degli ingredienti), quasi a dissimulare l'intento pubblicitario, quando invece con quella enorme scritta "ORO" sarebbe visibile pure a tre metri di distanza.

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    1. Sarebbe stata una contestazione facilmente annullabile perché nulla esclude che quella possa essere una cartellina di servizio (è la cucina di un set, va tenuto in considerazione) tenuta nel cassetto per averla a portata di mano durante una registrazione.
      L'utilizzo cromatico per far risaltare il giallo della scatola in effetti è un sottolivello che non avevo ipotizzato nemmeno io...bravo giovane jedi!

      Il posizionamento della scatola successivo all'apertura, invece, è evidente e incontestabile, quindi sufficiente per provare l'azione voluta.
      Unica via d'uscita è ignorare la domanda e spostare il punto, che è quello che (se hai letto tutto il dialogo) ha infatti fatto.
      Non aveva altra scelta, a parte l'ammissione che per ovvi motivi non avrebbe mai offerto.
      Avrebbe potuto percorrere la strada della negazione magari tenendosi basso sul tono strafottente e sostenuto, ma capisco che utilizzare quel profilo è un modo per rafforzare ancora di più la sincerità della risposta, come dire "non solo ti smentisco sotto l'aspetto tecnico, ma avendo tu ipotizzato che abbia fatto una roba così mi incazzo pure a livello personale" e soprattutt ocapisco che quando si conosce solo quel modo di replicare è difficile improvvisarne un altro, soprattutto in una discussione di quel tipo.
      Strada breve naturalmente, un qualsiasi Cicchitto che s'indigna perché gli chiedi di Ruby avrebbe saputo fare incredibilmente meglio.

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    2. Sì, sì, ho letto, e ampiamente constatato tutta la pochezza del personaggio.
      D'altronde, molto banalmente, da tanto padre è perfino andata di culo che sia uscito solo un vacuo e innocuo montato, eh.

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    3. Vabbè il padre alla fine il suo percorso l'ha fatto e al netto del giudizio personale sulla vicenda giudiziaria, oggi è uomo con cose da dire e capacità di dirle.
      No no, il figlio temo sia proprio tutta roba autoprodotta.
      Non è culturale il problema, è caratteriale, un problema di spessore su cui nessuno tra quelli che gli vogliono bene ha mai evidentemente ritenuto utile fare quattro chiacchiere.

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    4. Bah, personalmente non mi pare che il padre abbia fatto grandi percorsi, e al riguardo mi ha anzi sempre dato molto fastidio la sua incomprensibile "difesa a oltranza" da parte di Ferrara: l'unico percorso sensato sarebbe una piena ammissione di responsabilità e un'altrettanto piena abiura "senza se e senza ma" di quanto perpetrato in quegli anni con tanto di aspersione di ceneri sul capo; certo non lo è il continuare a piagnucolare in modo vittimistico ancora affettando meraviglia per il giudizio altrui, e provando ogni volta miserabilmente a motivarlo con una forma di acredine personale e sostanzialmente gratuita nei suoi confronti.
      Poi, che talvolta possa pure scrivere cose sensate e condivisibili (come sulle condizioni delle carceri italiane: anche se un conto è riconoscere l'inumanità di certe sistemazioni, ben altro auspicare un "tana libera tutti" e stigmatizzare di fatto la pena carceraria in quanto tale) ovviamente ci può stare benissimo, ma questo non toglie niente alle sue responsabilità, e certo non può essere addotto a dimostrazione di alcuna evoluzione personale al riguardo.

      Tornando al figlio, francamente trovo gli si sia sempre data troppa importanza in un certo ambiente: in fondo basterebbe allargare la prospettiva abbandonando l'aria viziata di quello stesso ambiente per constatarne tutta l'insignificanza, e la vacuità di una fragile fama fatta di pixel.

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  2. Anonimo21:06

    La faccio breve per capire se ho capito: ti avrebbero bannato dal post perché gli hai smascherato il business plan?

    Che Banzai sia un'impresa non stupisce, bisogna capire che vantaggio economico abbia a bannare un utente che li ha smascherati. Alla fine genererebbe ancora più traffico e potenzialmente, quindi, più ricavi. A meno che non pensino che il danno apportato sia più grosso di quello scampato. Ma, dico io, non riescono a moderare 1 utente? 1 solo? Perché se la metti dal punto di vista del business, non credo che si avrebbero scrupoli a seccare tutti i tuoi commenti polemici e salvare quelli che aggiungono valore alla discussione (che peraltro, nel tuo caso, ritengo che siano la maggioranza, anche se ammetto che a volte la tua vis polemica ti fa essere un po' aggressivo, scusa se mi permetto questa analisi da 4 soldi...).

    Non so come stiano le cose, anche se leggendo il post e la discussione su ilPost, tendo ad avvalorare la tua analisi, ho commentato solo per provare a dare un atlro punto di vista.

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    1. (ti devo dividere la risposta perché 'sto coso ha un limite di caratteri per commento, che io puntualmente supero)

      Quindi 1:
      No no, non c'entra il business, non mi attribuisco così tanto peso.
      E' proprio una questione personale che lui ha nei confronti dei commenti in generale e di una categoria di commentatori in particolare.
      In tutta la storia dei nostri scambi non c'è stata una sola volta che non mi abbia risposto con fastidio o supponenza, a prescindere dal tono del mio commento.
      Lo scambio linkato sulle foto di GZ è un esempio più che lampante di questa sua impostazione, visto che nelle mie domande non c'era traccia della maleducazione e della supponenza che ho ottenuto in risposta.
      Posso capire il fastidio della domanda, ma l’argomento l’ha tirato fuori lui mica io.

      Non c'entra Banzai né il business, che se ricordi ho addirittura definito io stesso legittimo e condotto con evidente maestria.
      C'entra solo il fastidio che lui ha nei confronti del confronto, se mi passi il gioco di parole.
      Che abbia sempre avuto avversione per i commenti è cosa nota a chiunque lo segua da anni, ma è chiaro che quell'avversione non poteva essere trasportata sul Post, azienda che sullo scambio con i lettori basa la sua sopravvivenza.
      Per questo i commenti sul Post li ha sempre tollerati, mai graditi.
      Allora (ma è fantapolitica, eh) via con la ricerca di un sistema di gestione commenti che permettesse una moderazione più stretta del precedente ma contemporaneamente le mani pulite e Disqus in questo si è rivelato perfetto.
      Vogliamo dire che era quello il fine, non possiamo farlo.
      Vogliamo dire che se fosse stato quello il fine meccanismo e tempistiche troverebbero collocazione, possiamo farlo.
      Sarà dietrologia ma intanto con questa versione ogni elemento trova collocazione, con ogni altra ne resta sempre qualcuno che non sai come spiegare.

      Per quanto riguarda il discorso Banzai, non credo che il meccanismo della filiera sia così noto al grande pubblico da permettersi di fare spallucce se qualcuno te lo butta lì sul tavolo senza possibilità di smentita.
      Il dettaglio della % che prende sui libri venduti su Amazon è un esempio lampante.
      Se non mi fossi accorto del dettaglio dell'account cui vengono reindirizzati gli acquisti e se non avessi quindi chiesto spiegazione, pensi sarebbe stata un'informazione resa pubblica o comunque comunicata con la chiarezza della quale fa vanto ogni due minuti?
      Poi arriva Broono e te la chiede lì davanti a tutti portandoti la prova ed è chiaro che una risposta la devi dare, ma che quella risposta diventi un conto in sospeso che prima o poi io avrei pagato lo capiscono pure i sassi.
      Tutto questo naturalmente non è evidente se non si conosce il calendario delle moderazioni cui sono sottoposto.
      Ci sono stati periodi nei quali i miei commenti, qualsiasi commento, venivano pubblicati direttamente.
      Non appena pubblicavo un commento con un contenuto (ritenuto) discutibile, di colpo i successivi tornavano a dover passare l'esame del moderatore, esame che per qualche settimana non passavano nel 90% dei casi.
      Vogliamo dire che è un caso diciamolo, ma poi esiste anche il 2+2.

      E' vero che il Post ha migliaia di lettori, ma tu che sei anche commentatore sai bene che i nomi di chi partecipa attivamente sono poche decine, un numero sufficientemente ridotto da potersi permette di ricordarne i nomi e le caratteristiche.
      Non direi mai che i moderatori hanno conflitti personali con alcuni nomi in particolare, ma la gestione è talmente discrezionale che non può che esserci dietro una linea "politica" e quella linea politica non può che arrivare dall'alto, visto che nessun moderatore si prenderebbe la briga di dare una personale impronta alla gestione dei flussi di commenti, dal momento che la cosa è da sola il 70% dell'immagine di una testata.

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    2. (E quindi 2)

      Allora la mia idea è che i moderatori non ricevano una "lista" di indesiderati, ma ricevano la libertà di interpretare autonomamente quelle che sono le posizioni personali di chi quella testata l'ha inventata e da sempre la utilizza come fosse il suo salotto.
      Così non ti banna Sofri, ti bannano i moderatori e il meccanismo è perfetto perché rende te l'unico colpevole dal momento che se ti bloccasse lui sarebbe soggettivo, se ti blocca un moderatore significa che sei tu ad aver violato qualche regola oggettiva.
      Sai quanti altri te ne potrei far leggere, persino meno "duri" di quello, che non hanno superato l'esame?
      Ma non lo posso fare, quindi tu non leggi i miei come non leggi quelli di tutti gli altri che lentamente vengono accompagnati alla porta (Piti è il prossimo) e l'unico ambiente che resta sul monitor è una testata che fa della ricerca del confronto con "l'altra parte" e della democratica libertà di parola se dentro confini di rispetto, la sua bandiera.
      Poi la realtà è un retrobottega pieno di commenti come quello che, trovami un altro motivo, non possono che essere cancellati perché scritti da persone non gradite, ma essendo cancellati appunto non li vedi e il giochino è a posto.

      Fidati, facessi quello che ho fatto con quel commento lì e ti postassi quindi tutti quelli che mi hanno cancellato (dopo averli letti perché in moderazione) avresti un quadro molto più chiaro di come lì sopra vengano gestiti gli utenti e capiresti anche un po' di più il mio essere un po' aggressivo.
      E' che io c'ho le prove di quell'utilizzo perché io stesso sono la prova.
      Prima se non altro sulle pagine personali ancora potevo commentare (vedi Facci), ora è random, un giorno posso commentare Facci ma non la home, un giorno da Menichini compaio senza nemmeno moderazione (ricordi lo scambio con Piti nel quale entrambi lo ringraziavamo? ecco, dopo quello scambio io sono finito in moderazione anche su quella pagina e per moderazione intendo "diversamente bannato" cioè ibernato e poi cancellato come quel commento lì sopra) e il giorno dopo improvvisamente non mi passano nemmeno quei commenti lì.

      Tutto questo lo gestisce e imposta quello che ha scritto un libro sul futuro democratico dell'Italia e che ha curiosamente sospeso i commenti nel momento in cui la sua testata si è trasformata nell'ufficio stampa di Renzi, ma guai a farglielo notare, ti dice che sei un dietrologo coglione e che lui ha di meglio da fare nel suo tempo libero, per esempio gestire una testata che non passa quei commenti lì.
      Un tale al quale se chiedi conto di quello che scrive, non di cose che gli attribuisci tu ma di cose che scrive lui, saltano i coglioni e ti toglie la libertà di dire la tua.

      Non lo mandi affanculo ogni volta che si riapre per un istante la breccia?
      Ecco, pensa che io nemmeno faccio quello, perché io 'sta roba la subisco da un anno, mica da ieri, e lo stesso quando commento sono lì tutto tranquillo.
      Vogliamo dire polemico e aggressivo?
      Ma li hai letti i commenti che invece oggi sono la media?
      Ci sono degli scambi in confronto ai quali "specchio riflesso" è uno dialogo con Gabriele La Porta.
      E lo leggi il tempo che passa tra uno e l'altro, tale da dare per certo che nemmeno vengono moderati?
      E io sarei l’setremo da cancellare perché non sto lì a controllare se ho scritto "Posso?" a inizio commento?

      E' ovvio che la lettura è un'altra.
      Poi non so se è la mia, ma di certo è un'altra.

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    3. Anonimo09:14

      Te lo ripeto, la tua analisi mi convince parecchio, anche perché, appunto, lentamente vedo sparire i commentatori che mi interessava leggere e anche io ho notato la "coincidenza" della campagna a favore di Renzi. Questi sono dati di fatto, indiscutibili.
      E che qualcosa non vada lo capisco. Evidentemente hanno scelto la strada delle metriche massive a discapito della qualità dei contenuti. Perché se è vero che fa ridere la battuta "si apre un papato tecnico", qualche mese fa, in quel post, mi sarei aspettato di veder commentata l'abdicazione del Papa con analisi più acute. Che paradossalmente farebbero bene al giornale stesso. Ma che in Italia (e un po' ovunque a dire il vero) ci sia un'avversione ai commenti è cosa nota. Il problema tuo (e in parte anche mio anche se l'ho riscoperto di recente) è che l'Internet di fine millennio scorso era una piazza dove ci si conosceva e ci si scannava senza pensare al business. Si passava il tempo, si scriveva e si litigava in serenità. Ora si è schiavi delle metriche, dei tempi medi di permanenza dei referral su siti esterni, dei click agli annunci. E non credo che un'analisi come la tua possa escludere questo aspetto.
      Resta il fatto che da ora leggerò quel giornale con occhi diversi. Peccato, perché mi piaceva e l'illusione di essere parte di una comunità che pensa alle cose e le commenta con intelligenza (ovviamente tra alti e bassi) sembrava funzionare meglio.

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    4. Anonimo09:23

      Riformulo l'ultima frase che mi sono distratto e non l'ho riletta...

      Peccato, perché mi piaceva e l'illusione di essere parte di una comunità che pensa alle cose e le commenta con intelligenza (ovviamente tra alti e bassi). Sembrava funzionare.

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  3. Anonimo22:14

    Come volevasi dimostrare: http://www.youtrend.it/voci-dal-conclave-clamorose-rilevazioni-sulla-camera-papale/

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    1. Eh...chi l'avrebbe mai detto.
      Voglio anch'io un giornale da dirigere e un blog dove scrivere che io c'ho le cose da insegnare ai miei lettori!
      E' l'Europa che me lo chiede!

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    2. Anonimo15:37

      Dai, non te la prendere, hai degli affezionati lettori. Anche se,purtroppo, non credo influiscano sul tuo sostentamento...

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