Siamo giù e scendo a salutare e quelle braccia, mai visto braccia tanto grandi e ansiose di stringermi lunghe quanto i mesi di braccia tanto grandi che erano apertura alare e parti tagliate a misura, piccole attenzioni, stagioni a sovrapporre interruzioni e ripartenze, età così lontane eppure così vicine, pensieri di affetto, parole.
Il rientro di nonna riporta le lancette là dove all'amore è sufficiente un Vado io in farmacia, un No nonna non prendo nulla, un Ma sei influenzato, un Sì ma non prendo nulla lo stesso altrimenti non mi passa, un freddo, un freddo, non chiediamo la luna e nemmeno ce l'aspettiamo qui a Torino Mirafiori, siamo gente di periferia noi figli di mamma Fiat, la meraviglia qui è gente che lavora e si ama a forma di un campanello che suona con due nomi sopra uno cognome dell'altro non serve altro qui a Torino Mirafiori per l'amore, basta un suono e un Scendiamo a comprare l'acqua te la prendiamo noi, amiamo andando in cantina a prendere salsa e prendendoci le raccomandate dei vicini perché non si perdano, l'affitto che aumenta, raccomandate che si potevano perdere ma comunque grazie del pensiero, proprio ora che lo pago da sol...ah già, siamo zerbini sì, ma con le apine sopra dell'inizio di quel viaggio di un lento battello Benvenuti al porto di passaggio per chissà, maggiordomi di castelli incantati a guardare solitari il Monviso farci maggiordoni e farsi cartolina per noi e per nessun altro, siamo amore nelle vene, se lo vedi è perché stai male, se stai bene non lo vedi perché scorre nel chiuso del cuore e lo sai che c'è perché vivi e la vita non chiede altro che stare in una cimetta di basilico col fiore a ornare il bordo dell'ogni sera di chi sapevi ma lo stesso era amore e per questo bastava una cima per farne la più alta della terra.
Un No Nonna non ti porto la roba da lavare e nemmeno quella da stirare, non cominciare nonna, devo ricominciare a stirare la roba pulita e a, a stendere la sporca, un Ma io lavare una maglia o due non mi cambia, un Ma cambia a me non lavarne, un Ho una vita al piano di sopra nonna, una casa, una lavatrice, un futuro, il Monviso la sera e cartoline solo mie da donare, un Appunto guardati intorno le donne non sono tutte uguali, un Per fortuna nonna ma non cominciare, un Ma quando vuoi mangi qui non è perché io faccio felice te è perché tu fai felice me, quando si dice sapere come fottermi con l'amore, lezioni di vita semplice e perfetta, calore, calore, bentorna a casa nonnina, Bentornati a tutti e due nipotone mio, ma non mi freghi mangio anche su dove ho una vita davanti e una cartolina per fondale.
Un Io sono semplice però sono sincera e allora perché, ero anche felice quando l'hanno promossa, un Lo so nonna io ero addirittura commosso, ci abbiamo lavorato anni ed ecco che accade, lei invece era al telefono come sempre perché io non sapevo cosa avevano passato e quindi aspetta il tuo turno dopo il telefono, come sempre del resto, ci vive dentro da anni e noi fuori, torre nella torre, castello nel castello, nel castello, nel castello, di carte, una matrioska al contrario, le ha sempre amate e alla fine lo è diventata, almeno tu non ci pensare nonna, sei tornata e questo conta, lei era andata via tanti anni fa, noi siamo qui tanti anni ancora, cartoline come il Monviso che vedevi tu ieri e io domani.
Incastri di un maglione e uno scialle a scaldarsi, freddo che sembra Berlino a Marzo, stasera brodo con l'uovo, il bollito, siamo in piemonte del resto, dove ho messo il pane, hai guardato nel mobile del pane, non mi ricordo dove ho messo il pane, guardo io nel mobile del pane, è nel mobile del pane, bentornata nonnina, bentornata sì nipotone bello mio ora sono a casa, ora sei a Casa, l'uva fragola, a me piace l'uva fragola, anche a me piace l'uva fragola, non la mangiavo da anni, e guardiamo i Pacchi, chissà se accetterà l'offerta, l'altra sera l'ha rifiutata e poi non aveva nulla, la vita a volte, un Lo so nonnina l'ho vista anch'io, nonna non ci crederai ma sono così impossibilitato a concentrarmi che anch'io mangio guardando i Pacchi e già mi sembra roba complessa, e quelle scatole un'ansia, apri e può esserci il futuro, apri e può esserci il baratro, un gioco di scelte, apro, meglio di no, sì dai apro, il baratro, guardiamo i Pacchi stasera nonna, un Lo so nipotone è giusto che sia così ma passerà, un Certo che passerà ma intanto guardiamo i Pacchi e anche Ballando, ballando sul mondo, un Sai cosa mi dispiace, mi dispiace che aveva una famiglia e ora non l'ha più ed è sola, un Nonna non è sola, ha scelto tanti anni fa, ne ha scelta una fatta da più di quattrocento persone che le vogliono bene come aveva bisogno ed è quella la sua famiglia, non l'abbiamo mandata via, è che noi siamo solo due, siamo tantissimi ma per noi, un Se penso che ogni giorno veniva a prendersi la banana e poi andava, un Nonna non mi far dire cose screanzate come per esempio Inverti, discorsi che volano sul filo che separa l'esistenza intera dalla posizione della Perego nelle foto sui giornali che non la sopporto tiene sempre la gamba dritta, è la sua Clerici stagione autunno/inverno 2013, bentornata nonnina mi mancavi, anche tu mi mancavi, le lancette di nuovo a posto, domani gnocchi, mi porti su il tavolo dalla cantina, festeggiamo Marco che parte, ma gli andrà bene secondo te, sì nonna gli andrà bene in ogni caso e qualsiasi cosa succeda perché è una cosa grande anche se torna perché è grande la partenza, allora domani festeggiamo a che ora scendi, non ci sono domani nonna te l'ho detto ieri che devo partire, ma di nuovo, sì di nuovo nonna sono tre anni che mi vedi partire ogni settimana e ogni volta mi dici di nuovo e che bel suono che ha ogni volta sono anni che non sento più il suono del dispiacere se me ne vado anzi e nessuna apertura alare quando ritorno anzi, se solo avessi 50 anni di meno o io 30 di più ti sposerei perché è tutto lì, davvero tutto lì, dispiacere alla partenza e gioia al ritorno e non il contrario come da anni, e dove vai, a Bologna, e poi, e poi a Lazise, e dov'è, dove non sono mai stato mandato a lavorare in vent'anni nonna, e poi dove vai, a Roma, e poi, e poi a Torino, allora torni, no nel senso che una tappa è Torino e poi riparto, e dove vai, e poi vado a Fermo, e dov'è, dove non sono mai stato a lavorare per vent'anni nonna, non è un roadshow questo è una via crucis nonna, Bologna, Lazise, Roma, Torino, Milano, Fermo, Torino, due anni in dieci giorni tappa per tappa così finalmente li vedo anch'io 'sti chilometri per una carezza che non c'è mai stata giuro mamma vita mia ed è passato più di un anno ma sono certo che li riconoscerò dall'odore dei cadaveri intorno tanti sono stati e mi fermerò a respirarlo ancora per sentire di nuovo quell'aria di casa così sporca e dirmi che sì, meglio così, nonna quando torno ti racconto la favola del Grande Regista Superiore e di quanto amava giocare con la vita.
A volte il futuro, altre il baratro, dipende dal pacco o dal coraggio di accettare l'offerta e sentirsi felici perché è più di quello che si aveva e che si avrà mai più.
Lazise.
In vent'anni non ho mai nemmeno saputo esistesse quella fetta di mondo.
Bentornata nonnina e guardiamo i Pacchi, ché se ci penso ancora un po' inverto la rotazione della terra.
Parole per parola e musica: Grande Regista Superiore feat. Bozza Bruno.
Applausi: anche.
Il rientro di nonna riporta le lancette là dove all'amore è sufficiente un Vado io in farmacia, un No nonna non prendo nulla, un Ma sei influenzato, un Sì ma non prendo nulla lo stesso altrimenti non mi passa, un freddo, un freddo, non chiediamo la luna e nemmeno ce l'aspettiamo qui a Torino Mirafiori, siamo gente di periferia noi figli di mamma Fiat, la meraviglia qui è gente che lavora e si ama a forma di un campanello che suona con due nomi sopra uno cognome dell'altro non serve altro qui a Torino Mirafiori per l'amore, basta un suono e un Scendiamo a comprare l'acqua te la prendiamo noi, amiamo andando in cantina a prendere salsa e prendendoci le raccomandate dei vicini perché non si perdano, l'affitto che aumenta, raccomandate che si potevano perdere ma comunque grazie del pensiero, proprio ora che lo pago da sol...ah già, siamo zerbini sì, ma con le apine sopra dell'inizio di quel viaggio di un lento battello Benvenuti al porto di passaggio per chissà, maggiordomi di castelli incantati a guardare solitari il Monviso farci maggiordoni e farsi cartolina per noi e per nessun altro, siamo amore nelle vene, se lo vedi è perché stai male, se stai bene non lo vedi perché scorre nel chiuso del cuore e lo sai che c'è perché vivi e la vita non chiede altro che stare in una cimetta di basilico col fiore a ornare il bordo dell'ogni sera di chi sapevi ma lo stesso era amore e per questo bastava una cima per farne la più alta della terra.
Un No Nonna non ti porto la roba da lavare e nemmeno quella da stirare, non cominciare nonna, devo ricominciare a stirare la roba pulita e a, a stendere la sporca, un Ma io lavare una maglia o due non mi cambia, un Ma cambia a me non lavarne, un Ho una vita al piano di sopra nonna, una casa, una lavatrice, un futuro, il Monviso la sera e cartoline solo mie da donare, un Appunto guardati intorno le donne non sono tutte uguali, un Per fortuna nonna ma non cominciare, un Ma quando vuoi mangi qui non è perché io faccio felice te è perché tu fai felice me, quando si dice sapere come fottermi con l'amore, lezioni di vita semplice e perfetta, calore, calore, bentorna a casa nonnina, Bentornati a tutti e due nipotone mio, ma non mi freghi mangio anche su dove ho una vita davanti e una cartolina per fondale.
Un Io sono semplice però sono sincera e allora perché, ero anche felice quando l'hanno promossa, un Lo so nonna io ero addirittura commosso, ci abbiamo lavorato anni ed ecco che accade, lei invece era al telefono come sempre perché io non sapevo cosa avevano passato e quindi aspetta il tuo turno dopo il telefono, come sempre del resto, ci vive dentro da anni e noi fuori, torre nella torre, castello nel castello, nel castello, nel castello, di carte, una matrioska al contrario, le ha sempre amate e alla fine lo è diventata, almeno tu non ci pensare nonna, sei tornata e questo conta, lei era andata via tanti anni fa, noi siamo qui tanti anni ancora, cartoline come il Monviso che vedevi tu ieri e io domani.
Incastri di un maglione e uno scialle a scaldarsi, freddo che sembra Berlino a Marzo, stasera brodo con l'uovo, il bollito, siamo in piemonte del resto, dove ho messo il pane, hai guardato nel mobile del pane, non mi ricordo dove ho messo il pane, guardo io nel mobile del pane, è nel mobile del pane, bentornata nonnina, bentornata sì nipotone bello mio ora sono a casa, ora sei a Casa, l'uva fragola, a me piace l'uva fragola, anche a me piace l'uva fragola, non la mangiavo da anni, e guardiamo i Pacchi, chissà se accetterà l'offerta, l'altra sera l'ha rifiutata e poi non aveva nulla, la vita a volte, un Lo so nonnina l'ho vista anch'io, nonna non ci crederai ma sono così impossibilitato a concentrarmi che anch'io mangio guardando i Pacchi e già mi sembra roba complessa, e quelle scatole un'ansia, apri e può esserci il futuro, apri e può esserci il baratro, un gioco di scelte, apro, meglio di no, sì dai apro, il baratro, guardiamo i Pacchi stasera nonna, un Lo so nipotone è giusto che sia così ma passerà, un Certo che passerà ma intanto guardiamo i Pacchi e anche Ballando, ballando sul mondo, un Sai cosa mi dispiace, mi dispiace che aveva una famiglia e ora non l'ha più ed è sola, un Nonna non è sola, ha scelto tanti anni fa, ne ha scelta una fatta da più di quattrocento persone che le vogliono bene come aveva bisogno ed è quella la sua famiglia, non l'abbiamo mandata via, è che noi siamo solo due, siamo tantissimi ma per noi, un Se penso che ogni giorno veniva a prendersi la banana e poi andava, un Nonna non mi far dire cose screanzate come per esempio Inverti, discorsi che volano sul filo che separa l'esistenza intera dalla posizione della Perego nelle foto sui giornali che non la sopporto tiene sempre la gamba dritta, è la sua Clerici stagione autunno/inverno 2013, bentornata nonnina mi mancavi, anche tu mi mancavi, le lancette di nuovo a posto, domani gnocchi, mi porti su il tavolo dalla cantina, festeggiamo Marco che parte, ma gli andrà bene secondo te, sì nonna gli andrà bene in ogni caso e qualsiasi cosa succeda perché è una cosa grande anche se torna perché è grande la partenza, allora domani festeggiamo a che ora scendi, non ci sono domani nonna te l'ho detto ieri che devo partire, ma di nuovo, sì di nuovo nonna sono tre anni che mi vedi partire ogni settimana e ogni volta mi dici di nuovo e che bel suono che ha ogni volta sono anni che non sento più il suono del dispiacere se me ne vado anzi e nessuna apertura alare quando ritorno anzi, se solo avessi 50 anni di meno o io 30 di più ti sposerei perché è tutto lì, davvero tutto lì, dispiacere alla partenza e gioia al ritorno e non il contrario come da anni, e dove vai, a Bologna, e poi, e poi a Lazise, e dov'è, dove non sono mai stato mandato a lavorare in vent'anni nonna, e poi dove vai, a Roma, e poi, e poi a Torino, allora torni, no nel senso che una tappa è Torino e poi riparto, e dove vai, e poi vado a Fermo, e dov'è, dove non sono mai stato a lavorare per vent'anni nonna, non è un roadshow questo è una via crucis nonna, Bologna, Lazise, Roma, Torino, Milano, Fermo, Torino, due anni in dieci giorni tappa per tappa così finalmente li vedo anch'io 'sti chilometri per una carezza che non c'è mai stata giuro mamma vita mia ed è passato più di un anno ma sono certo che li riconoscerò dall'odore dei cadaveri intorno tanti sono stati e mi fermerò a respirarlo ancora per sentire di nuovo quell'aria di casa così sporca e dirmi che sì, meglio così, nonna quando torno ti racconto la favola del Grande Regista Superiore e di quanto amava giocare con la vita.
A volte il futuro, altre il baratro, dipende dal pacco o dal coraggio di accettare l'offerta e sentirsi felici perché è più di quello che si aveva e che si avrà mai più.
Lazise.
In vent'anni non ho mai nemmeno saputo esistesse quella fetta di mondo.
Bentornata nonnina e guardiamo i Pacchi, ché se ci penso ancora un po' inverto la rotazione della terra.
Parole per parola e musica: Grande Regista Superiore feat. Bozza Bruno.
Applausi: anche.
Ciao!
RispondiEliminaCom'era quella faccenda di quel tale e della montagna? ;o)
Eccomunque son venuta a far due chiacchiere di qua, e intanto mi preme dirti che, qualunque cosa sian quei Pacchi di cui parli, se il continuare a guardarli ti distoglie dall'invertire la rotazione terrestre, benedetti siano quei Pacchi!
Ché il potere della logica e di chi la sa usare come una spada affilata è immenso, e un'inversione di rotazione no, né io né le mie dilette piantucce la sopporteremmo.
E allora ben vengano Pacchi e Pacchettini, e piccole consolazioni che magari possiamo chiamare parlandone (vuoi mai che il Grande Regista ogni tanto decida di divertirsi portando il bene anziché il male, così, tanto per cambiare un pochetto?).
Buona giornata
Bee
(sì, prima d'esser Capretta son Ape, il che comporta ch'io mi faccia un mazzo tanto non solo per un futuro migliore, ma anche e soprattutto per un presente migliore; e mi va di lusso che non essendo Retore non mi devo impegolare pure a faticare per un passato migliore...)
Oh che sorpresa!
EliminaIl potere della logica è davvero un'arma a doppio taglio e a volte, queste volte, quasi invidio chi non lo conosce.
Perché si vive incredibilmente meglio a non avere un pensiero o ad averlo piegabile secondo necessità.
La logica invece sta lì, ti sta davanti e non la puoi piegare, spiegare, rendere conveniente.
Il Grande Regista Superiore non porta mai il male, non a me.
A oggi si sta molto divertendo, ma per il momento a mio gusto e chissà che questa non sia proprio la famosa alternativa alla logica che non si può piegare.
Sulle consolazioni, ahimè, non ci si può augurare di partire da quelle piccole, perché la consolazione in sé è un sentimento proporzionato al male e per questo o è pari o non è.
E al momento, per fortuna di un sacco di gente, mi sono tenuto ben lontano dalle consolazioni che sarebbero state proporzionali e quindi definibili tali.
Se per piccole consolazioni invece vogliamo considerare l'idea che quel sacco di gente si muova in maniera palesemente inconsapevole di ciò che ha rischiato e rischia, dimostrando quindi di essere anche più sciocca di quanto immaginassi, allora sì, è una consolazione.
Ma non la definirei piccola bensì temporanea.
Perché certe scelte non sono tali perché uniche, ma perché reversibili.
Dal male non ci si consola cara Bee (questo gioco di parole con il nome mi era sfuggito e lo trovo delizioso), dal male o si esce o, quando non si è in grado di uscirne, lo si rende propria anima.
Qui si è sempre cercato di uscirne e al momento si continua a considerarla la scelta migliore.
Prometto che prima o poi tornerò da voi a giocare con quella che fino a ieri mi pareva la parte peggiore del mondo e oggi invece mi sembra persino innocua.
Buonagiornata a te!
Mi sa che quando parliamo di consolazione intendiamo due cose diverse: la tua è parente stretta della Nemesi e arriva a braccetto della logica, la mia è parente stretta del conforto che deriva dall'affetto delle persone care e dalle piccole gioie inaspettate, e arriva a braccetto del sollievo dall'oppressione della mente pensante.
EliminaEcco che 'chiamare' le consolazioni per farle arrivare, a questo punto per me ha un senso, perché quel che io intendo per consolazioni son piccole cose che aiutano ad andare avanti e ad avere la forza di aspettare che il male esca senza sostituirlo con un male diverso e peggiore che già si sa che non se ne andrà più.
E le piccole consolazioni che intendo io, quelle che portano con sé un sollievo sia pur momentaneo dall'oppressione, arrivano spesso inaspettate, e quel che mi piace di più di loro è che han effetto cumulativo.
Insomma, è la solita vecchia storia: tocca tener duro e andare avanti, e quanto maggiore è la consapevolezza e tanto maggiore è la fatica.
Epperò almeno si sarà esseri pensanti, con la dignità e non solo il tormento che questo comporta.
(Marò, come m'è uscito cupo 'sto messaggio.
E pensare che volevo solo dirti ch'ero contenta che ci fosse tua nonna a farti compagnia col suo affetto.
Mi sa che non ho più la manina lieve nello scrivere che avevo un tempo...)
Bee
No, non t'è uscito cupo.
EliminaMa soprattutto...no vabbé nulla.
Però quel fatto là delle cose inaspettate...se tu sapessi stanotte.
Ma chi avrebbe mai potuto immaginare così tanto, quel fatto là delle gioie inattese?
zitto, zitto.
sto zittissimo.
ma hai ragione tu e non sai quanto.
Sono davvero contenta.
EliminaE non solo e non tanto perché ad aver ragione ci s'abitua eppoi diventa come una droga, ma anche e soprattutto perché quando capita d'aver ragione e a dimostrarlo succedon cose che portano gioia ci si sente scaldare il cuore e la giornata diventa più lieta.
Alle Api piace un sacco quando le faccende vanno in questa maniera.
Buona giornata!
Bee
Evabbeh, toccherà aspettare il prossimo giro, sperando passi da Frittole - provincia di Firenze.
RispondiElimina;)
lisa