19 ottobre 2013

Pensieri in silenzio al tavolo sei

Mario da piccolo aveva una locanda.
Era una locanda che si chiamava I Pensieri e si trovava alla fine di una strada in salita che si chiamava La Strada in salita e portava fin sulla cima di una collina e proprio lì Mario aveva deciso di costruire la sua locanda quando lì c'era solo la collina e non c'era la strada e non c'erano le case e non c'era nessuno e allora Mario decise di costruire la strada perché il giorno che arrivò la prima volta durante uno dei suoi tanti viaggi e si trovò davanti la collina, si fermò a guardarla per un giorno intero e poi una notte intera e poi una settimana intera e poi un mese intero e poi un anno intero e poi tanti anni interi che durarono tutti un istante però intero.
Mario era piccolo e non aveva ancora imparato a girare intorno agli ostacoli perché quando dovette partire la prima volta per iniziare a viaggiare aveva fatto in tempo a imparare solo ad andare dritto e per quello viaggiava sempre senza fermarsi mai perché sapeva andare solo dritto e così tornava a casa solo ogni volta che completava almeno un giro del mondo e allora il giorno che arrivò di fronte alla collina dopo averla guardata per un istante di anni intero decise che avrebbe costruito la strada per andare dritto, che era l'unica cosa che sapeva fare insieme all'altra cosa che sapeva fare che era costruire le strade che gli servivano per l'altra cosa che sapeva fare che era andare dritto e insieme le due cose che sapeva fare si chiamavano viaggiare e si fermava solo quando per andare dritto doveva costruire la strada che lungo il suo viaggio dritto certe volte non trovava e allora doveva farla lui.
Mario allora iniziò a costruire con le mani la nuova strada per poter andare ancora dritto nel suo viaggio oltre la collina e dato che usava le mani le sue strade erano lunghissime ma strette che ci passava solo una persona alla volta e quando arrivò in cima alla collina si fermò a riposare e dato che si era fermato riuscì anche finalmente a guardarsi intorno scoprendo che dove era arrivato c'era una vista bellissima così bellissima che non si sentì per niente stanco per il lavoro di costruire la strada e questo lo pensava ogni volta che per andare dritto doveva costruirsi la strada da solo.
Seduto sulla cima della collina felice per la vista bellissima così bellissima, arrivò il momento di dare un nome alla nuova strada in salita della quale era così fiero che, perché tutti la conoscessero come l'aveva fatta, chiamò La Strada in salita.
Le strade di Mario erano strade che prima di Mario non c'erano e dopo sì ed erano strade che prima non c'era nessuno perché non c'era la strada e dopo quando lui la costruiva e le dava il nome allora improvvisamente comparivano anche le persone perché finalmente c'era la strada e aveva un nome per indicarla a chi cercava la strada.
C'era la Strada Buia che era quella per chi sapeva andare avanti solo se non vedeva, la Strada Maestra che era quella da imparare, la Strada Sbagliata che era quella da sbagliare, la Strada Interrotta che era quella senza fine, la Strada Giusta che era quella da aggiustare.
Mentre Mario era seduto sulla cima della collina a guardare intorno e a fare i pensieri bellissimi di intorno bellissimo, ora che aveva dato il nome alla strada che poteva essere indicata iniziavano ad arrivare le persone mandate lì a camminare dritti lungo La Strada in salita quando chiedevano la strada per la vista bellissima che finiva dove era seduto Mario immerso nei suoi pensieri e allora dopo un istante di anni Mario si trovò circondato da tutte le persone che avevano fatto La Strada in salita tranne quelle che erano tornate indietro e quelle che erano arrivate in cima alla collina erano affamate e in cima trovarono solo lui a cui chiedere se avesse qualcosa da mangiare ma lui con sé aveva solo i suoi pensieri e allora decise di aprire una locanda di pensieri e la chiamò I Pensieri, perché Mario per non sbagliarsi aveva imparato a chiamare le cose con il loro nome, le strade in salita le chiamava: la Strada in salita, la locanda dei pensieri: I Pensieri, Mario: Mario, così non si sbagliava perché per sapere come si chiamasse una cosa gli bastava guardarla per un istante di anni e sapeva esattamente come si chiamava come per esempio l'istante, che infatti si chiamava Anni perché era un istante.
Nella locanda I Pensieri si servivano i pensieri e chiunque entrava si sedeva e arrivava Mario e gli portava i pensieri che desiderava e per questo era una locanda silenziosissima perché si sentivano solo pensieri e per scegliere i pensieri bisognava solo pensare e Mario capiva cosa desideravi.
Se desideravi un amico Mario ti portava i pensieri amici, se desideravi viaggiare Mario ti portava i pensieri di viaggi lontani, se desideravi coraggio Mario ti portava i pensieri di battaglie vinte, se desideravi arroganza Mario ti lasciava a terra i pensieri di arroganza, se desideravi sicurezza Mario ti portava i pensieri sicuri, eri ne I Pensieri di Mario in cima alla Strada in salita sulla collina dalla quale c'era una vista bellissima così bellissima che quando ci arrivavi non ti sentivi più stanco.
Un giorno ne I Pensieri di Mario alla fine della Strada in salita arrivò una donna stanca e affamata per il viaggio e quando Mario andò al suo tavolo a pensarla sentì che desiderava una cosa che Mario non aveva ancora costruito perché si era fermato ad aprire la locanda dei pensieri per aiutare gli altri a ripartire e quella cosa era per questo una cosa che essendosi fermato mancava anche a lui anche se adesso lui aveva imparato a costruirla.
Mario la guardò negli occhi, capì e dopo aver chiesto agli altri ospiti il permesso di assentarsi uscì dalla locanda dalla parte opposta all'ingresso alla fine della Strada in salita e di fronte all'altro lato della cima della collina iniziò a costruire quello che mancava a I Pensieri e di cui entrambi avevano bisogno per riposarsi, superare l'ostacolo e proseguire il loro viaggio senza mai più faticare: la Strada in discesa.

A Maria.
A quando entrò ne I Pensieri di Mario e Mario nei suoi.



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