Dopo aver ponderato molto i pro i contro ma soprattutto i che me ne faccio, la settimana scorsa approfittando di una congiuntura economica che possiamo definire decisamente favorevole, ho deciso di fare quello che sporadicamente, ma molto sporadicamente faccio: mi sono fatto un regalo.
Per regalo sporadico si intende uno di quegli acquisti normalmente evitati a causa del fatto che l’oggetto del desiderio non appartiene alla categoria di beni che uno compra per sfizio o a seguito di un pensiero di qualche secondo.
C’è insomma che a dispetto di una professionalità che mi offre una disponibilità economica che onestamente, e per rispetto di chi al contrario lo è suo malgrado, non posso certo definire da persona costretta al risparmio, non sono mai stato uno che spende in maniera superficiale se non per fare regali alle persone alle quali voglio bene, per le quali sono capace di spendere cifre assolutamente sproporzionate rispetto all’esigenza e per fortuna in pochi casi rispetto alla persona stessa, per poi comportarmi esattamente all’opposto quando il destinatario del desiderio soddisfatto sono io stesso, al quale regalo una cosa ogni due anni e dopo averci pensato per non meno di tre.
Un processo a seguito del quale ogni desiderio viene in sostanza tenuto lontano dal rischio di vedersi realizzato, dal semplice fattore temporale in base al quale nel momento in cui la ponderazione sembra avviarsi verso una soluzione positiva, l’oggetto della stessa è ormai superato da una sua versione migliore che fa ripartire da capo il processo.
Viceversa quando il destinatario è persona a me cara anche chi se ne frega della ponderazione, anzi in quel caso il fattore tempo procede esattamente al contrario dal momento che il mio desiderio non è più la realizzazione del mio desiderio ma la realizzazione di uno altrui e lì anche subito, anche ieri, si potesse (tornare indietro).
Ché poi sembra si stia parlando di chissà quali beni di valore, chissà quali oggetti di lusso da ostentare in chissà quali occasioni mondane.
Io, che sono mondano quanto mia nonna e che per una tutt’ora inspiegabile distorsione delle leggi della fisica sono credo l’unica persona al mondo a essere riuscito a fare regia nonostante nel mio guardaroba non sia mai comparsa una dicasi una pashmina, accessorio che nel mio settore è divisa d’ordinanza nonché segnale distintivo atto a separare e quindi identificare senza ombra di dubbio chi appartiene al girone di chi è pagato per dare ordini dagli appartenenti a quello delle maestranze pagate per eseguirli.
E invece si sta parlando di regali come questo, il padre di tutti gli utensili, una vera e propria cassetta degli attrezzi tascabile che è oro per chi come me ha la passione per i lavoretti manuali e per le riparazioni casalinghe e che nonostante un prezzo non certo proibitivo ho ugualmente inseguito per anni prima di decidermi a regalarmelo per natale, dopo aver capito che o me lo regalavo da solo o avrei potuto continuare a sognarlo per altri dieci anni.
E insomma è così, se uno mi sentisse parlare del mio concetto di valore si aspetterebbe di vedermi concludere tirando fuori un orologio o, chessò, una giacca di pitone muschiato e invece me ne esco con una pinza e un cacciavite tascabili e avessi visto la gioia quando è arrivato.
Tutto questo per dire che la settimana scorsa, dopo aver passato mesi a leggere i famosi depliants di ogni negozio di elettronica all’inseguimento del motivo per cui ancora non fosse il momento, una notte alle tre ho chiuso la questione e in stato di semi-trance ho digitato in gùgol per cercare il prezzo migliore, ho scelto il sito, mi sono iscritto e in tre minuti totali mi sono comprato questo, contento di poter finalmente contare su prestazioni e strumenti facilmente presentabili come "Eh ma ora finalmente ci si può anche lavorare eh"
Tutto questo per dire che la settimana scorsa, dopo aver passato mesi a leggere i famosi depliants di ogni negozio di elettronica all’inseguimento del motivo per cui ancora non fosse il momento, una notte alle tre ho chiuso la questione e in stato di semi-trance ho digitato in gùgol per cercare il prezzo migliore, ho scelto il sito, mi sono iscritto e in tre minuti totali mi sono comprato questo, contento di poter finalmente contare su prestazioni e strumenti facilmente presentabili come "Eh ma ora finalmente ci si può anche lavorare eh"
Perché quando sono in viaggio leggere le notizie sul telefono la mattina a colazione non è proprio comodissimo, ma soprattutto perché è un giocattolo e ogni tanto anch’io me li posso concedere.
Allora in quest’ultimo viaggio da cui sono tornato stasera me lo sono portato dietro e tutto contento mi sono messo a capire come funziona quella cosa carinissima che è la rivista personale, null’altro che un aggregatore di notizie ma fatto a forma di rivista sfogliabile che, diciamolo, effettivamente la rende un po’ più calda dei soliti aggregatori da computer, facendola apparire come una vera e propria rivista e dando quindi la sensazione di non aver ceduto al fascino dell’elettronica pur avendo di fatto scavalcato esattamente quel confine lì.
E passa la prima mattina e mi leggo le notizie e qualcosa non torna.
Passa la seconda mattina e mi leggo le notizie e qualcosa non torna.
I temi, i toni, gli argomenti, qualcosa non torna.
Scopro che è personalizzabile, che la versione che di fabbrica viene fornita customizzata sull’utente di riferimento è successivamente personalizzabile attraverso la selezione delle categorie che si vogliono avere a disposizione.
Che quindi posso eliminare tutto lo sport, tutti i motori, tutta la moda e posso riempire ogni spazio libero con le mie passioni e cioè notizie e politica.
Elimino quindi le voci e mi resta la categoria Notizie e politica.
E passa la prima mattina e mi leggo le notizie e qualcosa non torna.
Passa la seconda mattina e mi leggo le notizie e qualcosa non torna.
Un aggregatore che sembra in realtà un’unica testata per linguaggio, per argomenti e per sintesi.
Scopro che la personalizzazione non si ferma agli argomenti, ma gli stessi offrono un sottolivello di customizzazione nel quale si ha la possibilità di selezionare le fonti dalle quali l’aggregatore pescherà le notizie e apro il menù Politica nel quale c’è l’elenco, fisso, di fonti tra le quali scegliere.
Le cui prime cinque in elenco sono, nell’ordine:
Ansa
Blog di Beppe Grillo
Cado in piedi
Il Fatto Quotidiano
Il Fatto Quotidiano su Youtube
Capito?
Capito?
Cioè tu compri un tablet, anzi il tablet più venduto oggi, e le notizie di politica a meno che tu non ti faccia tutto il percorso per andare a cambiare le impostazioni ti arrivano principalmente da quelle cinque fonti lì che, credo sia superfluo sottolineare, sono tutte (tranne l’ansa che pare messa lì solo per non far pensare di averla fatta proprio sporca sporca) in maniera più o meno diretta anelli di una catena alla fine della quale trovi una rete di utenti riconducibili alla stessa società che come core business ha la gestione di imprese sul web finalizzate a capitalizzare il traffico, nonché da un paio d’anni a questa parte anche partiti politici di ragguardevole dimensione.
Capito come funziona?
Quei cinque siti lì spediscono notizie di politica su tutti i tablet di quella azienda lì venduti oggi in italia e chiunque usi uno di quei tablet per leggersi la politica la mattina a colazione, legge la politica principalmente per come la intendono e soprattutto raccontano loro.
E questo vantaggio qui sulla concorrenza non lo porti a casa con duecento euro.
Per convincere il secondo venditore mondiale di tablet a legare la propria immagine a quei cinque siti lì, di soldi sul tavolo gliene devi aver messi tanti, ma proprio tanti.
Tutto questo per dire che io ci penso i mesi, guardo prezzi, sfoglio offerte, ci penso e ci ripenso, mi convinco e cambio idea, mi dissuado e mi persuado, per poi trovarmi a decidere di comprarmi il mio giornale personale finalmente a mia misura e vedermi andare di traverso il caffè nel momento in cui ogni mattina a farmi ciao ciao è da una a cinque foto di Beppe Grillo che ha detto questo, ha fatto quest’altro, ha minacciato quest’altro ancora e l’unico modo di evitarlo è non aprire quella rivista.
Si arriva così a fare il 30% dei votanti partendo da zero.
La mia prima reazione quando ho visto quell'elenco è stata di dire ad alta voce una roba che adesso la metto in inglese che è un pochetto più finetta come espressione (ma a me è uscita d'impulso in italiano, e chevvelodicoaffa'?) eccioé "Oh shit!!!"
RispondiEliminaLa mia seconda reazione è stata chiedermi "Cosa si può fare per contrastare 'sta cosa orrenda?" e lì non so, ché il pericolo è grande ma l'impresa di contrastarlo lo è anche di più: tutta 'sta gente che crede di informarsi in modo autonomo ed imparziale attraverso le informazioni che trova onlain, eppoi che queste informazioni magari le va anche a mettere su faccialibro dove vengono ripetute e rimbalzate ennemila volte finché magicamente diventano vere e tutti ci credono e si regolano come se fossero vere.
Non sarà facile, non sarà facile neanche un po'.
Intanto però, tanto per non sapere né leggere né scrivere (come si dice dalle mie parti), che ne dici di revocare la tua decisone di non scrivere più per i Caprons e di pubblicare una forma ridotta di questo post in Stalla?
Credo che un'informazione importante come questa andrebbe diffusa il più possibile.
[Ah, anche l'omo adora quegli attrezzini combinati come il tuo, e anche lui si fa millemila pensamenti prima di decidersi agli acquisti, solo che non se li tiene per sé (i pensamenti), ma generosamente me ne fa partecipe in ogni loro passaggio evolutivo. Santa, finirò santa. Le mie pratiche di beatificazione sono ad un ottimo punto ;o)]
Ogni tanto ci torno, ma onestamente non vedo grossi cambiamenti rispetto agli elementi che mi hanno fatto scegliere di non scriverci più.
EliminaLe poche cose che ci avevo scritto mi avevano richiesto studio, documentazione e non poco tempo per scriverle in una forma che fosse ripulita dal contorno caciarone che qui mi posso concedere e vederle puntualmente tolte di torno dall'esondazione di "chi sai tu" la prima, la seconda e poi la terza e pure la quarta volta, oltre al vederle lette solo per una forma di "dovere" che ogni partecipante si impone come via per poi poter intervenire parlando di tutt'altro, mi ha fatto capire che non è posto per me.
Non importa come si chiami quel posto o che forma abbia, importa la sostanza e la sostanza è che quello è il blog personale di una persona che mal tollera la limitazione della sua luce e che non perde occasione per utilizzare gli strumenti a disposizione per ripristinare quella luce non appena si affievolisce.
Scrivere di nuovo per vedere dopo mezza giornata un suo post che proprio gli scappava non ce la faceva andava pubblicato subitissimo e poi quel post è come quello di oggi che invece che in due pagine poteva stare dentro una sola riga e cioè: "Non ho nulla da dire e quindi invece che tacere scrivo cosa dovreste dire voi"?
No grazie, se devo contrastare il muro della demenza grillina vado direttamente da loro.
Così come se devo prendermela con il modello travaglio vado a dirlo direttamente a Travaglio, invece che farmi spiegare dal suo avatar come dovrei mettere giù le cose per contrastare il modello travaglio.
Hip hip hurrà per TheMarìt che c'ha la passione per gli attrezzini!
E lode a te che ti sorbisci i suoi percorsi finalizzati alla nobilitazione (a questo servono) dell'acquisto inutile e che certamente avrai usato per indirizzarti nel momento in cui avrai voluto regalargli qualcosa che desiderava.
Meglio di quella psicotica della mia ex che, ugualmente partecipe dei miei annunciati desideri, per non sbagliare regalo evitava direttamente di farmeli.
Credo di essere l'unico sulla faccia della terra che quando ha compiuto 40 anni si è trovato a dover sostituire l'ansia bambina di "Chissà cosa mi avrà regalato per una tappa così importante!" riferito alla donna con cui viveva da anni, con la faccia di chi dopo una serie di "Vabbé adesso me lo da" "no ok me lo darà adesso" a fine giornata ha dovuto cedere all'evidenza di "niente".
(ma come ho fatto mamma mia, come ho fatto...)
Eh, per la faccenda della Stalla hai anche troppa ragione, una volta o l'altra ti racconto un bello spetteguless su quel che m'è capitato col mio penultimo articolo, e magari anche di quel ch'è successo coll'ultimo (magari via mail, che non è 'creanza' andare in un sito a (s)parlare di un altro).
EliminaEpperò 'sta faccenda del tablet mi pare importante assai e andrebbe divulgata e allora m'è venuto in mente Paolo Attivissimo ( http://attivissimo.blogspot.it/ ): potresti segnalarla a lui, è probabile che la trovi molto interessante.
Quanto all'altra faccenda, la cosa è mooolto più complessa di così, ché l'omo vuole esaustivamente descrivermi i suoi processi mentali e l'evoluzione dei suoi ragionamenti in modo da chiarirsi le idee su ciò che gli serve, e il procedimento si è drammaticamente intensificato adesso che gli è venuta la fissa delle automobiline radiocomandate.
Epperò quelle cose lì non vorrebbe riceverle in regalo, il suo divertimento è scegliersele e ordinarsele da sé, il mio ben più impegnativo ruolo consiste nello stare ad ascoltarlo attentamente ché poi lui vuole il mio circostanziato parere sull'argomento (e così non posso neppure pensare ai fattacci miei mentre parla, accidenti...).
Comunque la cosa peggiore nella faccenda 'automobiline' non è neppure quella, ma è l'aiuto che gli devo dare quando deve fare le saldature, uno stress che non ti dico.
Come dicevo, santa, finirò santa.
E quanto alla tua ex, per aver fatto una cosa del genere meriterebbe di passare l'eternità in fondo all'inferno a sorbirsi in loop i discorsi di grillo.
Ma come si fa a non regalare 'niente' al proprio uomo che compie 40 anni?? Quella volta che li ha compiuti The marit io ero magagnata di salute eqquindi non se ne parlava di fare il viaggetto al caldo che se posso sempre organizzo per festeggiargli degnamente il compleanno (ecco, a 'sto punto non racconto cosa gli ho organizzato per i 50, sennò voialtri lettori uomini gli mandate una delegazione di cecchini a tagliargli le gomme dell'auto per rappresaglia ;o)), epperò gli ho fatto trovare a colazione una serie di pacchetti e pacchettini con tante cosette che sapevo voleva, il regalo più riuscito è stato un pacchetto che aveva le dimensioni giuste per essere le carte di Magic che lui voleva moltissimo, epperò quando lo ha afferrato tutto speranzoso il pacchetto ha fatto 'sciaguatt' perché c'era dentro un dopobarba (buonissimo, tra l'altro, Bulgari, adesso non lo fanno più, sob) e lui ha fatto una faccia così delusa che il pacchetto colle carte di Magic, che avevo accuratamente nascosto, gliel'ho dato subito.
Ho il cuore troppo tenero, me lo dicono sempre tutti.
(Ok aspetto spettegulés su Stalla in privato, allora!)
EliminaNo guarda che la scelta di coinvolgere la consorte nei propri percorsi di scelta del "giocattolo" non ha come fine la condivisione del parere di merito, essendo materia sulla quale difficilmente si riconosce ad altri autorevolezza superiore alla propria, ma solo il convincerla che di scelta ponderata si tratti.
Aspetta...te la faccio più semplice:
La scelta di comprarsi un giocattolo è GIA' presa, ma dato che si sa verrebbe accolto con critica soprattutto se costoso, si posticipa l'acquisto facendolo arrivare dopo un periodo "scivolo" nel quale si passa il tempo a illustrare continui e palesi ragionamenti di opportunità e accurata ponderazione, così che nel momento dell'acquisto non ci sia (più) il rischio di essere accusati di aver comprato una roba più costosa che importante.
E soprattutto così che anche l'eventualità di restare ferma sul giudizio di inopportunità, venga risolta dal sentimento che, dopo aver assistito ai mesi di lenta e cauta valutazione, interverrà avvallandolo ugualmente sull'onda del "Ci ha pensato tanto = ci tiene tanto = importante o meno perché non dovrei concederglielo?"
Rispetto allo scherzo che gli hai fatto regalandogli un pacchetto "civetta", la prima cosa che ho pensato è che ora ho capito perché lui con te l'ultima volta abbia fatto la stessa cosa...si è vendicato!
Sulla mia ex invece mi fermo qui perché altrimenti si (ri)apre un baratro del quale il "non-regalo" ai 40 anni è solo la punta dell'iceberg.
Certo è che è la condanna a sorbirsi i discorsi di Grillo sarebbe tutt'altro che una condanna, visto che una delle tante certezze con le quali sono uscito dal mio periodo passato a leggermi il suo delirante mondo parallelo e mentalist-depressi protagonisti ai quali ha consegnato il cervello, è che mentre io passavo i miei mesi a combattere il grillismo intorno, avevo smesso di essere in grado di accorgermi che ne avevo una in casa.
Che non a caso è finita (nel vero senso della parola "finire") tra i neuroni di uno che fieramente si dichiara complottista.
Il giorno delle elezioni, consapevole del mio inconscio rifiutare l'ipotesi, mi mandò persino un sms "Sappi che ho ciucciato la matita" per vedere se finalmente avrei aperto gli occhi o se sarei riuscito a evitare anche quella consapevolezza.
Naturalmente rifiutai di interpretare quel messaggio nell'unico modo possibile, interpretazione che al contrario dopo quel periodo immerso nel suo mondo parallelo mi apparve in tutta la sua ...ehm...dimensione.
ahahahah
('zzo ridi??!!!)
Ehm, non vorrei darti l'impressione di non essere completamente d'accordo con te sulla questione dei discorsi maritali sull'acquisto di 'tattare' assortite, epperò The marit non si limita ad usare la tecnica da te descritta (anche se a parer mio in quel caso dovrebbe imparare a mascherare un tantinello quello che io chiamo 'il tono da stoccata in arrivo' e che sempre mi fa dire "Orsù, vieni al dunque, arriva alla stoccata così non ci pensiamo più" ;o)), ma la implementa con ponderosi discorsi valutatori sulle diverse opzioni a sua disposizione, discorsi che si concludono invariabilmente con "Secondo te farei meglio a prendere questo o a prendere quello?" E il brutto è che lui si aspetta una risposta, e anche attinente alla domanda (cioé, non vale se provo a rispondergli "E perché invece non mi porti al mare domenica?")
EliminaIn 'sto modo una povera Ape innocente è costretta a stare attenta durante gl'infiniti pipponi che infestano le nostre passeggiate assieme, e financo a sforzarsi di partorire un'opinione di un qualche spessore.
Che stress.
Epperò, mai come aiutarlo a saldare.
A proposito, chissà se è finalmente arrivata quella famosa busta dal vaticano...
Quanto allo scherzo coi regali, il suo non poteva essere una vendetta per il mio, semmai il contrario, visto che quel vizio lì del regalo civetta The marit ce l'ha sempre avuto fin da quando eravamo morosi (mi ricordo ancora quella volta, eravamo insieme solo da qualche mese e mi è arrivato magnificando il sontuoso regalo che mi aveva portato, e dopo averla tirata in lungo mi ha messo in mano una cartolina per partecipare al concorso del benzinaio. Quello è stato uno di quei momenti in cui si decide una vita, anzi due: se anziché sorridergli e ringraziarlo (ancorché un tantinello perplessa) lo avessi guardato ad occhi spalancati e gli avessi chiesto "Ma sei scemo???" chissà come sarebbe andata a finire tra noi... Una cosa è certa, comunque: se non mi fossi comportata come ho fatto, non credo proprio che mi avrebbe dato lo stupendo foulard che teneva in tasca ;o))
Quanto alla tua ex, direi che possiamo usare la saggia massima della mia mamma che recita che "un bel tacer non fu mai scritto".
(E adesso ti faccio mandare una mail dall'Apeffida con un pochetti di spetteguless).
Ah, non so se leggi quitthedoner ( http://www.quitthedoner.com/ ), io spesso vado nel suo sito e oggi ho trovato questo articolo che mi pare assai interessante: http://www.linkiesta.it/movimento-cinque-stelle-antidemocratico
EliminaLa zona commenti di quell'articolo, ancorché infestata da grillos, mi pare anche un buon posto in cui raccontare quel che hai scoperto su come sia organizzata la rivista personale dei tablet come il tuo.
Pensa l'ironia: quell'articolo è uno dei primi che ho letto a colazione proprio sul tablet, essendo L'Inkiesta una delle testate dalle quali pescano le notizie ed essendo quell'articolo uno di quelli che dal titolo mi aveva fatto capire che se proprio non potevo evitarmi gli articoli su Grillo se non altro ne avrei avuto davanti uno che non me lo avrebbe dipinto come il messia.
EliminaChé poi come dicevo i 5 siti elencati sono le prime posizioni di un elenco per fortuna non circoscritto a quei soli siti, ma nel quale compaiono anche testate come L'Inkiesta, L'Espresso, Internazionale...
Passi Il Fatto Quotidiano, ma sono siti come Beppegrillo.it e Cadoinpiedi che non hanno alcun motivo di comparire nell'elenco delle testate giornalistiche.
Resta che i commenti sotto quell'articolo sono la miglior dimostrazione della fondatezza dell'articolo stesso e non solo per il loro essere scritti esattamente come lui ha descritto nel testo, ma soprattutto per il fatto che non se ne accorgono.
E' quasi surreale questo mondo, è come quando li provochi dicendo che a un tuo argomento più che dirti "Renzino trollino piddino" non sono in grado di dirti e loro ti rispondono "Renzino trollino piddino".
Giuro io non riesco a farmene una ragione e a dirlo possibile, nonostante lo veda accadere qualche centinaio di volte al giorno
L'unica speranza è che il pd riesca ad arginare questo potere mediatico come ha già brillantemente fatto per il conflitto di interessi di mister b.
RispondiEliminaAl di là del fatto che il PD non ha alcun modo per contrastare questo potere mediatico dal momento che si svolge su piani fino ad oggi mai esplorati e soprattutto mai applicati alla politica, resta da dire che a rendere quella battaglia così faticosa c'è proprio il fatto che chi usa questi mezzi è forza politica che nello stesso momento si è intestata proprio la battaglia per impedirli.
EliminaIl PD non ce l'ha fatta con Mister B., non vedo perché dovrebbe farcela con chi ha saputo inventarsi più Mister B. di Mister B. stesso.
Come?
RispondiEliminaCome non ritrovarsi inebetiti abitanti di Distopia, come non asservirsi, come opporre resistenza?
Come i soldati fantasma giapponesi che non si arresero e non seppero mai della fine della guerra.
Asserragliati nelle nostre trincee di sogni e parole, un po’più soli, parecchio più soli di quanto vorremmo, ostinati ribelli senza aste né stoffe bianche per issare la bandiera della resa.
Fragili, sciocchi.
Eppure.
(non) basta ostinarsi con un Nokia 3330, che ti rende miracolosamente esente da cazzate, gattini e patetiche condivisioni di cibarie, video idioti, frasi e pensieri altrui pensati e predigeriti per te, diventati di tutti e quindi magicamente attestati come veri e attendibili.
(non) basta smettere di vedere la tv, e scegliere parole di carta e di grandi e di altri tempi, chè oggi scrivono e pensano tutti, e tutti siamo troppi, e le pagliuzze d’oro nel setaccio sono sempre meno, sempre meno.
(non) basta smettere di seguire l’attualità, perché ti fa andare di traverso il caffè al mattino, possibilmente l’intera giornata, e la mente, e lo stomaco, e il cuore, etc. etc. etc.
(non) basta smettere di poter salvare il mondo e dedicarsi a capo chino a “coltivare il proprio giardino” come il Candido di Voltaire, rendere il proprio angolo di mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato.
(non) basta proteggersi e impermeabilizzarsi, fondamentalmente, dalla maggior parte degli altri, dalla maggior parte di tutto, dalla maggioranza, nel suo senso più deteriore.
(non) basta cercare e contornarsi di cose e persone che ti risuonano come “vere”.
(non) basta proteggere testa e cuore nascondendo con cura le chiavi del tabernacolo.
Resisto, credo.
Non sono stanco, signore.
Solo mi sento solo.
Per elmetto uno scolapasta che mi protegge dagli influssi del mondo di fuori.
Per armi carta e penna, e semi da piantare.
E di questo bastone e di questo straccio bianco, non so che farmene, signore.
Non mi avranno, signore.
(Credo.)
Testardo e sognatore.
Vostro fragile e sciocco, tenente Hiroo Onoda.
Non basta niente, niente è sufficiente e definitivo.
EliminaE' necessario essere sempre lucidi e fermi perché se li fai uscire dalla porta ci sarà sempre una finestra dalla quale rientrano.
Per un "movimentista" dissuaso te ne spuntano tre appena convertiti, sono ovunque, ti siedi a una tavola e ci sono, apri bocca su un treno e ne trovi due seduti davanti, fai un commento in regia e in cuffia ne spuntano tre, vai a un pranzo con parenti ed è subito "Signora mia dovremmo ucciderli tutti e (ri)prenderci i loro soldi" e l'affetto ti fa tacere, vai al mercato ed è ruba bandiera da un lato gli M5S dall'altro gli Striscia la Notizia, apri siti di notizie che sai essere loro territorio e sono invasi, apri siti di notizie che ricordavi più sofisticati e sono ugualmente invasi.
Non se ne esce.
Resta solo fare come l'ultimo giapponese e cioè pensare di aver sempre davanti qualcuno anche se sembrerebbe non esserci nessuno.
Non è vero che non ci sono.
Hanno mille forme, mille livelli, mille divise, sono un blob, procedono e si infilano in ogni anfratto incontrato sulla strada e li trovi ovunque a partire dal caffé la mattina quando dalla tazzina ti spunta il guru che ti dice "E adesso prova a mangiare un altro yogurt".
Un incubo.
Per quanto mi riguarda, ho segnalato ha più persone possibili, via mail, fb e twitter questo tuo illuminante post. Poi la gente ne faccia quel che vuole. Era una sorta di dovere civico.
RispondiEliminaSam di Non contro ma per!
Non so se il parametro può esserti utile per tue future campagne (o anche solo per l'autostima), ma a giudicare dagli accessi posso confermarti che hai diverse persone che seguono i tuoi consigli.
Elimina(Ovviamente la a senza h. Ci sono giorni in cui si parte proprio male).
RispondiEliminaSam