3 febbraio 2007

Stadio finale

Allora io la ricetta per risolvere il problema della violenza negli stadi ce l’ho e mi accingo a illustrarla.

Praticamente la regola che fa da traccia a questa innovativa tecnica di contrasto potrebbe essere riassunta in: licenza di uccidere.
Ma solo come rischio collaterale, non è che devono proprio mirare alla testa.
Tatticamente si dispongono le squadre antisommossa della polizia a testuggine come in Asterix e li si dota di fucili con le ruote.

I fucili con le ruote sono fucili tipo un triciclo, tipo i robottini degli artificieri che si smazzano il lavoro sporco andando a far saltare le macchine e le scatole sospette e le bottigliette d’acqua accatastate al controllo sicurezza metal detector degli aeroporti, quelli là alti una cinquantina di centimetri, per intenderci.
Ecco, la squadra antisommossa in formazione testuggine viene preceduta da una decina di questi fucili con le ruote dotati di una telecamera di riconoscimento tarata su qualsiasi cosa assomigli a un passamontagna, quando viene inquadrato un uovo nero con due occhi il fucile fa fuoco.
Essendo alto non più di cinquanta centimetri colpirà le gambe quindi la chiesa non se ne avrà a male se i figli di tutti noi verranno gambizzati perché la vita sacra di ‘st’immondizia umana sarà salva.
Il fucile sarà inoltre tarato per sparare cinquanta colpi ogni tre secondi con movimento rotatorio; l’effetto ottenuto potrebbe essere definito “La grande falciatrice”.
Ogni tre secondi perché altrimenti rischierebbe di ammazzare quelli caduti delle prime file colpiti dai primi colpi che essendo a terra si troverebbero sulla linea di fuoco dei cinquanta centimetri da terra.
Una raffica, poi una pausa per consentire ai bulldozer in attesa ai due lati esterni di entrare nel campo d’azione per passare con la grande pala e togliere dall’asfalto i primi cinquanta sessanta gambizzati da accatastare a bordo strada pronti per essere presi in consegna dalla digos che si occuperà di spargere un po’ di sale grosso sulle ferite che avrà anche il vantaggio di impedire che si ghiacci l’asfalto sul quale sono buttati in modo che non possano sfruttare l’effetto scivolamento per darsela a gamb…braccia.

Nel frattempo il fucile con le ruote passa a occuparsi della seconda fila.
Quando la telecamera inquadra un passamontagna, lo falcia, via così, finché non finiscono.

Intanto dall’esterno con tecnica che definiremo “L’abbraccio” partono altre due squadre di corpi speciali fatti arrivare dalla polizia spagnola, quelli alti due metri e dieci che stanno agli angoli delle strade senza armi con un solo furgone sul quale fanno salire gentilmente le persone che non accettano l’idea di non poter sfasciare una macchina ogni birra che devono, per capirci, per poi salire con lui sul furgone in cinque o sei e scendere con il ragazzo per mano che chiede dove ci si possa iscrivere al volontariato per anziani anche se non si capisce tanto bene quello che chiede perché con le ossa rotte e senza denti mica è facile parlare, ma insomma è chiaro che chiede quello perché prima d quel momento di svolta non scendono dal furgone. Chi li ha visti in azione sa di chi parlo.
Con questa tecnica dell’abbraccio, una cinquantina di questi spagnoli si occupano di chiudere le vie di fuga ai passamontagna che stanno all’esterno del gruppo e che per questo hanno la possibilità di staccarsi nel momento in cui la falciatrice passa inplacabile.

Loro sono all’esterno, li fermano e si occupano di gambizzarli lateralmente uno per uno, così da creare contemporaneamente una catasta di inutili per la società che finalmente si renderebbero utili come argini per impedire a quelli verso il centro del gruppo di trovare libera la via di fuga mentre il fucile con le ruote fa il suo bravo dovere.
Finito il lavoro, che in una decina di minuti dovrebbe aver concluso, si lasciano tutti li a terra e si consente a quel punto l’accesso alle cataste di teste di cazzo che non cammineranno mai più, dei familiari i quali in questa innovativa tecnica svolgeranno il ruolo degli infermieri.
Avranno la possibilità di curare i propri figlioli con ciò che desiderano e che trovano nelle proprie case. Asciugamani, strofinacci, stracci per il pavimento, quello che gli pare, nessuno avrà nulla da dire.
Nel frattempo le 50 ambulanze che ogni domenica sono costrette a medicare gente che se morisse per infezione non se ne avrebbe a male nessuno, potranno finalmente occuparsi di anziani che non possono scendere le scale, di gente che si fa male sul lavoro, di parti e di incidenti stradali.

Nello studio di questa innovativa tecnica di contrasto ho calcolato il margine di errore in non più di una decina di morti ogni domenica, ma dal momento che si tratta di persone il cui apporto alla società è pari a quello di un pulmann di serial killer, direi che più che margine di errore si può tranquillamente parlare di auspicio.
Nella pianificazione temporale di questa innovativa tecnica di contrasto, viene indicato in non più di due mesi l’arco di tempo necessario per archiviare il problema dei tifosi italiani alla voce “Risolto”.
Uno dei vantaggi di questa innovativa tecnica di contrasto, inoltre, sarebbe la possibilità di restituire al loro giusto lavoro qualche migliaio di agenti che finalmente potrebbero essere impiegati per svolgere il loro giusto lavoro e non, come avviene oggi, a stare in uno stadio e poi nella strada dallo stadio alla stazione e poi dalla stazione ai treni e poi dai treni alla stazione d’arrivo e poi dalla stazione d’arrivo ai pulmann.

Questo il mio programma.
Quando diventerò presidente del consiglio, prometto più gambizzazioni per tutti.

2 commenti:

  1. Eh, sarebbe troppo bello. Oltretutto, sai di quanti bimbiminkia del "mamma voglio il reddito di cittadinanza perché io son troppo figo per lavorare" ci libereremmo?

    Invece...

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    1. Ma in effetti il bello di questa ricetta è che sono passati la bellezza di sette anni da quando la immaginai e nel frattempo non solo non ha perso la sua potenziale efficacia, ma si è resa oltretutto ancora più utile poiché assolutamente adatta anche alla nuova forma di aggregazione branco che dallo stadio è passata alla politica.

      Ora ci resta solo da sperare che io diventi presidente del consiglio (ma basta anche solo ministro degli interni) nello stesso anno in cui il VDay lo organizzeranno intorno a uno stadio e a quel punto potremmo prendere due piccioni con una fava.

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