30 agosto 2007

Nadia

Due anni fa scrivevo un post

Nei commenti Paola mi chiedeva
"perché non la incontri, la tua nadia?"
domanda alla quale rispondevo
"perché mi piace immaginare che capiterà per caso."

Io poi faccio scelte le cui basi sono visibili solo a me stesso, scelte che nell'oggi non hanno una sola motivazione logica né uno straccio di apparente possibilità di vantaggio, scelte che mi vengono sempre dipinte come occasioni perse, sempre.
Eppure io le faccio, sempre all'inseguimento di quell'aria da film che mi piace la mia vita si porti intorno, pronto a correre il rischio di perdere occasioni se solo penso che a lasciare che le cose accadano quando e come desiderano, dovessero accadere si porterebbero dietro una magia che nessuna ansia e nessun terrore da perdita potrebbe mai dar loro e anzi, toglierebbe loro.

Avrei potuto rispondere a quel commento dicendo "Si, la chiamo, altrimenti potrei perderla per sempre".
Ma mi sarei perso il piacere di incontrarla, pochi giorni fa, passeggiando di ritorno dalla spesa, scoprendo che è venuta ad abitare due portoni prima del mio.
E come ha sorriso, quando le ho detto che sapevo che era riuscita a fare la costumista perché non avendola mai dimenticata, un giorno, qualche anno fa, cercai il suo nome in rete.

Non ce l'ho l'ansia di perdere le persone.
Ho troppe puntate del mio film a raccontarmi che vale la pena lasciarle andare per la loro strada.
Se un giorno dovrà reincontrare la mia, lo farà.
E quanto è più bello scoprirsi allo stesso incrocio, alla stessa ora, nello stesso giorno, a comprar casa nella stessa via di una città di migliaia di vie.
L'avessi cercata, avrei due anni in più di normale vicinanza, ma un sacco di emozione in meno.
Cosa varrà di più, quel giorno quando avrò 100 anni e mi guarderò indietro?

Io continuo a pensare la seconda.
Piccole frazioni di secondo, piccoli brividi, ma come sono contento di non averla resa normale con una telefonata due anni fa.
Quella son capaci di farla tutti.
Ma attendere anni solo perché convinti che la scommessa sul piacere di vederla comprar casa accanto alla tua sia ineguagliabile, quanti?

Se fossi dentro un Truman Show, in questo momento stareste tutti ridendo.
Ma sotto sotto, dentro, sono certo che un po' la mia ingenuità la stareste invidiando.
E' questo che mi rende comunque preferibile persino quest'ipotesi.

Ché poi sì, chissà quante emozioni mi perdo per strada, vai a sapere.
Proverò a pensarci tra un paio di giorni, quando il motoscafo di Giòrg mi porterà a lavorare per Spaic.

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