Allarme a Milano, avvistato pericoloso bauletto da moto.
Si transenna la zona circostante, la tensione si tocca con mano, il traffico interrotto, nessuno prenda la metropolitana, la gente accorre, nelle redazioni si litiga su chi debba correre a tesitmoniare l’evento, l’addetto alla cronaca sottolinea che è in un cestino, il responsabile esteri reclama che il bauletto è made in china, l’esperto in terrorismo sbatte i pugni sul tavolo puntando alla vicinanza con l’ambasciata americana, il vaticanista prepara un pezzo sul fatto che un bauletto senza moto denuncia una pericolosa perdita di punti di riferimento, si sfiora la rissa, in strada accorrono i fotografi, l’ultimo ritrovato della robotica viene impiegato per far brillare il cestino, la città è immobile, il fiato trattenuto, l’unico rumore udibile i battititi del cuore dei milanesi, il bauletto salta, resiste all’esplosione, rimane chiuso, i fotografi si avvicinano, decine di flash illuminano il sospetto caduto sull’asfalto, i telefoni delle redazioni non smettono di squillare, il sindaco dice che la città ha saputo reagire, la città torna in pausa pranzo, la ditta produttrice sottolinea la resistenza a ogni impatto, il tiggì passa la linea a Salsomaggiore, non siamo morti neanche oggi.
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