Pensavo che bisogna avere veramente una sfiga cosmica per morire il giorno prima di Pavarotti.
Cioè già i tuoi ultimi anni di carriera li hai vissuti da quasi dimenticato costretto a esser contento dei pochi spazi che ormai ti venivano concessi dai due amici mossi più da pietà che da reale interesse di audience...ma non pago, il destino fa (ci va l'accento?) (e su "va"?) (vabbé) (e su "vabbé"?) (ok basta) in modo che l'unico giorno in cui comunque sia andata la tua carriera tutto il mondo dello spettacolo pure quelli che non t'hanno mai cagato per non parlare di quelli che t'hanno sbattuto le porte in faccia parlerebbe bene di te riempiendo gli spazi di ricordi strappacuore e cioè il giorno del tuo funerale...ti muore Pavarotti, uno che con la sua morte s'è preso le prime pagine pure della cronaca locale dell'ultimo paese di pescatori delle barbados (si pesca alle barbados, vero?) e così oggi non c'è tiggì che non dedichi venti minuti a Pavarotti e qualche secondo ai tuoi funerali giusto perché ci sono stati.
Dai, che sfiga devi avere?
Cioè anche se della scomparsa in sé (qui lo so che ci va) potrebbe non fregartene nulla, finisci con l'essere dispiaciuto per lui per il quando.
Sembra quasi l'ultimo schiaffo a uno che di spazio in tivvù proprio non riusciva più ad averne, mai come in questo caso, manco morto.
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